Percorso La guerra del lavoro: emigrazione, immigrazione, sfruttamento, schiavitù
Lampedusa
2015
If we're here and nobody gets the life they want
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 21/4/2020 - 18:24
Mohammed u tunisinu
[2015]
Album: Semu Tutti Emigranti
«Quel corpo in fondo al mare è mio fratello, aiutatemi»
La ricerca delle famiglie dopo il naufragio del 7 ottobre
Dora è sicura di aver riconosciuto la felpa del fratello tra le immagini del relitto a largo di Lampedusa. E grazie all'ambasciata e all'associazione Terre pour Tous sta cercando la verità, anche col test del dna. «Sono 800 i giovani tunisini desaparecidos dal 2013»
Aspettano la verità. Qualsiasi essa sia. Dora, chiusa nel suo dolore, è convinta di aver riconosciuto il fratello da una felpa, attraverso le strazianti immagini del naufragio dello scorso 7 ottobre al largo di Lampedusa. Quei fotogrammi, che hanno fatto il giro del web e dei media nazionali ed internazionali, mostrano i corpi rimasti incagliati nel barchino che si è ribaltato a pochi metri dalla costa dell'isola siciliana e Dora li ha visionati centinaia di volte.
«È lui,... (continua)
Album: Semu Tutti Emigranti
«Quel corpo in fondo al mare è mio fratello, aiutatemi»
La ricerca delle famiglie dopo il naufragio del 7 ottobre
Dora è sicura di aver riconosciuto la felpa del fratello tra le immagini del relitto a largo di Lampedusa. E grazie all'ambasciata e all'associazione Terre pour Tous sta cercando la verità, anche col test del dna. «Sono 800 i giovani tunisini desaparecidos dal 2013»
Aspettano la verità. Qualsiasi essa sia. Dora, chiusa nel suo dolore, è convinta di aver riconosciuto il fratello da una felpa, attraverso le strazianti immagini del naufragio dello scorso 7 ottobre al largo di Lampedusa. Quei fotogrammi, che hanno fatto il giro del web e dei media nazionali ed internazionali, mostrano i corpi rimasti incagliati nel barchino che si è ribaltato a pochi metri dalla costa dell'isola siciliana e Dora li ha visionati centinaia di volte.
«È lui,... (continua)
Attaccàtu cu li manu e l'úŋŋja
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 20/4/2020 - 09:00
Coronavirus: la fase due
[2020]
Versi e musica di Mauro Geraci
Versi e musica di Mauro Geraci
La ballata parla della rete che ci sta invadendo, fin nelle case, fino in bagno e che, se usciremo dalla tragedia che stiamo vivendo, ci trasporterà definitivamente dal reale al virtuale da cui non si tornerà più indietro, da dove probabilmente sarà molto più facile controllarci,seguirci, monitorarci con le app, in-formarci, automatizzarci, cinesizzarci…vedi il terribile sfruttamento del lavoro in Cina, in Africa come anche presso le fabbriche cinesidella Apple e dell’iPhone che molti di noi utilizzano senza saperne le origini.
Alla fine me la prendo proprio con questa tecnocrazia (in gran parte e, per molti aspetti,di origine cinese come la pandemia) e non con la tecnologia che, al contrario, in sé potrebbe essere usatacome strumento di grande libertà, creatività e proiezione verso un futuro migliore.
Mauro Geraci
Alla fine me la prendo proprio con questa tecnocrazia (in gran parte e, per molti aspetti,di origine cinese come la pandemia) e non con la tecnologia che, al contrario, in sé potrebbe essere usatacome strumento di grande libertà, creatività e proiezione verso un futuro migliore.
Mauro Geraci
Sta arrivando la fase due
(continua)
(continua)
inviata da adriana 18/4/2020 - 08:04
Eruna tanti supra a dda barca
[2015]
Album: Semu Tutti Emigranti
La tragedia di Lampedusa è stata il naufragio di una imbarcazione libica usata per il trasporto di migranti avvenuto il 3 ottobre 2013 a poche miglia dal porto di Lampedusa. Il naufragio ha provocato 368 morti accertati e circa 20 dispersi presunti, numeri che la pongono come una delle più gravi catastrofi marittime nel Mediterraneo dall'inizio del XXI secolo. I superstiti salvati sono 155, di cui 41 minori (uno solo accompagnato dalla famiglia).
L'imbarcazione era un peschereccio lungo circa 66 piedi (20 metri), salpato dal porto libico di Misurata il 1º ottobre 2013, con a bordo migranti di origine siriana. La barca era giunta a circa mezzo miglio dalle coste lampedusane quando i motori si bloccarono , poco lontano dall'Isola dei Conigli, per attirare l'attenzione delle navi che passavano l'assistente del capitano ha agitato uno straccio infuocato... (continua)
Album: Semu Tutti Emigranti
La tragedia di Lampedusa è stata il naufragio di una imbarcazione libica usata per il trasporto di migranti avvenuto il 3 ottobre 2013 a poche miglia dal porto di Lampedusa. Il naufragio ha provocato 368 morti accertati e circa 20 dispersi presunti, numeri che la pongono come una delle più gravi catastrofi marittime nel Mediterraneo dall'inizio del XXI secolo. I superstiti salvati sono 155, di cui 41 minori (uno solo accompagnato dalla famiglia).
L'imbarcazione era un peschereccio lungo circa 66 piedi (20 metri), salpato dal porto libico di Misurata il 1º ottobre 2013, con a bordo migranti di origine siriana. La barca era giunta a circa mezzo miglio dalle coste lampedusane quando i motori si bloccarono , poco lontano dall'Isola dei Conigli, per attirare l'attenzione delle navi che passavano l'assistente del capitano ha agitato uno straccio infuocato... (continua)
Eruna tanti supra a 'ḍḍa barca c'annàva lenta 'mmenzu a lu mari
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 14/4/2020 - 09:27
Il gigante d'acciaio
2020
presentata come nuova proposta insieme alla rapper Lula (Lucrezia Fiandra)
Perché hai scelto proprio questa canzone per scendere quelle scale?
I miei cugini sono ex dipendenti Ilva, mio nonno ha lavorato tutta la vita in fabbrica e mi sembrava doveroso affrontare questo argomento, ma volevo che non rimanesse una storia di pochi, una storia di pugliesi. Per questo ho coinvolto Lula, che ha scritto lo "special" del brano, trasformandolo in un messaggio universale: l’ambiente, la sicurezza sul lavoro, la storia di chi vive di sacrifici e lascia anche la propria terra. Ho sempre sognato il palco dell’Ariston, lo confesso. Mi sono iscritta ad “Area Sanremo”, un concorso che apre le porte a chi non ha contratti discografici e siamo arrivate fino alla fine. Questa è un’enorme vittoria per noi.
Una grande vittoria nonostante non abbiate passato il turno, forse penalizzate dal meccanismo... (continua)
presentata come nuova proposta insieme alla rapper Lula (Lucrezia Fiandra)
Perché hai scelto proprio questa canzone per scendere quelle scale?
I miei cugini sono ex dipendenti Ilva, mio nonno ha lavorato tutta la vita in fabbrica e mi sembrava doveroso affrontare questo argomento, ma volevo che non rimanesse una storia di pochi, una storia di pugliesi. Per questo ho coinvolto Lula, che ha scritto lo "special" del brano, trasformandolo in un messaggio universale: l’ambiente, la sicurezza sul lavoro, la storia di chi vive di sacrifici e lascia anche la propria terra. Ho sempre sognato il palco dell’Ariston, lo confesso. Mi sono iscritta ad “Area Sanremo”, un concorso che apre le porte a chi non ha contratti discografici e siamo arrivate fino alla fine. Questa è un’enorme vittoria per noi.
Una grande vittoria nonostante non abbiate passato il turno, forse penalizzate dal meccanismo... (continua)
Mi piace la mia città
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 12/4/2020 - 18:28
Canzone dell’affitto
(2019)
dall'album Themagogia - Tradurre, tradire, trappare
Ispirata a Io non pago affito di Bello Figo riscritta - anche nel testo - alla maniera di De André.
«Se la demagogia lusinga le irrealizzabili aspirazioni delle masse, la Themagogia compie l'identica operazione in terreno musicale accarezzando le fantasie di chi vorrebbe rediviva la nostra tradizione cantautoriale più valida e di chi vuole giustificare la sua indulgenza verso la musica contemporanea. – commenta The Andrè – Si dice che tradurre è sempre un po' tradire. Ogni pezzo tradotto qui è un doppio tradimento: verso chi lo ha scritto e verso chi lo canterebbe.»
dall'album Themagogia - Tradurre, tradire, trappare
Ispirata a Io non pago affito di Bello Figo riscritta - anche nel testo - alla maniera di De André.
«Se la demagogia lusinga le irrealizzabili aspirazioni delle masse, la Themagogia compie l'identica operazione in terreno musicale accarezzando le fantasie di chi vorrebbe rediviva la nostra tradizione cantautoriale più valida e di chi vuole giustificare la sua indulgenza verso la musica contemporanea. – commenta The Andrè – Si dice che tradurre è sempre un po' tradire. Ogni pezzo tradotto qui è un doppio tradimento: verso chi lo ha scritto e verso chi lo canterebbe.»
L'ultima volta che ho visto Michele, ha detto:
(continua)
(continua)
12/4/2020 - 16:36
Waiting for Their Checks to Come
[2020]
At least ten million renters in the US began the month of April, 2020 by withholding their rent -- for most of them, because it was either pay rent this month, or eat. Those among the now teeming ranks of the unemployed and housing insecure in the US who qualify for it are now anxiously awaiting the money the federal government says it will start disbursing in the coming week.
At least ten million renters in the US began the month of April, 2020 by withholding their rent -- for most of them, because it was either pay rent this month, or eat. Those among the now teeming ranks of the unemployed and housing insecure in the US who qualify for it are now anxiously awaiting the money the federal government says it will start disbursing in the coming week.
The world shut down last month
(continua)
(continua)
inviata da adriana 12/4/2020 - 13:49
Pittsburgh Town
[1941]
Parole di Woody Guthrie
Sull'aria di una canzone tradizionale, "Crawdad Song", ripresa anche dallo stesso Guthrie
Un brano che Guthrie scrisse durante un tour con gli Almanac Singers nel 1941
Tuttavia la prima incisione è quella di Pete Seeger in "American Industrial Ballads" del 1956.
Parole di Woody Guthrie
Sull'aria di una canzone tradizionale, "Crawdad Song", ripresa anche dallo stesso Guthrie
Un brano che Guthrie scrisse durante un tour con gli Almanac Singers nel 1941
Tuttavia la prima incisione è quella di Pete Seeger in "American Industrial Ballads" del 1956.
Pittsburgh town is a smoky ol' town, Pittsburgh
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/4/2020 - 21:43
Eppure l'Italia va avanti
2019
Mondo dentro
La canzone è del 2019, dall'album Il Mondo dentro, una canzone sul lavoro
oggi però la inseriamo anche nel percorso "Canzoniere del Coronavirus" per il bellissimo video #iorestoacasa
Mondo dentro
La canzone è del 2019, dall'album Il Mondo dentro, una canzone sul lavoro
oggi però la inseriamo anche nel percorso "Canzoniere del Coronavirus" per il bellissimo video #iorestoacasa
Ti hanno rubato il futuro
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 4/4/2020 - 11:23
Green Disease
[2002]
Parole e musica di Eddie Vedder
Nell'album "Riot Act"
La ricchezza, la sua continua concentrazione ed accumulazione nelle mani di pochi, il capitalismo selvaggio e scatenato, lo sfruttamento ed annientamento dell'uomo e dell'ambiente naturale sono il virus, la cancrena (green / greed disease) dei nostri tempi...
Parole e musica di Eddie Vedder
Nell'album "Riot Act"
La ricchezza, la sua continua concentrazione ed accumulazione nelle mani di pochi, il capitalismo selvaggio e scatenato, lo sfruttamento ed annientamento dell'uomo e dell'ambiente naturale sono il virus, la cancrena (green / greed disease) dei nostri tempi...
It's a disease... and they're all green
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/3/2020 - 13:20
Lo Straniero
2017
Il cielo di sotto
Il cielo di sotto
A questa latitudine c'è poco da scherzare
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 28/3/2020 - 17:25
Sesto San Wuhanni
[25-03-2020]
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Ahmed il Lavavetri
Musica / Music / Musique / Sävel: Sesto San Giovanni, Gang
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Ahmed il Lavavetri
Musica / Music / Musique / Sävel: Sesto San Giovanni, Gang
Primo turno lunedì sei di mattina
(continua)
(continua)
25/3/2020 - 17:56
Ils arrivent
[2018]
Scritta da Marie Lanfroy
In "Pokor lèr", secondo album di questo gruppo dell'isola de La Réunion, territorio d'oltremare francese (una colonia, quindi) tra Madagascar e Mauritius.
Cantano anche in francese, ma sopratutto in bourbonnais, il creolo de La Réunion, basato sul francese ma sul quale s'innestano altre lingue come hindi, cinese, inglese e malgascio.
Scritta da Marie Lanfroy
In "Pokor lèr", secondo album di questo gruppo dell'isola de La Réunion, territorio d'oltremare francese (una colonia, quindi) tra Madagascar e Mauritius.
Cantano anche in francese, ma sopratutto in bourbonnais, il creolo de La Réunion, basato sul francese ma sul quale s'innestano altre lingue come hindi, cinese, inglese e malgascio.
Ah, les voilà
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/3/2020 - 16:22
Inno dei telelavoratori
[23-03-2020]
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Ahmed il Lavavetri
Musica / Music / Musique / Sävel: Inno dei lavoratori, Filippo Turati, 1886
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Ahmed il Lavavetri
Musica / Music / Musique / Sävel: Inno dei lavoratori, Filippo Turati, 1886
Su fratelli, su compagne,
(continua)
(continua)
inviata da Ahmed il Lavavetri 23/3/2020 - 08:22
Refugee's Theme
[1991]
Musica della compositrice greca Eleni Karaindrou / Ελένη Καραΐνδρου (1941-)
Nella colonna sonora del film di Theodoros "Theo" Angelopoulos / Θεόδωρος Αγγελόπουλος (1935-2012) intitolato "Il passo sospeso della cicogna" / "Το μετέωρο βήμα του πελαργού"
[...] E’ Natale in una squallida città del nord della Grecia, al confine con l’Albania.
Profughi di vari paesi che il governo greco ha riunito in un limbo, forse più un ghetto, in attesa di un ipotetico trasferimento verso altri confini, vivono in un tempo sospeso, mitico, una vita impoverita vendendo patate coltivate sotto la neve, ubriacandosi nella bettola fumosa, piangendo con lunghi lamenti i cadaveri che di tanto in tanto una rivolta abortita sul nascere o un maldestro tentativo di superare il confine dissemina sui campi gelati o appende al braccio di una gru.
Cultura dell’esclusione, un confine artificiale segnato sul terreno,... (continua)
Musica della compositrice greca Eleni Karaindrou / Ελένη Καραΐνδρου (1941-)
Nella colonna sonora del film di Theodoros "Theo" Angelopoulos / Θεόδωρος Αγγελόπουλος (1935-2012) intitolato "Il passo sospeso della cicogna" / "Το μετέωρο βήμα του πελαργού"
[...] E’ Natale in una squallida città del nord della Grecia, al confine con l’Albania.
Profughi di vari paesi che il governo greco ha riunito in un limbo, forse più un ghetto, in attesa di un ipotetico trasferimento verso altri confini, vivono in un tempo sospeso, mitico, una vita impoverita vendendo patate coltivate sotto la neve, ubriacandosi nella bettola fumosa, piangendo con lunghi lamenti i cadaveri che di tanto in tanto una rivolta abortita sul nascere o un maldestro tentativo di superare il confine dissemina sui campi gelati o appende al braccio di una gru.
Cultura dell’esclusione, un confine artificiale segnato sul terreno,... (continua)
[strumentale]
inviata da Bernart Bartleby 22/3/2020 - 16:08
Va danser !
Perfino Édith Piaf! In tempi più recenti, nel 2002, Le P'tit Crème nel CD Les Electeurs.
Au mois d'août, en fauchant le blé,
(continua)
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 16/3/2020 - 09:59
A cause de Macron
Militantes d'Attac
Parodie, par les militantes d'Attac, contre une énième réforme des retraites qui pénalise en premier les femmes
Tu déconnes, on se laisse pas faire
(continua)
(continua)
inviata da adriana 14/3/2020 - 08:05
Core Solution
[2003]
Core Solution
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Zyklon
Album: Aeon
Zy klarde minchionò la Lucciola:
- Sarà l’effetto de l’economia,
ma quer lume che porti è deboluccio...
- Si - disse quella - ma la luce è mia!
[ Trilussa nel XXI° ]
Core Solution
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Zyklon
Album: Aeon
Zy klarde minchionò la Lucciola:
- Sarà l’effetto de l’economia,
ma quer lume che porti è deboluccio...
- Si - disse quella - ma la luce è mia!
[ Trilussa nel XXI° ]
Core Solution
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 13/3/2020 - 16:10
Il fabbricone
1972
Gianni Siviero - Volume 1
Gianni Siviero - Volume 1
Quando corri in fabbrica al mattino
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 12/3/2020 - 14:25
Il deserto dei Tartari OST
[1976]
Il deserto dei Tartari OST
Movie / Film / Elokuva :
Valerio Zurlini
Il deserto dei Tartari
Music / Musica / Musique / Sävel:
Ennio Morricone
Max von Sydow , uno dei più grandi attori di tutti i tempi, il capitano Ortiz del Deserto dei Tartari, ci ha lasciato pochi giorni fa.
…davanti a noi, oltre la fortezza c'è il deserto, poi il nulla… [dal romanzo di Dino Buzzati, Il deserto dei Tartari
Ai Tartari di oggi
Alla memoria di Max von Sydow
[Riccardo Gullotta]
La gloria e le frontiere nel deserto dei Tartari
Fu più facile del previsto. Vendere le frontiere divenne un gioco da Deserto. Perché no, in fondo ognuno offre ciò che può essere appetibile per il mercato. C’è chi vende oro, uranio e petrolio. Altri vendono pesci o, in cambio, le licenze di pesca per chi ha i mezzi per farlo. Ed è così che dopo aver venduto le risorse, la terra commestibile e la mercanzia... (continua)
Il deserto dei Tartari OST
Movie / Film / Elokuva :
Valerio Zurlini
Il deserto dei Tartari
Music / Musica / Musique / Sävel:
Ennio Morricone
Max von Sydow , uno dei più grandi attori di tutti i tempi, il capitano Ortiz del Deserto dei Tartari, ci ha lasciato pochi giorni fa.
…davanti a noi, oltre la fortezza c'è il deserto, poi il nulla… [dal romanzo di Dino Buzzati, Il deserto dei Tartari
Ai Tartari di oggi
Alla memoria di Max von Sydow
[Riccardo Gullotta]
La gloria e le frontiere nel deserto dei Tartari
Fu più facile del previsto. Vendere le frontiere divenne un gioco da Deserto. Perché no, in fondo ognuno offre ciò che può essere appetibile per il mercato. C’è chi vende oro, uranio e petrolio. Altri vendono pesci o, in cambio, le licenze di pesca per chi ha i mezzi per farlo. Ed è così che dopo aver venduto le risorse, la terra commestibile e la mercanzia... (continua)
strumentale
inviata da Riccardo Gullotta 11/3/2020 - 14:39
Black Swan
[2006]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Thom Yorke
Album: The Eraser
rara avis in terris nigroque simillima cygno
Nella canzone rock di Yorke al disadattamento non c’è via di uscita, conviene lasciar perdere. Il cigno nero é metafora dell’eroe negativo che scala le vette e prende le distanze. Che ne sapeva Yorke nel 2006 che il suo uccello nero sarebbe stato caricato di ben altri significati?
Sino al 1697 gli occidentali ignoravano l’esistenza del cigno nero. Fu scoperto in quell’anno in Australia. Prima di allora nel mondo occidentale si poteva affermare che “tutti i cigni sono bianchi” basandosi su un processo logico induttivo. La logica formale consentiva di derivare il resto. Karl Popper nel Novecento faceva l’esempio del cigno nero per indicare i limiti del processo induttivo, peraltro noti dai tempi di Aristotele.
All’esempio di Popper... (continua)
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Thom Yorke
Album: The Eraser
rara avis in terris nigroque simillima cygno
Nella canzone rock di Yorke al disadattamento non c’è via di uscita, conviene lasciar perdere. Il cigno nero é metafora dell’eroe negativo che scala le vette e prende le distanze. Che ne sapeva Yorke nel 2006 che il suo uccello nero sarebbe stato caricato di ben altri significati?
Sino al 1697 gli occidentali ignoravano l’esistenza del cigno nero. Fu scoperto in quell’anno in Australia. Prima di allora nel mondo occidentale si poteva affermare che “tutti i cigni sono bianchi” basandosi su un processo logico induttivo. La logica formale consentiva di derivare il resto. Karl Popper nel Novecento faceva l’esempio del cigno nero per indicare i limiti del processo induttivo, peraltro noti dai tempi di Aristotele.
All’esempio di Popper... (continua)
What will grow crooked, you can't make straight,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 10/3/2020 - 20:05
Maria
[1976]
Música e letra de José Júlio Gonçalves
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: José Júlio Gonçalves
Album / Albumi :Pois Canté
Il testo originale è stato trascritto all'ascolto diretto.
Original Portuguese lyrics transcribed by direct listening.
Música e letra de José Júlio Gonçalves
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: José Júlio Gonçalves
Album / Albumi :Pois Canté
Il testo originale è stato trascritto all'ascolto diretto.
Original Portuguese lyrics transcribed by direct listening.
Lado a lado com teu homem
(continua)
(continua)
inviata da Adriana (con qualche contributo di RV) 9/3/2020 - 09:28
Niente ninna per l’uomo ne’
[2019]
Album : Sottomondi
Il nuovo singolo e videoclip del Parto delle Nuvole Pesanti
Il Parto delle Nuvole Pesanti ritorna con Sottomondi, il suo 13° album dedicato a quell’umanità sofferente e caleidoscopica, maggioritaria e senza voce. L’uscita del cd è prevista per l’autunno prossimo con WMusic/World Music Made in Italy e sarà anticipata a metà giugno dal singolo Niente Ninna per l’uomo ne’, accompagnato da un videoclip diretto da Giuseppe Bilotti.
È una ninna nanna che affronta il tema del razzismo in modo leggero e ironico usando lo stile della filastrocca su versi semplici ma al tempo stesso poetici, dal significato profondo e dal sapore agrodolce “la mia bimba ha la pelle scura” e persino “la ninna si mette paura”. Un sottomondo che incrocia la vicenda di Riace con i versi conclusivi e surreali “niente ninna per chi vive a Riace – niente nobel per la pace – niente ninna a chi... (continua)
Album : Sottomondi
Il nuovo singolo e videoclip del Parto delle Nuvole Pesanti
Il Parto delle Nuvole Pesanti ritorna con Sottomondi, il suo 13° album dedicato a quell’umanità sofferente e caleidoscopica, maggioritaria e senza voce. L’uscita del cd è prevista per l’autunno prossimo con WMusic/World Music Made in Italy e sarà anticipata a metà giugno dal singolo Niente Ninna per l’uomo ne’, accompagnato da un videoclip diretto da Giuseppe Bilotti.
È una ninna nanna che affronta il tema del razzismo in modo leggero e ironico usando lo stile della filastrocca su versi semplici ma al tempo stesso poetici, dal significato profondo e dal sapore agrodolce “la mia bimba ha la pelle scura” e persino “la ninna si mette paura”. Un sottomondo che incrocia la vicenda di Riace con i versi conclusivi e surreali “niente ninna per chi vive a Riace – niente nobel per la pace – niente ninna a chi... (continua)
Ninna nanna per i bambini
(continua)
(continua)
inviata da adriana 8/3/2020 - 14:11
Los carbonièrs de La Sala
[1961-62]
Parole di Joan Bodon (Jean Boudou, 1920-1975), romanziere e poeta, nativo dell'Aveyron, che scrisse tutta la sua opera in occitano.
Musica di Mans de Breish ("Mani di stregone"), soprannome occitano di Gérard Pourhomme (1949), cantautore di Carcassonne.
Nell'album "Volèm viure al país", pubblicato nel 1975
Testo trovato su Trobasons
Una canzone dedicata alle lotte dei minatori dell'Aveyron, in Occitania.
La Sala è il nome occitano di Decazeville, cittadina intitolata al fondatore Élie Louis Decazes, un militare e politico monarchico che in quel suo "feudo" si arricchì con l'estrazione del carbone, ovviamente effettuata da legioni di minatori sottopagati.
Gli scioperi e gli scontri sanguinosi nel bacino carbonifero dell' Aveyron – sfruttato fin dal '500 - furono sempre molto frequenti, sempre ferocemente repressi (d'altra parte Decazes fu anche ministro dell'Interno e della... (continua)
Parole di Joan Bodon (Jean Boudou, 1920-1975), romanziere e poeta, nativo dell'Aveyron, che scrisse tutta la sua opera in occitano.
Musica di Mans de Breish ("Mani di stregone"), soprannome occitano di Gérard Pourhomme (1949), cantautore di Carcassonne.
Nell'album "Volèm viure al país", pubblicato nel 1975
Testo trovato su Trobasons
Una canzone dedicata alle lotte dei minatori dell'Aveyron, in Occitania.
La Sala è il nome occitano di Decazeville, cittadina intitolata al fondatore Élie Louis Decazes, un militare e politico monarchico che in quel suo "feudo" si arricchì con l'estrazione del carbone, ovviamente effettuata da legioni di minatori sottopagati.
Gli scioperi e gli scontri sanguinosi nel bacino carbonifero dell' Aveyron – sfruttato fin dal '500 - furono sempre molto frequenti, sempre ferocemente repressi (d'altra parte Decazes fu anche ministro dell'Interno e della... (continua)
Los carbonièrs de La Sala
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/3/2020 - 15:23
Patron
[1975]
Parole e musica di Mans de Breish ("Mani di stregone"), soprannome occitano di Gérard Pourhomme (1949), cantautore di Carcassonne.
Nell'album "Volèm viure al país"
Testo trovato su Trobasons
Parole e musica di Mans de Breish ("Mani di stregone"), soprannome occitano di Gérard Pourhomme (1949), cantautore di Carcassonne.
Nell'album "Volèm viure al país"
Testo trovato su Trobasons
Patron tu que d’argent n’as pron per comprar lo silenci
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/2/2020 - 20:56
Le prolétaire
[1833]
Versi di Marie Durand Michel Agénor Altaroche (1811-1884), giornalista, chansonnier, letterato e uomo politico francese, repubblicano, nella raccolta "Chansons et vers politiques", Parigi, 1835
Sulla melodia della popolare "Verse, verse le vin de France"
Testo trovato su Points de vue & documents, blog di René Merle.
Una canzone pubblicata nel 1833 su "L’Écho de la Fabrique", giornale operaio dei Canuts, divenuta molto famosa durante la rivolta operaia di Lione del 1834 e intonata ancora nel 1848.
Credo che fosse originariamente dedicata ad Auguste Blanqui o a Étienne Cabet, suoi contemporanei più famosi, socialisti utopisti, rivoluzionari protocomunisti.
Versi di Marie Durand Michel Agénor Altaroche (1811-1884), giornalista, chansonnier, letterato e uomo politico francese, repubblicano, nella raccolta "Chansons et vers politiques", Parigi, 1835
Sulla melodia della popolare "Verse, verse le vin de France"
Testo trovato su Points de vue & documents, blog di René Merle.
Una canzone pubblicata nel 1833 su "L’Écho de la Fabrique", giornale operaio dei Canuts, divenuta molto famosa durante la rivolta operaia di Lione del 1834 e intonata ancora nel 1848.
Credo che fosse originariamente dedicata ad Auguste Blanqui o a Étienne Cabet, suoi contemporanei più famosi, socialisti utopisti, rivoluzionari protocomunisti.
Prolétaire ! voici le jour !
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/2/2020 - 21:21
W chi non conta niente
(2020)
Frontiere, migranti e un’umanità da raccontare. Nel mezzo mari, deserti, montagne e tutto il carico della musica del Sud. È la storia vera dell’uomo e del suo ambiente a prendere vita nel nuovo videoclip "W chi non conta niente", in cui Eugenio Bennato e le vite narrate si fondono in un racconto corale.
“W chi non conta niente parla di emigrazione – racconta Eugenio Bennato – e nasce da una scintilla inconscia che vuole evidenziare la capacità degli ultimi di farsi sentire. E proprio a chi non conta niente, a chi non sale sul carrozzone dei vincitori, del business, dell’universo nord-occidentale, a chi sta dall’altra parte è dedicata la canzone che continua a navigare perché essendo melodia niente la potrà fermare”.
W chi non conta niente affronta il viaggio, il rifiuto, l’ostilità. “La storia – continua Eugenio Bennato – ci insegna che un ménage di esperienze diverse è sempre... (continua)
Frontiere, migranti e un’umanità da raccontare. Nel mezzo mari, deserti, montagne e tutto il carico della musica del Sud. È la storia vera dell’uomo e del suo ambiente a prendere vita nel nuovo videoclip "W chi non conta niente", in cui Eugenio Bennato e le vite narrate si fondono in un racconto corale.
“W chi non conta niente parla di emigrazione – racconta Eugenio Bennato – e nasce da una scintilla inconscia che vuole evidenziare la capacità degli ultimi di farsi sentire. E proprio a chi non conta niente, a chi non sale sul carrozzone dei vincitori, del business, dell’universo nord-occidentale, a chi sta dall’altra parte è dedicata la canzone che continua a navigare perché essendo melodia niente la potrà fermare”.
W chi non conta niente affronta il viaggio, il rifiuto, l’ostilità. “La storia – continua Eugenio Bennato – ci insegna che un ménage di esperienze diverse è sempre... (continua)
Evviva chi non conta niente
(continua)
(continua)
22/2/2020 - 18:58
2014
[2014]
Nell'album intitolato "Fliegende Fische", pubblicato proprio quell'anno.
Testo ripreso da Genius
Il 2014 è stato l'anno della Crisi globale dei rifugiati:
"Secondo l'UNHCR, il numero di persone costrette ad abbandonare le proprie case (cosiddetti "migranti forzati" o forcibly displaced people) è arrivato a un totale di 59,5 milioni nel mondo alla fine del 2014, il più alto livello dalla seconda guerra mondiale. [...] Il primo Paese al mondo per richieste d'asilo ricevute nel 2014 è stata la Russia, con 274 700 richieste, il 99% delle quali presentate da cittadini ucraini in fuga dalla guerra dell'Ucraina orientale; la Russia era seguita dalla Germania, il Paese con più richieste nell'Unione Europea, con 202 645 richieste, il 20% di esse da siriani." (it.wikipedia)
Nell'album intitolato "Fliegende Fische", pubblicato proprio quell'anno.
Testo ripreso da Genius
Il 2014 è stato l'anno della Crisi globale dei rifugiati:
"Secondo l'UNHCR, il numero di persone costrette ad abbandonare le proprie case (cosiddetti "migranti forzati" o forcibly displaced people) è arrivato a un totale di 59,5 milioni nel mondo alla fine del 2014, il più alto livello dalla seconda guerra mondiale. [...] Il primo Paese al mondo per richieste d'asilo ricevute nel 2014 è stata la Russia, con 274 700 richieste, il 99% delle quali presentate da cittadini ucraini in fuga dalla guerra dell'Ucraina orientale; la Russia era seguita dalla Germania, il Paese con più richieste nell'Unione Europea, con 202 645 richieste, il 20% di esse da siriani." (it.wikipedia)
Es ist 2014
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/2/2020 - 21:56
L’uomo senza nome
da Ferite & Feritoie (2019)
feat. Michele Gazich
Mentre di ben altro colore e differente profondità è l’acqua che inghiotte L’uomo senza nome, quello che approda migrante sulle nostre rive e a cui l’indifferenza strappa il volto.
folkbulletin.com
feat. Michele Gazich
Mentre di ben altro colore e differente profondità è l’acqua che inghiotte L’uomo senza nome, quello che approda migrante sulle nostre rive e a cui l’indifferenza strappa il volto.
folkbulletin.com
Sono quello aggrappato al tuo sguardo sfuggente
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 19/2/2020 - 10:13
Mare di mezzo
2020
maredimezzo.com
Dall’inizio di questo nuovo secolo il mar Mediterraneo si è andato delineando come “mare di mezzo”. Una distesa d’acqua che divide due continenti culturalmente, socialmente ed economicamente distantissimi. Le vicende di questo mare non sono più legate, come al tempo degli antichi, al commercio e allo sviluppo di civiltà mitiche. Il suo nome, oggi, si associa a una dicotomia profondissima: la bellezza delle sue sponde, del suo ambiente naturale, dei suoi porti e delle sue città da una parte e il fenomeno migratorio, con i suoi tremendi sacrifici immani, dall’altra. Troppe volte sono state date notizie di barconi affondati in mezzo a quel mare. Troppe volte uomini, donne e bambini in cerca di un futuro migliore sono stati ripescati senza vita da quelle acque. Troppe volte se ne è sentito parlare in maniera disumana.
Tra coloro che cercano di combattere l’indifferenza... (continua)
maredimezzo.com
Dall’inizio di questo nuovo secolo il mar Mediterraneo si è andato delineando come “mare di mezzo”. Una distesa d’acqua che divide due continenti culturalmente, socialmente ed economicamente distantissimi. Le vicende di questo mare non sono più legate, come al tempo degli antichi, al commercio e allo sviluppo di civiltà mitiche. Il suo nome, oggi, si associa a una dicotomia profondissima: la bellezza delle sue sponde, del suo ambiente naturale, dei suoi porti e delle sue città da una parte e il fenomeno migratorio, con i suoi tremendi sacrifici immani, dall’altra. Troppe volte sono state date notizie di barconi affondati in mezzo a quel mare. Troppe volte uomini, donne e bambini in cerca di un futuro migliore sono stati ripescati senza vita da quelle acque. Troppe volte se ne è sentito parlare in maniera disumana.
Tra coloro che cercano di combattere l’indifferenza... (continua)
Tutto questo fuoco su di noi
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 19/2/2020 - 09:45
Chão nosso
[1966]
Versi del poeta Francisco Viana, la poesia che intitola la sua raccolta del 1966
Musica del gruppo Trovante
In "Chão nosso" (1977), album d'esordio di questa band portoghese, attiva tra il 1976 e i primi anni 90.
Versi del poeta Francisco Viana, la poesia che intitola la sua raccolta del 1966
Musica del gruppo Trovante
In "Chão nosso" (1977), album d'esordio di questa band portoghese, attiva tra il 1976 e i primi anni 90.
Chão nosso
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/2/2020 - 20:07
Pablo
Quindi nessun Riferimento al Poeta Paplo Neruda assassinato dal regime di Franco! io avevo immagginato fosse così! Grazie!!
Vincenzo 5/2/2020 - 09:51
Mi chiamo Forse
si trova, unitamente ad altri capolavori, nel cd:
Francesco Benozzo-Fabio Bonvicini-Fratelli Mancuso:
Un Requiem Laico
Arci Reggio Emilia Fondazione Ex Campo Di Fossoli
2016
Francesco Benozzo-Fabio Bonvicini-Fratelli Mancuso:
Un Requiem Laico
Arci Reggio Emilia Fondazione Ex Campo Di Fossoli
2016
Flavio Poltronieri 4/2/2020 - 18:08
Rebellenlied
In effetti "Brennende Erde" raccoglie poesie anche di diversi anni prima della sua pubblicazione (1920)...
La datazione al 1918 è assolutamente corretta, tant'è che nell'album di Dieter Süverkrüp"Erich Mühsam: Ich lade Euch zum Requiem" (1995) il titolo è proprio "Rebellenlied 1918"...
La datazione al 1918 è assolutamente corretta, tant'è che nell'album di Dieter Süverkrüp"Erich Mühsam: Ich lade Euch zum Requiem" (1995) il titolo è proprio "Rebellenlied 1918"...
B.B. 2/2/2020 - 14:16
Fiat Justitia!
[1914]
Versi di Erich Mühsam, pubblicati nel marzo 1914 sulla rivista "Kain", da lui stesso fondata.
Musica di Dieter Süverkrüp nell'album "Erich Mühsam: Ich lade Euch zum Requiem" (1995), con Walter Andreas Schwarz.
Testo da LyricWiki
Versi di Erich Mühsam, pubblicati nel marzo 1914 sulla rivista "Kain", da lui stesso fondata.
Musica di Dieter Süverkrüp nell'album "Erich Mühsam: Ich lade Euch zum Requiem" (1995), con Walter Andreas Schwarz.
Testo da LyricWiki
Was kriegt der Proletarier
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/2/2020 - 13:56
Rima gli Italiani
2019
Da Kahbum
Episodio 10, 2ª serie
Kahbum è una serie musicale che racconta la nascita di una canzone attraverso la collaborazione tra due cantautori o band.
I musicisti si incontrano in uno studio dove trovano una busta con dentro un titolo. Da quel momento hanno 90 minuti per scrivere un pezzo.
E' un progetto che nasce per mettere in relazione musicisti e produrre contenuti originali. Non è un talent, non è una gara, non ci sono vincitori né giudici, è un luogo d'incontro dove si parla, si scrive e si suona liberamente.
Se la musica fosse un paesino di provincia Kahbum sarebbe il bar.
Come si evince dal video del "making of" l'idea è un lungo gioco di parole, dove il ministro diventa la minestra e dove le parole perdono la loro iniziale...
Da Kahbum
Episodio 10, 2ª serie
Kahbum è una serie musicale che racconta la nascita di una canzone attraverso la collaborazione tra due cantautori o band.
I musicisti si incontrano in uno studio dove trovano una busta con dentro un titolo. Da quel momento hanno 90 minuti per scrivere un pezzo.
E' un progetto che nasce per mettere in relazione musicisti e produrre contenuti originali. Non è un talent, non è una gara, non ci sono vincitori né giudici, è un luogo d'incontro dove si parla, si scrive e si suona liberamente.
Se la musica fosse un paesino di provincia Kahbum sarebbe il bar.
Come si evince dal video del "making of" l'idea è un lungo gioco di parole, dove il ministro diventa la minestra e dove le parole perdono la loro iniziale...
Rima rima rima
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 30/1/2020 - 10:29
Canzone per Ion
posso chiedere un link dove posso ascoltare la canzone per favore?
24/1/2020 - 14:35
Malarazza [Lamento di un servo ad un Santo crocifisso]
COMMENTO ALLA VERSIONE DI ALBERTO MUSMECI
Ho trovato per caso in rete “Malarazza” che, stranamente, non conoscevo, nonostante che, essendo nato nello stesso anno del Mimmo nazionale, il 1928, avessi seguito tutti i suoi successi; sono fantastici sia il testo, ricavato dalla “Raccolta di canti popolari siciliani” di Lionardo Vigo, sia la musica di Modugno; Lionardo Vigo era un fililogo, letterato, patriota e poeta di Acireale, al quale è dedicata la piazza omonima col suo busto bronzeo; questa bella piazza, con giardino e chioschi, in centro città, è posta tra il palazzo Pennisi e il fianco della chiesa di S. Sebstiano. Anche la mia famiglia è originaria di Acireale, Jaci, come la chiamano gli acesi, (dalla denomminazione bizantina “Jachium”); mio padre era nato ad'Jaci.
(sulla vita di Vigo c'è tutto su Wikipedia. Per la struttura di governo della Sicilia pre unitaria vedi “La grande impresa”... (continua)
Ho trovato per caso in rete “Malarazza” che, stranamente, non conoscevo, nonostante che, essendo nato nello stesso anno del Mimmo nazionale, il 1928, avessi seguito tutti i suoi successi; sono fantastici sia il testo, ricavato dalla “Raccolta di canti popolari siciliani” di Lionardo Vigo, sia la musica di Modugno; Lionardo Vigo era un fililogo, letterato, patriota e poeta di Acireale, al quale è dedicata la piazza omonima col suo busto bronzeo; questa bella piazza, con giardino e chioschi, in centro città, è posta tra il palazzo Pennisi e il fianco della chiesa di S. Sebstiano. Anche la mia famiglia è originaria di Acireale, Jaci, come la chiamano gli acesi, (dalla denomminazione bizantina “Jachium”); mio padre era nato ad'Jaci.
(sulla vita di Vigo c'è tutto su Wikipedia. Per la struttura di governo della Sicilia pre unitaria vedi “La grande impresa”... (continua)
alberto musmeci 20/1/2020 - 12:12
A la huelga compañeras
Credo che andrebbe unita alla canzone "A la huelga" (già presente) essendone una rivisitazione
Lucone 19/1/2020 - 02:32
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M O M E N T U M