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There's Something in the Air (But it's not on the Airwaves)

There's Something in the Air (But it's not on the Airwaves)
Lyrics by Chris Chandler and Anne Feeney
Tune: "Something’s in the Air", Thunderclap Newman/Pete Townshend, 1969

Una spoken song che analizza perchè il movimento contro la guerra in Vietnam ebbe più attenzione di quanta non ne abbia oggi il "movimento" (?!?) contro la guerra in Iraq...
Ya know, we have GOT it together. There ARE people in the streets — at the very onset of Oil War Two there were already more people on the streets protesting than there were at the height of the Vietnam war. There is something in the air, but it is not on the airwaves If there are a half a dozen Jaycees in Cincinnati on a street corner waving yellow ribbons Fox news acts like it’s A Republican Woodstock. “By the time we got to Fallujah we were half a million strong.” But put a million people on the street and they build a fence around you and call it a protest zone. We like to look at Vietnam through the soft focus of Hollywood — which took the blood of war and turned it into rose-colored glasses. We see 1000s of beautiful semi-naked 20 somethings putting daises in the barrels of M16s all to... (continua)
inviata da Alessandro 9/1/2009 - 10:36

Il sesto giorno

Il sesto giorno
NATALE PARABELLUM (2002)
Lizard/La luna e i falò

(testo: Siniša Pavić musica: Siniša Pavić D. Camerin)

Il brano “A sad addio”, contenuto ne “Il sesto giorno”, è tratto dalla colonna sonora della serie “Vruć vetar” di Siniša
Pavić.


L'esigenza di questo lavoro è cercare di descrivere la condizione umana del singolo, in particolare nella nostra epoca. Il fondale di quest'opera è la guerra; che è vista, nella sua spietatezza e follia, come l'estremo limite esprimibile della persona (e pertanto presente, almeno nel lato oscuro della coscienza, in ciascuno di noi). I brani dell'opera sono dieci, più un’introduzione, e coprono dieci giorni di un Natale di guerra.

Il periodo storico è volutamente non precisato, anche se l'ambientazione è propria della Seconda Guerra Mondiale. In un'opera così, la musica deve forzatamente essere funzionale alle parole usate, semmai (dato che i motivi strumentali... (continua)
Jednom odletjet’ će ptice
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 9/1/2009 - 10:27
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We Will Not Go Down

We Will Not Go Down
A blinding flash of white light
(continua)
9/1/2009 - 10:15

Emilio in trincea

Emilio in trincea
NATALE PARABELLUM (2002)
Lizard/La luna e i falò
(testo e musica: D. Camerin)


L'esigenza di questo lavoro è cercare di descrivere la condizione umana del singolo, in particolare nella nostra epoca. Il fondale di quest'opera è la guerra; che è vista, nella sua spietatezza e follia, come l'estremo limite esprimibile della persona (e pertanto presente, almeno nel lato oscuro della coscienza, in ciascuno di noi). I brani dell'opera sono dieci, più un’introduzione, e coprono dieci giorni di un Natale di guerra.

Il periodo storico è volutamente non precisato, anche se l'ambientazione è propria della Seconda Guerra Mondiale. In un'opera così, la musica deve forzatamente essere funzionale alle parole usate, semmai (dato che i motivi strumentali sono due, più parte di un terzo) può servire per alleggerire la tensione e la drammaticità insite nel lavoro.

1.Introduzione
2.Gott Mit Uns!
3.24... (continua)
Terra secca nelle man
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 9/1/2009 - 10:09

Il convoglio dei reduci

Il convoglio dei reduci
NATALE PARABELLUM (2002)
Lizard/La luna e i falò
(testo e musica: D. Camerin)


L'esigenza di questo lavoro è cercare di descrivere la condizione umana del singolo, in particolare nella nostra epoca. Il fondale di quest'opera è la guerra; che è vista, nella sua spietatezza e follia, come l'estremo limite esprimibile della persona (e pertanto presente, almeno nel lato oscuro della coscienza, in ciascuno di noi). I brani dell'opera sono dieci, più un’introduzione, e coprono dieci giorni di un Natale di guerra.

Il periodo storico è volutamente non precisato, anche se l'ambientazione è propria della Seconda Guerra Mondiale. In un'opera così, la musica deve forzatamente essere funzionale alle parole usate, semmai (dato che i motivi strumentali sono due, più parte di un terzo) può servire per alleggerire la tensione e la drammaticità insite nel lavoro.

1.Introduzione
2.Gott Mit Uns!
3.24... (continua)
A passo lento
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 9/1/2009 - 10:06

Bojako - Bono

Bojako - Bono
NATALE PARABELLUM (2002)
Lizard/La luna e i falò
Testo e musica: D. Camerin


L'esigenza di questo lavoro è cercare di descrivere la condizione umana del singolo, in particolare nella nostra epoca. Il fondale di quest'opera è la guerra; che è vista, nella sua spietatezza e follia, come l'estremo limite esprimibile della persona (e pertanto presente, almeno nel lato oscuro della coscienza, in ciascuno di noi). I brani dell'opera sono dieci, più un’introduzione, e coprono dieci giorni di un Natale di guerra.

Il periodo storico è volutamente non precisato, anche se l'ambientazione è propria della Seconda Guerra Mondiale. In un'opera così, la musica deve forzatamente essere funzionale alle parole usate, semmai (dato che i motivi strumentali sono due, più parte di un terzo) può servire per alleggerire la tensione e la drammaticità insite nel lavoro.

1.Introduzione
2.Gott Mit Uns!
3.24... (continua)
Burian
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 9/1/2009 - 10:03

24 Dicembre

24 Dicembre
NATALE PARABELLUM (2002)
Lizard/La luna e i falò

Testo e musica: D. Camerin


L'esigenza di questo lavoro è cercare di descrivere la condizione umana del singolo, in particolare nella nostra epoca. Il fondale di quest'opera è la guerra; che è vista, nella sua spietatezza e follia, come l'estremo limite esprimibile della persona (e pertanto presente, almeno nel lato oscuro della coscienza, in ciascuno di noi). I brani dell'opera sono dieci, più un’introduzione, e coprono dieci giorni di un Natale di guerra.

Il periodo storico è volutamente non precisato, anche se l'ambientazione è propria della Seconda Guerra Mondiale. In un'opera così, la musica deve forzatamente essere funzionale alle parole usate, semmai (dato che i motivi strumentali sono due, più parte di un terzo) può servire per alleggerire la tensione e la drammaticità insite nel lavoro.

1.Introduzione
2.Gott Mit Uns!
3.24... (continua)
E` partito una mattina
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 9/1/2009 - 09:57
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Gott Mit Uns!

Gott Mit Uns!
NATALE PARABELLUM (2002)
Lizard/La luna e i falò


L'esigenza di questo lavoro è cercare di descrivere la condizione umana del singolo, in particolare nella nostra epoca. Il fondale di quest'opera è la guerra; che è vista, nella sua spietatezza e follia, come l'estremo limite esprimibile della persona (e pertanto presente, almeno nel lato oscuro della coscienza, in ciascuno di noi). I brani dell'opera sono dieci, più un’introduzione, e coprono dieci giorni di un Natale di guerra.

Il periodo storico è volutamente non precisato, anche se l'ambientazione è propria della Seconda Guerra Mondiale. In un'opera così, la musica deve forzatamente essere funzionale alle parole usate, semmai (dato che i motivi strumentali sono due, più parte di un terzo) può servire per alleggerire la tensione e la drammaticità insite nel lavoro.

1.Introduzione
2.Gott Mit Uns!
3.24 Dicembre
4.Bojako - Bono
... (continua)
Silenzio sacramento
(continua)
inviata da adriana 9/1/2009 - 09:43
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Kołysanka dla synka w krematorium

Kołysanka dla synka w krematorium
Version italienne – NINNA NANNA DEL CREMATORIO – Leoncarlo Settimeli – 2006
d'une chanson en yiddish de Aaron Liebeskind, traduite et chantée en polonais par
Alex Kulisiewicz

En 1942, Aaron Liebeskind, un jeune horloger de Bilgoraj en Pologne avait été contraint de connaître l'assassinat de sa femme, Edith, et de son fils de 3 ans au camp de concentration de Treblinka . Il supplia le contremaître du crématoire de le laisser passer la nuit à veiller le corps de son fils. Aaron s'agenouilla à côté du corps de son enfant et composa les paroles de sa berceuse dans sa tête. Durant la nuit, cet homme de vingt-quatre ans devint tout gris. Il réussit miraculeusement à s'échapper de Treblinka, mais il fut capturé à nouveau et envoyé à Sachsenhausen où il rencontra et devint l'ami d' Alex Kulisiewicz. Aaron raconta à Alex son histoire et lui chanta la chanson en Yiddish, qu'Alex traduisit immédiatement... (continua)
BERCEUSE DU CRÉMATOIRE
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 9/1/2009 - 09:31
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Mai 40

Mai 40
Guys you have a typo in the posted lyrics of Mai 40: the line that reads:"Les femmes s'accrochaient à leurs armes" is in fact:"Les femmes s'accrochaient à leurs larmes" which would translate into "the women clung to their tears" instead of "the women clung to their weapons" (not the fault of the translator but must be corrected). You can check the books where Brel lyrics are published - they used to be all available over www.paroles.net but not anymore.
Nassim 9/1/2009 - 07:42

ARTE CONTRO LA GUERRA / ANTIWAR ART

ARTE CONTRO LA GUERRA / ANTIWAR ART
Ciao, siamo una art-zine tutta italiana, la Chiamata alle Arti, che ogni due mesi raccoglie opere da tutto il mondo, che rispondano ad uno stesso tema.
Potete saperne di piu' direttamente qui: http://www.psdrevolution.it/forum/inde...

Il tema della prossima uscita, con scadenza il 15 Gennaio, E' War! e ci piacerebbe usare il materiale di questa pagina, per scrivere un redazionale di apertura.
Ovviamente l'articolo ti sara' attribuito in pieno, aggiungendo il vostro nome o il nickname, con link all' email e/o al vostro sito.

Contattatatec per maggiori dettagli. Potete vedere tutte le passate edizioni della artzine, qui: http://www.psdrevolution.it/forum/inde...
Sauro Pasquini 8/1/2009 - 22:27
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Lásko!

Lásko!
Salve a tutti. Seguo il sito da qualche tempo ma per mancanza di tempo non ho modo di parteciparvi attivamente.
Sono rimasto molto colpito dalla "discussione" tra Martina e Riccardo e vorrei dire la mia, se possibile.
Secondo me, ogni frequentatore di un sito (e relativo forum) libero ha il diritto di esprimere il proprio pensiero. E su questo mi pare che tutti concordiamo. Ma dove sta scritto che quando non si è d'accordo bisogna per forza proporre cose migliori? Si può semplicemente non essere d'accordo, punto e basta.
Questo comunque non è il caso di Martina che, mi pare, ha anche motivato molto chiaramente il suo dissenso. Inoltre ha aggiunto che secondo lei ogni traduzione ed adattamento dovrebbero essere il più fedele possibile all'originale. Altrimenti, dico io, rappresenterebbe solo una rozza copia camuffata da presunto "capolavoro".
Se proprio si vuole creare qualcosa di bello... (continua)
8/1/2009 - 20:51
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1000 Years War

1000 Years War
[2006]
When the rains came
(continua)
inviata da Alessandro 8/1/2009 - 13:12
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Holy War

Holy War
[2008]
EP "Lie To Me"
Oh, what a waste.
(continua)
inviata da Alessandro 8/1/2009 - 11:45
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Oriente

Oriente
Album: "Novo Mesto" (2008)
Il sole è una stella che scalda ed abbronza
(continua)
inviata da Donquijote82 8/1/2009 - 08:18
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Don't Close Your Eyes

Don't Close Your Eyes
2003
Up in Dreamland
They're putting up another five-star hotel
(continua)
inviata da Donquijote82 8/1/2009 - 08:10
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Guardando in faccia il sole

Guardando in faccia il sole
2007
Tre colori

Con la partecipazione di Marino e Sandro Severini dei Gang
Non ci ha segnati il tempo, lo stesso sguardo intenso
(continua)
inviata da Donquijote82 8/1/2009 - 08:00
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Aida

Aida
mi piacevano le canzoni di rino gia da ragazzino e mi piacciono ora che ho quasi 50 anni mi chiedo:" ma sarà stata tutta farina del suo sacco ?"
Silvano 7/1/2009 - 22:01
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L'anno che verrà

L'anno che verrà
La canzone se devo dire la verità non mi è piaciuta perchè parla della guerra che un suo amicoè la e non ha tanto unsenso e lui nianche parlare....
(valentina)

Cara Valentina, rispettiamo ovviamente il tuo parere, ma che non ti piace questa canzone è l'unica cosa che abbiamo capito...potresti per favore essere più chiara? Grazie! [CCG/AWS Staff]
7/1/2009 - 20:13
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Au pays où se fait la guerre

Au pays où se fait la guerre
Brano per voce e pianoforte, composto nel 1869-70 da Henri Duparc su testo di Théophile Gautier; rifatto nel 1911-13 e orchestrato nel 1876.
Lo si trova anche su youTube
Au pays où se fait la guerre
(continua)
inviata da Renato Stecca 7/1/2009 - 18:50

La vittoria di Spartaco

La vittoria di Spartaco
Version française – La Victoire de Spartacus – Marco Valdo M.I. – 2009
Chanson italienne – La Vittoria di Spartaco – Joe Fallisi

« Un matin, je m'éveille soudain et j'ai dans les yeux cette image : le camarade thrace ( Salut, grand Spartacus !) est debout à la proue, le visage baigné par la brise marine. Il chante vers le ciel très pur et avec lui tout le peuple, tandis que les dernières étoiles disparaissent à l'horizon qu'empourpre le soleil. Les pirates levantins ont tenu parole, les navires sillonnent la mer vers les côtes siciliennes. L'histoire n'est pas encore écrite... »

De fait, Spartacus (on est en – 72) repoussé dans le Sud de la Calabre, coincé à Reggio, s'en remit aux pirates siciliens pour traverser le détroit, échapper aux légions de Crassus pour reprendre des forces et réorganiser la révolte durant l'hiver. La réalité historique fut que les pirates refusèrent leur aide... (continua)
LA VICTOIRE DE SPARTACUS
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 7/1/2009 - 12:58
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Far Away

Far Away
[2002]
Album "One Beat"

Un brano sull'11 settembre 2001. Mentre i volontari cercano di salvare vite umane dalle torri colpite, il presidente Bush si nasconde in un luogo top-secret
7:30 am nurse the baby on the couch
(continua)
inviata da Alessandro 7/1/2009 - 11:30
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This Is My Song

This Is My Song
Un oscuro poeta originario della california, tale Lloyd Stone, scrisse questa canzone nel 1934 ispirandosi alle musiche dell'"Opera 26 Finlandia", il poema sinfonico scritto tra 1899 e 1900 dal compositore finlandese Jean Sibelius.
La terza strofa fu aggiunta dalla teologa metodista americana Georgia Elma Harkness.

Interpretata da Mary Travers dal suo disco del 1972 intitolato “Morning Glory”.
This is my song, Oh God of all the nations,
(continua)
inviata da Alessandro 7/1/2009 - 11:09

La ballata dei quattro elementi

La ballata dei quattro elementi
A me sembra abbastanza carina.. Una canzone che calza a pennello con il nostro delicato periodo storico.
Si può ascoltare su myspace
Quante volte ho cercato io di trovare un senso al ruggire dei cannoni e poi all'odio nei cuori
(continua)
inviata da Davide Petrussi 7/1/2009 - 10:10
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Johnny Come Lately

Johnny Come Lately
[1988]
Album "Copperhead Road"

"Johnny Come Lately" (performed with The Pogues ) compares the experience of US servicemen fighting in World War II with those in the Vietnam War, and contrasts the differing receptions they received on returning home.

Nel 1986 Steve Earle incontra i Pogues con cui deciderà di collaborare per un brano del suo disco “Copperhead Road”. Johnny Come Lately, termine che può essere tradotto come "l’ultimo arrivato", è una canzone che descrive il ritorno a casa dei veterani di guerra. In essa vengono comparate le esperienze dei soldati che prestarono servizio durante la seconda guerra mondiale con quelle dei combattenti in Vietnam, descrivendo i contrasti di una diversa accoglienza al rientro.

Johnny Come Lately - The Strange Boat
I'm an American, boys, and I've come a long way
(continua)
inviata da Alessandro 7/1/2009 - 09:04
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Nuvole a Vinca

Nuvole a Vinca
Bella canzone, bellissima. Ci ricorda le stragi della borghesia contro la "plebaglia". I "democratici"! Amici dei nazi!
pol 7/1/2009 - 08:51

A Nation Is Dying

Le agenzie umanitarie che (ancora) operano a Gaza: "L'esercito israeliano prende di mira direttamente obiettivi umanitari".

Massacro di civili rifugiatisi in due strutture gestite dall'ONU, con le insegne dell'organizzazione bene in vista e segnalate ai comandi militari israeliani come strutture umanitarie di accoglienza.

Tre unità di soccorso avanzato della OnG danese DanChurchAid sono state deliberatamente distrutte dagli israeliani, benchè avessero le insegne bene in vista.

Nel quartiere di Zeitun a Gaza City, un razzo israeliano ha colpito un'abitazione uccidendo 12 membri di una stessa famiglia...

Da "La Repubblica" del 6 gennaio 2009
Alessandro 6/1/2009 - 23:46

Le Mort Rouge

Le Mort Rouge
LE MORT ROUGE.
Chanson française – Le Mort Rouge – Marco Valdo M.I. – 2009

Cette chanson est la transposition d'une nouvelle de l'écrivain sarde Ugo Dessy, intitulée « Le Nouveau Cimetière » (Il camposanto nuovo), tirée du recueil « Le Témoin » (Il Testimone) pour lequel Ugo Dessy avait cru utile de préciser en avertissement aux lecteurs : « È appena il caso di avvertire che i personaggi di questo libro sono del tutto immaginari seppure fatti et situazioni riflettono la realtà sarda nel ventennio 1940 -1960 ». Traduction : Il est à peine nécessaire de préciser que les personnages de ce livre sont tout à fait imaginaires même si les faits et les situations reflètent la réalité sarde de la vingtaine 1940 – 1960.
Il paraît tout aussi inutile de préciser la réelle admiration que Marco Valdo M.I. porte à ce remarquable nouvelliste et tout aussi remarquable militant antimilitariste et anarchiste.... (continua)
"Un grand honneur pour notre village...
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 6/1/2009 - 23:10
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Maggot Brain

Maggot Brain
[1971]
Album "Maggot Brain"
Music and lyrics by Eddie Hazel and George Clinton

Commento di digitalblade su Songmeanings:

"This song is definitely about war, specifically the Vietnam war. Even without listening to the lyrics, I can somehow feel that it is about the sad meaning of war - that's what makes this song so special to me.

"For ya'll knocked her up" means it was everyone's fault, not just specific individuals.

"I have tasted the maggots..." means the narrator has been in war and has seen it all. He is not offended that he had to kill. He knew that it was either the enemy or him - "for I knew I had to rise above it all or drown in my own shit."

Incredible song."
Mother Earth is pregnant for the third time
(continua)
inviata da Alessandro 6/1/2009 - 23:01
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Let There Be Peace

Let There Be Peace
[1991]
Album: "Mistaken Identity"
Someone let communication out the door
(continua)
inviata da daniela -k.d.- 6/1/2009 - 22:02
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Give Yourself A Chance

Give Yourself A Chance
[1994]
Album: "There Is A Party"
Since thousands of years
(continua)
inviata da daniela -k.d.- 6/1/2009 - 21:36
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A Voice For Peace

A Voice For Peace
[1993]
Album: "River Of Souls"
All compositions by Dan Fogelberg© 1993Sacred Circle Music (ASCAP)
You know that everybody has a voice
(continua)
inviata da daniela -k.d.- 6/1/2009 - 21:19
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Peace Now

Peace Now
Everybody is talkin' 'bout peace in the world
(continua)
inviata da daniela -k.d.- 6/1/2009 - 21:05
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KYEO

KYEO
[1991]
Album "Steady Diet of Nothing"

KYEO, acronimo d'uso militare per "Keep Your Eyes Open"

Una canzone che si riferisce alla prima guerra del Golfo, quella di Bush Senior...
The troops are quiet tonight,
(continua)
inviata da Alessandro 6/1/2009 - 19:50
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Bone Bomb

Bone Bomb
"Stealing Gaza" by Brian Eno

Stuff one and half million people in a ghetto, deprive them of basic necessities, destroy their livelihoods, and humiliate them regularly and Israel acts surprised when the people in Gaza turn hostile.

Reflections by musician Brian Eno (from Counterpunch)

It's a tragedy that the Israelis - a people who must understand better than almost anybody the horrors of oppression - are now acting as oppressors. As the great Jewish writer Primo Levi once remarked "Everybody has their Jews, and for the Israelis it's the Palestinians". By creating a middle Eastern version of the Warsaw ghetto they are recapitulating their own history as though they've forgotten it. And by trying to paint an equivalence between the Palestinians - with their homemade rockets and stone-throwing teenagers - and themselves - with one of the most sophisticated military machines in the world... (continua)
Alessandro 6/1/2009 - 19:10




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