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Prima del 2008-10-8

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Counting The Dead

Counting The Dead
CONTANDO I MORTI
(continua)
inviata da Kiocciolina 2/10/2008 - 10:29
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Call To Arms

CHIAMATA ALLE ARMI
(continua)
inviata da Kiocciolina 2/10/2008 - 10:22
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Le basi americane (Rossa provvidenza)

Le basi americane (Rossa provvidenza)
Dodicimila in Piazza. La risposta al Consiglio di Stato

Una manifestazione senza precedenti con dodicimila persone che, poche ore dopo la sentenza del Consiglio di Stato, riempono il centro cittadino con migliaia di fiaccole. Vicenza il 5 ottobre decide: il referendum si farà comunque.


Piazza dei Signori che risplende alla luce di migliaia di fiaccole; un'immagine commovente, per chi ama Vicenza. Dodicimila persone – «una manifestazione senza precedenti, almeno diecimila in piazza», secondo Repubblica online – hanno risposto in questo modo all'atto di arroganza e autoritarismo del Consiglio di Stato.

Nel primo pomeriggio era arrivata la notizia da Roma: il Consiglio di Stato ha bocciato il referendum previsto per domenica 5 ottobre perché «ha per oggetto un auspicio del Comune al momento irrealizzabile». La democrazia annullata con una sentenza che non permette ai vicentini di esprimersi... (continua)
adriana 2/10/2008 - 09:02
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Atomic Power

Atomic Power
Una classica country song, classe 1946, sicuramente composta da e rivolta ai bianchi delle comunità rurali degli States, gente generalmente di destra, razzista, sempre ben armata e timorata d'Iddio...

Eppure da questa canzone - specie se si pensa che fu scritta e proposta a pochi mesi dal genocidio di Hiroshima e Nagasaki ed ebbe un grande successo popolare - traspare chiaramente "l’angoisse populaire devant une arme menacante contre laquelle le commun des mortels ne peut rien faire d’autres que de prier. Le texte est très efficace (et très moderne) pour une chanson écrite en 1946" [da L'Homme Scalp]

ll brano fa parte della colonna sonora del celebre documentario "The Atomic Café" (1982), di Jayne Loader e Kevin e Pierce Rafferty.

Leggasi anche qui

Non è nemmeno un caso, forse, che la canzone dei Buchanan Brothers sia stata riproposta da quei due mattacchioni di Jello Biafra e Mojo Nixon nel loro countrypunk "Prairie Home Invasion" del 1994...
Oh this world is at a tremble with its strength and mighty power
(continua)
inviata da Alessandro 2/10/2008 - 08:53
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Rachel And The Storm

Rachel And The Storm
La verità e la profondità di questo racconto..la dolcezza con cui viene narrato un evento così straziante...
1/10/2008 - 19:36
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Ofiarom Hiroszimy - Tren

Ofiarom Hiroszimy - Tren
Let the peace come into us!
1/10/2008 - 16:17
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Er verniciaro

Er verniciaro
Da "Mentre la gente se crede che vola" (1974)

"... non c'è azzurro che m'incanti, perchè ora so che il cielo nasce dalla nostra rabbia"... Beh, Gianni Nebbiosi è un grande!
Qui
(continua)
inviata da Alessandro 1/10/2008 - 14:15
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Песня o земле

Песня o земле
C'è anche un'altra versione di questa canzone: è stata cantata
in italiano e in russo contemporaneamente, da Eugenio Finardi e Marina Vlady durante il Premio Tenco del 1993, ed è un capolavoro, sia dal punto di vista sperimentale (l'esperimento è stato quello di cantare contemporaneamente in due lingue così diverse quali l'italiano e il russo), sia dal punto di vista melodico e dell'interpretazione.
Ciao da Andrea
Andrea 1/10/2008 - 13:18
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A Heart That Beats No More

A Heart That Beats No More
UN CUORE CHE NON BATTE PIU'
(continua)
inviata da Kiocciolina 1/10/2008 - 11:14
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The Ballad of Ho Chi Minh

The Ballad of Ho Chi Minh
[Originally 1954]
1967, Stormking Music Inc.
Source: Irwin & Fred Silber's Folksinger's Wordbook, 1973
Lyrics by Ewan McColl
Testo di Ewan McColl
Music: Irish traditional
Musica: tradizionale irlandese


Fino ad oggi (18.11.08), con una delle più tipiche dimenticanze da CCG la canzone era stata attribuita a Rolando Alarcón nella versione spagnola. È stato Alessandro ad accorgersi che si trattava invece della traduzione di questa canzone di Ewan McColl; la pagina viene quindi restaurata e corretta. Su Ho Chi Minh crediamo sia inutile spendere eccessive parole, tanto il personaggio è (o dovrebbe essere) noto. Ma ricordiamo brevemente alcune cose: Ho Chi Minh (in grafia originale: Hồ Chí Minh) si chiamava in realta Nguyễn Tất Thành, che significa, in vietnamita, "Colui che sarà vittorioso". Adottò solo negli anni '30 il nome con cui è passato alla storia, riprendendolo dall'indocinese... (continua)
Far away across the ocean,
(continua)
inviata da Alessandro 1/10/2008 - 08:27
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Gracias a la vida

Gracias a la vida
"La violeta y la parra" (cueca)
(Texto y música de Jaime Atria)

En mi patria una Violeta
nació bajo de una parra;
quiso ser la más hermosa,
Dios le dio voz y guitarra.

Cantó a los corazones
de los chilenos,
cantándole al mundo entero,
corazón de los chilenos.
De los chilenos, sí,
que están llorando,
porque ella no está cantando.

Alma, voz y guitarra,
Violeta Parra.

Para descargar: mp3
1/10/2008 - 08:18
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No juegues a ser soldado

No juegues a ser soldado
"inteligencia" militar! jajajajajajajajajaja!!!

Militares Perros! 1/10/2008 - 08:09
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Iris e Silvio

Iris e Silvio
se siete interessati alle eroiche gesta della banda Corbari vi consiglio di andare a vedere una compagnia teatrale di soli amici che hanno messo su uno spettacolo riportando alcune fasi della breve vita di Silvio Iris e compagni nelle fasi più salienti
Questi ragazzi"teatranti" hanno anche un bellissimo sito con foto e si chiamano briacabanda
Sanzio Bissoni 30/9/2008 - 22:51

Partono i nuovi emigranti

Partono i nuovi emigranti
Chanson italienne – Partono i nuovi emigranti – Evelin Bandelli
Version française – Les nouveaux émigrants partent – Marco Valdo M.I. – 2008

... L'argument de cette chanson est tiré du fait que dans le courant du voyage d'émigrants clandestins venus d'Afrique vers l'île sicilienne de Lampedusa, en vue de Lampedusa, une enfant de quelques années était morte dans les bras de sa mère; les marins, sans aucune retenue, ni égard, arrachèrent cette petite des bras de la mère et la jetèrent par dessus bord. Peu après, ma mère bouleversée de douleur, se jeta dans les eaux glacées pour tenir compagnie à sa petite. Ce fait avait ému Evelin et par cette chanson, elle raconte le souvenir et la douleur de celui qui cherche à trouver des conditions de vie meilleures.

Comme dit un journal suisse : à « Lampedusa, ce confetti d'Italie, au large de la Sicile - plus proche de Tunis que de Palerme », cette... (continua)
LES NOUVEAUX ÉMIGRANTS PARTENT
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 30/9/2008 - 19:00
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Power, Guns and Profit

Power, Guns and Profit
POTERE, PISTOLE E PROFITTO
(continua)
inviata da Kiocciolina 30/9/2008 - 16:46
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Somewhere in America

DA QUALCHE PARTE IN AMERICA
(continua)
inviata da Kiocciolina 30/9/2008 - 16:27
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The Ballad Of The Last 10,000 Years

LA BALLATA DEGLI ULTIMI 10.000 ANNI
(continua)
inviata da Kiocciolina 30/9/2008 - 16:04
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Here's To The State Of Mississippi

Here's To The State Of Mississippi
30 settembre 2008
QUESTA È PER LO STATO DEL MISSISSIPPI
(continua)
30/9/2008 - 15:36
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Noci di cocco

Noci di cocco
Di G.Gaber – S.Luporini
Album: Dialogo Tra Un Impegnato E Un Non So (1972)

Con la parodia dei naufraghi Gaber “volgarizza” simpaticamente la vecchia teoria - cominciata da Rousseau e poi ripresa dai padri del socialismo - del "comunismo primitivo" della preistoria basato ahimè sulla penuria alimentare, e l’"invenzione" dello Stato che da necessità organizzativa diventa poi - istituendo la proprietà privata - espressione e strumento del dominio di privilegiati a scapito di altri, di una classe sociale su un’altra.
J.J.Rousseau apriva la seconda parte del suo “Discours sur l'origine et les fondements de l'inégalité parmi les hommes”(1754) dicendo:
Il primo che, dopo aver recintato un terreno, pensò di dire «questo è mio» e trovò altri tanto ingenui da credergli, fu il fondatore della "società civile". Quanti delitti, quante guerre, quanti assassinii, quante miserie ed orrori avrebbe risparmiato... (continua)
Coro: Che fame!
(continua)
inviata da giorgio 30/9/2008 - 13:50
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Bella Ciao

anonimo
Bella Ciao
31. Adeus Guapa (Versione galega [galiziana])
31. Adeus Guapa (Galician version)


La versione in lingua galega (galiziana) ripresa da gl.wikipedia

The Galician version reproduced from gl.wikipedia
Erguinme unha mañá,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 30/9/2008 - 12:28
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The Ghost Of Hiroshima

The Ghost Of Hiroshima
IL FANTASMA DI HIROSHIMA
(continua)
inviata da Kiocciolina 30/9/2008 - 11:44

The Headstones Of War

LE LAPIDI DELLA GUERRA
(continua)
inviata da Kiocciolina 30/9/2008 - 11:23
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The Violence Of War

LA VIOLENZA DELLA GUERRA
(continua)
inviata da Kiocciolina 30/9/2008 - 11:06
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Redemption Song

Redemption Song
Bhe.....che dire.......Zio BOB è sempre il migliore e questa è una delle sue canzoni più belle ed è stata quella che mi ha fatto commuovere e venire i brividi addosso....."illuminates the darkness"....Marley sempre con noi
daniele side 29/9/2008 - 22:14
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Your Poverty is Our Profit

Your Poverty is Our Profit
LA VOSTRA POVERTA' E' IL NOSTRO PROFITTO
(continua)
inviata da Kiocciolina 29/9/2008 - 19:59

Il kamikaze

Ho solo 15 anni e sono un ragazzino mi chiamo Abumazzettino,
(continua)
inviata da giovanni nebraschi 29/9/2008 - 16:27
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Ilsa Koch

Ilsa Koch
Words by Woody Guthrie,
Music by Lorin Sklamberg (The Klezmatics)

A song about the horrors of the Buchenwald concentration camp.

ILSE KOCH

Ilse Koch, born Ilse Köhler (September 22, 1906 – September 1, 1967), was the wife of Karl Koch, the commandant of the concentration camps Buchenwald from 1937 to 1941 and Majdanek from 1941 to 1943.
Ilse is infamous for taking souvenirs from the skin of murdered inmates with distinctive tattoos. Claims that she had a lampshade made out of human skin have never been verified and were discounted at her post-war trial. She was known as "The Witch of Buchenwald" ("Die Hexe von Buchenwald") by the inmates because of her sadistic cruelty and lasciviousness toward prisoners. She is also called in English "The Beast of Buchenwald" and "The Bitch of Buchenwald."
She was born in Dresden, Germany, she was the daughter of a factory foreman. She was known... (continua)
I'm here in Buchenwald.
(continua)
inviata da Marcia 29/9/2008 - 12:11
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People Of The Sun

People Of The Sun
[1996]
Album: Evil Empire

A song about the Zapatista rebels in Mexico with evident references on the destruction of the Aztec Empire by the Spanish and on the anti-latino race riots of Los Angeles, called the Zoot Suit Riots.
A Zoot Suit is a suit with high-waisted, wide-legged, tight-cuffed pegged trousers and a long coat with wide lapels and wide padded shoulders. This style of clothing was popularized by Hispanics, Italian Americans, African Americans and Filipino Americans during the late 1930s and 1940s.
The Fifth Sun refers to the mythical world-view held by the Aztec people, in which the present world was preceded by four other cycles of creation and destruction.
For Aztec people there had been four worlds, or "Suns" previous to the present universe. These earlier worlds and their inhabitants had been created, then destroyed by the catastrophic action of leadind deity figures. The present world is the fifht sun and tha Aztec saw themselves as "the People of the Sun".
Yeah people come up
(continua)
inviata da Marcia 29/9/2008 - 11:31
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La Rivoluzione

La Rivoluzione
Liberamente ispirata ad una poesia di Gianni Rodari
DonQuijote82 29/9/2008 - 10:30
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Vicini

Vicini
da "Tabula Rasa Elettrificata (T.R.E.)" (1998)
inserito anche nella "raccolta" Noi non ci saremo vol.2

Testo di Giovanni Lindo Ferretti
Musica di Gianni Maroccolo, Francesco Magnelli, Massimo Zamboni e Giorgio Canali.
D'oro giada bordeaux si tinge il mondo
(continua)
inviata da DonQuijote82 29/9/2008 - 10:28
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זאָג ניט קײנמאָל

זאָג ניט קײנמאָל
Русский перевод Переца Маркиша

La versione russa di Perec Davidovič Markiš (in yiddish: פּרץ מאַרקיש ) risale probabilmente alla fine degli anni '40, ma fu pubblicata in volume soltanto nel 1960. Nel frattempo, il poeta ebreo russo di lingua yiddish era stato messo a morte, il 12 agosto 1952, durante la tristemente nota ”Notte dei poeti assassinati” alla prigione della Lubjanka. Markiš era nato il 7 dicembre 1895 a Polonnoe, in Ucraina. Dopo la liquidazione del Comitato Antifascista Ebraico, voluta da Stalin e che portò alla “Notte dei poeti assassinati”, Markiš fu “riabilitato” nel 1955. Le sue poesie in yiddish vennero tradotte in russo da Anna Achmatova. Il testo è qui accompagnato da una trascrizione in caratteri latini.



Партизанский гимн «Не говори, что ты идёшь в последний путь» (идиш ‏זאָג ניט קיינמאל, אז דו גייסט דעם לעצטן וועג‏‎), известный также как «Гимн еврейских партизан»,... (continua)
НИКОГДА НЕ ГОВОРИ [1]
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 28/9/2008 - 21:06
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Chant des Partisans

Chant des Partisans
CANTU DI PARTIGIANI
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 28/9/2008 - 20:47
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L'Internationale

L'Internationale
PASHTU (AFGHANO) / PASHTO [PUSHTO] (AFGHANI)



La versione in Pashtu afghano ripresa da Chansons Révolutionnaires. Ricordiamo che la popolazione afghana di lingua darî usa la versione persiana, o almeno la usava.

The Pashto version of the Internationale as reproduced from Chansons Révolutionnaires. We remind that the Darî (Persian) speaking population of Afghanistan sings, or used to sing, the literary Persian version.
برخيز، اي داغ لعنتخورده
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 28/9/2008 - 20:22
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L'Internationale

L'Internationale
CASCIUBO / KASHUBIAN

La versione in lingua casciuba (o casciubica) inviataci da Alicja Szczypta, che ringraziamo di cuore.

The Kashubian version of the Internationale contributed by Alicja Szczypta, whom we heartily thank.

MIDZËNÔRODNÔ
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 28/9/2008 - 01:46
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Mio nonno partì per l'Ortigara

Mio nonno partì per l'Ortigara
Una canzone incredibilmente bella al pari di tutto questo sito. Davvero in questo paese c'è chi la Resistenza continua a farla, ogni giorno, in silenzio e senza chiedere o pretendere niente.
Anna Locchi 28/9/2008 - 01:11
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Partono gli emigranti

Partono gli emigranti
Chanson italienne – Partono gli emigranti – Alfredo Bandelli – 1972

La misère qui a poussé au départ des milliers d'Italiens, l'éloignement et sa douleur, tout cela est commun a bien des émigrations. Mais la chanson de Bandelli dit autre chose. Elle met en lumière une particularité politique essentielle de l'émigration italienne vers l'Europe dans les années qui vont d'après 1948 aux années 1960. C'est que l'émigration a été en grande partie forcée pour ceux qui avaient montré un penchant trop vif pour l'égalité et la justice. En fait, dans l'Italie d'après-guerre, quand la Démocratie Chrétienne a entamé la restauration, il ne faisait pas bon d'être un ancien partisan, d'être un militant ouvrier, d'être un tenant du socialisme ou du communisme; pire encore, d'être anarchiste. Les portes se fermaient; le travail – bien que garanti par la Constitution de la République – manquait pour ceux-là,... (continua)
LES ÉMIGRANTS PARTENT
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 27/9/2008 - 23:39
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Lettera a Mio Padre

Lettera a Mio Padre
Chanson italienne – Lettera a mio padre – Evelin Bandelli
Version française – Lettre à mon père – Marco Valdo M.I. – 2008

Evelin Bandelli est la fille d'Alfredo Bandelli, lui-même chanteur, même chantauteur engagé, d'autres diraient prolétarien. La fille a repris le flambeau de la chanson socio-politique et présente ici celui qui sans aucun doute fut en chanson aussi, son père.
Cette chanson est aussi à la fois, une déclaration d'amour et une profession de foi – qu'on se rassure ! – une profession de foi prolétarienne, antifasciste. Simplement, une très belle chanson...
Mais une chanson rare parce qu'elle révèle de la relation père – fille quand elle s'instaure au fil du temps, dans la durée et sans doute, au-delà de certaine séparation inévitable.
Ces deux-là se retrouveront, c'est sûr ! (M.V.M.I.)
LETTRE A MON PÈRE
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 27/9/2008 - 22:35
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L'Internationale

L'Internationale
NEERLANDESE (OLANDESE - FIAMMINGO) [7] / DUTCH (FLEMISH) [7]

La versione di Karel Vissers inviataci personalmente dall'autore. E' l'unica che contiene tutte e sei le strofe dell'originale.

An alternative Dutch version by Karel Vissers, as far as we know it is the only translation in Dutch containing all the six stanzas.
DE INTERNATIONALE
(continua)
27/9/2008 - 21:56
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Affacciati affacciati

Affacciati affacciati
Très dure critique au Vatican. Ses discours sur la paix universelle, ses invectives conte les « mauvais », ses discours annonçant que « cela finira mal » : tout pour cacher une vieille hypocrisie quant à l'homme.
Sur la fameuse couverture de l'album apparaît le projet de l'architecte Edoardo Bennato, dans sa thèse de lauréat, avait projeté pour un nouveau métro qui atteigne les quartiers les plus populaires de Naples et pas seulement les « beaux ». Nous profitons aussi de cette chanson pour rappeler la dernière « sortie » de ce monsieur qui apparaît sur la photo ; cette fois, il lance « l'objection de conscience » prou les pharmaciens. Les médecins antiavortements, à présent il veut que les pharmaciens ne vendent plus les médicaments pour « l'avortement et l'euthanasie ». À quand une sortie pour empêcher aux maraîchers la vente du persil (abortif notoire et ancien) et l'eau de Javel aux... (continua)
FACE À FACE, FACE À FACE
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 27/9/2008 - 20:07

La Conta

La Conta
Chanson italienne – La Conta – Evelin Bandelli
Je chante, avec la rage au dedans, la rage que j'ai
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 26/9/2008 - 23:32
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1940

1940
Le 10 juin 1940, la Mâchoire avait prononcé un discours adressé à la nation italienne où dans une hallucinante logorrhée, il invitait le peuple à s'en aller mourir pour l'Impero. Le peuple, lui, était resté assez sceptique, même s'il fut contraint d'obtempérer. Le 18, puis le 23 juin 1940, Adolf, l'homme à la moustache, visitait Paris qu'il avait conquise ou plutôt, violée. Ah ! Que vue de certains endroits, la guerre était jolie et faisait rêver les hommes. Pour ceux-là, l'atmosphère était légère; ils y allèrent dans la joie (Freude)... Devenus soldats, ils ont courtisé des femmes; devenus soldats, ils ont bu de la bière. Un peu plus tard, ils ont dû faire sauter les ponts pour protéger leur fuite; la chute fut lourde.
En somme, Mâchoire et Moustache étaient des joueurs; ils avaient fait un pari sur l'avenir. Ils l'ont perdu.

P.S. : J'avais traduit cette chanson sans voir que l'ami Riccardo... (continua)
1940
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 26/9/2008 - 22:54
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Anni di frontiera

Anni di frontiera
"Una storia da raccontare" 1998
Sguardi all'orizzonte, per vedere dov'è il futuro,
(continua)
inviata da Luca 'The River' 26/9/2008 - 01:39
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I ragazzi dell'olivo

I ragazzi dell'olivo
Anche a me succedeva la stessa cosa: mi contagiava una cupezza assurda. Però vabbè, ero bambino, neanche la capivo.
Luca 'The River' 26/9/2008 - 01:25
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Varsavia

Varsavia
Una canzone stupenda. Pierangelo ci manca proprio!
Luca 'The River' 26/9/2008 - 01:10
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Ballata degli impiccati

Ballata degli impiccati
Chanson italienne – Ballata dei impiccati – Fabrizio De André et Giuseppe Bentivoglio – 1968


Un discours suspendu
par Riccardo Venturi

Ce site s'occupe, par définition, de la violence du pouvoir et de la confusion, de la dévastation qu'elle entraîne. Le même mot « guerre », « guerra » en italien, « war » en anglais, [«werra» (en francique)] nous reporte à ceci : elle est l'ancienne racine germanique, tant en italien qu'en anglais, de la confusion, en allemand « Verwirrung ». La confusion, donc, comme élément nécessaire pour que le pouvoir puisse exercer sa violence. Laquelle s'exprime, et il ne pourrait en être autrement, aussi au travers de la peine de mort. La peine capitale, c'est-à-dire primaire, sans retour. Les guerres ne sont rien d'autre que de gigantesques exécutions de masse, de soldats, de civils, de choses, de peuples et de paysages.

On a donc voulu, dans le cadre du parcours... (continua)
LA BALLADE DES PENDUS
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 25/9/2008 - 13:33
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Affacciati affacciati

Affacciati affacciati
Magari da duemila anni si limitasse solo a stare a guardare!!
giorgio 25/9/2008 - 12:56
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A morte la casa Savoia

anonimo
A morte la casa Savoia
a morte no ma pagare loro,non il contrario.con l'euro .gli devono confiscare tutto a sti galletti aristocratici,sput sput
sergio 24/9/2008 - 23:18
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T'es Rock, Coco !

T'es Rock, Coco !
T'es Rock, Coco!

Vous me direz : « Faut avoir du culot pour s'oser à faire un commentaire à propos d'une chanson de Léo Ferré... Surtout, à propos de celle-là, qui est si complexe et si hautement poétique... ». Eh bien, voyez-vous, j'ose, moi. Car voyez-vous, j'aime beaucoup les chansons de Léo Ferré et particulièrement, celle-là qui martèle tant et si bien la rengaine de nos époques. T'es Rock, coco !, vous pouvez le dire tous les jours. C'est une chanson nouvelle, chaque jour renouvelée. À la fois aussi, ancienne par sa scansion, par sa façon de prendre son pied avec la langue. Un peu Villon, un peu Verlaine, un peu Vian... Oh, vous savez, Léo était un très grand poète. Il avait de la noblesse et puis du style; il met de la noblesse, du style, de la lucidité, du courage, de la rage aussi dans cette dénonciation de la société bidon, la société dans laquelle on nous noie chaque jour dans... (continua)
Avec nos pieds chaussés de sang
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 24/9/2008 - 22:18




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