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Heimatland

Heimatland
[2015]
Lyrics and Music: Dominik Plangger
Worte und Musik: Dominik Plangger
Testo e musica: Dominik Plangger
Album: trans/alplantisch

Mi sono imbattuto in Dominik Plangger cercando canzoni o „qualcosa“ provenienti dal Tirolo del Sud, o Sud Tirolo, o Südtirol, o Alto Adige, o come lo si voglia chiamare. Prima di imbattermi in Dominik Plangger, ho dovuto ingoiare tutta una discreta serie di gruppi, band, rapper e quant'altro stracolmi di „identità“, di „tradizioni“ e di nazi[onali]smi più o meno imbecilli e camuffati; perché, come recita un famoso slogan di quelle parti, „Der Tyroler Patriot ist kein Nazi-Idiot“, però, almeno sul lato musicale, nella provincia autonoma di Bolzano mi sembra che ci sia poco da stare allegri. Poi, appunto, mi sono imbattuto in Dominik Plangger, con la sua bella facciona di ragazzo alpino, con la sua chitarra e con il suo cane. E la musica, di colpo, è cambiata... (continua)
Ich will kein Heimatland der alten Werte
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 5/5/2016 - 03:13
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Canción para Milagro Sala

Canción para Milagro Sala
(2016)
Testo di Leo Parigi
Musica di Tavo Suáre
da mensajera

Canzone per Milagro Sala, militante argentina del movimento indigeno Túpac Amaru, prigioniera politica del governo argentino di Mauricio Macri.
Han apresado a Milagro para callar
(continua)
4/5/2016 - 22:37
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Chimes Of Freedom

Chimes Of Freedom
La versione originale avrebbe dovuto essere "Sono venuto qua a suonare Rock'n'Roll per le persone di Berlino Est, nella speranza che un giorno tutti i muri siano abbattuti". Ma dovette cambiarla con "barriere"!

Monia 4/5/2016 - 10:13
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Kurt Vonnegut: Slaughterhouse-Five, or the Children's Crusade: A Duty-Dance With Death

Kurt Vonnegut: Slaughterhouse-Five, or the Children's Crusade: A Duty-Dance With Death
Suomennos Juhani Jaskari 1970
Kaikki tämä on tapahtunut, suurin piirtein. Ainakin sodasta kertovat kohdat ovat kutakuinkin totta. Kaveri jonka minä tunsin ammuttiin tosiaan Dresdenissä siksi että hän oli ottanut teekannun joka ei ollut hänen. Ja toinen tuttu mies uhkasi tosiaan palkata gangsterit sodan jälkeen ampumaan hänen henkilökohtaiset vihamiehensä. Ja niin edespäin. Olen muuttanut kaikki nimet.
(continua)
inviata da Seppo Ilmarinen 4/5/2016 - 09:45
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So Long, Mom (A Song For World War III)

So Long, Mom (A Song For World War III)
ADDIO, MAMMA (UNA CANZONE PER LA TERZA GUERRA MONDIALE)
(continua)
inviata da Alessio Aletta 4/5/2016 - 01:52

Ballad Of The Green Berets (A Parody)

anonimo
Ballad Of The Green Berets (A Parody)
Ovviamente non si tratta qui di una canzone completa ma di una strofa parodiata della famosa militarista e patriottarda "Ballad of the Green Berets", composta nel 1966 da un sergente maggiore dei Marines di nome Barry Sadler...

Direi che l'inserimento di questo frammento lascia un po' il tempo che trova, anche perchè non fu nemmeno messo a confronto con l'originale... Un copia incolla di poco conto.

Aggiungo che in "Warrior Ways: Explorations in Modern Military Folklore", a cura di Eric A. Eliason e Tad Tuleja (una ricerca del 2012, di alcuni anni successiva all'inserimento del nostro frammento) la paternità della parodia è attribuita ad un capitano di nome Hershel Gobler, e c'è anche una seconda strofa che, se avete voglia, vi andate a vedere direttamente alla fonte citata...
B.B. 3/5/2016 - 21:55
Le “paginone alla GPT” tornano con la Sinfonia operaia (Εργατική συμφωνία) di Dimos Moutsis e Giorgos Skourtis. La storia di uno sciopero di lavoratori e immigrati in Belgio, scritta nel 1976 subito dopo la fine della dittatura greca. La “sinfonia” è stata tradotta integralmente dal greco: scritta “appena ieri”, è un preciso promemoria per l'oggi.
Riccardo Venturi 3/5/2016 - 21:48
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Leaving Jesusland

Leaving Jesusland
Album: Wolves in Wolves' Clothing (2006)
We call the heartland not very smartland, IQ's are very low but threat levels are high
(continua)
inviata da Luca 'The River' 3/5/2016 - 21:19
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Charlie Chaplin: The final speech from "The Great Dictator" / Il discorso finale da "Il Grande Dittatore"

Charlie Chaplin: The final speech from
Il testo in finlandese
Suomenkielinen teksti / Finnish text
Traduzione / Suomennos / Translation: Seppo Ilmarinen
Olen pahoillani, mutta en halua olla keisari, se ei ole minun alaani. En halua olla kenenkään hallitsija enkä valloittaja. Jos mahdollista, haluaisin auttaa kaikkia - juutalaisia, ei-juutalaisia, mustia ja valkoisia. Me kaikki haluamme auttaa toisiamme, sillä ihmiset ovat sellaisia. Me haluamme elää toistemme onnesta, emme toistemme kurjuudesta. Me emme halua vihata ja halveksia toisiamme. Tässä maailmassa on tilaa kaikille, ja äiti maa on kyllin rikas elättäkseen meistä jokaisen.
(continua)
inviata da Seppo Ilmarinen 3/5/2016 - 10:13
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Krzyk

Krzyk
[1978]
Słowa i muzyka: Jacek Kaczmarski
Parole e musica di Jacek Kaczmarski
Album: Krzyk [1981]
Fortepian / Pianoforte: Zbigniew Łapiński


Krzyk to program złożony z piosenek napisanych w latach 1974–80, mający charakter diagnozy człowieka w sytuacji bez wyjścia, ubezwłasnowolnionego historią i polityką, a także jego słabościami; bronią pozostaje tylko ironia albo krzyk rozpaczy.

Krzyk è un programma composito di canzoni scritte negli anni 1974-80, il cui carattere è una diagnosi dell'uomo in una situazione senza uscita, resa impossibile dalla storia e dalla politica, ed anche dalle sue debolezze: unica arma è l'ironia, o un grido di disperazione.

Jacek Kaczmarski


Questa canzone, che Krzysiek Wrona si canticchiava (o fischiettava) da qualche giorno circa un anno fa, fa parte non solo di un album pubblicato tre anni dopo che era stata scritta (la canzone è del 1978, l'album -anch'esso... (continua)
wg. obrazu E. Muncha
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 3/5/2016 - 02:03
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Get Up, Stand Up

Get Up, Stand Up
Un'improvvisazione fra amici che inaspettatamente sfocia nel Get up, Stand up :)

NIE PRA (non lavor)!

Ewa Grzeszczuk con Grzech Dąbrowski in Quinto incontro con Dr Grzechu
21 aprile 2016

Un abbraccio a tutti

https://www.youtube.com/watch?v=3bnKrmaUuSw
Krzy Ra 2/5/2016 - 23:33
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Freedom of Speech

Freedom of Speech
(2014)
(feat. Denham Smith)

Album: The Rush
[INTRO]
(continua)
2/5/2016 - 20:35
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Benedetta la Sicilia

Benedetta la Sicilia
2016

Fausto ha dedicato una canzone alla Sicilia e a Lampesusa in occasione della sua partecipazione al concerto del 1° maggio a Roma in diretta televisiva. La motivazione nasce dal fatto che tutti si lamentano per gli immigrati, persino Austria e paesi nordici. Tutti tranne la Sicilia, che è la prima meta di chi scappa dalle proprie terre, dalla povertà e dalla guerra. Questa estrema dignità ha spinto Fausto a raccontarne la storia attraverso persone che hanno resa orgogliosa la Sicilia, figli e non che l'hanno difesa con coraggio o celebrata con l'arte e la musica.
Benedetta la Sicilia
(continua)
inviata da dq82 2/5/2016 - 02:32
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Totentanz 1916

Totentanz 1916
Suomennos Seppo Ilmarinen
KUOLEMANTANSSI 1916
(continua)
inviata da Seppo Ilmarinen 1/5/2016 - 23:51
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Źródło

Źródło
[1978]
Parole e musica di Jacek Kaczmarski
Dal sito http://www.kaczmarski.art.pl/tworczosc...
Płynie rzeka wąwozem jak dnem koleiny, która sama siebie żłobiła,
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 1/5/2016 - 22:05
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Mury

Mury
Habakuk plays Mury (Get Up, Stand Up version)

Krzysiek 1/5/2016 - 21:40
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Con chi fugge

Con chi fugge
[2016]
Singolo tratto dall'album "8000 Km"

"Con chi fugge' affronta un tema centrale del nostro tempo, la migrazione, riprendendo l'affermazione di Herta Müller (Nobel 2009 per la letteratura) 'Io sto con chi fugge'. "Un manifesto di sostegno - spiega lo stesso gruppo - al dramma di un mondo che fugge semplicemente per cercare di sopravvivere. Nel video abbiamo cercato di trattare il tema con rabbia e con allegria per gridare il diritto alla speranza in un mondo migliore". Ne sono protagonisti gli ospiti i componenti del Coro Moro, otto giovani rifugiati che vivono nelle valli di Lanzo e cantano in piemontese.
Da questa pagina"
Chi scappa perché c’è una guerra
(continua)
inviata da adriana & dq82 1/5/2016 - 17:27
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Vernichtungsbefehl

Vernichtungsbefehl
Riccardo, cazzarola, non ti ho mai ringraziato per aver dato un senso compiuto e comprensibile a questa difficile pagina...
Grazie!
Un abbraccio
B.B. 1/5/2016 - 15:13
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Su fratelli pugnamo da forti

anonimo
Su fratelli pugnamo da forti
Ciao, conoscevo una versione più veloce di questa canzone. Ma non riesco a trovarla, qualcuno può aiutarmi?
alessandapepe40134@gmail.com 1/5/2016 - 10:05
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Ni Dieu ni Maître

Ni Dieu ni Maître
Interpretazione di Peppe Voltarelli
“Storie e amori di anarchie”
Teatro del Casinò di Sanremo
parole e musica Léo Ferré
traduzione in italiano Enrico Medail

adriana 1/5/2016 - 09:00
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Yo pisaré las calles nuevamente

Yo pisaré las calles nuevamente
La prima occasione per Pablo Milanes di esibirsi all'estero arrivò nel settembre 1972 quando fu invitato insieme a Silvio Rodríguez e Noel Nicola al IV Festival de la Canción Comprometida di Valparaiso in Cile. Il 4 settembre per l'anniversario dell'elezione di Allende furono invitati a cantare sul palco. I ricordi dell'esperienza in Cile così profonda e toccante acquistarono una dimensione drammatica quando l'anno dopo il governo socialista cileno fu rovesciato dal golpe del generale Pinochet e il presidente trovò la morte nell'attacco alla Moneda.

Lo shock seguito a questi eventi emerge in due canzoni di Pablo: Yo pisaré las calles nuevamente e A Salvador Allende en su combate por la vida.
30/4/2016 - 23:14
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Mi verso es como un puñal

Mi verso es como un puñal
Versi di José Martí da "Versos sencillos"
Musica di Pablo Milanés
dal disco "Versos de José Martí" (1974)

La seconda e la quarta quartina sono famose per essere la base della famosissima e bellissima Guantanamera.
Mi verso es como un puñal
(continua)
30/4/2016 - 22:44
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Guantanamera

Guantanamera
Rispetto alla versione standard usa due strofe diverse (la seconda e la quarta) sempre tratte dai "Versos sencillos" di José Martí. Come sempre omettiamo la ripetizione dei primi due versi di ogni quartina.
GUANTANAMERA
(continua)
30/4/2016 - 22:24
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Army Ants

Army Ants
[2006]
Scritta da Tom Waits con la moglie Kathleen Brennan
In “Bastards”, ultima delle tre parti che compongono l’album intitolato “Orphans”

Inquietante lezione di entomologia del prof. Tom Waits... Non ci sono qui farfalline e luccioline ma alcuni orridi e schifosi insetti che ne fanno di ogni...

E senz’altro il più terribile è l’army ant, la formica legionario, già cattivissima se presa da sola, mortale quando insieme alle sue simili, nella fase migratoria, formano colonie di 300-700.000 esemplari: leggo su it.wikipedia che possono arrivare ad uccidere più di 90.000 artropodi in un solo giorno ed a consumare circa 40 grammi di cibo ciascuna!

La formica legionario assomiglia, per organizzazione e devastante voracità, ad un’altra specie animale, che però non fa parte della classe Insecta ma di quella Mammalia: trattasi del più pericoloso e letale fra gli esserei viventi, il cosiddetto army human...
The whirligig beetles are wary and fast
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/4/2016 - 18:44
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On vaut mieux que ça!

On vaut mieux que ça!
La réforme du Code du Travail? on vaut mieux que ça!
(continua)
inviata da adriana 30/4/2016 - 16:59
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4 Degrees

4 Degrees
(2016)
Album: HOPELESSNESS

Il primo singolo estratto dall'album, parla di riscaldamento climatico. Provocatoriamente Anohni parla dalla prospettiva dell'establishment ("che vuoi che sia, un aumento di 4 gradi centigradi?") che sta portando il nostro pianeta e l'intera umanità all'autodistruzione.


In solidarity with the climate conference in Paris,
giving myself a good hard look,
not my aspirations but my behaviors,
revealing my insidious complicity.
It’s a whole new world.
Let’s be brave and tell the truth as much as we can.
Anohni x
It's only 4 degrees, it's only 4 degrees
(continua)
30/4/2016 - 16:20
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Crisis

Crisis
(2016)
Album: HOPELESSNESS

In Crisis dice di sentirti personalmente responsabile per la politica estera degli Usa. Cosa cambierebbe lei?
“Non sono un politico, ma uno dei temi dell’album è quello strano senso di complicità… Siamo così abituati a sentirci parte del problema che ormai lo diamo per scontato, e questo diventa un alibi per non combattere più. Sono una cittadina americana e in quanto tale pago le tasse e quei soldi sono spesi anche per azioni che non condivido. Dal punto di vista economico sono parte della macchina. Donald Trump va in tv a dire che la guerra in Iraq è stata un errore. Ma come puoi definire “errore” l’uccisione di mezzo milione di persone?”.

Pensa mai di andarsene dagli Stati Uniti?
“Non farebbe molta differenza. Non sono problemi nazionali, ma globali. Quando uso la parola “America” ormai lo faccio quasi come fosse una metafora per indicare una cultura virulenta... (continua)
Crisis
(continua)
30/4/2016 - 13:28
Percorsi: Guantanamo Bay
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Obama

Obama
(2016)
Album: Hopelessness

Uno dei brani più amari è Obama. Il presidente l’ha delusa?
“Avevo molte speranze. Ha fatto anche un buon lavoro ma non è certo diventato il salvatore che tutti volevamo. Ripensandoci è stato infantile sperarlo. A questo punto penso che se vogliamo cambiare la traiettoria della nostra specie servirà un grande movimento globale”.

da Repubblica.it
When you were elected
(continua)
30/4/2016 - 13:24
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Drone Bomb Me

Drone Bomb Me
2016
Hopelessness

Two days after the Obama administration killed 150 Somali people in a drone attack, ANOHNI released “Drone Bomb Me,” the second single off HOPELESSNESS. It’s a coincidence that could have aligned on many other weeks: U.S. drone warfare has steadily expanded in the last decade, operating in relative secrecy that has only recently been challenged by artists and journalists in projects such as The Intercept’s Drone Papers, Addie Wagenknect’s “Drone Painting,” and Laura Poitras’ Astro Noise. “Drone Bomb Me” joins these ranks, written from the perspective of a girl seeking death after her family was killed in a drone attack.
As with “4 Degrees,” which personified the hypocrisy behind climate change, ANOHNI is not letting anyone off the hook. “Blow me from the mountain and into the sea,” she croons over a major synth drop. Her voice, and the production by Hudson Mohawke and... (continua)
Drone bomb me
(continua)
30/4/2016 - 13:07
Percorsi: Droni di merda
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Come esempio sulla massa

Come esempio sulla massa
[2016]
Album: Schegge di shrapnel
Parole tratte dal memoriale di Gino Frontali, La prima estate di guerra

Nel corso della Grande Guerra, i soldati condannati per infrazioni alla disciplina furono 24601, pari al 79,4% di quelli che vennero sottoposti a giudizio per tali reati. E’ una percentuale di condanne molto più alta della media (64,7%) e le cifre furono in costante aumento durante gli anni del conflitto. Se poi si guarda alle condanne a morte per insubordinazione, ne vennero comminate 182 di cui 154 effettivamente eseguite (84,6%). Il dato è il più alto in assoluto, superiore anche a quello relativo alle diserzioni: in quel caso ci furono 162563 soldati rinviati a giudizio, ma le sentenze capitali si tradussero in fucilazioni nel 47,8% dei casi (considerando i disertori ancora reperibili, perché molti fecero perdere le proprie tracce e vennero processati in contumacia. Se si considerano... (continua)
Sono chiamato d’urgenza a visitare un soldato, ferito da una rivoltella. Il maresciallo spiega che il soldato era sempre arrogante. Al mattino, in seguito ad una osservazione del suo sergente, lo minaccia coi pugni alzati. Quindi rifiuta di lasciarsi mettere i ferri e s’avventa contro il maresciallo come per percuoterlo. Allora questi estrae la rivoltella e, mentre il soldato cerca di mettersi in salvo, spara in direzione della schiena e lo vede cadere bocconi.
(continua)
29/4/2016 - 23:00
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Compagni Fratelli Cervi

anonimo
Compagni Fratelli Cervi
[1944]

Parole di autore/i anonimo/i, partigiano/i del distaccamento garibaldino “Fratelli Cervi” operante in val d’Enza, tra le province di Massa e Carrara e Reggio Emilia.

Sull’aria di “Dalmazia”, canzone degli Arditi d’Italia prima e dei fascisti dopo, tuttavia si sente anche l'eco della canzone fascista della X Mas Arma la prora, i cui versi così recitano: Vesti la giubba di battaglia / per la Repubblica Sociale / forse domani si morirà / arma la prora marinaro.

Testo trovato sul “Canzoniere partigiano 1944-1950” presente nella rivista “La Piva del Carner”, numero di aprile 2015

Il 16 maggio 1944 è la data di nascita del distaccamento “Fratelli Cervi”, sotto il comando dell’ex garibaldino di Spagna Fausto Pattacini “Sintoni”. Il canto vide la luce tra il maggio e il giugno 1944, nel vivo delle prime azioni in armi compiute lungo la Val d’Enza (il distaccamento, composto di giovanissimi,... (continua)
COMPAGNI, FRATELLI CERVI
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/4/2016 - 21:15
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Dormi e vola

Dormi e vola
Forse andrebbe specificato chi l'ha scritta e composta "di getto" questa meravigliosa ninna nanna cioè il cantautore GIAMPIERO MAZZONE.
Valentina Ersilia Matrascia 29/4/2016 - 19:52

I Sette Cervi

anonimo
I Sette Cervi
[1950]
L’anonimo autore (o forse autori) faceva probabilmente parte dell’Associazione Pionieri d’Italia, organizzazione scoutistica nata dell’immediato secondo dopoguerra per iniziativa di genitori militanti del PCI.
Sull’aria della canzone alpina “Il testamento del capitano”.
Testo trovato sul “Canzoniere partigiano 1944-1950” presente nella rivista “La Piva del Carner”, numero di aprile 2015

Della canzone ne danno conto i curatori de Il canzoniere ribelle dell’emilia romagna (1967), Gianfranco Ginestri e Janna Carioli, datandone la composizione attorno al 1950 (sull’aria alpina de Il testamento del capitano), nell’ambito dell’Associazione Pionieri di Reggio Emilia. Fu quello, in effetti - nella prima metà degli anni ’50, con un apice nel 1955, 80° compleanno di papà Cervi -, il tempo in cui presso la casa di famiglia dei Cervi ai Campi Rossi si susseguirono delegazioni popolari, visite... (continua)
I sette figli di papà Cervi
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/4/2016 - 16:50
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Como los peces

Como los peces
COME PESCI
(continua)
inviata da Maria Cristina Costantini 29/4/2016 - 15:59
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Gufo nero

Gufo nero
Testo trovato nel “Canzoniere partigiano 1944-1950” presente nella rivista “La Piva del Carner”, numero di aprile 2015.

Il canto appare nel primo Canzoniere popolare del 1948 con il sottotitolo ≤Canto di montagna≥; con il titolo ≤Canzone dei ribelli≥, medesime le parole, si trova nei due canzonieri popolari editi successivamente a Reggio Emilia: Canzoni Partigiane , s.d., ma fine anni ’40; Canti della Gioventù, s.d., ma anni ’50. Maria Franceschini(1911-1997) testimoniò di averla ascoltata a Mancasale - nel forese di Reggio Emilia, dove era sfollata con la famiglia dall’inizio dei bombardamenti sulla città- dai partigiani Roberto Redeghieri “Baracca” (77° SAP, Squadre di Azione Patriottica) e Remo Redeghieri “Cherubino” (garibaldino dal maggio ’44). Veniva cantata sull’aria della prima guerra mondiale Addio padre e madre addio. Nella versione partigiana la si ritrova più facilmente con... (continua)
La canzone dei ribelli (O Germania)
(continua)
inviata da dq82 29/4/2016 - 15:52
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La classe operaia (Non va più in paradiso)

La classe operaia (Non va più in paradiso)
2014
Album:L'amore (è) sostenibile
La classe operaia c'ha la tv al plasma
(continua)
inviata da adriana 29/4/2016 - 15:34
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Ho conosciuto un uomo

Ho conosciuto un uomo
[2015]

Album : Quando piove tutti cercano riparo tranne gli alberi che hanno altro a cui pensare

In copertina Luca Bassanese “visto” e disegnato da Stefano Benni



Don Andrea Gallo (Campo Ligure, 18 luglio 1928 – Genova, 22 maggio 2013)


Andrea Gallo nasce a Genova il 18 Luglio 1928. Fin da piccolo fu attratto dalla spiritualità dei salesiani di Giovanni Bosco tanto che nel 1948 entrò nel loro noviziato di Varazze, proseguendo poi a Roma gli studi liceali e filosofici. Fin dall’adolescenza, fece sua la dedizione di don Bosco di vivere a tempo pieno con gli ultimi, i poveri , gli emarginati.

Nel 1953 chiede di partire per le missioni e viene mandato in Brasile a San Paulo dove compie studi teologici. Il clima per lui insopportabile della dittatura che vigeva in Brasile, lo costringe a ritornare l’anno dopo in Italia, ad Ivrea, dove prosegue gli studi e viene ordinato sacerdote il 1 luglio... (continua)
Ho conosciuto un uomo Con un cappello in testa
(continua)
inviata da adriana 29/4/2016 - 15:04
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Vad Vuc: Caro Dottore

Vad Vuc: Caro Dottore
E in questa pagina dedicata ai medici:

Cari amici,
sono il dottor Hatem, il direttore dell'Ospedale pediatrico di Aleppo. La scorsa notte, 27 persone fra personale medico e pazienti sono stati uccisi in un attacco aereo che ha colpito il vicino ospedale di Al Quds. Il mio amico dottor Muhammad Waseem Maaz, il pediatra più qualificato della città, è stato ucciso durante l'attacco.
Lui abitualmente lavorava presso l'Ospedale pediatrico durante il giorno, mentre durante la notte prestava servizio presso la struttura di Al Quds, dove si occupava delle emergenze.
Il dottor Maaz e io trascorrevamo sei ore al giorno insieme. Era cordiale, amichevole e aveva l'abitudine di scherzare molto con tutto il personale. Era il medico più amabile del nostro ospedale.
Ora mi trovo in Turchia e anche lui avrebbe dovuto far visita alla sua famiglia qui dopo il mio ritorno ad Aleppo. Non li vedeva da quattro... (continua)
dq82 29/4/2016 - 14:52
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No O.G.M. la terra è nostra!

No O.G.M. la terra è nostra!
[2015]

Album : Quando piove tutti cercano riparo tranne gli alberi che hanno altro a cui pensare

In copertina Luca Bassanese “visto” e disegnato da Stefano Benni

Con la partecipazione di JACOPO FO e IL CORO DELLE MONDINE DI BENTIVOGLIO
Attenzione!…Attenzione!
(continua)
inviata da adriana 29/4/2016 - 14:48

Noi siamo partigiani russi

Noi siamo partigiani russi
[1945]
Parole di Viktor Pirogov, soldato sovietico, prigioniero di guerra, sfuggito ai tedeschi e finito nel reggiano a combattere prima nella “Banda Cervi”, poi coi garibaldini, con il nome di battaglia di “Modena”.
Su di un aria popolare russa.
Testo trovato nel “Canzoniere partigiano 1944-1950” presente nella rivista “La Piva del Carner”, numero di aprile 2015.

Di questo canto ne dà conto Giuseppe Carretti, il partigiano “Dario”, a lungo presidente dell’ANPI di Reggio Emilia, nel volume a carattere etico-storiografico I giorni della grande prova. Appunti per una storia della Resistenza a Cadelbosco, 1964 [cfr. p. 167, III° ed., 2005]. La paternità e attribuita a Viktor Pirogov “Modena”, già nel primo gruppo di azione con i Cervi, poi nominato comandante del “Battaglione Russi” di stanza a Miscoso (con la 144° Brigata Garibaldi, attiva in Val d’Enza). Il 6 marzo 1945 questa formazione... (continua)
Noi siamo partigiani russi e lottiamo per la libertà
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/4/2016 - 14:29
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La ballata dei santi lavoratori

La ballata dei santi lavoratori
[2015]

Album : Quando piove tutti cercano riparo tranne gli alberi che hanno altro a cui pensare

In copertina Luca Bassanese “visto” e disegnato da Stefano Benni
Lai la Lai la
(continua)
inviata da adriana 29/4/2016 - 14:29
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Streets of Surrender (S.O.S.)

Streets of Surrender (S.O.S.)
Il ritorno di Zucchero. "Dedico il mio disco ai nuovi partigiani"
da repubblica online

[...]
Ascoltando Partigiano Reggiano non si possono avere dubbi sulla "parte" per cui tiene. Così come in Streets of Surrender. È un disco a suo modo "politico".
"Sono partito da un semplice gioco di parole, ma poi mi è piaciuto avere un ritornello che mi legava alla mia storia, ai racconti di mia nonna, di mio zio prigioniero in Germania, di mio padre sotto il fascismo. Parole che mi hanno sempre mostrato il partigiano come un uomo coraggioso che lascia la casa per andare a combattere il dittatore. Queste sono le mie radici. Mi piacerebbe che oggi ci fossero dei giovani con lo spirito dei partigiani, capaci di stare insieme per combattere contro qualcosa che non va. Forse si può dire che è un disco politico, spero che possa servire ad accendere qualche scintilla. E mi piace che canzoni come Streets... (continua)
daniela -k.d.- 29/4/2016 - 10:26




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