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Prima del 2014-11-16

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Sesto San Giovanni, le sue fabbriche, le sue lotte: non solo la famosa canzone dei Gang, ma anche due canzoni di lotta scritte e cantate, nel 1979 durante un duro sciopero, da un operaio, Franco Rusnati, e interpretate assieme ad altri operai e a Ezio Cuppone. Sono Gli sfruttati e Padroni ci volete spaventare. Non esiste lotta senza canzoni, e le lotte di ieri si trasmettono a quelle di oggi.
Riccardo Venturi 12/11/2014 - 16:43
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Padroni ci volete spaventare

Padroni ci volete spaventare
[1979]
Scritta e interpretata da Franco Rusnati
(Sull'aria di "E quei briganti neri")
Accompagnamento di Ezio Cuppone
Con un gruppo di operai della Breda Fucine
Album:
"Operai della Breda di Sesto"
Due canzoni sindacali di Franco Rusnati
A cura del Sindacato Unitario Metalmeccanici
(FIM / FIOM / UILM)
zona Sesto San Giovanni

Nel 1979, l'operaio metalmeccanico Franco Rusnati è delegato sindacale FIOM della Breda Siderurgica di Sesto San Giovanni; e il 1979 è l'anno del contratto metalmeccanico e delle elezioni politiche che, dopo il caso Moro, segnarono una virtuale disfatta del PCI di sant'Enrico Berlinguer. Dal sito resistenze.org, che assieme ai fratelli e compagni del Deposito – Canti di Lotta riporta il testo di questa canzone, leggiamo: “Come si sa, durante le elezioni in Italia la 'lotta di classe' viene messa ufficialmente “in soffitta”. I contratti vengono congelati e... (continua)
Padroni ci volete spaventare
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 12/11/2014 - 16:26
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Histoire du cheval

Histoire du cheval
Versi di Jacques Prévert, nella raccolta “Paroles” pubblicata nel 1946.
Ho trovato un video su YouTube in cui la poesia è proposta in forma di canzone su musica di Yves Tilly all’interno dello spettacolo intitolato “Maintenant et toujours Prévert” messo in scena dal gruppo teatrale bretone "Théâtre sans nom".

Una poesia che mi ha subito ricordato O Fallada, da du hangest (Ein Pferd klagt an) di Brecht.
Braves gens écoutez ma complainte
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/11/2014 - 15:42
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Gli sfruttati

Gli sfruttati
[1979]
Scritta e interpretata da Franco Rusnati
Accompagnamento di Ezio Cuppone
Album:
"Operai della Breda di Sesto"
Due canzoni sindacali di Franco Rusnati
A cura del Sindacato Unitario Metalmeccanici
(FIM / FIOM / UILM)
zona Sesto San Giovanni

Nel 1979, l'operaio metalmeccanico Franco Rusnati è delegato sindacale FIOM della Breda Siderurgica di Sesto San Giovanni; e il 1979 è l'anno del contratto metalmeccanico e delle elezioni politiche che, dopo il caso Moro, segnarono una virtuale disfatta del PCI di sant'Enrico Berlinguer. Dal sito resistenze.org, che assieme ai fratelli e compagni del Deposito – Canti di Lotta riporta il testo di questa canzone, leggiamo: “Come si sa, durante le elezioni in Italia la 'lotta di classe' viene messa ufficialmente “in soffitta”. I contratti vengono congelati e lo scontro di classe lascia lo spazio al pacifico confronto attraverso la conta delle... (continua)
L’autunno caldo ormai se n’è andato
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 12/11/2014 - 15:00
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Pasionaria

Pasionaria
Una donna a piedi scalzi
con la cesta sulla testa
un bambino coi soldati
José Díaz e Pasionaria

12 novembre 1989 - 12 novembre 2014
L.L. 12/11/2014 - 14:55
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Le temps des noyaux

Le temps des noyaux
Non mi risulta che questa poesia antimilitarista (dalla raccolta "Paroles" del 1946) sia mai stata messa in musica. Forse andrebbe spostata a commento de Le temps des noyaux di Marie Cherrier, che ai versi di Prévert dichiaratamente s'ispira.
B.B. 12/11/2014 - 14:42
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La zolfara

La zolfara
Un altro 12 novembre

E poiché tutti, oggi, staranno a commemorare i "caduti di Nassiriya", morti in "missione di pace" (cioè mentre stavano a fare la guerra) per difendere una raffineria dell'ENI, oggi propongo di ricordare un altro 12 novembre, ben più lontano ma sempre vicinissimo. Una strage di lavoratori, quella del 12 novembre 1881 nella miniera di Gessolungo, che si ripeté, nella medesima miniera, il 14 febbraio 1958.
Riccardo Venturi 12/11/2014 - 14:36
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La pêche à la baleine

La pêche à la baleine
[193?]
Versi di Jacques Prévert, nella raccolta “Paroles” pubblicata nel 1946.
Musica di Joseph Kosma (1905-1969), celeberrimo compositore francese di origine ungherese.

Interpretata da diversi artisti, come Les Frères Jacques, Mouloudji, Cora Vaucaire, Olivier Cabanel, James Ollivier.




Nel 1935 il regista Louis Bonin (in arte Lou Tchimoukow) realizzò un cortometraggio a partire da questo testo di Prévert, un film che recentemente è stato restaurato e incluso nella nuova edizione (2004) de “Mon frère Jacques par Pierre Prévert”, documentario che il fratello del poeta realizzò su di lui nel 1961.

Una poesia da includere certamente nel percorso sulla “Guerra agli animali” ma che contiene anche la denuncia del terzo caposaldo della triade fascio-nazionalista, il “Diopatriafamiglia”.
A la pêche à la baleine, à la pêche à la baleine,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/11/2014 - 14:24
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Nikolajewka

Nikolajewka
Grande armonia ed admosfera che ci trasportano nel mondo e nel luogo dove i nostri nonni ed i nostri padri hanno sofferto per qualcosa in cui credevano
Riccardo 12/11/2014 - 14:04
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The Enemy Inside

The Enemy Inside
The Enemy Inside, tratto dall'ultimo album Dream Theater dei Dream Theater, è un brano metal caratterizzato da un ritmo sostenuto, veloce, energetico e tecnico. A detta del cantante James LaBrie, il testo di The Enemy Inside "è relativo allo stress post-traumatico, di come le persone si occupano degli avvenimenti raccapriccianti accaduti durante le loro vite o di qualcosa realmente stridente a cui esso sono realmente collegati come esseri umani".
Il videoclip è stato pubblicato il 23 settembre ed è basato su migliaia di storie accadute realmente. Il protagonista del video (il quale rispecchia in parte lo stesso personaggio descritto nel testo della canzone) è un uomo che in passato è stato un soldato al servizio degli Stati Uniti e durante i momenti quotidiani viene perseguitato in modo continuo dai vari ricordi di guerra, senza poter avere alcuna via di scampo.
Over and over again
(continua)
inviata da Andrea - andreaipp86@libero.it 12/11/2014 - 12:38
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זאָג ניט קײנמאָל

זאָג ניט קײנמאָל
NOI SIAMO QUI

...
risuonerà ancora il nostro passo "noi siamo qui"
...

e la vita non finirà!
Prof. Pietro Nardella Dellova 12/11/2014 - 11:37
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La dame Cendrillon

La dame Cendrillon
[2008]
Parole di Yvan Dautin
Musica di Angelo Zurzolo
Album “Ne pense plus, dépense!”
Elle dort sur du carton
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/11/2014 - 11:25
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Petit Pédé

Petit Pédé
Una canzone del 2002.
dall'album "Boucan d'enfer"
T'as quitté ta province coincée
(continua)
inviata da Renato Stecca 12/11/2014 - 10:18
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It's Your World

It's Your World
Dall'album "Ride Out" del 2014.
Let's talk about acid in the ocean
(continua)
inviata da Renato Stecca 12/11/2014 - 10:15
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L'oiseau qui fait tchak tchak

L'oiseau qui fait tchak tchak
[1960]
Parole e musica di Paul Villaz, misconosciuto poeta, compositore, cabarettista attivo negli anni 60. Profondamente anarchico, “cugino” bizzarro e folle di Brassens, scomparve dalle scene senza aver mai ceduto a compromessi col sistema. E’ morto nel 2010.

In seguito incisa da altri artisti, come Yvan Dautin (1968) e James Ollivier (1979).




Canzone non-sense dal significato piuttosto chiaro: una sonora presa per il culo dei valori tradizionali “Diopatriafamiglia”, che di lì a qualche anno sarebbero stati seriamente danneggiati insieme al pavé delle strade di Parigi. Non a caso la canzone fu ripresa proprio nel 1968 e poi sul finire dei 70.
Tchak tchak
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/11/2014 - 10:11
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Young Men Dead

Young Men Dead
Album: Passover - 2006
Fire for the hills pick up your feet and let's go
(continua)
inviata da Dionysus 12/11/2014 - 04:46
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Le lapin et les chameaux

Le lapin et les chameaux
[1953]
Parole di Raymond Asso (1901-1968), paroliere
Musica di Claude Valéry, compositore
Interpretata dalla grande Edith Piaf - che mai però la incise - nel 1955 o 1956
Incisa poi anche da molti altri artisti, come Marc et André, Marcel Amont, Jean Siegfried, James Ollivier.
Un riche et vieux sultan possédait en Afrique
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/11/2014 - 01:00
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La ninna nanna de la guerra

La ninna nanna de la guerra
La guerra, poesia di Trilussa, nella raccolta "Cento favole" pubblicata nel 1934 (Anno XII dell'Era Fascista).

Ner mejo che un Sordato annava in guerra
er Cavallo je disse chiaramente:
"Io nun ce vengo!" e lo buttò per terra
precipitosamente.

"No, nun ce vengo - disse - e me ribbello
all'omo che t'ha messo l'odio in core
e te commanna de scannà un fratello
in nome der Signore!

Io - dice - so' 'na bestia troppo nobbile
p'associamme a l'infamie che fai tu;
se vôi la guerra vacce in automobbile,
n'ammazzerai de più!."
Bernart Bartleby 11/11/2014 - 18:57

Addio mammina addio

anonimo
Addio mammina addio
[1943-45]
Canto delle brigate garibaldine operanti nell’aretino, oppure di quelle attestate sul monte Morello, sulla piana fiorentina.
Testo di autore anonimo (inevitabilmente con varianti), sulla falsariga e sulla melodia di un canto della Grande Guerra (“Addio mia bella addio / cantava nel partir la gioventù / e il bersagliere mio / é già tre mesi che non scrive più…”)
“Addio mammina addio”
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/11/2014 - 15:44
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Che Italia è?

Che Italia è?
[2012]
Da “La gente muore di fame”, album d’esordio (e per ora l’unico) di questa band punkskareggae romana.
La gente muore di fame
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/11/2014 - 14:29
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La ballata della piccolo-borghese

La ballata della piccolo-borghese
La canzone nasce nel 1965; quando i due autori (Gianni Famoso scrisse la musica)la composero non potevano prevedere il 68, ma, col senno di poi, il canto preannuncia, in qualche modo, la critica spietata a una borghesia chiusa e noiosa.
Il mio primo grande amore
(continua)
inviata da Francesco 'Ciccio' Giuffrida 11/11/2014 - 10:48
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Broken Soldier

Broken Soldier
2013
I want to be able to close my eyes with you
(continua)
inviata da John Doe 11/11/2014 - 03:37
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Hungry Eyes

Hungry Eyes
A crowded canvas cabin in a crowded labor camp
(continua)
inviata da John Doe 11/11/2014 - 02:43
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Camarade

Camarade
Nella quart’ultima strofa - la dove trovate (*) - ho voluto restituire al testo ciò che una qualche censura gli aveva tolto. Infatti Aznavour canta “scappata” (proprio brutto, come il precedente “scapolata”, che pure ci sta anche se obsoleto) ma è inquivocabilmente SCOPATA...
COMPAGNO
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/11/2014 - 22:24
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Pane e Coraggio

Pane e Coraggio
devo dire che questa canzone non ha nulla di bello perché comunque è un po noiosa la melodia.. anche se non bisogna stare a guardare quello ma bensì il contenuto che malgrado tutti pensino sia fruttuoso e ricco di parole forse sagge o qualcosa di simile, la canzone non è altro che una delle solite poesie scritte per far vedere che anche ai poeti importa qualcosa di quello che succede nell'attualità ma invece non è cosi loro pensano solamente ai soldi e, ovviamente, per attirare attenzioni e quindi guadagnare soldi devono in qualche modo parlare di cose di cui parlano tutti.. come il tema che tratta proprio fossati ma, che a lui glie ne frega poco e nulla.. e con questo penso di aver concluso il mio pensiero.. mi dispiace per chi veramente crede ancora che gli artisti di oggi fanno queste cose per vero interesse e non solamente per soldi.. per chi lo pensa crescete di cervello perché non... (continua)
clarissa 10/11/2014 - 19:05
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Canto della Cichero

anonimo
Canto della Cichero
Introduzione a "Sulla terra faremo libertà"

Nell'ottobre del 1998 è stato tenuto a Biella un incontro/dibattito/spettacolo con questo nome. Al ritorno a Chiavari, Giorgio "Getto" Viarengo ha scritto, per conto della Provincia di Genova, un interessante libretto di 64 pagine in cui ripercorre il significato del canto politico e della Resistenza, a partire dagli inizi del Risorgimento fino ai giorni della Liberazione.
Nel libretto sono allegati i testi dei principali canti della zona Ligure-Alessandrina ed una importante testimonianza scritta del partigiano "Saetta".
In questo scritto, risalente al 1974, Paolo Castagnino "Saetta", reduce dalla guerra di Grecia e capo partigiano della "Coduri" rievoca i giorni trascorsi sulla montagna ed il significato del canto partigiano nel quale si rispecchiavano le speranze per un futuro migliore e la certezza della vittoria sul nemico nazifascista,... (continua)
9/11/2014 - 22:39

L’Autre Côté du Mur

Antiwar Songs Blog
L’Autre Côté du Mur
Il muro è caduto, sicuro! Ma da un lato solo… Ci resta da abbattere l’altro lato del muro. Il lato della miseria e dello sfruttamento, quello della disoccupazione, quello della ricchezza che si nutre della povertà. Ci resta da abbattere il liberalismo che per assicurarsi le sue rendite e la sua dominazione uccide gli uomini, […]
Antiwar Songs Staff 2014-11-09 21:24:00
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Cinque tedeschi ad Albinea

Cinque tedeschi ad Albinea
Resta da capire (o da sapere) se -ad oggi- i cinque tedeschi sono considerati, dallo stato tedesco, traditori o eroi.
E come sono state trattate le loro famiglie.
Personalmente non ho molti dubbi.
gianfranco 8/11/2014 - 21:06
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Why Can't the English?...

Why Can't the English?...
This song is part of the My Fair Lady Musical Soundtrack, 1956. The song was played and interpreted by the character of Henry in My Fair Lady.

This song is dedicated to the insanity of some people who criticize others for the way that they speak and how they despise their accents or their "dialects", so as to call them.

Languages were not meant to belong to a select few, to a specific clan of intellectuals, and or to a pedantic elite of rich men, rather, all languages belong to everyone and to all kinds of people in a global society, regardless of the way they dress, whatever it is they sport, whatever their job is, or whatever salary they earn.

It is absurd to be a "Language Dictator" in modern times, most especially when it is already proven that in about 500 years or so, most, if not all of the current languages will most likely disappear or will be "transformed" into some sort of... (continua)
Look at her, a prisoner of the gutters,
(continua)
inviata da Josephine Manuelle 8/11/2014 - 12:07
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Bisanzio

Bisanzio
Vorrei segnalare la menzione di questa pagina (compresa la parodia "campigiana"...) da parte di una grande e vecchia amica (NB "vecchia" nel senso di amica da parecchio tempo, sia chiaro!): Iside65, vale a dire Silvia Torelli, nel suo blog Little Precious Things. Come si evince da questo post, siamo pure riusciti a farcela andare, a Istanbul!

Riprendendo in mano questa pagina e il suo contenuto, e rendendoci conto che questa canzone parla proprio della Rivolta di Nika e della strage dell'Ippodromo del gennaio 532, pur restando ferma la sua oniricità, si è deciso di toglierla dagli "Extra" e di attribuirle una pagina propria.
Riccardo Venturi 7/11/2014 - 20:06
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Tarantella per uno scugnizzo di tanti anni fa

Tarantella per uno scugnizzo di tanti anni fa
[1975]
Testo di Beppe Chierici
Musica di Beppe Chierici e Daisy Lumini
Album: Il paese dei bambini con la testa"
I Dischi dello Zodiaco VPA 8248

Dal disco LP "Il Paese dei bambini con la testa" di Daisy Lumini e Beppe Chierici (Dischi dello Zodiaco). Una canzone che parla delle Quattro giornate di Napoli del settembre 1943, come Canto allo scugnizzo dei Musicanova. Può essere che, come l'altra, questa canzone parli di Gennarino Capuozzo, anni 12, o di Filippo Illuminati, anni 13, o di Pasquale Formisano, anni 17, o di Mario Menechini, anni 18. E di tutti gli altri ragazzi e ragazzini napoletani che presero le armi per cacciare i nazifascisti da Napoli, la prima città d'Europa ad insorgere con successo. Sarebbe bene ricordare che, durante le giornate dell'insurrezione antifascista, Napoli ebbe 562 morti, tra i quali molti giovanissimi. [CCG/AWS Staff]
Tarantella all'indirizzo
(continua)
inviata da Gianfranco 7/11/2014 - 19:19




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