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Pick a Bale of Cotton

anonimo
Pick a Bale of Cotton
di che data è?
1/6/2014 - 11:20
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Mamma tedesca

Mamma tedesca
Credo che quella di Nonò Salamone (recentemente ripresa dal giovane cantastorie siciliano Paolo Zarcone) sia una riduzione della poesia di Buttitta.
Questa dovrebbe essere la versione originale:
LITTRA A NA MATRI TEDESCA
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/6/2014 - 10:03
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O Gorizia, tu sei maledetta

anonimo
O Gorizia, tu sei maledetta
O TORRETTA TU SEI MALEDETTA
di ΔR-PLU

Ho scritto questo testo un mattino di questi. Per avere dieci volte la sua efficacia probabilmente dovevo scriverlo qualche mese fa.
Questo è il mio modo di somatizzare quella che ritengo una sconfitta anche personale. Non ho potuto/voluto/dovuto fare molto di fronte alla sfacciataggine dell'Ateneo fiorentino nel ricattare in un modo così basso quella parte degli studenti di psicologia a cui sta più a cuore il destino della propria disciplina. Soffro a ripensarmi in un atteggiamento recalcitrante nelle dichiarazioni eppure al contempo accondiscendente se si pensi alle ripetute occasioni (in particolare una) in cui dipendeva solo da me far saltare l'attivazione di una laurea magistrale e chi si è visto s'è visto.

Chi tocca Psi tocca tutti.

Troverete qui l'introduzione del Collettivo LaboratorioQuindici / Psi per Vendetta della Scuola di Psicologia,... (continua)
O TORRETTA TU SEI MALEDETTA
(continua)
inviata da [ΔR-PLU] 1/6/2014 - 06:35
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La vita xe tuto un bidon

La vita xe tuto un bidon
(1946?)

Sull'aria di Lili Marleen

Canzone del grande comico triestino Cecchelin scritta probabilmente nell'immediato dopoguerra. Durante il fascismo Cecchelin, pur non scrivendo pezzi apertamente antifascisti, da spirito libero aveva avuto dei guai per alcune battute su Mussolini.

Nel dopoguerra fu vittima di tristi vicissitudini politiche. Accusato di aver denunciato al comando partigiano quale fascista e collaborazionista un altro attore, Giacomo Pellegrina in arte Nino D’Artena che fu poi ucciso nella foiba Plutone, fu per questo condannato ad una pena che molti all’epoca giudiarono comunque eccessiva. Uscito di galera gli fu impedito di calcare i palcoscenici di Trieste e morì a Torino nel 1964.

La trascrizione all'ascolto potrebbe essere anche sbagliata in qualche punto... chiedo aiuto ai triestini DOC.
Amici cari, inutile essere filosofi. La vita no xe che un grande bidon. E che bidon. Se odiemo, femo la guerra, se masemo, se parlemo drio. Per cossa? Solo per essere in possesso dei quattro pilastri della vita: vestirse, spoiarse, inpinirse e svodarse.
(continua)
1/6/2014 - 00:09

Salmo alla casa e agli emigranti

Salmo alla casa e agli emigranti
[1952]
Testo trovato in “L'universo contadino e l'immaginario poetico di Rocco Scotellaro”, di Giovanni Battista Bronzini, Edizioni Dedalo, 1987.
Nella sezione intitolata “Quaderno a cancelli” della raccolta “È fatto giorno. 1940-1953”, Milano, Mondadori, 1954.

Dopo aver visto i suoi contadini imbarcarsi a Napoli, Rocco Scotellaro, postosi il problema della forma poetica più idonea a esprimere l'angoscia di chi assiste al ripetersi dell'esodo biblico, lo risolse per il salmo: “Epica: è falsa, ora. Elegia: è facilissima. Ode: per chi e che? Sonetto: ci vuol pace e molti giorni di incubazione, non delle rime, del fatto. Canzone: sono solo. Comizio: idem. Epicedio: i morti sono freddi. Salmo: sto per arrivarci, ma l'ignoto è lontano. Vada per una specie di Salmo...”
Inchinati alla terra, alla piccola porta mangiata della casa,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/6/2014 - 00:02

Il morto

Il morto
[1951]
Ennesima poesia di Rocco Scotellaro nata da un canto popolare lucano, in questo caso quello intitolato “Na cantata di mammaranna”, la ninna nanna di una nonna, che ha perso i figli in guerra e che ora fa crescere il suo nipotino rimasto orfano cantando il ritornello distico “Non vole fa cchiò notte e iume / s’é ‘nchiummate lu pane ’nta lu fome” (“Non possa far più notte né giorno / si è impiombato il pane nel forno”).
Testo trovato in “L'universo contadino e l'immaginario poetico di Rocco Scotellaro”, di Giovanni Battista Bronzini, Edizioni Dedalo, 1987.
La poesia fu anche pubblicata sulla rivista internazionale di letterature “Botteghe Oscure” (ottavo quaderno, II semestre 1951), fondata dalla nobildonna Marguerite Caetani ed edita dal 1948 al 1960.
Non voglia mai far notte, mai far giorno,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 31/5/2014 - 23:18
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Los mandados

Los mandados
Caro krzyś, mi sembra di capire - anche dai commenti di Riccardo - che dalla mia reazione un po’ scorbutica di cui sopra possa essere derivato un tuo allontamento dalle CCG... Spero non sia così, anche perchè sarebbe una reazione più spropositata dei tuoi normali “spropositi”. Spero invece che il tuo saluto sia momentaneo e determinato invece da qualcosa di bello, come una storia d’amore che ti assorbe anima e corpo...
Se invece davvero tu te la fossi presa per causa mia, beh, per prima cosa ti chiedo scusa... Mi è già capitato a volte di scazzare con qualche assiduo collaboratore del sito, con lo stesso Riccardo, con DQ82, con Giorgio (che da un sei mesi circa non si sente più... boh?!?), con Kiocciolina (scomparsa dopo un mio rimbrotto a proposito di una sua traduzione, nonostante le mie scuse disperate), con Sandi (ciao Sandi, fatti vivo appena hai visto qualche DVD di Paolo Rumiz sulla... (continua)
Bernart Bartleby 31/5/2014 - 22:14
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Take Good Care

Take Good Care
Album: LP1 (2011)
Produced by Dave Stewart

July 2012: Singer-songwriter and actor Joss Stone, war photographer Paul Conroy and musician and producer Dave Stewart are calling on world leaders gathering at the United Nations to deliver an effective Arms Trade Treaty as they launch a new version of the song ‘Take Good Care’.

‘Take Good Care’ was co-written by Paul Conroy – who was seriously injured earlier this year in Homs, Syria – and Joss Stone, and produced by Dave Stewart. The song is being released in support of Amnesty International’s call upon world leaders to deliver an effective and robust international Arms Trade Treaty.

Conroy wrote the song in response to the devastating impact upon people’s lives of armed violence and conflict in Misrata, Libya. He said:

"Having covered armed conflicts up close I have seen the sickening human toll of a world awash in weapons and military... (continua)
Take Good Care
(continua)
31/5/2014 - 21:52
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Devedesete

Devedesete
Evento di Pace Sarajevo 2014
Una lettera a tutti coloro che sono ancora incerti per partecipare



Gentile Signore / a,
Cari Colleghi,
Cari amici della Pace,

In 10 giorni inizierà il più grande raduno internazionale di pace, che riunirà le riflessioni sulla pace e le analisi della situazione politica con le sfide attuali e le azioni relative alla pace e alle minacce alla pace in tutto il nostro mondo.

Oltre 190 workshop, le tavole rotonde, l'Assemblea di pace e gli eventi di apertura e chiusura si occuperanno di una serie di aspetti della creazione di pace di fronte alle sfide globali come il cambiamento climatico e le crisi alimentari. Essi discuteranno gli argomenti di violenza e di oppressione, con l'obiettivo di sviluppare delle soluzioni alternative come la non-violenza e la risoluzione civile del conflitto e quindi garantire la loro accettazione politica - nonostante la cultura... (continua)
Sabina Dina Nuhefendic 31/5/2014 - 20:26
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Resolution der Kommunarden

Resolution der Kommunarden
translated by Robert Stiller
I
(continua)
inviata da sok 30/5/2014 - 22:17

Ὁ ὕμνος τῆς εἰρήνης

Ὁ ὕμνος τῆς εἰρήνης
Credo che questa lirica sia di Pindaro...
Orfeo 30/5/2014 - 22:06
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Swordfishtrombone

Swordfishtrombone
Grazie krzyś, conosco Piosenki Toma Waitsa di Kazik Staszewki, l'ho ricevuto anni fa assieme a Melodie Kurta Weill'a e a quello della mia amica Justyna Bacz dedicato a Brassens. Quando sono venuto in contatto con i Polacchi, grazie all'interesse per le mie opere Coheniane, mi ha letteralmente sbalordito quella scena musicale: un sacco di artisti hanno cantato Wysocki nella loro lingua (Barwy Duszy, Evgen Malinovskij, Andrzeja Kolakowskiego, Pawet Orkisz, Maciej Malenczuk, Leonid Volodko, Jurij Wizbor, Jurij Kukin, Janusz Kasprowicz...........) ed esiste una collana di cofanetti mirabolante: 50 X BREL, 45 X BRASSENS, 55 X WYSOCKI, 38 X BRECHT, 35 X COHEN....dove il numero corrisponde alle canzoni tradotte interpretate da vari cantanti, amano davvero la canzone d'autore, la produzione del nostro mercato discografico al confronto è stata da Medioevo.....
Flavio Poltronieri 30/5/2014 - 20:08
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Mal d'Africa (Ilaria, Miran e i sentieri delle banane)

Mal d'Africa (Ilaria, Miran e i sentieri delle banane)
Album: "Il diavolo di mezzogiorno" (2003)


Ilaria Alpi e Miran Hrovatin



"Ilaria e Miran uccisi per un traffico rifiuti-armi. Ma è una verità troppo scomoda per l'Italia"


"In 20 anni di indagini", spiega la madre della giornalista del Tg3 uccisa a Mogadiscio con il suo operatore, "mi sono scontrata con un muro di silenzi, depistaggi, documenti spariti e strani decessi di persone legate al duplice omicidio". Il governo potrebbe desecretare gli 8 mila documenti raccolti dai nostri Servizi. "Credo servirà a poco", sostiene la signora Alpi, "a me basta trovare i mandanti e guardarli in faccia"

Io so perché Ilaria e Miran sono stati uccisi. Dopo 20 anni di indagini inutili e faticose, di menzogne, depistaggi, sparizioni, altre morti sospette, ho bisogno solo di conoscere i nomi dei mandanti di quel duplice omicidio. Non li voglio vedere dietro le sbarre. Mi basta guardarli in faccia".... (continua)
Non c'è verso di conoscere il vento
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 30/5/2014 - 00:03

Orta Nova 1948

Orta Nova 1948
[1975]
Testo e musica di Nadia Furlon e Mario Acquaviva
Album: Quarto Stato
Lyrics and music by Nadia Furlon and Mario Acquaviva
Album: Quarto Stato



"E' stato uno dei primi gruppi della Cooperativa L’Orchestra, l'etichetta musicale degli Stormy Six. Il loro disco, che prendeva il nome Quarto Stato, uscito nel 1975, ha avuto un certo ruolo nel campo della nuova musica politica, grazie alle numerose esibizioni, sostenute anche all’estero, soprattutto in Germania. Il disco era firmato dai due componenti del Quarto Stato, Nadia Furlon e Mario Acquaviva, che provenivano dalla Commissione Culturale del Movimento Studentesco, e si avvaleva del contributo di musicisti occasionalmente strappati al terreno jazzistico, Gaetano Liguori, Roberto Del Piano. C’erano alcuni pezzi che si elevavano sopra gli altri, Il brigante, Luca Marano (ripresi dalle tradizioni popolari del sud) e Non è tempo...... (continua)
Dieci giorni alla bonifica e dodici all’azienda
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 29/5/2014 - 18:51
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Ruanda

Ruanda
[1995]
Brano strumentale nell’album intitolato “Sanacore”

In Ruanda, dal 6 aprile alla metà di luglio del 1994, per circa 100 giorni, vennero massacrate sistematicamente - a colpi di armi da fuoco, machete pangas e bastoni chiodati - almeno 500.000 persone (secondo le stime di Human Rights Watch), in stragrande maggioranza appartenenti all’etnia minoritaria dei Tutsi (ma anche Hutu moderati). I carnefici, organizzati in milizie finanziate, armate ed equipaggiate dal Governo, erano di etnia Hutu. La stima delle vittime salì in seguito fino a raggiungere una cifra pari a circa 800.000 o 1.000.000 di persone.

Un’immagine emblema del genocidio ruandese:

Durante un notiziario del 2000 il quotidiano britannico The Guardian rivelò che l’allora Segretario Generale dell'ONU, l’egiziano Boutros Boutros-Ghali [in carica tra il 1992 ed il 1996 e quindi anche durante il genocidio ruandese], giocò... (continua)
[strumentale]
inviata da Bernart Bartleby 29/5/2014 - 14:57
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Tall el Zataar

Tall el Zataar
[1976]
Atlantic Records, T 50324.
Ristampato in CD nel 2003
e nuovamente in vinile nel 2012 da BTF.

Si tratta di un brano strumentale jazz rock progressive che gli Agorà, storica band marchigiana ancora in attività (fondata nell'estate del 1974) dedicò al Massacro di Tell al-Zataar, avvenuto durante la guerra civile libanese il 12 agosto 1976. Tell al-Zaatar (in arabo تل الزعتر) era un campo di rifugiati palestinesi gestito dall'UNRWA, e ospitava circa 50000-60000 rifugiati nella zona nordorientale di Beirut; il suo nome significa "La collina del timo", ed è traslitterato in vari modi. Gli Agorà, scossi dal terribile massacro di profughi inermi perpetrato dalle milizie "cristiane" libanesi con il coinvolgimento diretto della Siria di Hafez al-Assad (il padre dell'attuale presidente siriano), provocò migliaia di vittime.
inviata da Riccardo Venturi 29/5/2014 - 12:42
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Larimer Street

Larimer Street
[1973]
Parole e musica di Utah Phillips.
Nel songbook “Starlight On The Rails and Others Songs – The Golden Voice of the Great Southwest”, raccolta di canzoni scritte da Bruce ‘Utah’ Phillips tra anni 60 e primi 70.
Poi anche in dischi successivi come “El Capitan” del 1975.

Una canzone sulla trasformazione di Larimer Street, un tempo la “skid row” di Denver, Colorado, la strada più vecchia della città.
Piccoli negozi, barucci, bordelli e camere a buon mercato dove i diseredati potevano trovare un minimo di conforto furono spazzati via alla fine dei 60 per fare spazio al “progresso”, alle sedi di grosse compagnie, della camera di commercio, a ristoranti di lusso e boutiques… E i poveracci vennero cacciati e relegati ai margini della città… “Così ho capito”, dice Utah Phillips, “che c’è un solo genere di guerra, quella tra i ricchi e i poveri. Non so molto di classi sociali, ma so che quella alta e quella media possono anche baciarmi il culo…”
Your bulldozers rolling through my part of town
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/5/2014 - 12:09
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La ballata del Pinelli [Ballata dell'anarchico Pinelli, o Il feroce questore Guida]

La ballata del Pinelli [Ballata dell'anarchico Pinelli, <i>o</i> Il feroce questore Guida]

“L’IMPEGNO DI MIO PADRE E LA VIOLENZA DEL POTERE”. PARLA LA FIGLIA DI GIUSEPPE PINELLI

“Dalla lotta partigiana al movimento anarchico e alla non violenza, Pino era un ottimista che viveva con entusiasmo quel tempo di speranze e di profondi cambiamenti. Con la sua tragica morte è diventato un simbolo dei diritti negati e dei connotati violenti che può assumere il potere”. Claudia Pinelli ricorda il padre Giuseppe, volato da una finestra della Questura di Milano la notte del 15 dicembre 1969.

di Laura Tussi, da peacelink.it, ripreso da MicroMega in data 29 maggio 2014.

Il ricordo di tuo padre è stato un punto fermo nella vita della famiglia Pinelli. Quali sono le parole più significative e gli ideali più alti che la sua memoria ti ha trasmesso?

Il suo ricordo sicuramente è un punto fermo nella nostra famiglia e abbiamo dovuto testimoniarlo innumerevoli volte, ma la memoria sua e di quello... (continua)
Bernart Bartleby 29/5/2014 - 10:23
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The Two Bums

The Two Bums
[1973]
Parole e musica di Utah Phillips.
Ispirata al volume di George Milburn (1906-1966, scrittore dell’Oklahoma) intitolato “The Hobo's Hornbook”, una raccolta di ballate di homeless vagabondi incontrati nei suoi viaggi.
Nel songbook “Starlight On The Rails and Others Songs – The Golden Voice of the Great Southwest”, raccolta di canzoni scritte da Bruce ‘Utah’ Phillips tra anni 60 e primi 70.
Poi anche in dischi successivi come “We Have Fed You All for a Thousand Years” del 1983.

I due fannulloni scansafatiche parassiti della società sono, il primo, un homeless vagabondo, una piccola pulce che viaggia aggrappato agli assi dei merci, mentre il secondo è il “parassita di lusso”, la sanguisuga sociale che gozzoviglia alle spalle dei lavoratori, accumulando profitti e ricchezze. Quale dei due è il più fastidioso, il più pericoloso? Ancora oggi, come sempre, grazie ai benpensanti, ai fascisti,... (continua)
The bum on the rod is hunted down
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/5/2014 - 09:00
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Jungle Sermon & Dump the Bosses Off Your Back

Jungle Sermon & Dump the Bosses Off Your Back
[1973]
Parole di Utah Phillips.
Sulla melodia di inni religiosi come “Take It to the Lord in Prayer” o "What a Friend We Have in Jesus”.
Nel songbook “Starlight On The Rails and Others Songs – The Golden Voice of the Great Southwest”, raccolta di canzoni scritte da Bruce ‘Utah’ Phillips tra anni 60 e primi 70.
Poi anche in dischi successivi come “All Used Up: A Scrapbook” (1979) e “We Have Fed You All for a Thousand Years” (1983)

Una “tirata” sulla necessità dell’organizzazione fatta da uno di quegli organizzatori/agitatori alla Joe Hill che anche il nostro Utah Phillips conobbe bene e che sono stati ormai, purtroppo, consegnati alla Storia. Gente che conosceva bene il lavoro, i lavoratori, i loro problemi e che naturalmente, non per investitura dall’alto, diveniva leader. Non come i sindacalisti di oggi, giacca e cravatta, indaffarati in continue riunioni nei palazzi del potere, con... (continua)
I guess you think I'm gonna preach a sermon,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/5/2014 - 17:49

The Pride of Northern Mexico

The Pride of Northern Mexico
[1973]
Parole di Utah Phillips.
La melodia è quella di una “ranchera” composta da Hoyle Osborne, poliedrico pianista e compositore.
Nel songbook “Starlight On The Rails and Others Songs – The Golden Voice of the Great Southwest”, raccolta di canzoni scritte da Bruce ‘Utah’ Phillips tra anni 60 e primi 70.

“Here's a different kind of bandit. Northern Mexico is that part of Mexico north of the Rio Grande: Texas, New Mexico, California, Utah, Nevada, and Colorado. That's the half of the infant republic of Mexico which we stole in 1847, during the first of our imperialist wars.
The people who were left behind became virtual slaves. They were disfranchised, they lost their wealth, they lost their land, they lost everything. It's their descendants who are living on the back sides of the cities in the slums, and who are working as migrants in the fields.
This song is about a wise-ass Mexican... (continua)
You have heard them sing of Jesse and William Bonney, too.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/5/2014 - 15:40
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Jesse James Farewell Blues

Jesse James Farewell Blues
[1973]
Parole di Bruce 'Utah' Phillips.
Sulla melodia di “Farewell Blues”, un brano di Glenn Miller.
Nel songbook “Starlight On The Rails and Others Songs – The Golden Voice of the Great Southwest”, raccolta di canzoni scritte da Bruce ‘Utah’ Phillips tra anni 60 e primi 70.

“Now we come to an occupation highly honored among people in the old and new West. At the end of the Civil War a lot of guys came home to the border states, Kansas and Missouri, found out their stock had been run off and their land had been expropriated, or the mortgage had been foreclosed, and they didn't have any home to come back to. They figured, ‘For this I went off and fought for the Union? Maybe got an eye or an arm shot off. I spent four years of my life to find out I don't have a home anymore.’
A lot of these angry young fellows decided to become outlaws, bank robbers and train robbers. I always did feel... (continua)
Jesse James he lived in Arkansas,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/5/2014 - 14:45
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Fratelli

Fratelli
1994
corrispondance

testo e musica di François Castiello
Siamo tutti fratelli
(continua)
inviata da donquijote82 28/5/2014 - 13:22




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