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Prima del 2006-6-2

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Vaixell de Grècia

Vaixell de Grècia
Greek version by Sophia


"Aφορά τη δικτατορία της Eλλάδας που παραλληλίζεται με τη δικτατορία του Φράνκο στην Iσπανία."
"[La canzone] riguarda la dittatura in Grecia che viene messa in parallelo con la dittatura di Franco in Spagna".


La canzone eseguita (in catalano) da Nena Venetsanou al "Concert per la LLibertat"
al Camp Nou di Barcellona il 29 giugno 2013.
Η Νένα Βενετσάνου τραγουδάει Vaixell de Grècia (Πλοίο της Ελλάδας) στα καταλανικά στο Καμπ Νόου της Βαρκελώνης τη 29. Ιούνιου 2013 για τη "Συναυλία της Ελευθερίας".


ΚΑΡΆΒΙ ΤΗΣ ΕΛΛΆΔΑΣ
(continua)
inviata da sofia 24/5/2006 - 00:57
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Quello che mai potranno fermare

Quello che mai potranno fermare
[1973]
Incisa dal Canzoniere del Proletariato

Sull'assassinio di Franco Serantini, nel 1973 Pino Masi compose questa canzone da cantarsi sull'aria di I Dreamed I Saw Joe Hill Last Night di Alfred Hayes e Earl Robinson, la famosissima canzone dedicata a Joe Hill cui Masi si ispirò chiaramente anche per il testo.

Incisioni:

- Canzoniere del Proletariato: 45 Lotta Continua LC 14
- Canzoniere del Proletariato: 45 Circolo Ottobre CO SP 07

Sull'assassinio di Serantini si veda La ballata di Franco Serantini.
Ho fatto un sogno questa notte
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/5/2006 - 23:37
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E depois do adeus

E depois do adeus
[1974]
Letra/Parole/Lyrics: José Niza
Música/Musica/Music: José Calvário

Questa canzone rappresenta un "unicum" in tutta la nostra raccolta, in quanto vi è ospitata non per il suo contenuto, ma per ciò che le capitò di rappresentare.

Si tratta, infatti, di una canzonetta d'amore finito, una delle tante che sono state scritte in tutti i paesi e in tutte le lingue. Scritta da José Niza e José Calvário e interpretata da Paulo de Carvalho, un noto cantante portoghese dell'epoca, parla di un uomo che si ritrova di fronte alla fine di un amore. Parla all'amata di come si sente, paragonandola a "un fiore che ho colto"; la relazione è stata quindi di breve durata. Vi è anche un originalissimo commento sulla natura dell'amore stesso che sarebbe "vincere e perdere".

La canzone, dopo aver vinto il Festival della RTP (Rádio Televisão Portuguesa, il Sanremo portoghese) fu scelta per rappresentare... (continua)
Quis saber quem sou
(continua)
inviata da Alessandro 23/5/2006 - 23:19
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Ballata per Franco Serantini

Ballata per Franco Serantini
[1972]
Testo di Ivan della Mea
Sull'aria del "Canto per la morte di Felice Cavallotti", noto anche come "Povero Cavallotti".

Su Franco Serantini si veda La ballata di Franco Serantini.

Il video I sovversivi dedicato a Franco Serantini.

"La canzone è eseguita sull'aria di "Canto per la morte di Felice Cavallotti", nota anche col titolo di "Povero Cavallotti". Da sottolineare l'ottava stanza "Una unità di classe sopra gruppi e partiti, una unità in coscienza di nuova resistenza!", per il significato e il peso che questi versi potrbbero avere in un momento come quello attuale, in cui il popolo sembra afflitto da una malafede enorme nei confronti dei partiti e da un disfattismo insormontabile nei riguardi della politica. Forse, servirebbe ancora un Ivan che, passando per le radio dei poveri lavoratori italiani, uccisi dalla borghesia come Serantini dai fascisti, sbraitasse ancora di simili parole! (Salvo Lo Galbo)"
Di nome avevi Franco
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/5/2006 - 23:15
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Somos livres [Uma gaivota voava, voava]

Somos livres [Uma gaivota voava, voava]
Portogallo, primavera del 1974.
I militari, stanchi di combattere assurde guerre per mantenere i possedimenti coloniali in Africa, con un colpo di stato incruento depongono il dittatore Marcelo Caetano, continuatore del regime instaurato nel 1926 da Antonio Salazar. Il governo militare provvisorio concede l'indipendenza ad Angola, Mozambico e Guinea Bissau e nel 1976 si tengono libere elezioni.
La canzone di Ermelinda Duarte è uno degli inni della "Rivoluzione dei Garofani" intrapresa dai "Capitani di Aprile"
Ontem apenas
(continua)
inviata da Alessandro 23/5/2006 - 22:56
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Nienawiść i wojna

Nienawiść i wojna
Fribourg, 23 mai 2006
Merci à Marta, que j'ai enlevée à sa famille pour une demi-heure pour faire cette traduction. Dziekujemy, Marto!
HAINE ET GUERRE
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/5/2006 - 22:22
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Saltarelli: 12 dicembre 1970

Saltarelli: 12 dicembre 1970
[1971]
Testo di Pino Masi
Sull'aria de "La povera Rosetta"
Testo ripreso da La musica dell'altra Italia

Incisioni:

- Canzoniere del Proletariato: 45 Lotta Continua LC 3
- Canzoniere del Proletariato: 45 Circolo Ottobre CO SP 02
- Pino Masi: 12 dicembre

Si veda Saltarelli per l'introduzione e l'iconografia.
Il 12 dicembre un anno era passato
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/5/2006 - 21:52
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Da via Tibaldi

Da via Tibaldi
[1971]
Testo e musica di Diego De Palma.
Disco: Io vi parlo di Milano - Dischi del Sole DS 75 - 1972.


Milano, maggio/giugno 1971.

I baraccati e i senza casa della metropoli lombarda occupano le case, di proprietà dell'IACP (Istituto Autonomo Case Popolari) site in via Tibaldi.

Nella notte fra il 2 e il 3 giugno, 4000 agenti in armi sono chiamati a sgomberare le case con la forza. La polizia attacca sparando all'impazzata un numero impressionante di candelotti lacrimogeni, ed è un'aggressione che i testimoni definiscono bestiale.

Un bambino di appena sette mesi, Massimiliano Ferretti, malato di cuore ed affetto da bronchite, viene colpito dai gas lacrimogeni.

Ricoverato alla clinica Mangiagalli cessa di vivere.
Il padre di Massimiliano, ricercato dalla polizia per furto, deve subire l'onta di nascondersi, come se il criminale fosse lui, mentre il potere gli ha ammazzato il figlio.

Lotta... (continua)
Alla Camera è passata la riforma della casa!
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/5/2006 - 21:16
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La ballata di Franco Serantini

La ballata di Franco Serantini
FRANCO SERANTINI. ANARCHICO. FIGLIO DI NN. UCCISO DALLA REPRESSIONE POLIZIESCA.
Riccardo Venturi 23/5/2006 - 14:36
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Cara Laura

Cara Laura
IL CASO FACIO, IL FINTO PROCESSO E LE VERITA' NASCOSTE
di Maurizio Bardi
da Cronaca di un secolo in Lunigiana


Questo articolo è stato pubblicato nel mese di ottobre 1990 sul mensile Lunigiana la Sera. Lo riproponiamo come itinerario per «I luoghi della resistenza in Lunigiana»


Dante Castellucci, detto Facio, uno dei capi più coraggiosi della guerra partigiana, fu fucilato nel 1944 col pretesto del furto di un lancio. Dietro quel finto processo ombre e verità sulle quali ormai si deve far luce.
Come ha scritto Mauro Calamandrei: «Non è Facio che dobbiamo compiangere; compiangiamo invece i suoi fucilatori e soprattutto i loro mandanti, capaci di tanta scelleratezza»

Quella del 21 luglio è una giornata di mezza estate particolarmente afosa. Un vento caldo sfiora le piante che sbucano come lance sui monti intorno a Zeri.
Mi sono alzato presto per arrivare nella prima mattinata ad Adelano.
Quella... (continua)
23/5/2006 - 14:05
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Proposta (Mettete dei fiori nei vostri cannoni)

Proposta (Mettete dei fiori nei vostri cannoni)
E' bellissimissima
elia piras 23/5/2006 - 12:03
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Compagni se vi assiste la memoria (Storia di Licio Nencetti Partigiano)

Compagni se vi assiste la memoria (Storia di Licio Nencetti Partigiano)
interpretato da Caterina Bueno in "Se vi assiste la memoria" del 1974

Erroneamente considerato un canto in ottava rima, questo testo è eseguito su una melodia assai simile a quella dei canti "a braccio", ma non ha la struttura classica dell’ottava a rima incatenata. L’esame del testo poetico del canto mostra anche l’intervento di "mani" diverse nella composizione che è, in parte, descritta in prima persona e, in parte, in terza persona.
Non sfugge neppure una certa diversità di linguaggio presente in tutto l’arco della composizione, quasi a testimoniare più interventi in tempi diversi, anche se il canto è attribuito all’improvvisatore A. Casini.
Comunicazione manoscritta di Enzo e Sergio Piccoletti s.i.d. cfr. Caterina: Se vi assiste la memoria, Cetra folk, lpp. 263 (n° 28).
Compagni se vi assiste la memoria
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/5/2006 - 01:24
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Otto settembre

anonimo
Dalla pagina "Memoria" della provincia di Arezzo, in cui è possibile scaricare l'mp3 del canto. Il testo è stato trascritto all'ascolto.

Diffuso su tutta la dorsale appenninica, il canto è stato composto e diffuso da ex-prigionieri reduci dai campi di concentramento nazisti, dove molti nostri connazionali furono deportati dopo l'otto settembre 1943, data in cui fu firmato l'armistizio tra l'Italia e le Nazioni Unite. L'aria è quella della nota ballata "Un bel giorno andando in Francia".
L'otto settembre fu la data,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/5/2006 - 01:02
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Terra Innamorata. 9: Trent'anni dopo

Terra Innamorata. 9: Trent'anni dopo
[1978]

"Battan l'otto, ma saranno le nove
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/5/2006 - 00:23
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Terra Innamorata. 8: Elegia del mondo umano

Terra Innamorata. 8: Elegia del mondo umano
[1978]

Fu l'ultima ferocia di una guerra
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/5/2006 - 00:21
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Terra Innamorata. 7: In piazza Quattro Novembre

Terra Innamorata. 7: In piazza Quattro Novembre
[1978]

Prima gli scioperi, poi
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/5/2006 - 00:18
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Terra Innamorata. 6: La canzone di Nicola

Terra Innamorata. 6: La canzone di Nicola
[1978]

Nikolaj Bujanov

Nikolaj Grigor'evič Bujanov (in russo: Никола́й Григо́рьевич Буя́нов?, in ucraino: Микола Григорович Буянов, traslitterato: Mykola Grigorovič Bujanov; Mogilëv-Podol'skij, 24 aprile 1925 – Castelnuovo dei Sabbioni, 8 luglio 1944) è stato un militare e partigiano sovietico.

Nato in Ucraina nel 1925, si arruolò nell'Armata Rossa e fu fatto prigioniero dai nazisti durante l'invasione dell'Unione Sovietica. Fu deportato in Italia per essere inquadrato in reparti antipartigiani, ma riuscì a fuggire trovando ospitalità presso una famiglia di San Giovanni Valdarno e successivamente si unì alle formazioni partigiane operanti nel Valdarno aretino. Membro della 5ª Compagnia "Chiatti" della 22ª Brigata Garibaldi "Vittorio Sinigaglia", durante un rastrellamento tedesco a Castelnuovo dei Sabbioni ignorò l'ordine di ritirarsi e venne ucciso mentre proteggeva i compagni e permetteva... (continua)
In brigata, sul monte
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/5/2006 - 00:06
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Terra Innamorata. 5: Canto dei minatori

Terra Innamorata. 5: Canto dei minatori
[1978]

Pane, pace e libertà
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/5/2006 - 00:03
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Terra Innamorata. 4: Vent'anni

Terra Innamorata. 4: Vent'anni
[1978]

Questa volta i compagni
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/5/2006 - 00:00
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Terra Innamorata. 3: I sette gatti

Terra Innamorata. 3: I sette gatti
[1978]

Il 21 marzo 1921, un convoglio
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/5/2006 - 23:57
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Terra Innamorata. 2: La canzone di Gino e Galliano

Terra Innamorata. 2: La canzone di Gino e Galliano
[1978]

Si riuniscono ogni sera
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/5/2006 - 23:49
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Terra Innamorata. 1: Un'introduzione

Terra Innamorata. 1: Un'introduzione
[1978]


Aprile 2001 . IL CANZONIERE DEL VALDARNO, TERRA INNAMORATA

Registrato nel 1978, a Bologna negli studi dell'Harpo's Bazaar, questo disco fu il settimo vinile pubblicato dall'allora (quasi) neo-nata Materiali Sonori. Un disco all'epoca importante, più volte segnalato come uno degli ultimi rilevanti lavori di una stagione in cui si coniugavano bene musica e impegno civile, canzoni e politica. Come si potrebbe definire oggi? Canzone d'autore, neo-folk, forse world music. Chissà. Un'opera comunque giovanile, con qualche ingenuità, che però era rimasta nel cuore di tanti appassionati. Un disco ormai introvabile. Noi però, un po' per pudore e un po' per le differenti strade creative successivamente intraprese, non lo avevamo mai ristampato su digitale. Forse ritenendolo inattuale...
E' stata la caparbietà di Enzo Brogi, mitico sindaco di Cavriglia (uno che ad ogni elezione prendeva... (continua)
Battan l'otto, ma saranno le nove
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/5/2006 - 23:39
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Jaurès

Jaurès
Pourquoi ont-ils tué Jaurès?

La réponse est très simple, mon ami sans nom. Parce qu'il était un homme qui ne voulait pas la guerre et qui se battait pour qu'elle n'éclate. Voilà. Salut. [RV]
22/5/2006 - 16:05
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Conscrits, égayons nos vingt ans

anonimo
Conscrits, égayons nos vingt ans
Canzone popolare della Franca Contea (Lantenne-Lavennay)
Chanson populaire de Franche-Comtée (Lantenne-Lavennay)

Da Chants populaires français

Una canzone che sembra celebrare il passaggio dei vent'anni segnato dalla coscrizione militare. Sembra. Si consiglia di tenere conto soprattutto delle strofe pari.
Conscrits, égayons nos vingt ans
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 21/5/2006 - 00:26

Un jour l'envi' m'a pris de déserter la France

anonimo
Canzone popolare del Québec (Canada)
Chanson populaire québecoise.

Da Chants populaires français


E' evidente il collegamento con La chanson du déserteur, L'Exécution du Déserteur e Le déserteur (dei Malicorne). Si tratta del più tipico esempio di storia popolare elaborata in diverse ballate di diversa localizzazione. Questa è la versione canadese di importazione.[RV]
Un jour l'envi' m'a pris
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 21/5/2006 - 00:14
Percorsi: Disertori

Le retour du soldat

anonimo
Canzone popolare dell'Ile-de-France e Normandia.
Chant populaire (Ile-de-France/Normandie)

Da Chants populaires français
Voulez-vous permettre en passant
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 20/5/2006 - 23:36

La guerre des paysans

anonimo
La guerre des paysans
Canto popolare alsaziano (ca. XVII secolo)
Chanson populaire alsacienne (env. XVIIème siècle)
Da Chants Populaires Français

Si tratta di un canto popolare in lingua francese testimoniato a partire dal XVII secolo, le cui origini sono però senz'altro da ricercare negli avvenimenti della Guerra dei contadini, la rivolta popolare che infuriò nei paesi di lingua tedesca tra il 1524 e il 1526 (l'Alsazia era ed è tuttora, in parte, una regione di lingua tedesca; in particolare, fu interessata dalla rivolta tra l'aprile e il maggio del 1525).
Paysan, qui plaint ta peine
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 20/5/2006 - 23:27

Stornello No Tav

Francesco
Da :Carta-Campagne Ambiente


Ciao redazione!
Nel corso dei mesi finali del 2005 ho potuto seguire,
anche da vicino sebbene meno di quanto avrei voluto, gli avvenimenti della Valsusa. Salendo in treno a Venaus per capodanno, ed in parte completandolo in seguito, ho scritto uno stornello che vi propongo (in allegato) per metterlo tra i messaggi, o tra le lettere, o dove lo ritenete opportuno, della sezione Campagna No Tav.
Buon proseguimento
Francesco
Scritto (in parte) in treno verso Susa il 31/12/05
(continua)
inviata da adriana 20/5/2006 - 09:18
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Stranizza d'amuri

Stranizza d'amuri
Ciao! sono un ragazzo spagnolo seguitore di Battiato...

Ho ascoltato proprio una altra canzone in siciliano, Strade paralelle, quella cantata con Giunni Russo. Non so si ha stato scritta pure da lui, ma, me piacce un sacco.

Bella lingua il siciliano, e come suona in l´oreccie....

Grazie
Alfonso de Torres 19/5/2006 - 19:51
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Soldier Soldier

Soldier Soldier
Un singolo antimilitarista anarco-punk ironico e delirante risalente al 1979
Soldier Soldier - What's Your Price?
(continua)
inviata da Alessandro 19/5/2006 - 12:51
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Wer zettelt immer die Kriege an

Johannes Leschinski
[1920]
Testo/Text: Johannes Leschinski
Musica/Musik: M. Zachcial / F.Baier
da/aus Volksliederarchiv
Wer zettelt immer die Kriege an
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 19/5/2006 - 02:41
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L'Internationale

L'Internationale
TEDESCO / GERMAN 5
L' Internationale der Rotgardisten (Internazionale delle Guardie Rosse) di Erich Mühsam
Erich Mühsam's Internationale der Rotgardisten (Red Guards' Internationale)
1919


Interpretata da Christoph Holzhofer
Performed by Christoph Holzhofer


La Räterepublik-Internationale o Internationale der Rotgardisten composta da Erich Mühsam nel 1919 per la Bayerische Räterepublik, la "Repubblica dei Consigli bavarese" di Karl Liebknecht e Rosa Luxemburg.

La versione è piuttosto aderente al testo originale francese. Una caratteristica unica di questa versione è il ritornello: la sua prima parte è una composizione autonoma di Erich Mühsam, mentre la seconda parte è ripresa dalla versione classica di Emil Luckhardt. Presenta alcune varianti, indicate in note: nella versione specificamente adottata dai "Rotgardisten", le "Guardie Rosse" della Repubblica dei Consigli, ha un ritornello... (continua)
Räterepublik-Internationale
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 19/5/2006 - 02:29

Wir sind die schwarzen Rebellen

anonimo
Wir sind die schwarzen Rebellen



Wir sind die schwarzen Rebellen può ben essere la più breve canzone contro la guerra presente in questo sito. Due soli versi, provenienti dall'ambiente dei "Pirati della Stella Alpina", gli Edelweisspiraten tedeschi. Dei giovani che, sotto il regime nazista, desideravano ancora vivere come persone libere, libere di vagare all'aria aperta, di amare la natura, di non irreggimentarsi a forza nelle organizzazioni guerresche del Reich. Molti pagarono con la vita questa loro scelta.
Questo piccolo canto doveva per forza essere breve. Basta leggerlo per capirne il perché. Leggerlo e immaginarsi di stare sotto il regime nazista. Proviene forse dalla gioventù cattolica, con tutta probabilità lo Jugendschar di St.Dreikönigen, presso Colonia. Dovrebbe risalire circa al 1937.

Testo: da Volksliederarchiv.
Wir sind die schwarzen Rebellen,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 19/5/2006 - 01:34
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Nassiriya

Nassiriya
"E per la pace, il tuo coinvolgimento..."
Ma quale missione di pace! in un video di rainews24 un militare italiano incita un suo compagno ad uccidere un iracheno, urlandogli "annichiliscilo!". Se questa è la pace, beh, forse abbiamo fatto un po' di confusione... Come inno patriottico preferisco "Viva l'Italia" di De Gregori...

E come non essere d'accordo con quanto hai scritto, Davide? Ma è principio assoluto del nostro sito non rifiutare i testi contribuiti, stabilendo però delle discussioni assai chiare. Saluti! [RV]
Davide 18/5/2006 - 22:19
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Leg dein Ohr auf die Schiene der Geschichte

Leg dein Ohr auf die Schiene der Geschichte
Testo in Kleinschreibung - Kleinschreibungtext

text & musik: philippe kayser, martin welzer, max herre
testo e musica: philippe kayser, martin welzer, max herre
viele menschen schrecken zurück wenn sie "geschichte" hör'n
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 18/5/2006 - 00:07
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Estadio Chile

Estadio Chile
Deutsche Fassung
Quelle:
Victor Jara - Chile, mein Land, offen und wild
Sein Leben, erzählt von Joan Jara
rororo aktuell 5523
ESTADIO CHILE
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 17/5/2006 - 23:51

Canzone dei padri

Canzone dei padri
Testo di Dario Fo
Dallo spettacolo "La passeggiata della domenica"
Testo ripreso dal Canzoniere dei Ribelli
A parte
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 17/5/2006 - 23:28
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La ballata dell'Ardizzone

La ballata dell'Ardizzone
May 17, 2006
BALLAD FOR GIOVANNI ARDIZZONE
(continua)
17/5/2006 - 22:53
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Per un piatto di maccheroni

Per un piatto di maccheroni
Arrangiamento di Arturo Benedetti Michelangeli

Testo e mp3 ripresi dal sito ufficiale del Coro di Micene.

Negli anni ’50 viene armonizzata per coro da A. Benedetti Michelangeli della SAT, entrando a far parte del repertorio di questo storico coro di montagna.
Da allora si diffonde, sino a essere presente con questa armonizzazione praticamente in tutti i cori di montagna.
Era nato poveretto
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 17/5/2006 - 21:39

Un testo strano

Un testo strano
di tutte le località citate di americano ce ne saranno quante le dita di una mano. se prendevi la guida del touring forse avresti avuto più ispirazione e considerazione.
Evidentemente i tuoi target sono al tuo stesso livello

Nel "Testo strano" non sono elencate "località americane", ma località in tutto il mondo dove si trovano basi militari, depositi di armi, installazioni americane ecc.ecc.; nonché località che sono state bombardate dagli americani, altrettanto ecc.ecc.; e la cosa è specificata chiaramente all'inizio della canzone. Ora, visto che parli di "livelli", con questo tuo intervento, caro Piero, e mi spiace dirtelo, non ti stai qualificando ad un livello molto alto. Ci fai quasi la figura di uno che aveva voglia di "sparare" la sua cosina e che l'ha fatto senza stare neppure a darsi la pena di controllare. Ciononostante, visto che noi non censuriamo niente, ti approviamo questo tuo intervento con un piccolo commento. Così, solo perché tu possa evitare di fare, in futuro, delle figuracce del genere. Saluti! [RV]
piero 17/5/2006 - 16:24
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Sólo le pido a Dios

Sólo le pido a Dios
ITALIANO/ITALIAN/ITALIANO [1]


Versione italiana di Claudio Cormio.
Roma, aprile 1995.
Inviata personalmente dall'autore, che ringraziamo nel modo che potrà facilmente immaginare...

Italian version by Claudio Cormio.
Rome, April 1995.
This version was personally sent by the author. We thank him in a way he can easily imagine...

Versión italiana de Claudio Cormio.
Roma, abril 1995.
Esta versión fue enviada personalmente por el autor, a quien queremos decirle gracias en una manera que puede facilmente imaginar...
SOLO IO CHIEDERO'
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 17/5/2006 - 00:15
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L'estaca

L'estaca
ITALIANO 1 [Claudio Cormio, 1976]
ITALIAN 1 [Claudio Cormio, 1976]

Versione italiana di Claudio Cormio.
Milano, 1976.
Italian version by Claudio Cormio.
Milan, 1976

"Claudio Cormio è collaboratore di Ivan Della Mea, per ed assieme al quale ha scritto diverse canzoni (ricordiamo tra di esse la stupenda Sciàmbola). Questa traduzione ci è stata da lui inviata personalmente. Più che ringraziarlo, gli mandiamo un abbraccio forte forte." [RV, 2006]

Cronologicamente è una delle prime versioni de L'estaca in una qualsiasi lingua (si ricorda che dello stesso anno 1976 sono la versione basca di Gorka Knörr e Xabier Lete e la riproposizione di Marc Ogeret della versione francese del 1974 di Jacques-Émile Deschamps); solo che non risulta che Claudio Cormio o altri la abbiano mai incisa, almeno non pubblicamente. Si veda anche qui e qui. In una conversazione con un giornalista catalano, Joaquim Vilarnau... (continua)
IL RECINTO
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 17/5/2006 - 00:07
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Dissubbidance

Dissubbidance
2005
da "Lascia che sia"

Testo e musica di Enrico Capuano, Luigi Magurno, Renato Salvetti

Praticamente un rifacimento di If I Had A Hammer.
E datemi un martello
(continua)
16/5/2006 - 16:43
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A me stesso

A me stesso
2005
da "Lascia che sia"

Testo e musica di Enrico Capuano
È molto tardi e non riesco proprio a dormire
(continua)
16/5/2006 - 16:32
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Viva Maria

Viva Maria
2005
da "Lascia che sia"

"Tutto il disco è contro la guerra. Una delle canzoni che amo in maniera particolare è «Viva Maria» che è stata scritta al ritorno di un viaggio in Iraq prima della scoppio della guerra, dove siamo andati io, un gruppo di artisti e una troupe cinematografica che ha fatto anche un film sulla nostra esperienza. E’ stato molto toccante andare in un posto dove si fiutava l’aria di una guerra e si avvertivano i segni di quella precedente. Da lì abbiamo capito che c’era anche un’altra Europa che voleva la pace ed è bastato parlare con quelli che con la politica non c’entravano niente per comprenderlo. Sono tornato dall’Iraq con in testa questa idea della bomba intelligente, allora in musica ho avvicinato due storie, una che è la nostra e che fa parte della cultura cristiana, la storia di Maria in quanto madre che soffre per il figlio che viene umiliato, ucciso e messo... (continua)
Sono forti le parole
(continua)
16/5/2006 - 16:31
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Ninna nanna della guerra

Ninna nanna della guerra
Da "Memorie resistenti" [2005]
Testo e musica di Gigi Modiano - NCB
Scarica il libretto di "Memorie resistenti" dal Sito del NCB


Shamira trascina i suoi passi disperati
tra le macerie di questa lontana città d’oriente
stringe a sè le mani e piange
piange la pietà della sua gente massacrata
mentre una falce di luna
implacabile illumina l’orrore,
i feriti abbandonati alla loro agonia
i morti lasciati soli nella loro crudeltà mortale
senza una mano indulgente che possa accarezzarne gli occhi

Falluja chiede aiuto,
urla tra le acque del fiume Eufrate
che scorre portando con sé centinaia di persone
Falluja piange tra il sordo rumore delle bombe assassine
e un vecchio fuggito all’orrore urla:
Un po’ di misericordia per dio,
Un po’ di misericordia

Shamira aspira l’aria di questo giorno abbandonato
non ritrova il profumo della dolce terra di Babilonia
trattiene le lacrime dietro... (continua)
Occhi scuri che guardano il cielo
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 16/5/2006 - 14:44




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