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Prima del 2011-2-27

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Caramba

Caramba
[1975]
Album: Non gettate alcun oggetto dai finestrini

Ci riporta un po' indietro nel "clima" di quegli anni. Ma quanto è attuale!
Hai ventidue anni come me, ma chi te lo fa fare
(continua)
inviata da giorgio 23/2/2011 - 14:40
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Yugo 45

Yugo 45
Vi ringrazio di avermi ricordato di questa stupenda canzone!!!
Mi ricorda i tempi d'infanzia quando i miei nonni materni giravano con la ''Stojka'', quelli paterni con la Yugo e invece i genitori con la ''Fićo''...

Nina (system_hc_pu@hotmail.com)
23/2/2011 - 14:08
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I soliti accordi

I soliti accordi
[1994]

Dall’album omonimo, un brano scritto con Paolo Rossi e presentato insieme a lui al Festival di Sanremo, dove chiesero ai due di omettere l’espicito riferimento a “Forza Italia” connesso ai “grandi ladroni”… Non so se il duo obbedì o meno…
Sì, vai! (Vado?) Vai, e percuotilo nell'ombra! (E se le prendo io?) No...
(continua)
inviata da Bartleby 23/2/2011 - 11:34
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Warsaw

Warsaw
[1982]
Dall’album “Secret Streets”, con testi in inglese curati da Finardi con Mark Harris.

Canzone che si riferisce al golpe militare in Polonia quando, il 13 dicembre del 1981, il generale Jaruzelski proclamò l'instaurazione dello stato di guerra e divenne il capo del Consiglio Militare di Salute Nazionale. In virtù delle leggi militari vennero sciolti o sospesero la loro attività tutte le organizzazioni politiche, tranne il Partito comunista (Polska Zjednoczona Partia Robotnicza, PZPR), e i maggiori attivisti di "Solidarność" furono arrestati e imprigionati. (fonte: it.wikipedia)
Closing time is hours past
(continua)
inviata da Bartleby 23/2/2011 - 11:05
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Prima della guerra

Prima della guerra
[1981]
Dall’album “Finardi”
E se chiedevi luce
(continua)
inviata da Bartleby 23/2/2011 - 10:47
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Quando stai per cominciare

Quando stai per cominciare
[1975]
Album “Non gettate alcun oggetto dai finestrini”
A vent'anni sembra molto strano
(continua)
inviata da Bartleby 23/2/2011 - 10:30
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Op. 29 In Do Maggiore

Op. 29 In Do Maggiore
[1977]
Dall'album "Blitz", uscita anche come singolo Affetto/Op. 29 in Do maggiore,
Robin è studente e si sta per laureare
(continua)
inviata da Bartleby 23/2/2011 - 10:23
Percorsi: Disertori
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Un calcio alla città

Un calcio alla città
[1972]
Scritta da Domenico Modugno, Mario Castellacci (giornalista, scrittore, commediografo e paroliere italiano, uno dei fondatori de Il Bagaglino) e Riccardo Pazzaglia (proprio quello di “Cari amici vicini e lontani” e “Quelli della notte” di Renzo Arbore).
Canzone presentata al festival di Sanremo ma sfuggita per il rotto della cuffia alla censura, in quanto accusata di “incitazione all’assenteismo”.

Certo, non è una canzone contro la guerra ma solo un personale, sommesso grido di dolore per il lavoro che in ogni modo uccide… Sembra una bestemmia di fronte a quelli che ogni giorno, per un tozzo di pane, davvero crepano, sfracellati, fulminati, schiacciati, asfissiati, bruciati…, eppure anche il vostro Bartleby sta morendo piano piano, poco a poco, seduto alla sua scrivania…

Dedicata a Gian Piero Testa, l’ultimo dei rebeti, che un bel dì decise di battezzarmi con il nome del protagonista... (continua)
Da anni sono qui
(continua)
inviata da Bartleby 23/2/2011 - 09:32
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L'ora d'aria

L'ora d'aria
[2003]
Album: Aquí Estamos
Soltanto due minuti, Signor Presidente,
(continua)
inviata da giorgio 23/2/2011 - 08:15
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Ρωμιοσύνη

Ρωμιοσύνη
dal blog di Gustavo Sierra Fernandez
ascolta

Teresa Rebull fue una mujer que durante la guerra civil española estuvo afiliada al POUM y ejerció de enfermera durante la contienda. Se exilió a Francia, en donde trabó amistad con la intelectualidad de posguerra: los filósofos existencialistas, los grandes chansoniers, y comenzó a cantar en lo que los catalanes llaman Catalunya Nord, la parte francesa de habla catalana, convirtiéndose en la precursora del movimiento cultural que dio en llamarse Nova Cançó catalana. “L’avià”, la abuela, de la Nova Cançó, realizó una excelente versión del tema sobre la traducción y adaptación de este tema por parte del padrino de la Nova Cançó, Josep Maria Espinàs, bajo este título
LES CAMPANES DE LA RESURRECCIÓ
(continua)
22/2/2011 - 22:38
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Rejoyce

Rejoyce
Probablemente, Grace Slick fue el miembro de Jefferson Airplane que más disfrutó con el abandono de la línea comercial para este álbum, al que contribuyó con dos canciones de su autoría. Según Grace, ella le tenía cierta manía a las canciones de amor (entendidas como temas comerciales), y prefería cantar sobre otras cosas, cosas que no se consideraban comerciales y que preocupaban entonces. Así pues compuso “reJoyce”, una canción basada en el Ulises del novelista irlandés James Joyce, en donde se hacía una crítica a la guerra. El tema de la canción, así extraída del libro, es la crítica a una madre que se siente muy orgullosa de que su hijo esté en la guerra matando gente. Obviamente, Grace quería intelectualizar la línea artística del grupo, y se sentía muy orgullosa de que la canción no pudiera “venderse”, debido a que era muy difícil de cantar e imposible de bailar.
Cambio químico como un rayo láser
(continua)
22/2/2011 - 22:28
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Passando per Milano

anonimo
Chanson italienne - Passando per Milano – Anonyme
EN PASSANT PAR MILAN
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 22/2/2011 - 18:13
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Il fiume dei profumi

Il fiume dei profumi
[1992]
Dall’album “Lacrime”.
Scritta da Biagio Antonacci.

Il “Fiume dei Profumi”, in vietnamita Sông Hương o Hương Giang, è quello che attraversa Huế, al centro del Vietnam, città che durante la guerra era sul confine tra la repubblica democratica del nord e lo Stato collaborazionista del sud.
La battaglia di Huế, combattuta durante l’offensiva del Tết del 1968, fu una delle più cruente e sanguinose dell’intero conflitto nel sud est asiatico e durò tutto il mese di febbraio: vi morirono quasi 700 soldati statunitensi e loro alleati, 2.500 gli uccisi fra i vietcong. Alla fine della campagna del Tết, svoltasi a più riprese nel corso dei primi 8 mesi del 1968, i morti tra i marines e i loro alleati furono più di 9.000, forse più di 45.000 fra le “formiche” combattenti del nord… I civili uccisi – ovviamente tutti vietnamiti - vengono stimati in 14.000…

Tutto questo non emerge dalla canzone,... (continua)
Amore
(continua)
inviata da Bartleby 22/2/2011 - 16:18
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Donna

Donna
[1989]
Album “Martini Mia”
Scritta da Enzo Gragnaniello, cantautore e paroliere partenopeo.
Donne piccole come stelle
(continua)
inviata da Bartleby 22/2/2011 - 12:05
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A Valerio Verbano

anonimo
A Valerio Verbano

Delitto Verbano, si riapre il caso.
Dopo 31 anni due nomi e la pista nera (non che ci fosse mai stato il dubbio che la pista era nera... ndr)

Da La Repubblica del 22 febbraio 2011

Lo studente di sinistra fu ucciso in casa da un commando vicino ai Nar. Nell'archivio del ragazzo i nomi degli indiziati: militanti di destra, avevano già colpito. Il primo uomo vive da tempo all'estero, il secondo è un insospettabile professionista.

(Qualcuno ha idea dei nomi? ndr)

di Carlo Bonini

ROMA - L'omicidio di Valerio Verbano è un caso che si riapre. E la fuga di almeno due dei suoi tre carnefici, forse sta per finire. Consegnando innanzitutto a chi è stata condannata a sopravvivere a quel lutto - Carla Zappelli, 87 anni, la madre di Verbano, suo unico figlio - una "verità" in grado di chiudere una delle più simboliche, disumane e insolute pagine di sangue della storia della violenza politica del... (continua)
Bartleby 22/2/2011 - 11:16
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Mi' padre [Mio padre è morto a 18 anni partigiano]

Mi' padre [Mio padre è morto a 18 anni partigiano]
mi piace molto
Salome 22/2/2011 - 10:21

Peu importe mon nom

Peu importe mon nom
Peu importe mon nom

Canzone française – Peu importe mon nom – 1922 – Marco Valdo M.I. – 2011
Histoires d'Allemagne 21

Au travers du kaléidoscope de Günter Grass. : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 – l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.

Elle a un bien étrange titre, cette chanson du jour, cette histoire d'Allemagne..., Marco Valdo M.I. mon ami. Que veut donc dire ce « Peu importe mon nom »...?

C'est un bien étrange titre et je m'en vais te l'expliquer, dit Marco Valdo M.I. à son ami Lucien l'âne. « Peu importe mon nom », c'est l'antienne d'un personnage lui-même assez étrange et qui dit vrai ; son nom, il vaudrait mieux pour lui et pour ce qu'il raconte que tout le monde l'ignore. Cet homme-là raconte des choses confidentielles et même carrément, secrètes et les secrets... (continua)
Je me présente, peu importe mon nom
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 21/2/2011 - 22:20
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Canzone di gennaio

Canzone di gennaio
2006
Album: Non si può fermare il vento.

Da Non si può fermare il vento, chiaro omaggio a Fabrizio De André e alle sue canzoni
A chi regali parole, forse a quel triste malato di cuore
(continua)
inviata da DonQuijote82 21/2/2011 - 17:27
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Der Graben

Der Graben
Chanson allemande – Der Gräben – Kurt Tucholsky
Musique tirée d'une vieille chanson populaire, reprise par Hanns Eisler.
Interprétation: Linard Bardill dans son Album Strampedemi: Lieder gegen den Krieg [1991]Linard Bardill

Il s'agit d'un fameux poème antimilitariste de Kurt Tucholsky sur les horreurs et les deuils de la première guerre mondiale, tirée de Schwarz-rotes Liederbüchlein de l'anarcosyndacalisme allemand.
LES TRANCHÉES
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 21/2/2011 - 15:09
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Il Pescatore

Il Pescatore
Ricordo di aver cantato questa canzone in uno slum di Manila, cercando di tradurre la strofa (ma poi cantandola in italiano) e facendo cantare a tutti la la la la... che ricordi
DonQuijote82 21/2/2011 - 13:55
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Senza Pace (anche i soldati vanno in guerra)

Affinchè i nostri animi non ci spingano mai più alla guerra.

Il video è dedicato alla forze armate italiane e alle famiglie dei militari.

Canzone originale composta e arrangiata dagli SMOG

Marina Fava - voce, cori, batteria
Gabriele Cavallini - chitarre, basso, batteria, cori
Matteo Righetto - pianoforte, tastiere , orchestra , cori
Matteo Andreozzi - chitarre, basso, cori

un ringraziamento speciale a chi ci ha aiutato nella composizione del pezzo:

Martina Barzaghi - ex batterista e corista
Eugenio Maria De Giacomi - ex cantante

Trascritta dal video
Come mai stai a guardarli
(continua)
inviata da DonQuijote82 21/2/2011 - 12:44
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Davide Van De Sfroos: Yanez

Davide Van De Sfroos: Yanez
Tide goes up and down and brings back its waste
(continua)
inviata da DonQuijote82 21/2/2011 - 11:55
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Davide Van De Sfroos: Yanez

Davide Van De Sfroos: Yanez
Si, Davide Van De Sfroos a Sanremo è fonte di stupore. Fino a pochi anni fa sconosciuto ai più. da qualche anno in qua sempre un po' più presente. La sua ascesa in Rai è indubbiamente determinata dalla "quota Lega" che il partito di Bossi ha voluto imporre sui programmi della tv di Stato. Ma chi ci segue sa benissimo come la pensiamo: che Van De Sfroos è bravo punto e basta, uno dei migliori oggi su piazza, che sa scrivere e cantare canzoni e peraltro non di peso disprezzabile. Alcuni dei brani più belli che la canzone d'autore ha prodotto negli anni zero nascono dalla sua penna. Che non è ancora stanca. Il testo di "Yanez" lo conferma, più che la musica, forse. "Sale scende la marea e riporta la sua immondizia / un secchio e una ciabatta e una lattina di Red Bull / Sandokan col mohito e il biglietto con sopra l’invito / Sandokan che ha imparato a pilotare le infradito…"

www.bielle.org
DonQuijote82 21/2/2011 - 09:48
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Le biciclette bianche

Le biciclette bianche
[1967]
Scritta dalla Caselli insieme Francesco Guccini durante un soggiorno nella casa del cantautore modenese, a Pàvana Pistoiese, ma registrata a nome “Monaldi-Ingrosso” forse perché all’epoca nessuno dei due era ancora iscritto alla SIAE.
Lato B del 45 “Il cammino di ogni speranza”.

Un inno “provos” in salsa beat italiana.
Si veda al proposito My White Bicycle
Una mattina ti alzerai
(continua)
inviata da Bartleby 21/2/2011 - 09:14
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My White Bicycle

My White Bicycle
[1967]
Da una delle prime band psichedeliche inglesi, insieme ai Pink Floyd e ai Soft Machine di Robert Wyatt.

Caro signor marchionne, te la ricordi questa?

La Pandina elettrica classe 1990 non funzionava un gran che, ma sono passati anche più di 20 anni e la tecnologia che impiega energie rinnovabili ha fatto passi da gigante… Invece tu e i tuoi omologhi ad dei colossi automobilistici di USA, Europa ed Asia questi anni li avete trascorsi continuando a propinarci casse da morto semoventi a petrolio e facendoci pure credere che ormai emettono soltanto essenza di mammole e giaggioli. Così tu, i tuoi pari e i petrolieri avete i conti miliardari nelle vostre banche svizzere, là dove l’aria è buona, lasciando invece a noi e ai nostri bambini i polmoni incrostati di PM10 e altre mortali schifezze.
Già, pure delle decine di nuovi modelli e riedizioni annunciati dalla tua FIAT per i prossimi... (continua)
Riding all around the street
(continua)
inviata da Bartleby 21/2/2011 - 08:53
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Χωρίσαμ’ ένα δειλινό

Χωρίσαμ’ ένα δειλινό
Complimenti a entrambi per la segnalazione e traduzione. La foto poi la trovo particolarmente intensa ed evocativa, dove l'avete trovata?
Raf 20/2/2011 - 23:08

Mademoiselle Ilse

Mademoiselle Ilse
Mademoiselle Ilse

Canzone française – Mademoiselle Ilse – 1921 – Marco Valdo M.I. – 2011
Histoires d'Allemagne 20

Au travers du kaléidoscope de Günter Grass. : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 – l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.



Tiens, Lucien l'âne mon ami, tu te rappelles certainement ces chansons de Kurt Tucholsky que j'avais traduites récemment...Il y en a plusieurs...

Oui, de fait, je me souviens fort bien de Guerre à la Guerre, Roses éparses sur le chemin, Bienfaisance sociale, Parc Monceau...

Peut-être même as-tu remarqué que je n'avais pas fait de commentaires spécifiques et que je n'avais pas parlé de Tucholsky lui-même...

J'avais remarqué cela et, dit Lucien l'âne avec ses oreilles dressées en points d'interrogation car Lucien l'âne est très expressif... (continua)
Cher Peter Panter, écrit Ilse
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 20/2/2011 - 20:15
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Bella Ciao

anonimo
Bella Ciao

Viva Bella ciao, la musica che ha fatto l'Italia non è quella di Sanremo

LIBERAZIONE di venerdì 18.2.2011
INTERVISTA A CESARE BERMANI
Di C.Antonini

Va pensiero, La Russa e perfino le Frecce tricolori sul cielo dell'ultima Liguria per celebrare, col festival della canzone italiana, anche l'Unità della nazione. Tutto fuorché Bella ciao.
«Eppure Morandi aveva avuto un gran buon senso a proporre la nostra canzone più famosa, quella che ha varianti in molte lingue», dice a Liberazione, Cesare Bermani, relatore, sabato a Sanremo, nell'iniziativa di parole e musica contro il revisionismo storico organizzata da Rifondazione comunista.
Bermani, 74 anni, è fra i più importanti studiosi delle tradizioni popolari. Per chi come lui ha girato l'Italia col magnetofono acceso per registrare canti e storie di vita, tornare nella "città dei fiori"è una sorta di salto all'indietro.
«Quando fondammo... (continua)
20/2/2011 - 17:56
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Preghiera africana

Preghiera africana
da "Sette x uno"

Uscito il 23 Novembre è reperibile presso tutti i punti FNAC e le COOP, il CD “Sette per uno”, sette artisti per un unico scopo: aiutare la campagna di SAVE THE CHILDREN organizata in favore della scolarizzazione in una regione del nord Etiopia (Tigray)

I sette artisti sono Dario Fo, Giobbe Covatta, Davide Enia, Ascanio Celestini, David Riondino, Enzo Iacchetti, Bandabardò.

Subentra Giobbe Covatta con “Preghiera Africana”. Una bambina compie l’irrimediabile errore di nascere in piena Africa nera. Ovunque cerchi aiuto, via terra, via cielo e via mare, trova tutto tranne che supporto divino. Ironico e straziante come si può permettere Giobbe. Musicalmente: maestoso reggae swingato
Io sono una bambina
(continua)
inviata da Daniela k.d. e Lorenzo 20/2/2011 - 15:59
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Brigante se more

Brigante se more
Certo anche senza scomodare storici particolarmente "revisionisti", basta leggere "Storia degli italiani" di Guiliano Procacci:

E se le dottrine mazziniane potevano suscitare ancora un certo consenso tra la piccola borghesia e l'artigianato cittadino, ben scarso, per non dire inesistente, era il loro mordente nei confronti delle plebi delle città e delle moltitudini delle campagne. Queste ultime, abbandonate a se stesse, si trovarono così quasi di necessità indotte a esprimere la loro protesta e il loro rancore nelle forme più elementari e immediate.

Nell'Italia meridionale, la parte più derelitta del paese, ciò avvenne nella forma tradizionale e disperata del brigantaggio. L'appoggio dato dagli agenti borbonici e pontifici alle bande costituitesi nell'Italia meridionale sin dal periodo garibaldino, il grosso delle quali era costituito da contadini e da renitenti alla leva, non basta a... (continua)
20/2/2011 - 15:49
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Davide e Golia

Davide e Golia
Cos'è quel commento stupido e sarcastico, poi me lo dovete spiegare.
E anche il bollino.
Altroché "con tutto il rispetto".

E io non direi proprio che l'Italia è "un paese di merda" (cfr. Aida di Rino Gaetano"). Se lo è, lo è per responsabilità di tutti.
Giova ricordare che "cattolico" significa "universale".

Cosa che questo sito, a dispetto di tutte le buone intenzioni, riesce ad essere solo in negativo.
Che è già qualcosa, ma di certo non abbastanza.
Claudio Piccinini 20/2/2011 - 13:39
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Berluscone

Berluscone
[2004]
Testo e Musica di Raina

E col "nano malefico" son passati altri sette lunghi anni…
Cerco tra i fratelli una reazione, una coalizione,
(continua)
inviata da giorgio 20/2/2011 - 09:53
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Βιετνάμ γιέ-γιέ

Βιετνάμ γιέ-γιέ
Yes, that's exactly what is written in the introduction. But it can also be a word play with the greek word for "child".
19/2/2011 - 19:57
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انا الشعب

انا الشعب
Il popolo di piazza Tahrir

E il prossimo sarà Gheddafi?
19/2/2011 - 19:52




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