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Autore Eugenio Bennato

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A la muntagna

A la muntagna
[1978]
Testo e musica di Carlo D'Angiò, Eugenio Bennato e Teresa De Sio
Album: Musicanova


A la muntagna proviene dall'album immediatamente precedente a quello dove si trova Brigante se more, e non esiste in questo caso nessun dubbio riguardo alla paternità di questa canzone scritta a tre mani dai tre componenti storici dei Musicanova, Carlo D'Angiò, Eugenio Bennato e Teresa De Sio (la canzone è cantata in duetto da questi ultimi due). Un testo dove la condizione e la lotta dei briganti appaiono in tutta la loro sconsolata e fierissima crudezza, e nella consapevolezza che i padroni possono soltanto cambiare con tutte le loro corti, ma resta il potere e restano soprattutto la povertà e lo sfruttamento per la gente:

Se n'è fujuto 'o rre Burbone
e n'è venuto n'ato cchiù putente:
cagna 'o guverno, cagna 'o padrone,
sulo pe' chi stà 'a sotto nun cagna niente.

Una canzone, quindi, che è... (continua)
Quanno fa notte a la muntagna
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 26/12/2007 - 15:44
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Ninna nanna 2002

Ninna nanna 2002
da "Che il mediterraneo sia"

Una "Ninnananna" cantata da una madre al proprio bambino lungo il viaggio su una carretta del mare diretta verso la terra che rappresenta la sopravvivenza - episodio, quest'ultimo, fra i più riusciti del disco
(dalla recensione di Antonio Rettura)
Ninna nanna pe ‘sta criatura
(continua)
15/6/2007 - 17:27
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Canzone per Beirut

Canzone per Beirut
Dall'album "Sponda sud" del 2007

Costruita quasi in diretta in Libano, partendo da una scritta in inglese vista sul muro "Can't stop stars from shining or Beirut from rising" che inizia a martellare in testa ad Eugenio finché diventa canzone, delicata, triste e assolutamente presente. Quasi giornalismo canoro.
(Giorgio Maimone su Bielle)
Cade dal cielo una pioggia scura
(continua)
inviata da adriana 28/4/2007 - 12:34
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Franz è il mio nome

Franz è il mio nome
[1976]
Testo e musica di Edoardo Bennato
Da "La torre di Babele"


La torre di Babele è il 4° album in studio di Edoardo Bennato. Sia testi che musiche sono di Edoardo Bennato, così come gli arrangiamenti, eccetto la numero 2, Venderò, il cui testo è stato composto da Eugenio Bennato, fratello dell'autore. Disco di successo grazie alla canzone trainante (cantautore,ironica sbeffeggiatura del culto della personalità dei musicisti impegnati), si presenta come una raccolta di pezzi a tinte scure, quasi grotteschi, proseguendo la poetica surreale del precedente lp Io che non sono l'imperatore.I testi spaziano dalla crisi della Germania del muro, spaccata in due da due regimi speculari (Franz è il mio nome), ad allusioni non tanto velate sulla connivenza fra dittature sudamericane e governi democratici occidentali (Fandango), attacchi al perbenismo (Quante brave persone) e quadretti di delirio... (continua)
Franz è il mio nome e vendo la libertà
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 1/4/2007 - 17:29
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Vulesse addeventare nu brigante

Vulesse addeventare nu brigante
Testo e musica di Eugenio Bennato
Dall'album "Briganti se more"
colonna sonora dello sceneggiato "L'eredità della priora" di Anton Giulio Majano (1980) tratto dall'omonimo romanzo di Carlo Alianello

E' stato inserito il testo corretto. Grazie a Carmen per l'invio. [RV]

Molino del Chiaro nella sua raccolta di canti popolari, riporta vari capoversi: "Vurria addeventare specchio" e poi "Vurria addeventare ghiaccio", "Vurria addeventare pesce de lu mare" e altri.

Vulesse addeventare e Brigante se more, scritte a pochi giorni di distanza, erano i titoli di testa e di coda dello sceneggiato e un collegamento stilistico dovevano necessariamente averlo, visto che si riferivano alla stessa opera drammaturgica.

(Eugenio Bennato da "Brigante se more - viaggio nella musica del Sud", Coniglio editore, 2010)
Vulesse addeventare surricillo nennane'
(continua)
inviata da MarcoChe 8/9/2006 - 11:52

La leva

anonimo
La leva
Canto siciliano del periodo immediatamente post-unitario, espressione della più profonda delusione popolare in seguito all’accantonamento del programma democratico garibaldino e all’alleanza fra la nuova borghesia piemontese e la vecchia aristocrazia isolana, legata alla rendita parassitaria. Tra gli aspetti più impopolari della politica del nuovo governo era senz’altro la coscrizione obbligatoria; il sistema dell’estrazione a sorte, truccata in mille modi, costringeva sempre i giovani delle classi subalterne a “servire la patria” per lunghi anni, portandoli a combattere e a morire per cause incomprensibili, al comando di ufficiali che parlavano una lingua tutta diversa e che li consideravano barbari da civilizzare

(note da: "Canzoni italiane di protesta - 1794/1974 - Dalla Rivoluzione Francese alla repressione cilena", a cura di Giuseppe Vettori, Paperbacks poeti/26, Newton Compton Editori,... (continua)
Vulemu a Garibaldi
(continua)
inviata da Alessandro 10/8/2006 - 14:13
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Brigante se more

Brigante se more
[1979]
Di Carlo D'Angiò ed Eugenio Bennato
Dall'album "Briganti se more"
voce solista: Carlo D'Angiò
colonna sonora dello sceneggiato "L'eredità della priora" di Anton Giulio Majano (1980) tratto dall'omonimo romanzo di Carlo Alianello



Il testo è stato riscritto semifoneticamente seguendo la pronuncia effettiva.

La più famosa canzone del gruppo Musicanova, e l'inno contro la guerra scatenata dai piemontesi contro il Meridione subito dopo l'unità d'Italia. Con tutta probabilità una delle principali cause dell'impoverimento di tutto il Sud, le cui conseguenze si avvertono ancora oggi. Una tragedia che è stata consegnata ai libri di storia come "brigantaggio"; ma si sa bene che la storia la fanno sempre e solo i vincitori.

"Lo Stato italiano è stato una dittatura feroce che ha messo a ferro e fuoco l'Italia meridionale e le isole, squartando, fucilando, seppellendo vivi i contadini... (continua)
Ammə pusatə chitarrə e tammurə
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 2/6/2006 - 16:59
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Quanno sona la campana

Quanno sona la campana
Testo e musica di Eugenio Bennato a partire da versi tradizionali che ricorrono in varie regioni e dialetti del Sud Italia
Dall'album "Briganti se more"
Voce solista di Loredana Mauri
Flauto dolce: Enzo Avitabile
colonna sonora dello sceneggiato "L'eredità della priora" di Anton Giulio Majano (1980) tratto dall'omonimo romanzo di Carlo Alianello

Quando i potenti scatenano le guerre è sempre il popolo a rimanere fregato: "pe sta gente ca n’ha mai vuttàto e mane (letteralmente: menato le mani, cioè usato violenza) o padrone vene sempe da luntano, quanno sona la campana"



La vicenda dei briganti è la metafora del più lungo percorso che sarebbe apparso nel destino delle popolazioni meridionali, costretti a lasciare le proprie terre per le Americhe lontane. E mentre provavo a tradurre in musica, a tradurre in melodia e in ritmo quella fuga per la sopravvivenza, mi vennero in mente... (continua)
All'arme all'arme la campana sona
(continua)
inviata da Alessandro 14/2/2006 - 23:15
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A cosa serve la guerra

A cosa serve la guerra
[2003]
dall'album "L'uomo occidentale"

Testo di Eugenio Bennato
Musica di Edoardo Bennato

Cantata insieme dai due fratelli.

Al testo pubblicato sul sito ufficiale sono state apportate alcune necessarie modifiche.
A cosa serve la guerra diciamo la verità
(continua)
inviata da Sergio Santoni 13/1/2005 - 17:28




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