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Prima del 2019-11-5

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Nostos

Nostos
[2011]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Vinicio Capossela
Album: Marinai, profeti e balene

Nostos / Νόστος [ritorno] fa riferimento all’epica dei poemi Nostoi che narravano il ritorno dei guerrieri greci in patria dopo la fine della guerra di Troia. Sono evidenti le citazioni dell’ Ulisse dantesco (Canto XXVI dell’Inferno) . Il brano è inoltre ispirato alla poesia Ítaca di Kavafis.

Il peso più grande è viaggiare con sè stessi, spesso è un peso “insostenibile”. Bisogna ricordare che se il viaggiatore solo è quello che arriva più lontano, è anche quello che ha più strada da fare per tornare indietro. Per questo bisogna affidarsi alla strada, al cammino. Il vero viaggio è quello che ti viene regalato dalla vita, l’imprevisto, che ti permette di conoscere qualcosa di te. Il vero regalo del viaggio sono le persone che decidono di regalarci quello che sono. [Vinicio Capossela]
Né pietà di padre, né tenerezza di figlio, né amore di moglie
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 5/11/2019 - 23:26
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Paisi di libertà

Cyprien Di Meglio
Paisi di libertà
Versi di Cyprien Di Meglio, poeta di Bonifacio
Su di una melodia tradizionale (nizzarda?)
Arrangiamento di Jacques Luciani
Interpretata dal gruppo corso I Gargarozzi, nel loro album "Bunifazziu in cantu"
Testo trovato su YouTube
Se andè in cuntinenti stè à senti a verità
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/11/2019 - 23:09
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Gam Gam

Gam Gam
E molto toccante e vera
5/11/2019 - 20:37
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Li vuci di l'omini

Li vuci di l'omini
Meravigliosa poesia e altrettanto meravigliosa canzone
5/11/2019 - 20:01
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La riva bianca, la riva nera

La riva bianca, la riva nera
The lyrics of the above Finnish version are written by Sauvo Puhtila, a.k.a. Saukki. This version was never recorded in a studio. The above live video clip is from a 1972 TV show of the Finnish Broadcasting Company YLE.

And no, Marion Rung has never won the Eurovision Song Contest (l'Eurofestival), nor will she ever win it. Instead, she won the 1980 Sopot International Song Festival / Intervision Song Contest with her song "Where Is the Love" the original Finnish title of which is "Hyvästi yö" (Goodbye Night).
Juha Rämö 5/11/2019 - 12:32
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Lebnan / لبنان

Lebnan / لبنان
Il testo arabo traslitterato
Ba'd el-harb win-nar
(continua)
5/11/2019 - 12:15
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Italia bella mostrati gentile

Italia bella mostrati gentile
Caterina - Anteprima al 60° Festival dei Popoli

Venerdi 8 novembre 2019 - ore 21
Cinema La Compagnia
Via Cavour 50/r, 50122 Firenze


“Un’emozionante ritratto di Caterina Bueno, etnomusicologa, cantante e “raccattacanzoni” che, a partire dagli anni ‘60, portò all’attenzione del grande pubblico il preziosissimo patrimonio di canti e tradizioni musicali pazientemente raccolti nelle campagne della Toscana e diffusi in dischi e concerti che riscossero un’attenzione internazionale. Il lavoro e l’arte di Caterina nacquero dalla consapevolezza che i canti popolari fossero canti di tutti, trasmessi di generazione in generazione e continuamente rimaneggiati. Il film è impreziosito da alcune tra le esecuzioni più pregevoli di Caterina e dei tanti musicisti (tra cui un giovanissimo Francesco De Gregori) che l’hanno accompagnata in quella straordinaria stagione della musica italiana”
5/11/2019 - 11:37

La Mare aux Cochons

La Mare aux Cochons
La Mare aux Cochons

Chanson française – La Mare aux Cochons – Marco Valdo M.I. – 2019

ARLEQUIN AMOUREUX – 8 bis

Opéra-récit historique en multiples épisodes, tiré du roman de Jiří Šotola « Kuře na Rožni » publié en langue allemande, sous le titre « VAGANTEN, PUPPEN UND SOLDATEN » – Verlag C.J. Bucher, Lucerne-Frankfurt – en 1972 et particulièrement de l'édition française de « LES JAMBES C'EST FAIT POUR CAVALER », traduction de Marcel Aymonin, publiée chez Flammarion à Paris en 1979.


Dialogue Maïeutique

Véritablement, Lucien l’âne mon ami, notre Arlequin au monastère a le temps long et s’est résolu à travailler. Comme je ne me souviens pas si je te l’ai déjà précisé, ce monastère par ailleurs est aussi un collège où l’ex-maestro a été abrité – des foudres militaires et des aléas de l’hiver – par le Père Prosper auquel finalement, il sert de surveillant-assistant durant les heures d’école.... (continua)
Je n’en peux plus ! Juré, promis,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 5/11/2019 - 10:10
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Lebnan / لبنان

Lebnan / لبنان
ecco il testo in arabo
(Riccardo Gullotta)

Grazie Riccardo, abbiamo sostituito il testo traslitterato con quello che ci hai inviato
4/11/2019 - 22:15
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Fuoco e mitragliatrici e Valzer dei disertori

anonimo
Fuoco e mitragliatrici <i>e</i> Valzer dei disertori
4 novembre, trionfo di retorica militaresca, millanteresca, fanfarona e infame. Noi cantiamo contro ogni guerra, contro ogni nazionalismo. Per un mondo di pace e di lavoro.

Rocco Rosignoli

4/11/2019 - 22:12
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Guillaume Tell. Ouverture

Guillaume Tell. Ouverture
[1828]
Musica / Music / Musique / Sävel:
Gioachino Rossini
Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat:
1.Basler Festival Orchester, Conductor: Thomas Herzog [2011]
2.Orchestra del Teatro alla Scala di Milano, Direttore: Riccardo Muti [1988]
3.World Orchestra for Peace, Conductor: Valery Gergiev [2011]
4.New York Philharmonic Orchestra, Conductor: Leonard Bernstein [1963]
5.Staatskapelle Dresden, Dirigent: Christian Thielemann [2016]
6.NBC Symphony Orchestra, Direttore: Arturo Toscanini [1952]

Introduzione
Il Guillaume Tell fu composto da Rossini nel 1828. Il suo libretto originale, in francese, fu tratto dal dramma di Schiller. L’opera consiste di 4 atti per una durata di 5 ore e mezza. La prima rappresentazione ebbe luogo all’Opéra di Parigi, mentre la prima italiana del Guglielmo Tell fu presentata nel Granducato di Toscana, a Lucca, nel 1831 con libretto in italiano.... (continua)
brano strumentale
inviata da Riccardo Gullotta 4/11/2019 - 21:59
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Yankee Go Home

Yankee Go Home
[1979]
Scritta da Antonio e Francesco Salis
Nell'album "Dopo il buio la luce"

Chissà perchè, ma questa credevo che già ci fosse... e di averla pure contribuita io! Boh?... Comunque, eccola qua... imprescindibile!
Lo splendore del tempo passato
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/11/2019 - 21:27
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Progresso

Progresso
[1974]
Scritta da Antonio e Lucio Salis
Arrangiamento musicale dei Salis e di Dario Baldan Bembo
Nell'album "Seduto sull'alba a guardare"
Pagine di storia in più
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/11/2019 - 21:03
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Viva lei

Viva lei
[1974]
Scritta da Antonio e Lucio Salis
Arrangiamento musicale dei Salis e di Dario Baldan Bembo
Nell'album "Seduto sull'alba a guardare"
Passo su passo va per la strada
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/11/2019 - 20:44
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Comunista

Comunista
Peggio di Dalla,Renato Zero
marco 4/11/2019 - 20:18
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El derecho de vivir en paz

El derecho de vivir en paz
"El Derecho de Vivir en Paz" - Artistas Chilenos



Oltre 30 artisti cileni si sono ritrovati per riscrivere e registrare una vibrante interpretazione dell’inno di protesta di Jara, che è stata pubblicata domenica 27 ottobre. Suonata e cantata da artisti diversissimi – tra cui la regina del synth-pop Francisca Valenzuela, il rapper indie Pedropiedra, l’avant-folksinger Gepe e il cantante trap Gianluca – e costruita in crescendo, la canzone riflette la varietà di suoni che compongono la musica cilena. Flauti di pan andini, charango, chitarre elettriche ed elementi hip hop si fondono per dare vita al suono di un Cile nuovo e audace. “Il diritto di vivere senza paura nel nostro Paese”, cantano gli interpreti nei nuovi versi, “in coscienza e in unità con l’umanità”.

Francisca Valenzuela, Cami, ,Gepe, Camila Moreno, Moral Distraída, Fernando Milagros, Mon Laferte, Denisse Malebrán, Benjamín... (continua)
EL DERECHO DE VIVIR EN PAZ
(continua)
4/11/2019 - 00:03
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Stornelli d’esilio

Stornelli d’esilio
3/11/2019 - 19:59
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Ninna nanna (per il caro / armato)

Ninna nanna (per il caro / armato)
Chanson italienne – Ninna nanna (per il caro / armato) – Ivan Cattaneo – 1979

Dialogue maïeutique

Comme depuis le temps, dit Marco Valdo M.I., tu t’en es certainement aperçu, les chansons, presque toutes les chansons, attisent les commentaires et sont des occasions de dialogue. Tu as aussi dû t’apercevoir que j’avais un certain goût pour les « ninna nanna », les comptines, les lalalaires, les lallations, les litanies, les berceuses, les ritournelles, les cantilènes ; bref, les chansons (vraiment ou faussement) enfantines où en apparence, tout n’est que ramages, pépiements, gazouillis, chuchotements qui tournent en rengaines, en cavatines, en mélopées douces, en mélodies apaisantes, enfin, quand le discours du soir tourne au lied, à l’air hypnotique. Cette chanson d’Ivan Cattaneo – regarde bien le titre en italien : Ninna nanna (per il ca (r)ro / armato) et surtout, ce qui se cache dans... (continua)
Ninna nanna, ninna nanna nai na na
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 3/11/2019 - 18:30
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A Well Respected Man

A Well Respected Man
Scusate ma il testo esatto per la precisione non è "Poco e Fissi" ma "Bobba Infissi" !!!!!Ve lo dice chi l'ha suonata e cantata per anni
Massimo
Massimo 3/11/2019 - 12:36
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Alabama

Alabama
Come curiosità io inserirei anche la risposta che gli diedero i Lynyrd Skynyrd, "Sweet home Alabama" :-)
Vito Vita 2/11/2019 - 20:11
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Working Man

Working Man
1988
Reason to Believe

Interpretata nel 1996 dai Dubliners

"Working Man" was sparked by a visit to the Princess Colliery in Sydney Mines, prompted by the stories of the miners' daily hardships. In her autobiography she notes that the tour guide was suffering from throat cancer, and she had remembered her mother's struggles with it, and as he talked the melody for the song began in her head, complete with lyrics. The song, which peaked at number 11 in the UK charts, became a worldwide sensation and the unofficial anthem for coal miners everywhere.
It's a working man l am
(continua)
inviata da Dq82 2/11/2019 - 18:10
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Down in the Mine

Down in the Mine
2010
Up on the ridge
Here in Harlan County, the choices are few
(continua)
inviata da Dq82 2/11/2019 - 17:58
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Si yo me duelo (Caracoles)

Si yo me duelo (Caracoles)
(2017)
Album: Firmamento
Parole di Isabel Escudero
Musica adattata dallo stile Caracoles del flamenco


“Antes de encargarle esta letra a Isabel Escudero, escuchamos una extraña pieza de Isidoro Valcárcel Medina. El artista había invocado el tópico que relaciona los Caracoles con los emigrantes andaluces subiendo por la madrileña calle de Alcalá, una maravilla en la garganta de Antonio Chacón. Ese como relucen que emociona a Isabel Escudero para evocar a los refugiados, los nómadas y los emigrantes. En el flamenco hay un prestigio del vagabundo, del andarríos, del trashumante. Y claro, esas almas libres que vagan por los campos de Europa son también prisioneros. Otra paradoja lacerante, claro. La alegría de vivir no disuelve los males del mundo. Baila niña baila, veras como reluce el caos bajo tus faldas”.
‘Firmamento’ de Rocío Márquez, tema a tema


Il testo della prima strofa si rifà... (continua)
Caracoles, caracoles,
(continua)
2/11/2019 - 15:40
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Empezaron los cuarenta

Empezaron los cuarenta
(1977)

Album: Andalucia: 40 Años
Parole di Francisco Moreno Galván
reinterpretato recentemente da Rocío Márquez
Tan alabado y bendito,
(continua)
2/11/2019 - 12:58

Coplas de don Manué

Coplas de don Manué
(1978)
Scritta da Rafael Peña
Album: Yo os canto

Anche se non esplicitamente detto, queste coplas si riferiscono sicuramente a Manuel Fraga Iribarne, pezzo grosso del regime franchista e ambasciatore di Spagna nel Regno Unito, poi riciclato democratico e protagonista della transizione.

testo tratto dalla tesi DISIDENCIA CULTURAL EN CLAVE JONDA: reivindicación social y política en los textos del flamenco di Sara Pineda Giraldo
Dígame usted don Manuel
(continua)
2/11/2019 - 12:19
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De la vida y de la muerte

De la vida y de la muerte
(1977)

Album: Andalucia: 40 Años
Parole di Francisco Moreno Galván
Musica tradizionale
Violoncello: Enrique Bullit

José Menese caminó del brazo de Francisco Moreno Galván, poeta y pintor, al que se debe la autoría de todas y cada una de las letras a las que Menese puso la voz durante la dictadura. Su constante deseo de cantar temas nuevos, así como su posicionamiento de izquierdas, hacen que
Moreno Galván tenga carta blanca a la hora de concebir letras de lo más comprometidas. Se erige así como una suerte de “cronista” que, con el pincel en una mano y la pluma en otra, va pintando su particular historia sobre el lienzo del flamenco: la queja es una constante y la denuncia social es su eterna compañera.

*

José Menese scrisse insieme a Francisco Moreno Galván, poeta e pittore, a cui si devono tutti i testi a cui Menese ha dato la voce durante la dittatura. Il suo costante... (continua)
Los años mil novecientos
(continua)
2/11/2019 - 12:00
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Chantier d'été

Chantier d'été
Vorrei aggiungere alla sentita introduzione di Riccardo che nel 1981 la sinistra va al potere in Francia e la generazione anticonformista rientra nei ranghi. L'anno precedente "L'Escargot folk" ovvero la rivista più importante del movimento dichiara morto il folk affermando che la parola era malintesa da troppa gente. La maggior parte dei gruppi musicali d'ora in poi tenderà a sostituire il termine con "trad" spogliandolo di qualsiasi contenuto ideologico o di rivendicazione. L'anno prima ancora a Bourges, in aprile, i Malicorne erano stati costretti a fare da apertura al concerto di Guy Béart, .............
poco dopo iniziò la metamorfosi che porterà all'altalena!

Flavio Poltronieri
Flavio Poltronieri 2/11/2019 - 11:34
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Diamants dans la mine

Diamants dans la mine
Pertinente o no, Graeme Allwright ha tradotto decine di canzoni di Cohen in un modo che definire sublime è poco. Certo facilitato dal fatto di essere bilingue comunque per chi ha la fortuna di capire bene il francese e di conoscere l'opera originale di Cohen, è insuperabile. La mia preferita, la Canzone dello Straniero, vale quanto l'originale.

Ma la verità è che questo intervento è solo una scusa per fargli pubblicamente gli auguri, tra 5 giorni compie 93 anni:

VIVA il mio Neozelandese preferito!!!


Flavio Poltronieri
Flavio Poltronieri 2/11/2019 - 11:00
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Kury

Kury
Co - co - cosmico ;-)
k 2/11/2019 - 01:40

Aldo Palazzeschi: La fiera dei morti

Aldo Palazzeschi: La fiera dei morti
[1910]
Poesia di Aldo Palazzeschi / A poem by Aldo Palazzeschi / Poème d'Aldo Palazzeschi / Aldo Palazzeschin runo
"L'incendiario", 1910.

Dovevo andarci oggi, giorno dei morti; invece ci andrò domani (anzi, stamani visto che siamo già trapassati al Due). Non ce la facevo, oggi; è stato un primo di novembre in preda ai crampi muscolari e tendinei, terribili, luridi, che peraltro mi pigliano fin da quando avevo vent'anni. E allora sì, ci andrò domani al cimitero di Soffiano, dove sta mio padre. Ci sarà da fare, da ripulire un po' la tomba, da dare una spazzata, da mettere dei fiori (che, per me, sono sempre gerbere da quando ne portai un mazzo al ponte trasteverino di Giorgiana Masi). Mio padre, inoltre, è scomparso proprio nel mese di novembre, un novembre di ventidue anni fa. Il sedici di novembre del 1997, per essere precisi. Abitavo a Livorno, allora. Quella sera, mi ricordo, ero andato... (continua)
I poeti cantano
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 2/11/2019 - 00:54
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Jak niewiele wiemy

Jak niewiele wiemy
[2019]
Inedita
Autoprodotta
Parole e musica di Grzegorz Dr Grzechu Dąbrowski
Il testo trascritto a orecchio.
Czym jest morze dla biologa,
(continua)
inviata da Krzysiek 2/11/2019 - 00:53
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Slave to the Rhythm

Slave to the Rhythm
(1985)
Scritta da Bruce Woolley Simon Darlow Stephen Lipson Trevor Horn per Grace Jones
dall'album omonimo

La canzone, famosissima e un classico danzereccio, può essere interpretata come la storia degli afro-americani portati come schiavi dall'Africa negli Stati Uniti e costretti a lavorare in catene cantando per mantenere il ritmo, senza mai fermarsi. Ma la musica era anche uno dei pochissimi spazi di libertà, quando in Louisiana gli schiavi neri si ritrovavano la domenica sera per cantare e ballare e mantenere la loro cultura d'origine africana.

Allo stesso tempo si potrebbe riferire all'industria musicale che produce idoli in serie schiavi del ritmo delle loro canzoni, o più in generale al modello di lavoro capitalistico. Ma il monologo iniziale presente in alcune versioni che fa riferimento alle origini africane di Grace Jones fa pensare che la canzone parli proprio degli schiavi afroamericani.
Grace Jones: "I have a grandfather on my father’s side. He’s 95 years old. His great grandfather came from Nigeria, from the Igbo tribe. I don’t look like my mother and I don’t look like my father. I look exactly like my grandfather. I act like him."
(continua)
2/11/2019 - 00:22




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