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Plus rien ne m'étonne

Plus rien ne m'étonne
Album: Coup de gueule (2004)
Ils ont partagé le monde, plus rien ne m'étonne
(continua)
inviata da CCG Staff via Anita Tijoux 20/7/2015 - 21:11
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War Orphans

War Orphans
No, la canzone non è mai stata incisa dal suo autore in alcun disco, era un inedito, poi nel maggio 74, Paul Motian nel suo secondo LP per la ECM ne ha incisa una nuova versione (sempre con Haden in formazione)(nel medesimo disco è presente pure un'altra appassionata proposta di Song For Chè).
E' quasi impossibile pensare al mondo della musica senza più Ornette Coleman. Ho sempre avuto somma ammirazione per questo musicista che ha spaccato la critica in due già dal suo apparire sulla scena del bebop sul finire degli anni 50: al Five Spot Club di New York quando iniziava a suonare lui la maggior parte se ne andavano, altri però lo considerarono profetico...una sera lo aggredirono, gli ruppero il sassofono di plastica bianca e gli spaccarono i denti...(tra l'altro ricordo che nel 2006 anche qui in Italia, all'aeroporto della Malpensa di Milano, qualcuno pensò bene di rubargli il suo contralto... (continua)
Flavio Poltronieri 20/7/2015 - 19:08

Hammer Man

anonimo
Hammer Man
[XIX° secolo]
Canto ritmico degli operai afroamericani (e non) addetti alla posa dei binari ferroviari.
La fonte principale è la raccolta di canzoni e ballate realizzata tra il 1907 ed il 1930 dal reverendo metodista Gilbert Reynolds Combs nella contea di Madison, Kentucky. Ripresa da Carl Sandburg in una fondamentale raccolta da lui curata e intitolata The American Songbag, pubblicata nel 1927.
Al proposito si vedano anche John Henry e Jackhammer John
Drivin' steel, drivin' steel,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/7/2015 - 16:56
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Jackhammer John

Jackhammer John
[1944]
Parole e musica di Woody Guthrie
Nelle raccolte “Woody Guthrie Sings Folk Songs”, con Leadbelly, Sonny Terry e Cisco Houston (Smithsonian Folkways Records, 1989) e “The Asch Recordings” (Smithsonian Folkways Records, 1997-99).




Oggi è stato per lo più sostituito dal braccio di una pala meccanica, ma quello del “martellista”, l’operaio addetto al martello pneumatico (sulle strade, sulle ferrovie, nelle miniere…), è stato fino a non molto tempo fa uno dei lavori più duri ed alienanti da che l’uomo ha inventato degli attrezzi meccanici per frantumare e perforare…

Le malattie professionali legate all’uso intensivo del martello pneumatico vanno da importanti disturbi uditivi a gravi sindromi articolari e vascolari.
Il testo della canzone restituisce in tutto e per tutto il suono e la vibrazione ripetitiva dell’attrezzo, ormai trasferitisi in permanenza nel corpo e nella vita del povero John…
Jackhammer John was a jackhammer man,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/7/2015 - 16:36

Give Me Three Grains of Corn, Mother

Give Me Three Grains of Corn, Mother
[1848]
Versi di Amanda M. Corey Edmond (1824-1862), poetessa americana originaria del Massachusetts.
Musica di O.R. Gross (?)
Questa versione è tratta da “The World’s Best Poetry. Volume III. Sorrow and Consolation”, a cura di Bliss Carman, et al., 1904 (come riscontrata su Bartleby.com).
Un’altra versione è quella contenuta nella fondamentale raccolta curata da Carl Sandburg ed intitolata The American Songbag, 1927.

Una canzone sulla “Great Famine”, la terribile carestia che flagellò l’Irlanda (e anche le Highlands scozzesi) a metà dell’800, composta proprio mentre la strage stava avvenendo. Dovuta ad una parassitosi della patata che aveva distrutto i raccolti, gli effetti della carestia furono moltiplicati dalla soggezione politica e commerciale dell'Irlanda alla Corona inglese, tant'è che qualche storico (p.e. Francis A. Boyle) si spinge a dire che in quel periodo l'Inghilterra realizzò... (continua)
Give me three grains of corn, mother,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/7/2015 - 15:20
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Apesar de você

Apesar de você
Wow. Non avevo nessuna idea di cosa dicesse questa canzone. Come ignorare un testo così bello?
Grazie!
giuliano 20/7/2015 - 15:17
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Wenn das Eisen mich mäht

Wenn das Eisen mich mäht
KUN PÄÄTTYY ELONI
(continua)
inviata da Juha Rämö 20/7/2015 - 09:55

Je ne voudrais pas mourir (à Boris Vian)

Je ne voudrais pas mourir sans voir la paix dans le monde entier.
à Boris Vian
Je ne voudrais pas mourir
(continua)
inviata da Carles Viadel 19/7/2015 - 17:39
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Un fiore sul greto del Toce

[2015]

Il brano parla della tragica vicenda dei 42 martiri di Fondotoce (VB) I 42 partigiani vennero trucidati il 20 giugno del 1944 dai nazifascisti.

Il brano "Un fiore sul greto del Toce" composizione inedita con testo di Pier Gaido e musica di Andrea Lentullo, il 21 giugno 2015 ha vinto il primo premio del concorso NOTE DI MEMORIA organizzato dall' ANPI di Verbania, nella sezione dedicata ai 42 martiri.
Non esisteva fino ad oggi, nulla a livello compositivo e musicale che raccontasse della storia dell'eccidio.
Ora questa "lacuna " è stata colmata !
Nel lago il corteo s’è specchiato
(continua)
inviata da Piergiuseppe Gaido 19/7/2015 - 13:32
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Dio è morto

Dio è morto
JUMALA ON KUOLLUT
(continua)
inviata da Juha Rämö 19/7/2015 - 10:47

La Moribonde

La Moribonde
La Moribonde

Chanson de langue française – La Moribonde – Marco Valdo M.I. – 2015
Parodie de la chanson – Le Moribond – Jacques Brel – 1961



Je vois, Marco Valdo M.I. mon ami, à son titre que ta chanson raconte des choses terribles et que c'est une femme ou une personne féminine qui en est la protagoniste. Et, comme je connais assez bien le répertoire de Jacques Brel, j'imagine que cette moribonde parle de sa fin, de sa disparition et de son enterrement. Je pense bien en outre qu'elle entend régler ses comptes avant de s'en aller. Mais, dis-moi, qui est-elle, cette moribonde ?

D’abord, Lucien l'âne mon ami, tu as raison, c'est bien une parodie… Tu connais mon goût et celui de la chanson populaire pour les parodies… Donc, c'est une parodie d'une chanson du Grand Jacques, comme on l'appelle ici chez nous. Une parodie du moribond… Chez Brel, elle raconte l'histoire d'un homme qui se... (continua)
Adieu Athènes, je t’aimais bien.
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 18/7/2015 - 17:44

Mr Dizzy (the Funny Idol of a Generation of War)

The funny idol of a generation of war)
With a vest and with a little beret,
(continua)
inviata da Carles Viadel 18/7/2015 - 13:03
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Mohammed

Mohammed
[2000]

Album :En attendant les caravanes
As-tu eu le choix de ta naissance et là on s'avance avancé
(continua)
inviata da adriana 18/7/2015 - 10:57
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Vivre en ce pays

Vivre en ce pays
Vivre en ce pays
(continua)
inviata da adriana 18/7/2015 - 10:44
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Verdun

Paroles de A. Guiducci (1920)
Musique et interprétation de Jacques Culioli

On ne sait pas grand chose de A. Guiducci.
Il a écrit "Verdun" à Ajaccio en 1920.
Ce poème est chanté aujourd'hui par un chanteur corse Jacques Culioli

On peut trouver ici le texte, les accords de guitare, les vidéos de l'interprétation de Culioli qui est magnifique.
J'ai vu pendant trois ans tomber les feuilles mortes
(continua)
inviata da Jean Giovanazzi 17/7/2015 - 15:41

William Brown

William Brown
[1961]
Canzone tradizionale arrangiata da Stan Kelly (1929-2014), songwriter e scienziato informatico nato a Liverpool ma di origine irlandese, sulla melodia di una “drinking song” tipo “Good Ship Venus / Friggin' in the Riggin'”

Storia del giovane operaio William Brown, addetto tutto il giorno a girare una ruota. Gli dissero che se non fosse andato più veloce lo avrebbero licenziato, così lui accelerò a tal punto da causare una super produzione e… lo licenziarono!
Morale della favola: più lavori e più rischi di perdere il posto…
Well, a nice young man was William Brown,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/7/2015 - 14:40

A Soldier's Life Is Sad

A Soldier's Life Is Sad
[1963]
Parole e musica di John Comley (?)
Ripresa da Stan Kelly (1929-2014), songwriter e scienziato informatico nato a Liverpool ma di origine irlandese, nel suo “Liverpool Lullabies, The Stan Kelly Songbook”
A soldier's life is sad
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/7/2015 - 14:19
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The Old Mark II

The Old Mark II
[1961]
Parole di Stan Kelly (1929-2014), songwriter e scienziato informatico nato a Liverpool ma di origine irlandese.
Su di una melodia irlandese tradizionale
Testo trovato sul sito dell’autore
Nel disco collettivo “Revival In Britain Volume 1”, prodotto da Ewan MacColl e pubblicato dalla Folkways Records nel 1962, dove Stan Kelly è accompagnato da Peggy Seeger.

Non ho trovato riscontri precisi ma “Mark II” dovrebbe indicare un fucile da guerra britannico.
Nelle note al brano Stan Kelly riferisce che un suo conoscente, congedato da militare dopo una lunghissima ferma, gettò il suo “Mark II” dal finestrino del treno che lo riportava a casa: fu multato di tre sterline a settimana fino a concorrenza del costo dell’arma.
L’NCO nel postscriptum è l’acronimo per “non-commissioned officer”, ossia i sottoufficiali come caporali e sergenti.
Oh, there's sorrow in me heart, oh me old Mark Two
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/7/2015 - 13:20
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Kelly the Boy From Killanne

Kelly the Boy From Killanne
Parole di P. J. McCall, un antenato di [Stan Kelly, nome d’arte di Stanley Bootle (1929-2014), songwriter di Liverpool, nonché importante scienziato informatico
Su di una melodia irlandese tradizionale
Testo trovato sul sito di Stan Kelly
Interpretata da The Clancy Brothers con Tommy Makem nel loro disco “The Rising Of The Moon: Irish Songs Of Rebellion” del 1956

Stan Kelly sostiene che le parole di questa canzone furono scritte da un suo avo che fu testimone della sfortuna rivolta di Wolfe Tone contro gli inglesi nel 1798.
Stan Kelly incise lui stesso il brano, con un proprio arrangiamento, nel 1961.
What's the news? What's the news? O my bold Shelmalier,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/7/2015 - 11:03
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Lamento sertanejo (Forró do Dominguinhos)

Lamento sertanejo (Forró do Dominguinhos)
[1975]
Scritta da Gilberto Gil e José Domingos de Morais, in arte Dominguinhos (1941-2013), compositore, cantante e fisarmonicista del Pernambuco.
Nell’album di Gilberto Gil intitolato “Refazenda”
Por ser de lá
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/7/2015 - 10:18
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Gli animali

Gli animali
[2014]
Parole e musica di Alessandro Mannarino
Nell’album intitolato “Al monte”
Il cane sottomette
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/7/2015 - 08:41
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That Lucky Old Sun

That Lucky Old Sun
[1949]
Parole di Haven Gillespie (1888-1975), compositore e liricista considerato appartenente alla cerchia dei songwriters newyorchesi denominata “Tin Pan Alley”, dalla zona della città in cui quasi tutti loro vivevano, i più grandi creatori di musica popolare americana tra la fine dell’800 e la prima metà del 900.
Musica di Beasley Smith (1901-1968) compositore originario del Tennessee.

Una bellissima canzone - credo che il vecchio GPT l’avrebbe riascoltata molto volentieri, e chissà che non l’ascolti proprio ora - che è uno standard pop tra i più famosi, celeberrima nell’esecuzione del crooner Francesco Paolo LoVecchio, in arte Frankie Laine (1913-2007), ma interpretata da innumerevoli artisti di calibro internazionale, da ultimo Bob Dylan nel suo ultimo album di cover intitolato “Shadows in the Night”.
Una canzone che fu sicuramente ispirata da uno dei temi costanti di molti blues... (continua)
Up in the mornin', out on the job
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/7/2015 - 23:09
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Watercress-O

Watercress-O
Sono passati quasi 90 anni da quel grande Sciopero dei minatori ai quali altre categorie di lavoratori inglesi offrirono il loro appoggio e in seguito al quale l'anno seguente il Parlamento approvò una legge che decretò l’assoluta illegalità degli scioperi di solidarietà.

Ho ascoltato negli anni 70 per la prima volta questa meravigliosa canzone sullo sciopero generale del 1926 nell'interpretazione del trio vocale The Young Tradition
Roger Watson era un loro amico e l'aveva composta in quel periodo basandosi sui lontani ricordi d'infanzia della nonna, figlia di un minatore.
At five o'clock on a Sunday neet,
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 16/7/2015 - 22:45
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Il disait l'étranger

Il disait l'étranger
Album: Seul avec vous (1998)
Il disait, l'étranger
(continua)
inviata da Andrea 16/7/2015 - 21:34
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Pod krwawą banderą

Pod krwawą banderą
[2013]
testo e musica di karat napalm grupa
da http://www.tekstowo.pl/piosenka,karat_...

in tema di Volinia

Massacres des Polonais en Volhynie
Teraz o zbrodniach, o których niejeden zapomniał,
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 16/7/2015 - 20:29
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Il giorno di San Patrizio

Il giorno di San Patrizio
Il fatto di accettare e postare tutti i commenti vi rende onore. Un atto democratico e divulgativo. Poi come dici tu , il vecchio Bobby me lo immagino proprio con l'AR10, molto incazzato e poco intellettuale ,lontano sicuramente da certi commenti .
Fabio 16/7/2015 - 18:59
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Jack of All Trades

Jack of All Trades
Inutile dire che amo Springsteen e soprattutto l'intensità della sua musica. A volte gli appassionati sono meglio dei critici di professione come ho letto nei commenti precedenti. Secondo me il Boss è una contraddizione in termini, in quanto si dichiara il contrario di quello che pensa. Non solo in questo brano ma anche in The Ghost of Tom joad, perché viene fuori il suo individualismo e, per quanto si sforzi di compiacere i meno fortunati, che, però, comprano i dischi, non ce la fa ad esprimere il suo vero pensiero politico. Insomma non riesce ad essere demagogo e populista come un Bob Dylano o altri di quel genere. Questa è una canzone che dovrebbe far riflettere molti Italiani, che non sanno far altro che piangersi addosso.
Alfonso Venosi 16/7/2015 - 18:51
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Парус (Песня беспокойства)

Парус (Песня беспокойства)
nice compilation of Vladimir Semënovič Vysotskij (il monologo di Gamleto compreso)

https://www.youtube.com/watch?v=m7I0NzSSS_Y
Krzysiek Wrona 16/7/2015 - 18:44
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Solidarity Forever

Solidarity Forever
[1914-15]
Parole di Ralph Chaplin
Sulle melodie di “John Brown's Body” e “The Battle Hymn of the Republic”
Interpreti: Pete Seeger & The Almanac Singers

Ralph Chaplin cominciò a scrivere questo brano nel 1914, durante uno sciopero di minatori del carbone in West Virginia, e lo completò l’anno seguente a Chicago.
“Solidarity Forever” è uno degli inni sindacali più famosi di sempre e all’epoca comparve, in tutti i paesi di lingua inglese, nelle pubblicazioni e sugli opuscoli distribuiti dai gruppi di attivisti contro la guerra e contro la coscrizione. Per esempio, si trova in apertura di un volantino - lo stesso da cui ho tratto il testo di Never Goes - pubblicato nel 1917 in Australia nell’ambito del vasto movimento politico e sindacale che si opponeva all’introduzione della coscrizione obbligatoria voluta dal primo ministro Bill Hughes. In quel caso gli autori riuscirono a infilare il “broadside” in tutte le guide del telefono stampate dal governo e recapitate a casa agli abbonati.
When the union's inspiration through the workers' blood shall run,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/7/2015 - 13:23

Never Goes

anonimo
Never Goes
[1917]
Testo di anonimo autore australiano, sulla melodia dell’inno religioso “What A Friend We Have In Jesus”
Testo trovato su Australian Folk Songs

Da un opuscolo pubblicato nel 1917 nell’ambito del vasto movimento politico e sindacale che si opponeva all’introduzione della coscrizione obbligatoria voluta dal primo ministro Bill Hughes, il cui governo promosse ben due plebisciti sull’argomento, risultando sconfitto in entrambi. La gente in Australia disse NO, ma questo non impedì il macello di oltre 60.000 soldati australiani e neozelandesi in quel conflitto.

Leggo nell’introduzione al link sopra riportato che il foglio contenente questa e altre conzoni contro la coscrizione militare fu inviato a domicilio a chissà quanti australiani, infilato in mezzo alla guida telefonica stampata dal Government Printing Office…
Are you tired of fat's aggression ?
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/7/2015 - 12:04
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God Save the People

God Save the People
[1916]
Canzone scritta – sulla melodia dell’inno ottocentesco “Commonwealth” composto da Josiah Booth - da attiviste del Labor Women's Anti-Conscription Committee del Victorian Socialist Party (VSP) australiano in occasione del referendum/plebiscito voluto dal governo retto dal laburista Billy Hughes, che voleva introdurre la coscrizione obbligatoria per sostenere la partecipazione dell’Australia alla Grande Guerra.

Testo trovato su Australian Folk Songs

Hughes perse la prima consultazione ma non si diede per vinto, lasciò il partito, ne fondò uno proprio, ritornò al potere, promosse un nuovo referendum alla fine del 1917, perseguitò pacifisti e attivisti anti-coscrizione (con l’arresto di molti dirigenti socialisti, dell’IWW e di direttori dei giornali favorevoli al NO), mise in campi di concentramento migliaia di cittadini di origine tedesca, perse di nuovo la consultazione popolare…... (continua)
When wilt thou save the people?
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/7/2015 - 11:37

Women's No-Conscription Song

Women's No-Conscription Song
[1916]
Canzone composta da attiviste del Labor Women's Anti-Conscription Committee del Victorian Socialist Party (VSP) australiano in occasione del referendum/plebiscito voluto dal governo retto dal laburista Billy Hughes, che voleva introdurre la coscrizione obbligatoria per sostenere la partecipazione dell’Australia alla Grande Guerra.

Testo trovato su Australian Folk Songs

Hughes perse la prima consultazione ma non si diede per vinto, lasciò il partito, ne fondò uno proprio, ritornò al potere, promosse un nuovo referendum alla fine del 1917, perseguitò pacifisti e attivisti anti-coscrizione (con l’arresto di molti dirigenti socialisti, dell’IWW e di direttori dei giornali favorevoli al NO), mise in campi di concentramento migliaia di cittadini di origine tedesca, perse di nuovo la consultazione popolare…
E intanto oltre 60.000 ragazzi australiani morirono a Gallipoli e negli altri... (continua)
Every woman has got to have a say
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/7/2015 - 10:54
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Tommy Is Leaving for the War

Tommy is leaving for the war tells the story of a father saying goodbye to his son before he is deployed to Afghanistan. The song describes the anguish of a fathers struggle to remain strong while his heart is breaking inside.
Tommy is leaving for the war
(continua)
inviata da Tony Aylward 16/7/2015 - 04:05
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Elle n'est pas morte!

Elle n'est pas morte!
Canto e chitarra: Margot Galante Garrone
Traduzione: Salvo Lo Galbo
NON E' MORTA (E NON DORME)
(continua)
inviata da Parvus 15/7/2015 - 17:23
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Mahk Jchi

Mahk Jchi
Sorry for the late reply.

"Our hearts are full and our minds are good. Our ancestors come and give us strength. Stand tall, sing, dance and never forget who you are or where you come from." - These are the full lyrics.

Bernart Bartleby - I'm sorry but I don't speak Italian. I can't tell if you were saying something to me or not. Apologies.
Shawna Shananaquet 15/7/2015 - 04:26
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Don’t Wanna Fight

Don’t Wanna Fight
NIE CHCĘ SIĘ JUŻ WIĘCEJ KŁÓCIĆ
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 14/7/2015 - 21:15




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