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Le Bouffon de Franziska

Le Bouffon de Franziska
Le Bouffon de Franziska

Chanson française – Le Bouffon de Franziska – Marco Valdo M.I. – 2015

ARLEQUIN AMOUREUX – 5

Opéra-récit historique en multiples épisodes, tiré du roman de Jiří Šotola « Kuře na Rožni » publié en langue allemande, sous le titre « VAGANTEN, PUPPEN UND SOLDATEN » – Verlag C.J. Bucher, Lucerne-Frankfurt – en 1972 et particulièrement de l'édition française de « LES JAMBES C'EST FAIT POUR CAVALER », traduction de Marcel Aymonin, publiée chez Flammarion à Paris en 1979.


Cette fois, Lucien l'âne mon ami, notre Arlequin, amoureux et déserteur, est aux prises avec ses maîtres. Il y a bien sûr l'Arlecchina à laquelle il se doit de rendre des comptes, auprès de qui il veut trouver le sens de sa propre vie ; en qui il met toutes ses espérances.

On ne peut en effet être Arlecchino que si on joue la comédie de l'amour avec son Arlecchina et que toujours, à cette figure, on... (continua)
Ach, dit la comtesse Franziska,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 27/4/2015 - 23:23
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Bella Ciao

anonimo
Bella Ciao
Montesole, 26 aprile 2015



BELLA CIAO

il riallestimento del più importante spettacolo del Folk italiano diventa un disco.

con

Lucilla Galeazzi - voce,

Elena Ledda - voce,

Ginevra Di Marco - voce,

Alessio Lega - voce, chitarra

Andrea Salvadori - chitarra, tzouras, armonium, arrangiamenti

Gigi Biolcati - percussioni, voce

Riccardo Tesi - organetto, arrangiamenti, direzione musicale
27/4/2015 - 22:58
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Back Alley Surgery

Back Alley Surgery
Una canzone che si trova solo in un disco postumo pubblicato nel 1980 ed intitolato "Mama Lion".

(B.B.)
Supreme Court sits in Washington
(continua)
27/4/2015 - 19:29
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Captain Swing

Captain Swing
[1995]
Parole e musica di Graham Moore
Nel suo disco intitolato “Tolpuddle Man”
Interpretata anche da Roy Bailey nel suo “Coda” del 2000.

Negli anni 30 dell’800 nelle campagne inglesi fecero la loro comparsa le prime macchine agricole, così come alcuni decenni prima erano comparsi i telai meccanici nelle fabbriche tessili. L’accoglienza, anche in questo caso, non fu buona, perché accompagnata da licenziamenti di massa e diminuzione delle paghe. Nelle campagne inglesi del Sussex e del Kent gruppi di manifestanti cominciarono ad attaccare le proprietà per distruggere le macchine o appiccare il fuoco ai covoni mietuti con esse. In alcune zone, le azioni vennero annunciate con lettere minatorie a firma “Swing”:

“Sir, Your name is down amongst the Black hearts in the Black Book and this is to advise you and the like of you, who are Parson Justasses, to make your wills. Ye have been the Blackguard... (continua)
The sun's gone down, the shutters drawn
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/4/2015 - 16:21
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Stelutis Alpinis

Stelutis Alpinis
Ho 65 anni. Ho cominciato ad ascoltare questa "Preghiera di un popolo" (e che da questa terra friulana nasce)quando avevo 6-7 anni. La cantavano gli avventori dell'osteria dei miei,nelle sere d'inverno intorno alla stufa. Contadini , operai,con qualche "Ragazzo del '99" : gente seria e dura; ma, finito il canto, un lungo silenzio continuava a "cantare" ... nel Cuore e negli Occhi.
Ed io, ancora oggi ogni volta che l'ascolto, sento in gola quel famoso "grop".
Provo anch'io una "traduzione" delle ultime due strofe.

Prendi su, prendi una stellina:
è il ricordo del nostro amore.
Tu gli darai un piccolo bacio
e poi nascondila nel seno.

Quando a casa Tu sei sola
e con il Cuore preghi per me,
Il mio spirito Ti vola attorno,
io e la stella
siamo lì con Te.

Trovo Molto Bella anche la "versione" di De Gregori.
Luigi Girardi 27/4/2015 - 12:20

I Won’t Be a Slave

anonimo
I Won’t Be a Slave
La canzone femminista sulla cui melodia le Lowell Mill Girls costruirono il loro inno di sciopero.
In molte raccolte della prima metà dell’800, come per esempio “The American Minstrel: A Choice Collection of the Most Popular Songs, Glees, Duets, Choruses, & C.”, a cura di J.A. James, Cincinnati, 1837. La data di composizione dovrebbe essere comunque precedente, primissimi anni dell’800.
I WON'T BE A NUN
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/4/2015 - 10:46
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And a-Begging I Will Go (or the Begging Song)

And a-Begging I Will Go (<Em>or</Em> the Begging Song)
[XVII sec.]
Una ballata che deriva probabilmente dal The Beggars Chorus de “A Jovial Crew, or the Merry Beggars”, una commedia scritta dal drammaturgo inglese Richard Brome intorno al 1640.
Nella sua carriera Martin Carthy ne ha offerto più versioni, tutte riconducibili al testo accolto nella raccolta “Vagabond Songs and Ballads of Scotland” a cura di Robert Ford (Londra, 1899), dove però la paternità è attribuita al poeta scozzese settecentesco Alexander Ross.
Nel disco d’esordio, eponimo, di Martin Carthy del 1965.
Martin Carthy s’ispirò ad una precedente versione di Ewan MacColl (che incise la canzone nel suo disco del 1966 “The Manchester Angel”, con Peggy Seeger) che però non sono riuscito ad identificare con certezza tra le tante presenti in Rete. Contribuisco quindi qui innanzitutto il testo adottato da Carthy nel 1965, così come riportato su Mainly Norfolk: English Folk and Other Good Music
Of all the trades in England the beggin' is the best
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/4/2015 - 08:43

Il crociato

Il crociato
Chanson italienne – Il crociato – Joe Fallisi – 2006

Texte inédit envoyé par Joe.



« Pour illustrer la barbarie de la conquête et les attitudes particulières de ses acteurs, voilà les réflexions de deux parmi rares critiques blancs contemporains des événements. Le missionnaire dominicain espagnol Bartolomé de Las Casas écrivait dans sa Brevísima relación de la destruyción de las Indias (1552) :

« Ils entraient dans les villages et ne laissaient ni enfants, ni vieux, ni femmes enceintes ou parturientes, si ce n'est après les avoir éventrées et coupées en morceaux. Ils pariaient lequel savait déchirer un homme d'un seul coup de couteau, ou lui coupait la tête d'un coup de pique, ou lui mettait à nu les viscères. Ils arrachaient les petits du sein des mères et leur claquaient la tête sur les roches. D'autres, de dessus leurs épaules, les lançaient dans les fleuves ; ils les embrochaient... (continua)
LE CROISÉ
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 26/4/2015 - 21:53
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A Margalida

A Margalida
Conocí a Margalida en 1974; unos amigos me la presentaron. Perdí su pista después del fusilamiento de Puig Antich. Ahora no sé lo que hace. Me parece que está por Mallorca pero no estoy seguro. ¿Por qué he realizado esta canción? Bueno, ademas que la conocía personalmente, hay cosas que todavía te recuerdan las paredes... Y no creo que sea oportunismo el haber hecho esta canción ahora, porque si fuera así la habría grabado hace dos o tres años.

Joan Isaac - entrevista en mundodiario, 6 diciembre 1977
26/4/2015 - 21:19
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Get Your Filthy Hands Off My Desert

Get Your Filthy Hands Off My Desert
La frase "Took a Cruiser with all the hands" signigica più o meno "Ha preso un incrociatore con tutti gli effettivi", "all the handa" è un termine marinaresco che significa "tutte le mani (disponibili)". E' nato quando le navi andavano a vela e le mani servivano a manovrare le funi. E' poi rimasto indicando genericamente i marinai imbarcati.
casimiro 26/4/2015 - 00:55
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The Lee Shore

The Lee Shore
Qui è spiegato - in Inglese - cosa si intende con "lee shore". Agli appassionati di nautica il compito di tradurcelo!
http://en.wikipedia.org/wiki/Lee_shore
Luca 26/4/2015 - 00:19
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Long Time Gone

Long Time Gone
La "foto antichizzata" è quella usata per la copertina di Déjà Vu. Il batterista è Dallas Taylor (morto a Gennaio 2015), e non Johnny Barbata!
Luca 26/4/2015 - 00:07
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Se il papa è andato via

anonimo
Se il papa è andato via
Magnifica canzone. Sicuramente contro la guerra, perché è contro gli oppressori, i post su Bergoglio e Videla dovrebbero chiarire questa vicinanza a tutti...

Se il papa è andato via...buon viaggio e così sia!

Mai più sui troni siedano imperatori o re! :)
Titus 25/4/2015 - 21:06
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Amendment

Amendment
(2012)
Album: ¿Which Side Are You On?
Wouldn't it be nice if
(continua)
25/4/2015 - 18:42
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Otto settembre bella data

anonimo
Mi sembra che sia pressochè identica a Otto settembre, inserita da Riccardo già nel 2006...
B.B. 25/4/2015 - 16:45
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Joe Hill's Last Will

Joe Hill's Last Will
24 aprile 2015


Interpretata da Utah Phillips
IL TESTAMENTO DI JOE HILL
(continua)
24/4/2015 - 15:27
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We Just Come to Work Here, We Don’t Come to Die

We Just Come to Work Here, We Don’t Come to Die
Parole e musica di Harry Stamper, uno scaricatore di porto di Coos Bay, Oregon, che fu anche sindacalista e cantautore. Credo che il testo sia stato riveduto e corretto dalla Feeney.
Nella raccolta “Classic Labor Songs” pubblicata dalla Smithsonian Folkways nel 2006.

Harry Stamper scrisse questa canzone quando un giorno la compagnia per la quale lavorava gli ordinò di muovere una gran pila di tronchi senza che vi fossero le necessarie condizioni di sicurezza. Lui si rifiutò e fu licenziato. Fece causa, il giudice gli diede ragione e fu reintegrato e risarcito.
“OSHA”, nel ritornello, è l’acronimo dell’“Occupational Safety and Health Administration”, l’agenzia federale statunitense che vigila sulla sicurezza e salute sui posti di lavoro.
Well I’ve been working here for fifteen years
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/4/2015 - 14:16
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The Song of the Rail

The Song of the Rail
[1920s]
Versi di Ralph Chaplin
Musica di Mark Ross
Nella raccolta “Rebel Voices: Songs Of The Industrial Workers Of The World”, 1988
Life here in town is too damn monotonous,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/4/2015 - 13:50

The Strike

The Strike
[1910s]
Versi di Covington Hall, che spesso si firmava col nome di penna “Covami” (1871-1952), giornalista, poeta e militante sindacale originario del Mississippi.
Nella sua raccolta intitolata “Songs of Love and Rebellion” pubblicata nel 1915.
Say what ye will, ye owls of night,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/4/2015 - 13:13

Battle Hymn of Toil

Battle Hymn of Toil
[1910]
Versi di Covington Hall, che spesso si firmava col nome di penna “Covami” (1871-1952), giornalista, poeta e militante sindacale originario del Mississippi.
Questa è forse la sua canzone più famosa, sulla falsariga de “The Battle Hymn of the Republic”, che a sua volta usava la melodia di “John Brown's Body”.
Nella raccolta di Covington Hall intitolata “Songs of Love and Rebellion” pubblicata nel 1915.
Onward! Onward! Onward!
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/4/2015 - 13:04

Why I Am a Revolutionist

Why I Am a Revolutionist
[1910]
Versi di Covington Hall, che spesso si firmava col nome di penna “Covami” (1871-1952), giornalista, poeta e militante sindacale originario del Mississippi.
Ignoro se questa poesia – conosciuta anche con il titolo “Why I Am A Socialist” - sia stata messa in musica, ma come tutte le poesie di “Covami” nacque come canzone e fu infatti inclusa nella sua raccolta intitolata “Songs of Love and Rebellion” pubblicata nel 1915.
I have heard the child-slaves weeping when the world was fair and bright,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/4/2015 - 12:51
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The Red Feast

The Red Feast
[1914]
Versi di Ralph Chaplin, originariamente pubblicati nella raccolta autoprodotta intitolata “When The Leaves Come Out And Other Rebel Verses By Ralph Chaplin”, Cleveland, 1917.
Poi in “Bars and Shadows. The Prison Poems of Ralph Chaplin”, raccolta pubblicata nel 1922.
Interpretata da Willard Losinger sulla musica di "Hatikva" (l'inno nazionale israeliano)

Propongo questi versi di Ralph Chaplin come Extra solo perchè non sono certo che siano mai stati messi in musica, come peraltro invece lo furono molte sue poesie (* nota: avendo trovato la versione musicata la abbiamo poi tolta dagli extra).
Ma mi pareva che questo intenso appello contro la guerra non potesse mancare sulle CCG/AWS.
Schierarsi contro la guerra, specie quando ne risuonano i tamburi o già le esplosioni, è sempre molto coraggioso e pericoloso. Ne sapevano qualcosa Ralph Chaplin, Joe Hill, Frank Little, Wesley Everest... (continua)
Go fight, you fools! Tear up the earth with strife
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/4/2015 - 11:56

Blasphemy

Blasphemy
Canzone a firma “Covami”, nome di penna di Covington Hall (1871-1952), giornalista, poeta e militante sindacale originario del Mississippi.
Fu autore di una raccolta di canzoni intitolata “Songs of Love and Rebellion” pubblicata nel 1915, ma questa “Blasphemy” – dove il “wobbly” imprigionato e giustiziato è paragonato a Cristo – non vi è inclusa ed è sicuramente precedente, facendo parte della collezione del militante anarchico Jo Labadie, da lui conferita all’Università del Michigan nel 1911. La “Labadie Collection” è forse la più completa raccolta di materiale sulle lotte anarco-sindacali negli USA tra fine 800 ed inizio 900.
Testo trovato su “Rebel Voices: An IWW Anthology”, a cura di Joyce L. Kornbluh, USA 1964.

Qual è la differenza tra Cristo e il militante sindacale? Nessuna: entrambi furono arrestati, torturati ed uccisi con l’accusa di aver voluto “detronizzare Dio e sovvertire l’ordine costituito”…
"You shall not kill. You shall love your neighbor as yourself
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/4/2015 - 11:13
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Casey Jones, the Union Scab

Casey Jones, the Union Scab
24 aprile 2015

Due parole del traduttore, e forse anche tre. Probabilmente Joe Hill non ce l'aveva direttamente con il Casey Jones storico, nonostante le premesse non siano sbagliate; qui “Casey Jones” è una sorta di simbolo del crumiro, preso apposta perché considerato un eroe da tutti. La si potrebbe tranquillamente definire una provocazione. Il macchinista crumiro di questa canzone è, del resto, di Los Angeles (“an Angelino”) e lavora sulla linea South Pacific (SP), mentre Casey Jones era di Jackson, Tennessee ed aveva vissuto vicino a Cayce, Kentucky (da cui il soprannome “Casey”; il suo vero nome era Jonathan Luther Jones), e lavorava sulla linea Illinois Central Railroad (IC). Sebbene fosse considerato una persona ambiziosa, non risulta che avesse mai fatto il crumiro o che avesse mai danneggiato altri lavoratori. Il suo famoso incidente, avvenuto il 30 aprile 1900 alla guida della locomotiva “Cannonball”, fu in gran parte dovuto ad uno scambio bloccato che non gli era stato segnalato.
CASEY JONES IL CRUMIRO
(continua)
24/4/2015 - 10:25

Bread and Roses

Bread and Roses
24 aprile 2015
IL PANE E LE ROSE
(continua)
24/4/2015 - 08:45

Down in the Old Dark Mills

Down in the Old Dark Mills
24 aprile 2015

Due parole del traduttore. Ho tradotto con "fabbrica", ma deve naturalmente sottintendersi che un "mill" (che in origine significa "molino") è costantemente una fabbrica tessile ("cotton mill" è il cotonificio).
LA' NELLA NERA E VECCHIA FABBRICA
(continua)
24/4/2015 - 08:04
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Ninna nanna

Ninna nanna
lina (menini)
lina_menini@fastwebnet.it

grazie mi avete fatto conoscere delle canzoni di paolo che non conoscevo.
24/4/2015 - 07:47
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Ten cholerny deszcz

Ten cholerny deszcz
24 aprile 2015
QUESTA PIOGGIA MALEDETTA
(continua)
inviata da Krzysiek 24/4/2015 - 07:45
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Dodi Moscati: Stai attento

Dodi Moscati: Stai attento
24 aprile 2015
ALE UWAŻAJ
(continua)
inviata da K 24/4/2015 - 06:39
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Ten cholerny deszcz

Ten cholerny deszcz
Sta finendo l'Europa fondata sulla "puttagine" Signori miei... Le vere puttanate cominceranno adesso
(krzyś)

Assolutamente d'accordo. Però in italiano si dice "puttanaggine" :-) (rv)
24/4/2015 - 02:55
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Jeśli nie wrócę

Jeśli nie wrócę
Sarà in fiorentino, livornese, perché in italiano non esiste, c'è invece: "matuṡa". Forse intendevi questo?
http://www.treccani.it/vocabolario/tag...
(Krzysiek)

No, no, è proprio in italiano antico. Salud! (rv)
24/4/2015 - 02:42
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Revolution / Na krawędzi

Revolution / Na krawędzi
RIVOLUZIONE / AL LIMITE
(continua)
inviata da Krzysiek 24/4/2015 - 00:41
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Białe róże (Rozkwitały pąki białych róż)

Białe róże (Rozkwitały pąki białych róż)
Incredible... Thanks Juha!
Obliged
Krzysiek 24/4/2015 - 00:04
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Ilegal, ¿Y Qué?

Ilegal, ¿Y Qué?
CLANDESTINO, E ALLORA?
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/4/2015 - 20:46
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Τò Ἄξιόν Ἐστι

Τò Ἄξιόν Ἐστι
Per prima cosa, quando spedisci un commento, dovresti firmarti (non importa se col tuo nome o con un nickname; ma non amiamo i commenti anonimi). Poi dovresti chiarire che cosa intendi con "regole delle enclitiche"; puo' anche darsi che il testo abbia bisogno di una revisione, ma dovresti segnalare i casi in cui, a tuo parere, ci sarebbe bisogno di intervenire. Saluti.
CCG/AWS Staff 23/4/2015 - 19:58
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In Generale

In Generale
Questa credo sia una delle più belle canzoni degli Elii, a me piace da impazzire :-)
Cristian 23/4/2015 - 17:28
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Mario

Mario
bellissimo testo nella sua lucida visione del mondo
grazie Lorenzo
e grazie anche a a tuo padre
i.fermentivivi 23/4/2015 - 15:32
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Fifty Thousand Lumberjacks

anonimo
Fifty Thousand Lumberjacks
[1917]
Versi di autore anonimo, sull’aria di una canzone carceraria, “Portland County Jail”.
Canzone pubblicata sull’edizione del 1917 del “Little Red Songbook” dell’Industrial Workers of the World (IWW).
Testo trovato su Political Folk Music Dot Org

Una brano cantato dai taglialegna della regione del Pacific Northwest (comunemente compresa tra Oregon, Washington e British Columbia canadese) durante un grande sciopero per le 8 ore tenutosi nel 1917.
Il fatto che la prima motosega portatile sia stata inventata in Germania nel 1925 e commercializzata solo nei primi anni 30 fa immediatamente pensare a quanto questo lavoro, già di per sé ancora oggi faticoso, sia stato più duro assai fino a quel momento…
Fifty thousand lumberjacks; fifty thousand packs;
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/4/2015 - 14:16

In the Good Old Picket Line

anonimo
In the Good Old Picket Line
[1912]
Canzone di autore anonimo direttamente dal “Lawrence textile strike”, Lawrence, Massachusetts, 1912, diretto dall’Industrial Workers of the World (IWW).
Testo trovato su “The Encylopedia Of Strikes In American History”, a cura di Aaron Brenner, Benjamin Day ed Immanuel Ness, USA 2009.
Al proposito si vedano anche John Golden and the Lawrence Strike, Bread and Roses di Arturo Giovannitti, Bread and Roses di Judy Collins e Few of Them Are Scabbing It.

“Mr. Lowe” è Arthur H. Lowe, manager della Lancaster Mills Corporation, allora proprietaria di gran parte degli impianti di Lawrence.

Elizabeth Gurley Flynn (1890-1964), wobbly ed esponente comunista, fu invece uno dei leader dello sciopero.
In the good old picket line,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/4/2015 - 11:50

Few of Them Are Scabbing It

anonimo
Few of Them Are Scabbing It
[1912]
Canzone di autore anonimo, sulla melodia di “Everybody’s Doing It” di Irving Berlin.
Canzone anti-crumiri direttamente dal “Lawrence textile strike”, Lawrence, Massachusetts, 1912, diretto dall’Industrial Workers of the World (IWW).
Testo trovato su “The Encylopedia Of Strikes In American History”, a cura di Aaron Brenner, Benjamin Day ed Immanuel Ness, USA 2009.
Al proposito si vedano anche John Golden and the Lawrence Strike, Bread and Roses di Arturo Giovannitti e Bread and Roses di Judy Collins.

“Mr. Lowe” è Arthur H. Lowe, manager della Lancaster Mills Corporation, allora proprietaria di gran parte degli impianti di Lawrence.
Few of them are scabbing it, scabbing it, scabbing it,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/4/2015 - 11:28
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Eight Hour Day

Eight Hour Day
Due strofe aggiuntive da una versione trovata su “The Encylopedia Of Strikes In American History”, a cura di Aaron Brenner, Benjamin Day ed Immanuel Ness, USA 2009
“The Knights Of Labor” è stata la più importante organizzazione sindacale nell’ultimo ventennio dell’800.

THE KNIGHTS OF LABOR

[…]

Here’s to the Knights of Labor,
That brave and gallant band,
That Corbon and old Swigard
Is trying to disband.

But stick and hang brave union men,
We’ll make them rue the day
They thought to break the K. of L.
In free Americ-a.

[…]
Bernart Bartleby 23/4/2015 - 11:00

The Strike

anonimo
The Strike
[1877]
Canzone di autore anonimo dal “Great Railroad Strike of 1877”, anche noto come “Great Upheaval”.
Testo trovato su “The Encylopedia Of Strikes In American History”, a cura di Aaron Brenner, Benjamin Day ed Immanuel Ness, USA 2009.

Alla fine della Guerra Civile si verificò il boom delle costruzioni ferroviarie. Solo tra il 1866 ed il 1873 vennero posati 55.000 km di binari, coast to coast! I cantieri assorbivano quasi più lavoratori che in agricoltura. Il giro di investimenti ed il loro alto rischio erano abnormi, con l’esposizione diretta di banche ed istituti privati che però agivano spesso anche come agenzie governative. La bolla speculativa esplose con il “Panic of 1873”, la solita periodica crisi di “riaggiustamento strutturale” dei mercati, e naturalmente il botto travolse i lavoratori. Il taglio dei salari e il peggioramento repentino delle condizioni di lavoro e di vita portarono... (continua)
Aye, listen, ye millionaires, listen!
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/4/2015 - 10:52




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