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La signora del quinto piano

La signora del quinto piano
da "L'abitudine di tornare" (2015)

Nei brani più di denuncia, da La signora del quinto piano che descrive un femminicidio a La notte più lunga sui barconi di immigrati, utilizzi un tono di feroce sarcasmo, accompagnato però da una musica quasi dolciastra: è una scelta stilistica?

"No, proviene dalla nostra cultura siciliana. Il buon Pirandello ha introdotto il concetto dell'umorismo che è il sentimento del contrario: davanti il carretto e dietro la tragedia. Sta un po' nello stile siciliano descrivere anche le tragedie in maniera sarcastica, umoristica. Basterebbe vedere Emma Dante che è proprio la rappresentazione dello spirito siciliano. Penso che in questo sono proprio figlia della mia terra".
Intervista a Carmen Consoli
La signora del quinto piano ha un piccone in salotto, un guardiano fidato
(continua)
21/1/2015 - 23:48
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Esercito silente

Esercito silente
da "L'abitudine di tornare" (2015)

Palermo: guerre e faide di mafia, lo stato assente che compare solo ai funerali, l'omertà, la lotta di Peppino Impastato, lo scempio della costruzione dell'aeroporto di Punta Raisi, oggi intitolato a Falcone e Borsellino.
Come si può credere che questa città
(continua)
21/1/2015 - 23:40
Percorsi: Mafia e mafie
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La notte più lunga

La notte più lunga
da "L'abitudine di tornare" (2015)

La furia mediatica che accompagna gli sbarchi degli immigrati in Sicilia
Verso l'alba avvistammo quella barca malandata
(continua)
21/1/2015 - 23:35
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Son al louarn kounnaret

Son al louarn kounnaret
LA CANZONE DELLA VOLPE ARRABBIATA
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 21/1/2015 - 23:12
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Ur bez e Dulenn

Ur bez e Dulenn
UNA TOMBA A DUBLINO
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 21/1/2015 - 22:59
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Mi país

Mi país
[196?]
Parole e musica di Gonzalo Navas Cadena, in arte Pablus Gallinazo (o Gallinazus), cantautore e poeta colombiano.
Ignoro se Pablus Gallinazo abbia mai inciso questa sua canzone. Sicuramente all’epoca la interpretarono Ana y Jaime (un duo colombiano anch’esso autore di canzoni di protesta) e più recententemente i K.O.M.A., una punk band di Bogotà (nel loro album “Basura de Estado” pubblicato nel 2013.)
Con un poco de humor
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/1/2015 - 22:44
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Hay un niño en la calle y un diamante en un baile

Hay un niño en la calle y un diamante en un baile
[1972?]
Parole e musica di Gonzalo Navas Cadena, in arte Pablus Gallinazo (o Gallinazus), cantautore e poeta colombiano.
Nel disco intitolato “El comandante”

Ho scoperto dell’esistenza di questo cantautore “di protesta” colombiano trovando il suo curioso nome d’arte nel testo di Canción protesta degli Aterciopelados.
Pare che Gonzalo Navas Cadena decise di chiamarsi Pablus Gallinazus in onore dei Paolo famosi dell’epoca (Paolo VI, Pablo Picasso, Pablo Neruda,...) e perchè l'Urubù dalla Testa Nera (Coragyps atratus) - un uccello che in America Latina viene variamente chiamato “buitre negro”, “zopilote” o, appunto, “gallinazo” - era uno dei pochi animali non ancora utilizzati nell’araldica, siccome che è un avvoltoio, un uccellaccio mangiacarogne...
En el fango del mundo se ve
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/1/2015 - 21:48
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La chanson des Restos

La chanson des Restos
[1986]
Parole e musica di Jean-Jacques Goldman.

Goldman scrisse questa canzone per Coluche che aveva appena fondato un’associazione caritativa chiamata “Les Restos du cœur”, per la lotta contro la povertà e contro lo spreco e la distruzione delle eccedenze alimentari per ragioni di mercato (un’esperienza paragonabile al nostro Banco Alimentare, ma molto più articolata).
Purtroppo Coluche morì poco dopo, il 19 giugno 1986, in un incidente motociclistico (un episodio molto misterioso, che molti hanno considerato un assassinio, per via della personalità molto scomoda di Coluche)
Moi, je file un rancard
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/1/2015 - 16:20
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Il naufragio del Katër i Radës

Il naufragio del Katër i Radës
2007
Est!

La Katër i Radës, realizzata in Unione Sovietica negli anni cinquanta come motosilurante, era stata trasformata in pattugliatore costiero negli anni settanta.

Era stata rubata al porto di Saranda da gruppi criminali che gestivano il traffico di immigrati clandestini. Partì da Valona nel pomeriggio del 28 marzo 1997carica di profughi che cercavano di raggiungere le coste italiane, per fuggire dall'Albania in preda all'anarchia. Sulla piccola imbarcazione, progettata per 9 membri dell'equipaggio, avevano trovato invece posto verosimilmente 142 persone.

Alle 17:15 fu avvistata dalla fregata Zeffiro, impegnata nell'operazioneBandiere Bianche, nome in codice con cui era nota l'operazione di blocco navale realizzata per limitare gli sbarchi delle cosiddette carrette del mareprovenienti dalle coste albanesi. La Zeffiro intimò alla Katër i Radës di invertire la rotta, ma la nave albanese... (continua)
Gli occhi verso Est a montagne non più mie
(continua)
inviata da dq82 21/1/2015 - 15:40
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Sois fainéant (ou Conseil à un nourrisson)

Sois fainéant (<em>ou</em> Conseil à un nourrisson)
[1977]
Scritta da Michel Colucci, in arte Coluche (1944-1986), umorista ed attore francese.
Nel disco “Enregistrement public Vol. 3”
A toi l'enfant qui viens de naître
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/1/2015 - 15:07
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La guitare enragée (ou Les salauds!)

La guitare enragée (<em>ou</em> Les salauds!)
[1982]
Scritta da Michel Colucci, in arte Coluche (1944-1986), umorista ed attore francese.
Nel disco intitolato “...Adieu, me revoilà!”
[Parlé:]
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/1/2015 - 14:57
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Misère

Misère
[1978]
Scritta da Jean-Louis Chotard - Gérard Grandjean / Pierre Bénichou - Marie Grospierre
Nell’album dal vivo intitolato “Le triomphe de Coluche au Gymnase”
Misère, misère
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/1/2015 - 14:38
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The Ballad Of Sacco And Vanzetti, Part Two

The Ballad Of Sacco And Vanzetti, Part Two
Versione per voce e violino del brano di Joan Baez ed Ennio Morricone colonna sonora del film "Sacco e Vanzetti" diretto da Giuliano Montaldo, tratto dal cd "Grand Tour" di Katya Sanna

- "Grand Tour"

Katya Sanna 21/1/2015 - 12:37
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Storie di uomini di donne e di sogni

Storie di uomini di donne e di sogni
Brano dedicato ai popoli migranti.
Si immagina la Terra osservata da una navicella spaziale
che attraverso rapide zoomate protocolla le migrazioni dei popoli
Aspettative di migliori condizioni di vita
(continua)
inviata da Katya Sanna 21/1/2015 - 12:21
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Una flor para mascar

Una flor para mascar
[1961]
Parole e musica di Gonzalo Navas Cadena, in arte Pablus Gallinazo (o Gallinazus), cantautore e poeta colombiano.
Nell’album “Una flor para mascar, vol.2” pubblicato nel 1972 (almeno, credo)

Ho scoperto dell’esistenza di questo cantautore “di protesta” colombiano trovando il suo curioso nome d’arte nel testo de Canción protesta degli Aterciopelados.
Pare che Gonzalo Navas Cadena decise di chiamarsi Pablus Gallinazus in onore dei Paolo famosi dell’epoca (Paolo VI, Pablo Picasso, Pablo Neruda,...) e perchè l'Urubù dalla Testa Nera (Coragyps atratus) - un uccello che im America Latina viene variamente chiamato “buitre negro”, “zopilote” o, appunto, “gallinazo” - era uno dei pochi animali non ancora utilizzati nell’araldica, siccome che è un avvoltoio, un uccellaccio mangiacarogne...

Questa “Una flor para mascar” è una delle più famose del Gallinazo ed è una dolente ma anche divertente... (continua)
El reloj se ha dañado
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/1/2015 - 23:23
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Il massacro dei trecentoventi (Le Fosse Ardeatine)

anonimo
Il massacro dei trecentoventi (Le Fosse Ardeatine)
Potrete trovare il racconto di Joseph Reider "Io, Disertore della Wehrmacht" su Patria Indipendente), numero 3 del 2005 pagine 40-44

Sullo stesso numero della rivista, segnalo l'interessante articolo "Quella guerra ai civili nella certezza dell'impunità" ( pag. 52-55) sull'argomento delle stragi nazifasciste in italia.
Gianfranco
20/1/2015 - 16:56
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Canción del pueblo

Canción del pueblo
“La Solfónica” è un gruppo spontaneo di cantori e musicisti nato in Spagna nel 2011 in seno al Movimiento 15-M, meglio noto come “Indignados”.
Cuando el pueblo alza su voz
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/1/2015 - 16:12
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Canción protesta

Canción protesta
[2006]
Nell’album intitolato “Oye”
Contra los talabosques
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/1/2015 - 14:07
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Rosas en el mar

Rosas en el mar
[1966]
Una delle prime canzoni scritte da Aute, poi inserita nell’albun d’esordio “Diálogos de Rodrigo y Ximena” pubblicato nel 1968.
Interpretata anche da Massiel nel 1967.
Testo trovato su Cancioneros.com
Recentemente reinterpretata dal gruppo punk rock spagnolo Reincidentes nella loro raccolta intitolata “Aniversario” pubblicata nel 2013.
Voy buscando un amor
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/1/2015 - 13:14

Ciutat Morta – il caso 4-F

Antiwar Songs Blog
Ciutat Morta – il caso 4-F
Abbiamo cercato una canzone che parlasse del caso 4-F, un caso paradigmatico di repressione poliziesca, montatura giudiziaria e corruzione politica accaduto a Barcellona negli ultimi anni, ma non l’abbiamo (per ora) trovata. Per saperne di più vi consigliamo di guardare il documentario autoprodotto, estremamente ben fatto, Ciutat Morta (el cas 4-F). Il film è disponibile […]
Antiwar Songs Staff 2015-01-19 21:20:00
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Գինի լից

anonimo
Գինի լից
Gini lits
[1921?]
Canzone armena che celebra l’assassinio del Gran Visir dell’impero ottomano Mehmed Talât Pasha, avvenuto a Berlino il 15 marzo 1921 ad opera di Soghomon Tehlirian (Սողոմոն Թեհլերեան), militante rivoluzionario armeno, con la determinante collaborazione logistica dei servizi segreti britannici.

Mehmed Talât Pasha era stato uno degli uomini politici più influenti dell’impero ottomano durante la Prima guerra mondiale ed il mandante del genocidio armeno. Gli inglesi, alla fine della guerra, avrebbero voluto arrestarlo e processarlo per i suoi crimini, e non solo per il massacro della popolazione armena, ma poi, per motivi di opportunità diplomatica (Talât Pasha si era rifugiato a Berlino dove godeva di piena protezione), preferirono lasciarlo alla vendetta dei perseguitati. Mehmed Talât Pasha era infatti considerato dagli armeni come l’ “Hitler turco”, il n° 1 nella lista... (continua)
Աշխարհ սարսափ հայի ահը,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/1/2015 - 13:39
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Scala crimen de estado

Scala crimen de estado
Barcellona, 15 gennaio 1978. Il sindacato anarchico CNT (uscito da solo due anni dalla clandestinità in cui era costretto durante la dittatura) indice una manifestazione a cui partecipano circa 15000 persone contro i cosiddetti Patti della Moncloa tra il governo e i principali sindacati nel difficile periodo della transizione. Durante la dimostrazione alcuni giovani lanciarono delle bottiglie molotov contro la facciata del locale "Scala". Secondo la versione ufficiale della polizia, queste bottiglie avrebbero causato l'incendio ed infine il collasso dell'intero palazzo causando la morte di quattro operai - paradossalmente aderenti alla CNT.

Tuttavia fu subito chiaro che l'incendio fu opera di alcuni infiltrati nelle fila del sindacato e che materiali incendiari erano stati collocati nell'edificio prima della manifestazione, dato che era evidentemente impossibile che delle semplici molotov... (continua)
Otra vez resurgen con fuerza
(continua)
18/1/2015 - 19:19
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Cinq ans

Cinq ans
(2009)
Album: En quête de sens
Du haut de ses cinq ans
(continua)
18/1/2015 - 16:40
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Take Me to Church

Take Me to Church
[2013]
Parole e musica di Andrew Hozier-Byrne, in arte Hozier, cantautore irlandese
Singolo del 2013 poi incluso nell’EP "Take Me to Church" riedito nel 2014

Un brano che da noi è noto solo da qualche settimana, proposto a spron battuto da tutte le radio e già entrato nelle orecchie di tutti, accompagnato da video diretto nel 2013 da Brendan Canty.

“Take Me To Church” è una canzone d’amore, un’esperienza che Hozier descrive come religiosa nella sua purezza di vita, di morte e di resurrezione. E proprio per questo risulta all’autore ancora meno comprensibile come il Potere - molto spesso quello esercitato dalle chiese in nome della religione che credono di rappresentare, ma talora anche quello di governi autoritari o reazionari o di gruppi violenti generalmente appartenenti alla galassia dell’estrema destre - possa condannare la libertà, la purezza, la religiosità dell’amore nelle sue... (continua)
My lover's got humour
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/1/2015 - 11:04
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J'ai honte

J'ai honte
(2009)
Album: En quête de sens

Dai rimpatri forzati degli immigrati ai dittatori accolti a braccia aperte nel paese dei diritti dell'uomo c'è molto da vergognarsi in Francia (ma non solo)
Les charters vers l’Afrique ont repris leur envol
(continua)
18/1/2015 - 00:54

Jacques Roumain: Madrid

Jacques Roumain: Madrid
... et malgré le poing du Saint-Père...
L.L. 17/1/2015 - 21:30
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La grande marée

La grande marée
Album: "Le Stéphanois" (1975)

« La Grande Marée », una canzone futurista: chitarre acustiche e una voce all'inizio sommessa e dolce, ma quello che racconta è terribile. Via via la voce accelera si inasprisce. E' quasi 1984 di Orwell.
Un colosse aux pieds d'argile surveille la frontière
(continua)
17/1/2015 - 19:13
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Perdimos

Perdimos
ABBIAMO PERSO
(continua)
inviata da Maria Cristina Costantini 17/1/2015 - 17:45
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Libera nos Domine

Libera nos Domine
Tradução para português de Riccardo Venturi
17.1.2014



A tradução é dedicada à memória de

JOSÉ SARAMAGO
escritor de fala portuguesa

Luz na Cegueira do obscurantismo religioso.

Obrigado.

LIVRE-NOS O SENHOR
(continua)
17/1/2015 - 12:27
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War Is Starting Again

War Is Starting Again
Lightnin’ Hopkins was a Texas country bluesman of the highest order. Stylistically, he often sang in a talking blues style, but that is in spite of the fact that he had a tremendous, powerful singing voice. Lyrically, he would tackle themes that included black life in the segregated south as well as less political topics including having bad luck in love. His approach to the blues lent him a considerable palette with which to paint a picture of the personal effects of war on a human being. At the start of the song, the singer’s reaction to the beginning of a new war seems to be essentially negative. He considers the panic that mothers will feel and the losses that many wives will sustain as a cost. In addition, he claims he’s been to war before and opines that he definitely doesn’t want to go back. But by the end of the tune, he changes his basic attitude because his lover’s boyfriend is going off to war, leaving her available to the singer. This, he admits, “is a better break for me”.

Greatest Blues Songs About War
Woe, you know this world done get tangled now, baby
(continua)
17/1/2015 - 05:18
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L'ombre

L'ombre
Versi di François Mauriac (1885-1970), scrittore francese
Musica di Luc Porret
Interpretata dalla Gréco nel 1953
Aux jours où la chaleur arrêtait toute vie,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/1/2015 - 14:56
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O Jéhovah

O Jéhovah
[1986]
Parole e musica di Guy Béart
Nell’album intitolato “Demain je recommence”
Mon Dieu, protège-moi du beau
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/1/2015 - 14:25

Où sans vieillir

Où sans vieillir
Versi di Jean Genet (1910-1986), scrittore poeta ed autore drammatico.
Musica di Hélène Martin, che la incise in un EP nel 1966. Inclusa anche nell’album “Chante les poètes”

Poesia che fa il paio con Le condamné à mort
Où sans vieillir je meurs je t'aime ô ma prison.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/1/2015 - 13:58
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Charlie

Charlie
[2015]
Scritta da Cyril Célestin, in arte Guizmo
Dedicata all’amico Bernard Verlhac, in arte Tignous (1957-2015), vignettista del Charlie Hebdo assassinato insieme a diversi suoi colleghi nell’attacco terrorista del 7 gennaio 2015.
Le monde a changé, Charlie
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/1/2015 - 10:47
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Georges Brassens: Trompe la Mort

Georges Brassens: Trompe la Mort
da "Brassens - tutte le canzoni tradotte".
INGANNA LA MORTE
(continua)
15/1/2015 - 23:31

La Ballade des Assassins

La Ballade des Assassins
La Ballade des Assassins

Chanson française – La Ballade des Assassins – Marco Valdo M.I. – 2015  
Parodie d'après Gilbert Bécaud 
La Ballade des Baladins
Paroles: Louis Amade. Musique: Gilbert Bécaud 1953


Voici encore une parodie, mon ami Lucien l'âne. Encore une fois, j'ai pris pour point de départ une chanson de Gilbert Bécaud. Une chanson de divertissement, sautillante à souhait et quand même, comme toujours chez cet artisan de la chanson, du travail bien fait, très à la mode de son temps. De la confection, mais de la bonne, disait-on chez les tailleurs. C'est comme ça dans la chanson commerciale, quand on veut en faire un « succès » et tenir commerce. À l'origine, cette chanson racontait une gentille histoire de baladins, une histoire perdue au fond des âges, qui ne risquait pas de choquer les oreilles et déjà, qui pratiquait – comme presque toujours dans la chanson médiatisée... (continua)
Les assassins qui marchent dans nos rues
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 15/1/2015 - 21:21
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Gilbert Bécaud: Charlie, t'iras pas au paradis !

Gilbert Bécaud: Charlie, t'iras pas au paradis !
Charlie, t'iras pas au paradis !

Chanson française – Gilbert Bécaud – 1970
Paroles de Pierre Delanoé
Musique de Gilbert Bécaud

Oui, je sais, ce n'est pas vraiment une Chanson contre la Guerre, mais c'est une chanson extraordinaire en ce qu'elle annonçait à Charlie qu'il n'ira pas au Paradis… C'était vers 1970. Depuis la chose se vérifie… tous les fanatiques vous le diront : Charlie n'ira pas au Paradis ! Et Lucien l'âne mon ami, pour rendre la chose plus crédible, pour rendre le Charlie de Bécaud, plus Charlie-Hebdo, je me suis offert le plaisir d'ajouter un vers de temps en temps.

Ah oui, et quoi ?, demande Lucien l'âne en levant sa queue en point d'interrogation majuscule.

Simplement, deux tout petits vers dans la litanie… Car dans la chanson d'origine, il y a une litanie qui commence par : Je pense à Marie… Peut-être même, l'auteur , les auteurs ou un des deux auteurs, le chanteur,... (continua)
Charlie, oh Charlie, t´iras pas au paradis !
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 15/1/2015 - 15:40
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La morte saison

La morte saison
[1975/1981]
Parole di Allain Leprest e Fabrice Plaquevent
Musica di Lucien Heurtebise
Nel disco di Lucien Heurtebise intitolato “Chansons du temps qu'il fait” pubblicato nel 2007
Testo trovato su Allain Leprest, 3 juin 1954 - 15 août 2011. Paroles…

Una canzone - mai incisa da Leprest - dedicata a Missak Manouchian e a Robert Desnos
J'ai su de bouche de poète
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/1/2015 - 14:17




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