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Cantata per Rocco Scotellaro

Cantata per Rocco Scotellaro
Cantata per Rocco Scotellaro

[1975]
Testo e musica di Nadia Furlon e Mario Acquaviva
Album: Quarto Stato
Lyrics and music by Nadia Furlon and Mario Acquaviva
Album: Quarto Stato



"E' stato uno dei primi gruppi della Cooperativa L’Orchestra, l'etichetta musicale degli Stormy Six. Il loro disco, che prendeva il nome Quarto Stato, uscito nel 1975, ha avuto un certo ruolo nel campo della nuova musica politica, grazie alle numerose esibizioni, sostenute anche all’estero, soprattutto in Germania. Il disco era firmato dai due componenti del Quarto Stato, Nadia Furlon e Mario Acquaviva, che provenivano dalla Commissione Culturale del Movimento Studentesco, e si avvaleva del contributo di musicisti occasionalmente strappati al terreno jazzistico, Gaetano Liguori, Roberto Del Piano. C’erano alcuni pezzi che si elevavano sopra gli altri, Il brigante, Luca Marano (ripresi dalle tradizioni popolari... (continua)
Piangono i padri
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/6/2014 - 15:35
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Il meridionale

Il meridionale
[1962]
Parole e musica di Franco Trincale
Nell’LP autoprodotto intitolato “Canzoni in piazza!”
Testo trovato su Il Deposito
Io sono nato laggiù in Meridione
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/6/2014 - 14:21
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Berlin

Berlin
[1965]
Parole e musica di Leo Di Gianantonio, in arte Leo Valeriano, che negli anni 60 fu uno dei promotori della cosiddetta “musica alternativa di destra”.
(Indicate tra parentesi alcune lievi variazioni inserite in una versione successiva del brano).
Testro trovato su Lorien – Archivio storico della musica alternativa

Era il giorno di Natale del 1965 e Leo Valeriano salì su una torretta del Check Point Charlie a Berlino Ovest, imbracciò la chitarra e si mise a cantare questa sua canzone all’indirizzo dell’Est, sotto gli sguardi della Volkspolizei (i “VoPos”) della Repubblica Democratica Tedesca…
Poi andò a rendere omaggio a Peter Fechter, nel luogo in cui il giovane appena diciottenne fu colpito dai Vopos il 17 agosto 1962 mentre tentava di scavalcare il Muro, e lasciato morire dissanguato, senza assistenza medica, nella “terra di nessuno”…

L’altro nome citato nella canzone è quello... (continua)
A nord e a sud si parla
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/6/2014 - 14:00
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Cristo è là

Cristo è là
2014
Mo' mo'
(Audioglobe, New Model Label)

Cristo è là è posta vicino alla chiusura: è un brano reggae dedicato a Federico Aldrovandi e il testo si basa sulle parole di Lino Aldrovandi in memoria del figlio assassinato.

23 dicembre 2013

Il giorno che venisti al mondo fu il più bello della mia vita e vorrei tanto tenerti ancora in braccio, perché non ci si può abituare all’orrore della morte, all’orrore dell’uccisione di un figlio. Ora dopo ben otto anni da quando 4 individui con una divisa addosso ti uccisero senza una ragione, non mi è rimasto altro che raccontare quanto meraviglioso voglia dire essere stato tuo papà, nella gioia, nell’amore e maledettamente nel dolore insopportabile di non poterti mai più avere accanto. Ma tanti altri padri, madri, sorelle, fratelli, figli e figlie di altre vittime potrebbero dire la stessa cosa, testimoni in prima persona di tempi, da troppo, mai... (continua)
Ammiro il cielo
(continua)
inviata da DoNQuijote82 4/6/2014 - 00:15

Le Ramasseur d'Olives

Le Ramasseur d'Olives
Le Ramasseur d'Olives

Chanson française – Le Ramasseur d'Olives – Marco Valdo M.I. – 2014


Mon cher ami Lucien l'âne, il faut que je t'explique … Il te souviendra que l'autre jour en présentant une chanson de Rocco Scotellaro, U metetore, intitulée dans sa traduction française : LE MOISSONNEUR, j'avais évoqué un « cueilleur d'olives » et une chanson que j'entendais faire à son sujet... et bien le voici et pas seulement en chanson, comme tu vas le voir.

En chair et en os, alors ?, dit Lucien l'âne en levant les oreilles si noires, si noires...

Pas du tout... Je reprends seulement en introduction à cette chanson écrite hier, La Méridienne de la sorcière verte, qui est la traduction française du texte d'Ugo Dessy et j'y ai laissé l'introduction que j'y avais faite... Voilà tout ce que tu trouveras ci-après.

Cette chanson est la transposition d'une nouvelle de l'écrivain sarde Ugo Dessy,... (continua)
Les palourdes se pêchent avec les pieds
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 3/6/2014 - 19:20
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Umanità

Umanità
[1976]
Parole e musica di Fortunata “Fufi” Sonnino, cantautrice e chitarrista, oggi “cristalloterapista” in quel di Roma.
Nel disco intitolato “Canti delle donne in lotta, n. 2”, I Dischi dello Zodiaco, 1976.
Umanità
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/6/2014 - 15:32
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Ma verrà un giorno

Ma verrà un giorno
[1974]
Versi di Dacia Maraini.
Musica di Yuki Maraini (1939-1995, musicista, cantante e compositrice italiana) e Fortunata “Fufi” Sonnino (cantautrice e chitarrista, oggi “cristalloterapista”) del Movimento Femminista Romano.
Nel disco intitolato “Canti delle donne in lotta, n. 2”, I Dischi dello Zodiaco, 1976.
Testo trovato su Il Deposito.
Ma verrà un giorno
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/6/2014 - 15:22
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Bread and Roses

La versione italiana dal canzoniere femminista a cura del Centro Femminista di Padova.
Bread and Roses
“Il pane e le rose” fu anche il nome di una pubblicazione uscita tra il 1973 e il 1976 come supplemento ai Quaderni Piacentini.
Il testo – con leggere variazioni – fu pubblicato anche sulla rivista femminista “EFFE”, luglio –agosto 1976.

“Il comunismo è pane e rose, il necessario e il superfluo, una società dove si mangia meglio e di più (non solo pane), dove si lavora meglio e di meno, ma anche una società dove si è più felici, realizzati, liberi.” (lo diceva Karl Marx, e aveva ragione… peccato che poi l’essere umano – quello comunista compreso – sia spesso nei suoi consessi fondamentalmente una merdaccia…)
IL PANE E LE ROSE
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/6/2014 - 14:39
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Coal Owner and Pitman's Wife

Versione italiana come interpretata da Maria Carta nel suo album intitolato “Vi canto una storia assai vera” del 1976 (crediti: Bellugi-Ghiglia)
Coal Owner and Pitman's Wife
IL PADRONE DEL CARBONE E LA MOGLIE DEL MINATORE
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/6/2014 - 13:26
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A Song for Santiago Cruz

A Song for Santiago Cruz
Dal sito della CUB

Il 9 aprile 2007 e' stato ucciso a Monterrey, Messico, il sindacalista Santiago Rafael Cruz appartenente al Farm Labor Organizing Committee (FLOC, AFL-CIO) che organizza i lavoratori stagionali agricoli messicani negli USA.

Santiago, 29 anni, aveva lavorato quattro anni per il FLOC in Ohio e dirigeva la sezione messicana da solo un mese e mezzo. Testimoni oculari hanno dichiarato che Santiago è stato picchiato a morte dopo essere stato torturato.
Nel 2004 il FLOC aveva firmato con le associazioni dei coltivatori di tabacco e di cetrioli del North Carolina un accordo storico a tutela dei 10mila lavoratori messicani che si recano ogni anno in North Carolina per la raccolta. L'accordo faceva piazza pulita del sistema del caporalato attraverso il quale i lavoratori venivano reclutati in Messico e trasportati negli USA con voli notturni, senza alcuna garanzia, e dovendo pagare... (continua)
Bernart Bartleby 3/6/2014 - 10:34
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Funeral de um lavrador

Funeral de um lavrador
Nel suo album intitolato “Vi canto una storia assai vera” del 1976.
IL FUNERALE DI UN LAVORATORE
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/6/2014 - 10:20
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Parru cu tia

Parru cu tia
[1954]
Versi di Ignazio Buttitta, nella raccolta intitolata “Lu pani si chiama pani”, Roma 1954, con le traduzioni di Salvatore Quasimodo e le illustrazioni di Renato Guttuso.
Interpretata in musica da molti artisti, come Tano Avanzato e gli Zabara, Milagro Acústico, Rosa Mistretta con Vito Parrinello, Majaria Trio & Eleonora Bordonaro.

“Quando venne chiamato sul palco, il presentatore non fece in tempo a presentarlo perché ci fu un brusio di smarrimento proprio nell'istante in cui stava per partire l'applauso, che infatti non partì.
L'atteso Ignazio Buttitta si era messo a fare dei cenni a qualcuno dietro le quinte e visto che niente succedeva incominciò ad alzare la voce intimando "a luci, a luci". Niente! Di nuovo: "A luci! a luci! astutati ddra luci, mi viene davanti e non mi fa taliari li pirsuni nta l'occhi".
Finalmente il faretto venne smorzato, qualcuno dalla platea gridò... (continua)
Parru cu tia,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/6/2014 - 08:47
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Hōyla hōyla [Em gedărk to hadōnāi nă to plen]

Hōyla hōyla  [Em gedărk to hadōnāi nă to plen]
Che emozione guardare la parata per la Festa della Repubblica! in prima fila gli insegnanti, con in mano le matite: sono quelli che educano i cittadini di domani, sono i custodi del futuro della Repubblica. subito dopo arrivano gli infermieri, simbolo di tutte le professioni sanitarie, alcuni smontano direttamente dalla notte; poi ci saranno le altre categorie, in testa allo spezzone degli operai ci saranno probabilmente quelli della Lucchini...chiuderanno il corteo i volontari e i ragazzi del servizio civile.
No, eh? dite che sto guardando un'altra parata? sì, forse. un'altra parata, un'altra Repubblica, un altro futuro.

Cecilia Strada
adriana 2/6/2014 - 18:15
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Un aeroplano a vela

Un aeroplano a vela
nel disco Hata (Cantos de aldea) [1999]
AEROPLANO A VELA
(continua)
2/6/2014 - 17:35
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El pueblo unido jamás será vencido

La versione tedesca di Hannes Wader dall'album live Hannes Wader singt Arbeiterlieder (1977)
El pueblo unido jamás será vencido
Deutsche Version von Hannes Wader aus dem Live-Album Hannes Wader singt Arbeiterlieder (1977)

El pueblo unido jamás será vencido!
(continua)
inviata da DonQuijote82 2/6/2014 - 16:53
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El pueblo unido jamás será vencido

Kurdish translation by Azad Ekkaş (L. Trans.)
Ey gelê yekbûyî tucarî tu têk narî

(continua)
inviata da DonQuijote82 + RV 2/6/2014 - 16:51
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El pueblo unido jamás será vencido

Traduction française d'après fr.wikipedia

Le peuple uni ne sera jamais vaincu!
(continua)
inviata da DonQuijote82 2/6/2014 - 16:49
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El pueblo unido jamás será vencido

Occitan translation from oc.wikipedia
Lou puoble unit jamai serà vençut!

(continua)
inviata da DonQuijote82 2/6/2014 - 16:47
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L’albatros

L’albatros
quando fu scritta l'albatros di alda merini?
elisa 2/6/2014 - 15:22
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El pueblo unido jamás será vencido

El pueblo unido jamás será vencido
English translation for marxists.org by Mitchell Abidor
The People United Will Never Be Defeated

(continua)
inviata da DoNQuijote82 + RV 2/6/2014 - 10:46
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El pueblo unido jamás será vencido

El pueblo unido jamás será vencido
English Translation by Cornelius Cardew (1936-1981)


Cornelius Cardew (Winchcombe, 7 maggio 1936 – Londra, 13 dicembre 1981) è stato un compositore britannico. Viene considerato uno dei maggiori diffusori della musica d'avanguardia europea e statunitense in Gran Bretagna e ricordato per la sua militanza nel gruppo sperimentale AMM. Entra nella Royal Academy of Music londinese a diciassette anni e, durante un soggiorno in Germania iniziato nel 1957, studia musica elettronica divenendo inoltre assistente di Karlheinz Stockhausen. Dopo essere tornato in Inghilterra nel 1961, lavora come organizzatore di concerti e, durante la seconda metà degli anni sessanta, entra nella formazione degli AMM, completa l'ambiziosa Treatise (1967), considerata la sua composizione più importante e diviene membro del gruppo d'improvvisazione Scratch Orchestra. Se fino a quel momento la musica di Cardew ha risentito... (continua)
The People United Will Never Be Defeated

(continua)
inviata da DoNQuijote82 + RV 2/6/2014 - 10:44
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El pueblo unido jamás será vencido

El pueblo unido jamás será vencido
La variazione per piano di Frederic Rzewski (1975)
Piano Variations by Frederic Rzewski (1975)

The People United Will Never Be Defeated! (1975) is a piano composition by American composer Frederic Rzewski.

The People United is a set of 36 variations on the Chilean song "¡El pueblo unido jamás será vencido!" by Sergio Ortega and Quilapayún, and received its world premiere on February 7, 1976, played by Ursula Oppens as part of the Bi-Centennial Piano Series at the John F. Kennedy Center for the Performing Arts Concert Hall. Rzewski dedicated the composition to Oppens, who had commissioned it as a companion piece to Beethoven's Diabelli Variations, and who recorded it in 1979; her recording was named "Record of the Year" in that year by Record World, and received a Grammy nomination.

The song on which the variations is based is one of many that emerged from the Unidad Popular coalition in... (continua)
The score essentially breaks down into 39 parts, one of which is an optional improvisation. The sections are labeled in the score as follows:
(continua)
inviata da DonQuijote82 2/6/2014 - 10:18
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El pueblo unido jamás será vencido

El pueblo unido jamás será vencido
Tagalog version by Patatag

Tibayan ang hanay, gapiin ang kaaway!
riccardo 05/01/2021 18:22
(continua)
inviata da DoNQuijote82 2/6/2014 - 10:00

U metetore

U metetore
Chanson lucanienne (Italien) – U metetore – Rocco Scotellaro - 1952
Chant de moisson d'auteur anonyme, recueilli, adapté et traduit par Rocco Scotellaro.


En traduisant cette chanson, il me revenait à l'esprit « Il raccoglitore di olive » d'Ugo Dessy (Le cueilleur d'olives) que j'avais évoqué ici même dans les Chansons contre la Guerre, en commentant une chanson de Fabrizio De André Il fannullone. Je croyais même en avoir fait une chanson de ce personnage de cueilleur d'olives, mais cette fois, c'est moi qui suis en retard...

Mais, Marco Valdo M.I. mon ami, ne penses-tu pas qu'il y a certaine raison à ce que tu ne fasses pas tout ce que tu imagines de faire ? Et que cette raison est tout simplement le temps lui-même. Si comme moi, tu étais quasiment éternel, ou quelque chose dans le genre, je suis persuadé que tu ferais tout ce qui te viendrait à l'idée de vouloir créer... Mais j'ai des... (continua)
LE MOISSONNEUR
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 1/6/2014 - 22:40
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10.1.80

10.1.80
[1981]
Parole e musica dei Tavagna, nell’album intitolato “Chjamu” del 1981.

Credo che la canzone si riferisca ai sanguinosi scontri che si verificarono ad Ajaccio tra il 9 e il 10 gennaio 1980. Nei giorni precedenti gli abitanti del villaggio di Bastelica avevano fermato tre membri del Service d'Action Civique (SAC), organizzazione paramilitare creata da de Gaulle in chiave anticomunista, zeppa di poliziotti, pieds noir e fascisti, usata anche in Corsica contro gli autonomisti locali. I tre furono sequestratti in un albergo di Ajaccio, accusati di preparare un attentato. Il governo francese mandò i CRS in forze e si verificarono degli scontri violenti nel corso dei quali rimasero uccisi tre manifestanti corsi e un gendarme francese.
Languida hè l’alba sta mane
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/6/2014 - 19:03
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Frecce Avvelenate

Frecce Avvelenate
Il due giugno gioca alle freccette tricolori. Un'alternativa economica, ecologica, sportiva e popolare alla follia delle spese militari. Nessuna controindicazione tranne che per i fabbricanti e gli spacciatori degli strumenti di morte. Le freccette sono compatibili anche con l'art. 11 della Costituzione. Non è vero, Giorgio?
Ateneo Libertario Etneo 1/6/2014 - 19:03
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El pueblo unido jamás será vencido

La versione còrsa dei Tavagna, nell’album intitolato “Chjamu” del 1981.
El pueblo unido jamás será vencido
Come già accennato, la versione in còrso dei Tavagna (dall'album “Chjamu” del 1981) è, oltre che notevolissima, l'unica ritmica in un linguaggio assimilabile all'italiano. E' fuor di dubbio che si tratta sia di un esempio di universalità del canto, sia di adattamento ad una situazione particolare, nella fattispecie quella della Corsica. E' il destino ovvio di tutti i canti di lotta laddove tale situazione di lotta esiste ed è percepita e vissuta come tale. [RV]

Un populu unitu

(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/6/2014 - 18:40
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L'alivu culomba

L'alivu culomba
[2009]
Parulle è Musica: Ghj.P. Lanfranchi
Accunciamenti: M. Bothwell
Nell’album intitolato “L'Ortu di e nostre muse”

Cumu fà da chì l’alivu di a libertà ascondi sempre in le so fronde a culomba di a pace?
À purtà tanti morti
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/6/2014 - 18:05
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Le gorille

Versione corsa dei Tavagna, nell’album intitolato “L'Ortu di e nostre muse”
Le gorille
Paroles et musique: Georges Brassens
Adattazione: Leo Donati, Ghj. Maria Casanova

Hà viaghjatu a scimia di Brassens, sin’à iss’ortu di scherzu è di spiritu cusì corsi...

A SCIMIA
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/6/2014 - 18:00
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Tù ch'eri partutu

Tù ch'eri partutu
[2009]
Parulle: Ghj. Fusina
Musica: Tavagna (M. Paoli)
Nell’album intitolato “L'Ortu di e nostre muse”

À quelli chì, fiori strappati, sò morti in lochi scunnisciuti per guerre ch’ùn sanu arricoglie chè cuscogliule di morte...
Tù chì eri partutu in festa
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/6/2014 - 17:53
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Reggae per Carlo Giuliani

Reggae per Carlo Giuliani
Testo: Carmelo Albanese
Musica: Rock Brothers
Quando ti portan via la tua città
(continua)
inviata da adriana 1/6/2014 - 15:03
Percorsi: Genova - G8
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Pick a Bale of Cotton

anonimo
Pick a Bale of Cotton
di che data è?
1/6/2014 - 11:20
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Mamma tedesca

Mamma tedesca
Credo che quella di Nonò Salamone (recentemente ripresa dal giovane cantastorie siciliano Paolo Zarcone) sia una riduzione della poesia di Buttitta.
Questa dovrebbe essere la versione originale:
LITTRA A NA MATRI TEDESCA
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/6/2014 - 10:03
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Malicorne: Landry

Malicorne: Landry
....ancora a proposito di "Pan pentito" non vorrei ci si dimenticasse della toccante interpretazione di Gastone Pietrucci e la Macina nell'Aedo Malinconico ed Ardente - Fuoco ed Acque di canto volume 2, oltretutto accompagnato dalla voce di Moni Ovadia.

Flavio Poltronieri
Flavio Poltronieri 1/6/2014 - 09:41
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O Gorizia, tu sei maledetta

anonimo
O Gorizia, tu sei maledetta
O TORRETTA TU SEI MALEDETTA
di ΔR-PLU

Ho scritto questo testo un mattino di questi. Per avere dieci volte la sua efficacia probabilmente dovevo scriverlo qualche mese fa.
Questo è il mio modo di somatizzare quella che ritengo una sconfitta anche personale. Non ho potuto/voluto/dovuto fare molto di fronte alla sfacciataggine dell'Ateneo fiorentino nel ricattare in un modo così basso quella parte degli studenti di psicologia a cui sta più a cuore il destino della propria disciplina. Soffro a ripensarmi in un atteggiamento recalcitrante nelle dichiarazioni eppure al contempo accondiscendente se si pensi alle ripetute occasioni (in particolare una) in cui dipendeva solo da me far saltare l'attivazione di una laurea magistrale e chi si è visto s'è visto.

Chi tocca Psi tocca tutti.

Troverete qui l'introduzione del Collettivo LaboratorioQuindici / Psi per Vendetta della Scuola di Psicologia,... (continua)
O TORRETTA TU SEI MALEDETTA
(continua)
inviata da [ΔR-PLU] 1/6/2014 - 06:35
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La vita xe tuto un bidon

La vita xe tuto un bidon
(1946?)

Sull'aria di Lili Marleen

Canzone del grande comico triestino Cecchelin scritta probabilmente nell'immediato dopoguerra. Durante il fascismo Cecchelin, pur non scrivendo pezzi apertamente antifascisti, da spirito libero aveva avuto dei guai per alcune battute su Mussolini.

Nel dopoguerra fu vittima di tristi vicissitudini politiche. Accusato di aver denunciato al comando partigiano quale fascista e collaborazionista un altro attore, Giacomo Pellegrina in arte Nino D’Artena che fu poi ucciso nella foiba Plutone, fu per questo condannato ad una pena che molti all’epoca giudiarono comunque eccessiva. Uscito di galera gli fu impedito di calcare i palcoscenici di Trieste e morì a Torino nel 1964.

La trascrizione all'ascolto potrebbe essere anche sbagliata in qualche punto... chiedo aiuto ai triestini DOC.
Amici cari, inutile essere filosofi. La vita no xe che un grande bidon. E che bidon. Se odiemo, femo la guerra, se masemo, se parlemo drio. Per cossa? Solo per essere in possesso dei quattro pilastri della vita: vestirse, spoiarse, inpinirse e svodarse.
(continua)
1/6/2014 - 00:09

Salmo alla casa e agli emigranti

Salmo alla casa e agli emigranti
[1952]
Testo trovato in “L'universo contadino e l'immaginario poetico di Rocco Scotellaro”, di Giovanni Battista Bronzini, Edizioni Dedalo, 1987.
Nella sezione intitolata “Quaderno a cancelli” della raccolta “È fatto giorno. 1940-1953”, Milano, Mondadori, 1954.

Dopo aver visto i suoi contadini imbarcarsi a Napoli, Rocco Scotellaro, postosi il problema della forma poetica più idonea a esprimere l'angoscia di chi assiste al ripetersi dell'esodo biblico, lo risolse per il salmo: “Epica: è falsa, ora. Elegia: è facilissima. Ode: per chi e che? Sonetto: ci vuol pace e molti giorni di incubazione, non delle rime, del fatto. Canzone: sono solo. Comizio: idem. Epicedio: i morti sono freddi. Salmo: sto per arrivarci, ma l'ignoto è lontano. Vada per una specie di Salmo...”
Inchinati alla terra, alla piccola porta mangiata della casa,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/6/2014 - 00:02

Il morto

Il morto
[1951]
Ennesima poesia di Rocco Scotellaro nata da un canto popolare lucano, in questo caso quello intitolato “Na cantata di mammaranna”, la ninna nanna di una nonna, che ha perso i figli in guerra e che ora fa crescere il suo nipotino rimasto orfano cantando il ritornello distico “Non vole fa cchiò notte e iume / s’é ‘nchiummate lu pane ’nta lu fome” (“Non possa far più notte né giorno / si è impiombato il pane nel forno”).
Testo trovato in “L'universo contadino e l'immaginario poetico di Rocco Scotellaro”, di Giovanni Battista Bronzini, Edizioni Dedalo, 1987.
La poesia fu anche pubblicata sulla rivista internazionale di letterature “Botteghe Oscure” (ottavo quaderno, II semestre 1951), fondata dalla nobildonna Marguerite Caetani ed edita dal 1948 al 1960.
Non voglia mai far notte, mai far giorno,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 31/5/2014 - 23:18

‘N galera chi pane e lavoro

‘N galera chi pane e lavoro
IN PRIGIONE CHI CHIEDEVA PANE E LAVORO
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 31/5/2014 - 22:44




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