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Il tutto è falso

Il tutto è falso
Chanson italienne - Il tutto è falso – Giorgio Gaber – antérieur à 2003
Écrite par Giorgio Gaber et Sandro Luporini



Ils écrivaient tellement tout ensemble, Giorgio Gaber et Sandro Luporini, qu'à la fin, on ne les distinguait plus; sur la photo ci-dessus, dites moi un peu, si vous y arrivez, qui des deux est Gaber et qui est Luporini vu qu'ils ne sont pas debout (Sandro Luporini, jeune était dans l'équipe nationale italienne de basket, il mesure presque deux mètres). Une chanson extraordinairement belle, et à considérer avec beaucoup de soin. Écrite peu avant la mort de Gaber et publiée dans l'album posthume « Je ne me sens pas italien », c'est à mon avis une des choses des plus destructives écrites en langue italienne ; quelque chose qui ne semble pas laisser le moindre espoir. Pour ceci, par certains, elle a été vue comme un insupportable hymne au nihilisme le plus total. Parallèlement,... (continua)
LE TOUT EST FAUX
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 29/8/2013 - 22:55
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Driva’ Man

Driva’ Man
these lyrics are wrong out of order and not phonetic nor are they properly spelt.
Xinnia 29/8/2013 - 21:44
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So soll es sein - So wird es sein

So soll es sein - So wird es sein
d'après la version italienne de Riccardo Venturi
d'une chanson allemande - So soll es sein - So wird es sein – Wolf Biermann – 1967/68


Chausseestraße 131 a été le premier album enregistré de Wolf Biermann et a une histoire légendaire : puisque Biermann était banni dans la DDR (République Démocratique Allemande), et donc avait reçu l'interdiction officielle de publier ses chansons, enregistrées dans un studio improvisé dans son appartement. Avec l'aide de quelques amis et de sa mère, il avait réussi à se procurer des appareillages dont un microphone de haute qualité et un enregistreur de studio importé en contrebande de l'Allemagne occidentale, de façon à pouvoir enregistrer ses chansons. L'histoire rapporte même que le microphone était même de qualité trop bonne. Et tellement sensible que pendant que Biermann enregistrait, il captait aussi les bruits de la rue, les automobiles qui passaient... (continua)
CE DOIT ÊTRE AINSI... CE SERA AINSI !
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 29/8/2013 - 20:47
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Where Is My America

Where Is My America
2009
Unitil we die
Pictures of America
(continua)
inviata da DonQuijote82 29/8/2013 - 16:40
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Fight the Fight!

Fight the Fight!
2009
Unitil we die
Fight the white supremacy!
(continua)
inviata da DoNQuijote82 29/8/2013 - 16:37
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Libertad bajo fianza

Libertad bajo fianza
‎[1992]‎
Scritta da Álex Lora e Felipe Souza
Nell’album intitolato “25 años”‎

Nel luglio del 1992 El Tri registrarono questo album in California, a poche settimana dalla ‎conclusione dei “Los Angeles Riots” causati dall’assoluzione dei poliziotti bianchi che avevano ‎massacrato immotivatamente il taxista di colore Rodney King (1965-2012), ennesimo di una lunga ‎serie di episodi di brutalità delle forze dell’ordine nei confronti soprattutto di neri ed ispanici… ‎

Una settimana di rivolta che si chiuse con un terribile bilancio: 53 morti, centinaia di feriti, più di ‎‎3.500 edifici bruciati, devastazioni e saccheggi, oltre un miliardo di dollari di danni…‎
Fue muy alucinante
(continua)
inviata da Bernart 29/8/2013 - 15:22
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يلا ارحل يا بشار

يلا ارحل يا بشار

«DOBBIAMO PORRE FINE ALLA RAZZA UMANA OPPURE L'UMANITÀ DOVRÀ RINUNCIARE ALLA GUERRA?»

«Questo dunque è il problema che vi presentiamo, netto, terribile e inevitabile: dobbiamo porre fine alla razza umana oppure l'umanità dovrà rinunciare alla guerra?»
Lo scrivevano Bertrand Russell e Albert Einstein nel 1955.

Sono passati quasi sessant’anni, ma l’umanità non ha ancora rinunciato alla guerra. Anzi, ancora una volta, viene presentata come l’unica opzione possibile per mettere fine a un conflitto.
Non lo è. L’abbiamo visto con i nostri occhi in Iraq, in Afghanistan, in Libia: le guerre “per la pace” hanno solo alimentato altra violenza e in questi Paesi i civili continuano a morire, ogni giorno.

Ai morti già causati dalla guerra in Siria se ne aggiungeranno altri, perché scegliere le armi oggi significa decidere sempre, consapevolmente, di colpire la popolazione civile: nei conflitti contemporanei... (continua)
29/8/2013 - 15:10
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Millones de niños

Millones de niños
‎[1990]‎
Scritta da Álex Lora
Nell’album intitolato “Una leyenda viva llamada El Tri”‎

Quisiera conocer a Dios
(continua)
inviata da Bernart 29/8/2013 - 14:50
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Niño sin amor

Niño sin amor
‎[1986]‎
Scritta da Álex Lora
Nell’album eponimo

El nació que se yo
(continua)
inviata da Bernart 29/8/2013 - 14:28
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Abuso de autoridad

Abuso de autoridad
‎‎[1991?]‎
Scritta da Álex Lora
Nell’album dal vivo intitolato “¡En vivo y a todo calor!”.‎

L’ultimo verso dell’ultima strofa (anzi, della penultima), quello intercambiabile, vuol dire che in ‎Messico (all’inizio dei 90, almeno) i gruppi rock come El Tri che dicevano le cose fuori dei denti ‎non erano molto benvoluti dall’Autorità… Díaz Ordaz è l’uomo politico sotto la cui presidenza si ‎consumò la masacre de Plaza de las ‎Tres Culturas alla vigilia dell’apertura dei giochi olimpici del 1968; Televisa è una grande ‎un'azienda privata messicana attiva nell'ambito dei media e della comunicazione (tipo Mediaset), da ‎sempre assai contigua ai gruppi di potere che hanno governato il paese negli ultimi 60 anni; Enrique ‎Guzmán credo sia invece un cantante degli anni 60 che poi è diventato un grosso imprenditore nel ‎settore musicale e dell’intrattenimento, promuovendo la figlia Alejandra come... (continua)
Vivir en México es lo peor
(continua)
inviata da Bernart 29/8/2013 - 14:01
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La raza indocumentada

La raza indocumentada
‎[2008]‎
Scritta da Álex Lora
Nell’album intitolato “Nada que perder”.‎

Yo le pido a la vida que me de la oportunidad
(continua)
inviata da Bernart 29/8/2013 - 13:23
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Indocumentado

Indocumentado
‎[1992]‎
Scritta da Álex Lora
Nell’album eponimo.‎
Siempre fui un vagabundo sin ocupación
(continua)
inviata da Bernart 29/8/2013 - 13:00
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Vulesse addeventare nu brigante

Vulesse addeventare nu brigante
No davvero, le altre versioni in italiano sono sbagliate, lasciate solo quella di Carmen:
per' = piede, non petto;
'nguacchiare = sporcare (lett. pasticciare), non scagazzare (altrimenti si perde la finezza xD).
palomma = colomba, non gabbiano, i gabbiani stanno sulle coste, i briganti nell'entroterra, forse nessun brigante ha mai visto un gabbiano in vita sua;
tamorra = tamorra (un tipo di tamburo, in italiano si può lasciare tamorra), NON TARANTOLA per carità!

Ciao
Marco 29/8/2013 - 12:10
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American Hearts

American Hearts
‎[2007]‎
Scritta da A.A. Bondy e Band of Ghosts.‎
Nell’album eponimo

“… E se il tuo Dio fa la guerra, allora non è il Dio che conosco io. Cristo non avrebbe mai ‎mandato dei ragazzi a morire…”



Che sia qui il Dio sanguinario dei Bin Laden oppure quello guerrafondaio dei Bush, poco importa...
We were raised by wolves
(continua)
inviata da Bernart 29/8/2013 - 11:02
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Le peuple à l'oeil

Le peuple à l'oeil
[2012]

Album :Prison dorée
Les flics au pied, l'armée au doigt
(continua)
inviata da adriana 29/8/2013 - 10:55
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Ma petite couturière

Ma petite couturière
[2012]

Un texte sublime sur des airs de délocalisations, désindustrialisation, chômage, crise … , résolument engagé donc …
Chants et Luttes
Ma petite couturière
(continua)
inviata da adriana 29/8/2013 - 10:23
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J'aime pas travailler

J'aime pas travailler
[2012]

Album :Prison dorée
J'aime pas travailler debout
(continua)
inviata da adriana 29/8/2013 - 09:40
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Pardon Madjid

Pardon Madjid
[2007]

Album :Du simple au néant

Cantata con Magyd Cherfi degli Zebda
Pardon Madjid ! c'était un peu ma faute,
(continua)
inviata da adriana 29/8/2013 - 09:11
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Un gamin

Un gamin
[2012]

Album :Prison dorée
Si tu savais d'où je venais
(continua)
inviata da adriana 29/8/2013 - 09:05
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Causes perdues

Causes perdues
[2010]

Album :Causes perdues et musiques tropicales
Tu ne verras plus ceux qui luttaient ensemble
(continua)
inviata da adriana 29/8/2013 - 08:53
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Le combat ordinaire

Le combat ordinaire
[2009]

Album:Le sens de la gravité
Huit heures par jour vissé à ma machine
(continua)
inviata da adriana 29/8/2013 - 08:32
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Killing An Arab

Killing An Arab
Not sure I agree with the interpretation of this song as being anti-war. I've always seen it as a song about the moment at the beach written in L'étranger. The 'beach scene' was not, in my view, making any statement about war, but rather how absolutely estranged the main character was from seeing any measure of meaning to life.
Kelly 29/8/2013 - 05:57
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Standing in the Way of Control

Standing in the Way of Control
[2006]
Scritta da Beth Ditto, voce della band.
Dall’album eponimo.

Beth Ditto è dichiaratamente lesbica ed è nota per il suo supporto ai movimenti LGBT e femminista.
Scrisse questa canzone come reazione all’introduzione nella Carta costituzionale americana del cosiddetto “Federal Marriage Amendment”, con cui l’amministrazione Bush mirava a rendere fuorilegge i matrimoni omosessuali:

“Nobody in the States was that surprised or shocked by what Bush did, but it made everyone I know feel helpless and cheated. I wrote the chorus to try and encourage people not to give up. It’s a scary time for civil rights, but I really believe the only way to survive is to stick together and keep fighting.”

“Nessuno negli States si è stupito di quello che Bush ha fatto, ma comunque ognuno di noi è rimasto sconfortato e ingannato. Ho scritto il coro per cercare di incoraggiare le persone a non mollare. È... (continua)
Your backs against the wall
(continua)
inviata da Bernart 28/8/2013 - 23:48
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Bella Ciao

anonimo
Bella Ciao
15b. Hoşçakal (Versione turca dei Bandista)
15b. Hoşçakal (Turkish version by Bandista)




Versione turca del gruppo Bandista dall'album Daima! del 2011
Turkish version by Bandista from the album Daima! (2011)
Gün penceremde, uyandı güneş
(continua)
inviata da DoNQuijote82 28/8/2013 - 23:16
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Una casa in riva al fiume

Una casa in riva al fiume
Agosto 2013

DOM NA BRZEGU RZEKI
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 28/8/2013 - 22:28
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People, Turn Around

People, Turn Around
‎‎[2007]‎
Nell’album “Ode To Sunshine”‎
Eighteen and jaded with guns in their hands
(continua)
inviata da Bernart 28/8/2013 - 16:15
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The War

The War
‎[2005]‎
Parole e musica di Ben Nichols‎
Nell’album intitolato “Nobody's Darlings”‎

Canzone in cui Ben Nichols, leader di questa country-punk rock di Memphis, sintetizzò i racconti di ‎guerra di suo nonno…‎

“Il prete disse: - Ragazzi, chi verrà ucciso stanotte stasera siederà col Signore in Paradiso – E ‎uno gli rispose: - Prete, vieni qua, vieni anche tu a mangiare la minestra insieme a noi!... Non sono ‎mai stato a tavola con Dio, quel che mangia lui non è di mio gusto, che ho maledetto il suo nome ‎ogni volta che ho potuto e credo che sia proprio per questo che sono ancora vivo…”
I got drafted at 19
(continua)
inviata da Bernart 28/8/2013 - 15:55
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Living in an Ugly World

Living in an Ugly World
‎[1994]‎
Parole e musica di Harvey Andrews
Nell’album intitolato “Spring Again”‎

We're living in an ugly world
(continua)
inviata da Bernart 28/8/2013 - 15:25
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Song for Anne Frank

Song for Anne Frank
‎[1994]‎
Parole e musica di Harvey Andrews
Nell’album intitolato “Spring Again”‎

Come, lock the door up tight, the night's for sleeping
(continua)
inviata da Bernart 28/8/2013 - 15:21
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Liberation

Liberation
‎[1994]‎
Parole e musica di Harvey Andrews
Nell’album intitolato “Spring Again”‎



Canzone sulla Germania dopo il 1989, dopo il comunismo, dopo la caduta del Muro… Dopo, per ‎molti tedeschi dell’est, cadde però anche la speranza o l’illusione che Occidente e società capitalista ‎fossero sinonimi di Libertà: “Libertà non è mai ciò che appare. Quello di cui tutti abbiamo ‎bisogno è Liberazione”

"Ku’damm" è l'abbreviazione con cui è noto il Kurfürstendamm , viale di Berlino che fin dagli anni 30 è stato il cuore commerciale della città...
He saw them coming through the Berlin Wall
(continua)
inviata da Bernart 28/8/2013 - 15:15
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It's a Wonderful Day

It's a Wonderful Day
‎[1997]‎
Parole e musica di Harvey Andrews
Nell’album intitolato “The Journey”‎
It's a wonderful day for dumping our rubbish
(continua)
inviata da Bernart 28/8/2013 - 14:57
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The Centurion

The Centurion
‎[1997]‎
Parole e musica di Harvey Andrews
Nell’album intitolato “The Journey”‎

Il secolo in questione è il 900, il “Secolo di Sangue”…‎

“I bombardamenti aerei sulle città sono stati il sonoro del millenovecento… Questo ‎millenovecento è stato un secolo di filo spinato e sbarre” (Erri De Luca)‎
I was born in 1900,
(continua)
inviata da Bernart 28/8/2013 - 14:51
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The Rose of York

The Rose of York
‎[1974?]‎
Scritta da Ken Thompson e Leslie Hale (?)‎
Nell’album con Leon Rosselson intitolato “That's Not the Way It's Got to Be” (1975), in ‎seguito riproposto dalla Paredon Records con il diverso titolo “Songs of Life from a Dying British ‎Empire” (1981).‎





La Rosa della Yorkshire che più non fiorirà è il paese che ha perso gran parte della sua gioventù ‎nelle trincee della Grande Guerra…‎

Il Lord Kitchener citato nell’ultima strofa è Horatio Kitchener, 1st Earl Kitchener (1850-1916), alto ‎ufficiale che combattè in tutte le guerre, da quelle coloniali in Sudan, Sudafrica ed India fino alla ‎prima guerra mondiale, nel corso della quale trovò la morte affondando con la sua nave bersagliata ‎da un sommergibile tedesco… L’immagine di Lord Kitchener corrisponde in Gran Bretagna a ‎quella dello Zio Sam americano: era proprio lui ad apparire sui manifesti di reclutamento inglesi ‎pronunciando “Britons! Lord Kitchener wants you! Join your Country’s Army! God Save The ‎King!”‎

My name it is Mark Bennett, I am a Yorkshire man
(continua)
inviata da Bernart 28/8/2013 - 14:19
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Jack of All Trades

Jack of All Trades
Scopro sul sempre ottimo Mudcat Café che il Boss potrebbe qui aver tratto ‎ispirazione da una ballata ottocentesca inglese intitolata proprio ‎‎Jack of All Trades e della quale esistono numerose ‎versioni con localizzazioni diverse: Londra, Dublino, Birmingham, Nottingham, ecc…‎

Una versione che vorrei qui proporre è quella scritta da John Hasted (1921-2002, un fisico atomico ‎con la passione per le folksong) e incisa da Ewan MacColl con The Critics Group nel loro ‎disco del 1967 intitolato “Sweet Thames Flow Softly”. Poi anche da Leon Rosselson e ‎‎Roy Bailey in “Songs of Life from a Dying British Empire” del 1981. La melodia è quella ‎di una canzone di strada irlandese, “Dublin Jack of All Trades”, per l’appunto.‎

La propongo come contributo “filologico” al brano di Bruce Springsteen e anche per gli ultimi ‎versi: “Sono uno che ha girato dappertutto ed ha imparato ogni mestiere. E se... (continua)
Bernart 28/8/2013 - 13:46
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Vajont: La ballata di Longarone

Vajont: La ballata di Longarone
[1969]

Testo di Beppe Chierici - Musica di Daisy Lumini

Sul Vajont vedi anche I fantasmi di pietra.

Un testo "moderno" su una vicenda "moderna". Longarone è un nome recente e vivo nella coscienza popolare, che ancora una volta ha visto umiliato il suo desiderio di giustizia. Ma in questo appunto la ballata diviene, al pari delle canzoni medievali, un discorso senza tempo, o meglio, di sempre: come di sempre è il lamento del contadino, della tessitrice, del vignaiolo. Di sempre è il desiderio di giustizia: ma è di sempre la prepotenza di chi giustizia nega, perché è il più torte.
Si dice che un giorno
(continua)
inviata da adriana 28/8/2013 - 12:36
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Batte la spola

Batte la spola
‎[1978]‎
Una canzone contenuta nel disco “Un giorno come tanti altri”..‎

La canzone inglese Poverty Knock mi ha ricordato la famosa scena del telaio assassino nel film ‎‎“Madonna, che silenzio c’è stasera” diretto da Maurizio Ponzi nel 1982 e interpretato dall’attore ‎toscano.‎
E’ in quel film che Francesco gira per Prato in cerca di lavoro e, naturalmente, finisce in una ‎fabbrica tessile dove ha uno scontro, per fortuna senza conseguenze, con un telaio lancia-spolette… ‎

Per gli operai tessili veri - nell’Inghilterra di fine 800 o nell’America dei primi del 900 o a Prato in ‎anni molto più recenti - molto spesso bambini o bambine (per via delle mani più piccole ed abili coi ‎fili), perdere dita o mani a causa delle spolette era invece cosa all’ordine del giorno…‎

Batte la spola, batte la spola ‎
(continua)
inviata da Bernart 28/8/2013 - 12:14
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So soll es sein - So wird es sein

So soll es sein - So wird es sein
Naturalmente se a qualcuno interessa, ho finalmente terminato anche l'introduzione a quest'ultima canzone di Chausseestraße 131. Con questa cosa, il lavoro sull'album di Wolf Biermann è terminato.
Riccardo Venturi 28/8/2013 - 10:59
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Das Barlach-Lied

Das Barlach-Lied
Grazie della traduzione e delle dettagliate e preziose informazioni.
28/8/2013 - 10:18
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Palaces of Gold

Palaces of Gold
‎[1968]‎
Parole e musica di Leon Rosselson‎
Nell’album intitolato “A Laugh, a Song, and a Hand-Grenade”, con Adrian Mitchell.‎

Una canzone ispirata all’autore da The Aberfan Coaltip Tragedy, un terribile disastro minerario avvenuto nel Galles nel ‎‎1966. Non ne furono vittime dei minatori, ma i bambini della scuola della cittadina mineraria di ‎Aberfan investita da una gigantesca frana di detriti di lavorazione del carbone…‎

“Se toccasse ai figli dei banchieri, o dei manager, o dei magistrati di vivere in baracche ‎pidocchiose, o di andare in scuole fatiscenti, o di giocare in strade fangose e luride, o di morire ‎sepolti vivi sotto la frana di una miniera, se toccasse a loro allora le le cose cambierebbero molto in ‎fretta… ma non tocca a loro, che vivono in palazzi dorati, tocca agli altri, ai figli del popolo, dei ‎lavoratori. A loro consiglio di darsi da fare – democraticamente, civilmente, s’intende! - per nascere ‎figli di ricchi e potenti…”
If the sons of company directors,
(continua)
inviata da Bernart 28/8/2013 - 08:58
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Idzie wojna

Idzie wojna
E' un'oltraggio a tutta la umanità, vince di nuovo l'animalesco volto della civiltà europea sulle ragioni del suo ragionevole passato. E' un brutto giorno...sono desolato

https://www.youtube.com/watch?v=U3LcB1NRl5Q

ma quale Europa... de 'sto cazzo!!!!

https://www.youtube.com/watch?v=U3LcB1NRl5Q
Krzysiek Wrona 28/8/2013 - 01:40




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