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Poema de silencio

Poema de silencio
[1975]
Dalla “Cantata del exilio - ¿Cuándo volveremos a Sevilla?"
Parole di Antonio Gómez
Musica di Antonio Resines
Prima edizione a Parigi nel 1976, poi nel 1978 finalmente a Madrid.
Grafica dell’album realizzata dal collettivo di artisti denominato “El Cubri”, formato dai disegnatori Saturio Alonso e Pedro Arjona e dallo sceneggiatore Felipe Hernández Cava.


Canzone e tema strumentale finali di questa splendida opera epica.
Molti sono morti, tanti hanno sofferto, tanti continueranno a soffrire.
Mauthausen è liberato, Parigi è liberata, ma liberi non sono i combattenti antifascisti spagnoli.
Non sono liberi di tornare a casa, perché è proprio lì che l’odiato nemico ancora si annida e resiste e resisterà per ancora tre decenni.
Chi di loro, dopo tutto quello che ha visto e passato, sceglierà di tornare in Spagna lo farà clandestinamente e per continuare ancora l’interminabile lotta... (continua)
Escuchad en silencio,
(continua)
inviata da Bartleby 4/3/2011 - 11:20
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La escalera de Mauthausen

La escalera de Mauthausen
[1975]
Dalla “Cantata del exilio - ¿Cuándo volveremos a Sevilla?"
Parole di Antonio Gómez
Musica di Antonio Resines
Prima edizione a Parigi nel 1976, poi nel 1978 finalmente a Madrid.
Grafica dell’album realizzata dal collettivo di artisti denominato “El Cubri”, formato dai disegnatori Saturio Alonso e Pedro Arjona e dallo sceneggiatore Felipe Hernández Cava.



“La cantera de Mauthausen ha sido una de los lugares más terrorificos de todos los campos nazis que han existido, puesto que en ella se han empleado los métodos de trabajo jamás imaginados. Y se sabía, porque esto ya lo decían de una nacionalidad a otra, todo el mundo lo sabía, y decían eso es los españoles, los republicanos españoles han construido eso, y cada piedra lleva la sangre de un español. Hasta la piedra más pequeña de las escaleras de Mauthausen lleva sangre de algún español.”

“La cava di Mauthausen è stato uno dei... (continua)
Cada escalón el hambre
(continua)
inviata da Bartleby 4/3/2011 - 10:11
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Jugando al futbol

Jugando al futbol
[1975]
Dalla “Cantata del exilio - ¿Cuándo volveremos a Sevilla?"
Parole di Antonio Gómez
Musica di Antonio Resines
Prima edizione a Parigi nel 1976, poi nel 1978 finalmente a Madrid.
Grafica dell’album realizzata dal collettivo di artisti denominato “El Cubri”, formato dai disegnatori Saturio Alonso e Pedro Arjona e dallo sceneggiatore Felipe Hernández Cava.



“L’effetto che ci produceva, a noi deportati, quando arrivavamo al campo di Mauthausen, e soprattutto a noi spagnoli, era qualcosa di davvero impressionante, di terribile, perché la prima cosa che si vedeva all’arrivo erano le mura – che tuttavia non erano ancora finite, e infatti le finimmo noi spagnoli – e la famigerata aquila, un’aquila di bronzo che spiegava le sue ali sopra l’ingresso principale. Nei primi mesi del 1941, benchè succedesse che i nostri cadevano come mosche ed eravamo debilitati e tutto questo, tuttavia era... (continua)
Calza las botas,
(continua)
inviata da Bartleby 4/3/2011 - 08:18
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Stranamore (pure questo è amore)

Stranamore (pure questo è amore)
L'uomo è grande, l'uomo è vivo, l'uomo non è guerra?
I generali gli rispondono che L'UOMO È VINO,
combatte bene e muore meglio solo quando ne è pieno.

Vi si verseranno grappa nella gola come a tutti gli altri..
Ma voi dovete rimanere lucidi! -Wenn der Krieg beginnt, 639 – 1937 ? – Bertolt Brecht
Rodolfo 3/3/2011 - 22:17

Tema de los campos/ El trabajo libera

Tema de los campos/ El trabajo libera
[1975]
Dalla “Cantata del exilio - ¿Cuándo volveremos a Sevilla?"
Tema strumentale con voce narrante di Antonio Gómez.
Parole di Antonio Gómez
Musica di Antonio Resines
Prima edizione a Parigi nel 1976, poi nel 1978 finalmente a Madrid.
Grafica dell’album realizzata dal collettivo di artisti denominato “El Cubri”, formato dai disegnatori Saturio Alonso e Pedro Arjona e dallo sceneggiatore Felipe Hernández Cava.

Questa volta non ho dovuto trascrivere direttamente il testo, ma mi sono permesso di copiarlo dalle pagine de La Zamarra de Gustavo, il bel blog di Gustavo Sierra Fernández.
Ed è proprio grazie ad Antonio e a Gustavo se possiamo pubblicare qui i testi della “Cantata del exilio”.



“[…] En España, uno de los primeros intentos dentro de lo artístico de rescatar la memoria histórica fue el disco La cantata del exilio, compuesto por el hoy injustamente olvidado cantautor Antonio... (continua)
Sobre la entrada, en un cartel se leía: "El trabajo hace libres".
(continua)
inviata da Bartleby 3/3/2011 - 16:12
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Carta imaginaria a casa

Carta imaginaria a casa
[1975]
Dalla “Cantata del exilio - ¿Cuándo volveremos a Sevilla?"
Parole di Antonio Gómez
Musica di Antonio Resines
Prima edizione a Parigi nel 1976, poi nel 1978 finalmente a Madrid.
Grafica dell’album realizzata dal collettivo di artisti denominato “El Cubri”, formato dai disegnatori Saturio Alonso e Pedro Arjona e dallo sceneggiatore Felipe Hernández Cava.



Più di 7.000 degli oltre 13.000 spagnoli che furono internati nei vari campi di prigionia nazisti vennero inviati a Mauthausen-Gusen, in Austria. Si trattava per lo più di repubblicani fuggiti dalla Spagna nel 1939 e che poi avevano continuato a combattere i nazi-fascisti indossando le uniformi francesi o nei maquis. Molti di loro furono catturati nelle prime fasi dell’occupazione della Francia: i primi 470 arrivarono a Mauthausen già nell’estate del 1940… E siccome il “generalissimo” Franco sosteneva che non ci fossero spagnoli... (continua)
Querida madre:
(continua)
inviata da Bartleby 3/3/2011 - 15:16
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Poema de atención

Poema de atención
[1975]
Dalla “Cantata del exilio - ¿Cuándo volveremos a Sevilla?"
Parole di Antonio Gómez
Musica di Antonio Resines
Prima edizione a Parigi nel 1976, poi nel 1978 finalmente a Madrid.
Grafica dell’album realizzata dal collettivo di artisti denominato “El Cubri”, formato dai disegnatori Saturio Alonso e Pedro Arjona e dallo sceneggiatore Felipe Hernández Cava.

La prima delle canzoni presenti nell’album dedicate ai circa 13.000 spagnoli – molti di essi ebrei inclusi in una lista di 6.000 nomi che nel 1941 Franco aveva fornito direttamente ad Himmler, regalo del caudillo al führer - che finirono nei campi di sterminio nazisti, e a Mauthausen-Gusen in particolare: ne sopravvissero soltanto 2.000.

"La Cantata del exilio" fu composta da Antonio Resines, un importante cantautore membro del gruppo folk-rock "Almas Humildes", e scritta da Antonio Gómez [che ringraziamo perché ha voluto mettere... (continua)
Pero ahora os pedimos
(continua)
inviata da Bartleby 3/3/2011 - 13:41
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Pensa un po'

Pensa un po'
[1969]
Album: “Mio caro padrone… / Contessa”

I sogni indotti (anche quelli!), più o meno 'spontaneamente', di benessere e ricchezza da un lato.. e la realtà quotidiana (amara) dall'altro..
Pensa un po',
(continua)
inviata da giorgio 3/3/2011 - 08:22

La colombe argentée

La colombe argentée
La colombe argentée

Canzone française – La colombe argentée – 1924 – Marco Valdo M.I. – 2011
Histoires d'Allemagne 23

Au travers du kaléidoscope de Günter Grass. : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 – l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.

La colombe argentée... Voilà un titre bien étrange. Ces Histoires d'Allemagne m'étonnent souvent. Ce titre, on dirait un rébus, on dirait un arcane.

Mais non, Lucien l'âne mon ami, tu sais bien quelle réputation (usurpée, d'ailleurs) a la colombe dans l'imaginaire des hommes. C'est l'oiseau qui symbolise la paix... Cependant, son vrai nom à notre héros du ciel est lui bien étrange, en effet : il s'appelle LZ 126. Il s'agit là d'une dénomination qui convient à un objet industriel et c'en est un, protégé par un de ces secrets codés... Mais... (continua)
Le 11 octobre départ de Palos, au sud de l'Espagne
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 2/3/2011 - 22:16

Salvatore Adamo: Prague...ou Ailleurs à l'ombre des drapeaux

Per capire se rientri o meno tra le C.C.G. bisognerebbe conoscere l'epoca in cui Salvatore Adamo l'ha scritta.
Questo può saperlo solo il sig. Davide Costa che è un profondo conoscitore ed estimatore (in questo caso come me) del grande Salvatore.
PRAGA ... O ALTROVE ALL'OMBRA DELLE BANDIERE.
(continua)
inviata da Piergiorgio Tanzi 2/3/2011 - 22:08
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Non siete Stato voi

Non siete Stato voi
da il sogno eretico 2011
Non siete Stato voi che parlate di libertà come si parla di una notte brava dentro i lupanari.
(continua)
inviata da DonQuijote82 2/3/2011 - 18:48
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Cose che non capisco

Cose che non capisco
Da Il mio sogno eretico 2011
Benvenuti ad una nuova puntata di "Chi
(continua)
inviata da DonQuijote82 2/3/2011 - 17:37
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La ghigliottina

La ghigliottina
Da Il sogno eretico (2011)
Caro Danton, mon ami Danton,
(continua)
inviata da DonQuijote82 2/3/2011 - 17:27
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Sono il tuo sogno eretico

Sono il tuo sogno eretico
Da Il Sogno Eretico (2011)
(Giovanna D'Arco)
(continua)
inviata da DonQuijote82 2/3/2011 - 17:25
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Muerte de Antonio Machado

Muerte de Antonio Machado
[1975]
Dalla “Cantata del exilio - ¿Cuándo volveremos a Sevilla?"
Parole di Antonio Gómez (la seconda parte del brano - tra virgolette - è di un anonimo autore spagnolo)
Musica di Antonio Resines
Prima edizione a Parigi nel 1976, poi nel 1978 finalmente a Madrid.



Español
Italiano

«El exilio español que siguió a la derrota republicana y democrática de 1939 constituye una aventura humana única en la historia contemporánea mundial. Esos cientos de miles de hombres y mujeres que se vieron obligados a abandonar su patria camino de otros países de los que, en muchos casos, ni siquiera habían oído hablar, protagonizaron un drama del que el paso de la frontera es tan solo el primer acto. Después vendría, como en círculo fatal, el internamiento en los campos de refugiados, la resistencia contra el fascismo, los campo de exterminio nazis, y, todavía, el regreso a una tierra dominada por la... (continua)
Con el polvo cansado
(continua)
inviata da Bartleby 2/3/2011 - 10:23
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A Man's Home Is His Castle

A Man's Home Is His Castle
Linda works at the diner pourin' coffee slingin' hash
(continua)
inviata da Anonymous 2/3/2011 - 05:45
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11 Months and 29 Days

11 Months and 29 Days
Busted in Austin, walkin' around in a daze
(continua)
inviata da Anonymous 2/3/2011 - 03:15
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Il mercenario di Lucera

Il mercenario di Lucera
un paio di precisazioni, primo si può esser disertori e pure mercenari, si disertava dalle forze armate perchè fare il militare era un'imposizione una costrizione,imposta dallo stato che ti rubava una fetta di vita, imponendoti come portare i capelli, di indossare una divisa c'erano delle regole da rispettare, una bandiera da salutare una "patria e una bandiera a cui giurare fedeltà" dei superiori che ti rompevano le palle per 18 mesi il tutto in cambio di 30 merdosissime mila lire, si diventava mercenari per il gusto dell'avventura, per il denaro, per giocare con la propria vita disprezzandola e rischiandola, senza aver padroni se non chi ti pagava il contratto, ma i contratti spesso e volentieri si potevano anche rompere ed il padrone di ieri diventava il nemico di domani come scrisse qualcuno uomo senza volto e senza nome, senza patria, senza ideali e senza bandiera fedele solo alla sua... (continua)
aurelien "loco" le loup 1/3/2011 - 20:35
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Viva l'Italia

Viva l'Italia

Benigni e «Fratelli d'Italia», dubbi su una lezione di storia
di Alberto Mario Banti - Il Manifesto

Roberto Benigni a Sanremo: ma certo, quello che voleva bene a Berlinguer! Quello che - con gentile soavità - insieme a Troisi scherzava su Fratelli d'Italia ... Che trasformazione! Sorprendente! Eh sì, giacché giovedì 17 febbraio «sul palco dell'Ariston», come si dice in queste circostanze, non ha fatto solo l'esegesi dell'Inno di Mameli. Ha fatto di più. Ha fatto un'apologia appassionata dei valori politici e morali proposti dall'Inno. E - come ha detto qualcuno - ci ha anche impartito una lezione di storia. Una «memorabile» lezione di storia, se volessimo usare il lessico del comico.

Bene. E che cosa abbiamo imparato da questa lezione di storia? Che noi italiani e italiane del 2011 discendiamo addirittura dai Romani, i quali si sono distinti per aver posseduto un esercito bellissimo,... (continua)
1/3/2011 - 18:35

Lontan de ti, Milàn

Lontan de ti, Milàn
[novembre 1943]
Parole e musica di Mario Vezzosi e Camillo Mariani
Testo trovato qui

Canzone composta in uno dei tanti Stalag (i campi di concentramento per prigionieri di guerra), allestiti dai nazisti dopo l’armistizio dell’8 settembre del 1943 per rinchiudervi i militari italiani che non avevano accettato di continuare a combattere nelle fila tedesche.



“Vedi quelle sentinelle dietro i reticolati? Sono loro i prigionieri di Hitler, non noi. Noi a Hitler e Mussolini diciamo no, anche quando ci vogliono prendere per fame.”
(Sergente Cecco Baroni, internato in Germania, in Mario Rigoni Stern: “Soldati italiani dopo il settembre 1943”, FIAP, Roma 1988, pag. VI)

“Canzone composta nel novembre del 1943, nello Stalag 328 del campo di concentramento di Leopoli, in Polonia. Vi era in questo campo un gruppo abbastanza numeroso, e naturalmente unito, di milanesi, fra cui si contavano note... (continua)
Quand a la sera ven scur
(continua)
inviata da Bartleby 1/3/2011 - 12:19
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Brigante se more

Brigante se more
Chanson napolitaine – Brigante se more – Musicanova
De Carlo D'Angiò et Eugenio Bennato

Être sudiste en d’autres terres.
Voilà les pensées que me suscite cette remarquable chanson.

Quoi ? Tu es du Sud... ?, toi Marco Valdo M.I. mon ami. Je ne l'aurais jamais cru. Que je sois du Sud, moi, le somaro, l'âne, enfant d'Apulée de Madaure (Tunisie, actuellement), je le comprendrais, mais toi...

Quoi ? Tu es du Sud... ?, toi Lucien l'âne mon ami. Je ne l'aurais jamais cru. Comment peux-tu prétendre cela, toi qui viens, tu l'avoues à l'instant, du Nord, de l'Afrique du Nord... Tu vois, Lucien l'âne mon ami, tout est relatif pour un enfant ou un âne du Niger ou d'Angola, du Congo ou de la Tanzanie, tu es franchement du Nord. Pareillement, un Padanien (si tant est qu'il en existe...) peut sans doute se targuer d'être du Nord, mais il est franchement du Sud quand on le regarde avec mes yeux ou avec... (continua)
BRIGAND ON MEURT
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 28/2/2011 - 21:26
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Io preferisco l'Ovest

Io preferisco l'Ovest
1994
Dentro il giardino
Io preferisco l'Ovest
(continua)
inviata da DonQuijote82 28/2/2011 - 18:47

My Name Is Sylvio

My Name Is Sylvio
Nella sua nuova veste di contumace, ha dichiarato di non far più uso del telefonino, per non essere intercettato. Ha detto di essere così tornato indietro. Al pizzino.
Gian Piero Testa 28/2/2011 - 15:08
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When The Ship Comes In

When The Ship Comes In
Addio a Suze Rotolo

Si è spenta giovedì scorso (24 febbraio) dopo una lunga malattia, Suze Rotolo, storica fidanzata e musa di Bob Dylan, la ragazza di origine italiana che accompagnò i primi passi della carriera del grande cantautore. Aveva 67 anni.

Suze Rotolo aveva solo 17 anni quando incontrò Dylan nel 1961. Scoppiò presto l'amore tra i due e lei fu l'ispiratrice di famosissime canzoni del giovane menestrello come "Don't Think Twice, It's All Right", "Boots of Spanish Leather" e "Tomorrow Is a Long Time". La foto di Suze e Bob, mano nella mano a Jones Street, New York, campeggia sulla copertina del secondo album del cantautore, "The Freehweelin' Bob Dylan" (1963), una delle immagini simbolo della musica degli anni '60 che fu scattata da Don Hunstein. Nel 1962, la coppia aveva già messo su casa in un appartamentino della West 4th Street.

Suze, che veniva da una famiglia liberal di... (continua)
28/2/2011 - 12:02
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In The Army Now

In The Army Now
Status Quo released this song again in 2010 and unfortunatelly now they change their lyrics to pro-war. Check it here in the Independent newspaper article: Status Quo in the army now - for charity single

If you want to check the changings they did to their lyrics, below are the original 1986 lyrics, with the revised 2010 alternatives in brackets.
IN THE ARMY NOW 2010
(continua)
inviata da Cláudia 27/2/2011 - 23:09
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Canzone della Basilicata

Canzone della Basilicata
d'une chanson napolitaine - Canzone della Basilicata – Eugenio Bennato – 1980
d'après la version italienne de Lorenzo Masetti.

« La Basilicate était un des thèmes musicaux qui m'avaient été demandés et cela concernait spécialement le paysage, peut-être plus précisément le paysage comme il apparaît à qui vient de Naples.

Naquit une mélodie qui accompagnait les panoramiques sur ces vallées et sur ces collines, une pour ces terres décrites par le peintre écrivain Carlo Levi qui y séjourna en confiné politique et qui les décrit picturalement dans son roman Le Christ s'est arrêté à Eboli.

À la musique j'ajoutai un texte , que j'écrivis immédiatement après pour souligner la civilisation de ces gens qui dans l'Histoire n'avaient jamais fait la guerre à personne, mais qui avaient subi la guerre chez eux avec les invasions et les dominations qui s'étaient succédés dans les siècles.

Et si je cite... (continua)
CHANSON DE LA BASILICATE
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 27/2/2011 - 20:21

זאַמדן גליׅען אױף דער זון

זאַמדן גליׅען אױף דער זון
Chanson yiddish - Zamdn Glien Oyf Der Zun – David Beyglman – 1939-44
Texte écrit probablement par A.Volman ou Volkman, mort avec sa famille à Auschwitz.
d'après la version anglaise GRAINS OF SAND GLISTEN IN THE SUN

Chanson d'un amour inexplicablement perdu, une triste chanson d'amour comme il y en a tant à chaque époque, si ce n'est qu'elle fut écrite dans le ghetto juif de Lodz peu avant de son anéantissement par les nazis.

Musicien et compositeur polonais très connu même au niveau international, David Beyglman (1887-1944), à partir de 1912, fut le directeur de l'orchestre du Zandberg Theatre de Lódz. Après l'occupation nazie et du transfert de la population juive dans le ghetto local (appelé en allemand Litzmannstadt), Beyglman ne perdit pas courage pour mettre sur pied un petit espace théâtral où durant ces terribles années , il dirigea de très nombreux concerts et présenta de nombreuses... (continua)
GRAINS DE POUSSIÈRE DANS LE SOLEIL
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 27/2/2011 - 18:57




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