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Pappagalli verdi

Pappagalli verdi
[2002]
Testo di Gino Strada
Musica di Piero Pelù
da "L'uomo della strada"

"Bellissima l'iniziativa di Pelù che riguarda il brano 'Pappagalli verdi', titolo tratto dall'omonimo libro di Gino Strada, fondatore di Emergency, a cui buona parte dei profitti del disco saranno devoluti. I 'pappagalli verdi' del titolo sono le mine antiuomo, costruite a forma di giocattoli ed animaletti colorati, per renderle più appariscenti, soprattutto per i bambini, che facendole scoppiare ne vengono dilaniati."

Filippo Simone
10/10/2002
http://www.gossipnews.it/news/asc_show...

*

Gino Strada, Pappagalli Verdi, Cronache di un chirurgo di guerra, Milano, Universale Economica Feltrinelli, 2001.

Altre canzoni che citano Gino Strada:
Ghetto dei Modena City Ramblers
Ritornare a sognare (Canzone per Gino Strada) di Joe Natta
Una fiaba di Gino Strada
(DoNQuijote82)
Un vecchio afgano con i sandali rotti e infangati, e il turbante con la coda che scendeva fino alla cintura, stava accanto al figlio di sei anni nel pronto soccorso dell’ospedale di Quetta.
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 7/8/2005 - 21:08
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A guerra dos meninos

A guerra dos meninos
Composição: Roberto Carlos - Erasmo Carlos
Testo e musica di Roberto e Erasmo Carlos
Hoje eu tive um sonho que foi o mais bonito
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 7/8/2005 - 19:23
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War No More

War No More
Light is in the air right now
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 7/8/2005 - 19:16
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New Day

New Day
Featuring Bono - U2
Pop Radio Edition
[Wyclef]
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 7/8/2005 - 19:14
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I Saved the World Today

I Saved the World Today
Album: "Peace" (1999)
Monday finds you like a bomb
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 7/8/2005 - 19:10
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Machteloos

Machteloos
[2004]
Dall'album "Spelenderwijs" ("Come giocando")
http://www.vsopxo.com/
Testo ripreso dal forum:
http://www.rapmaker.nl

In attesa di traduzione. Il titolo significa: "Impotente".
Mijn weg.
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 7/8/2005 - 18:39

Peace is the Chief of all the Worldes Wealth

Peace is the Chief of all the Worldes Wealth
Testo di / Lyrics by John Gower [1330-1408]
From his Play "Henry IV"
Dal dramma "Enrico IV"
Music: Traditional / Musica: Tradizionale

Un'antichissima testimonianza contro la guerra e per la pace di un poeta che fu amico di Geoffrey Chaucer, che Maggie Holland ha adattato ad una melodia tradizionale.

John Gower, poet and friend of Chaucer, was born around 1330, into a prominent Yorkshire family which held properties in Kent, Yorkshire, Norfolk and Suffolk. Gower's coat of arms is identical to those of Sir Robert Gower of Brabourne. Nothing is known of his education, though it has been speculated that he was trained in law. Gower himself held properties in Suffolk and Kent, where he seems to have resided until taking up residence in the priory of St. Mary Overies in Southwark, London, around 1377.
Gower's first work was Mirour de l'Omme (i.e. Mirror of Man) (wr. 1376-79), an allegorical... (continua)
Peace is the chief of all the worldes wealth,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 7/8/2005 - 16:32
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New New York

New New York
[2002]
Da "Non Album Tracks #2"

Un brano sulla New York dopo gli attentati dell'11 settembre.
New, new, new, ah ah ah ah
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 7/8/2005 - 15:43
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Zombie

Zombie
ITALIANO / ITALIAN [2]

Ulteriore versione italiana di Alberto Truffi, da "Musica e Memoria"
Alternative Italian version by Alberto Truffi, from "Musica e Memoria"
ZOMBIE
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 7/8/2005 - 12:05
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What Are Their Names

What Are Their Names
QUALI SONO I LORO NOMI
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 7/8/2005 - 11:56
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Senti cara Ninetta

Senti cara Ninetta
"Canto di partenza degli Alpini veronesi richiamati alla guerra del 1915/18".
Senti cara Ninetta
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 7/8/2005 - 01:06

Rosastela

"La fame è la protagonista indiscussa di questo "minestrone" [o "risotto", nella tradizione lombarda] di motivetti popolari con testo riveduto. Si riconoscono marce militari, gli inni fascisti 'Allarmi siam fascisti' e 'Giovinezza', la "Piemontesina bella", e persino Lili Marlene. Il testo è stato raccolto nel territorio bergamasco, ma ne esistono versioni simili in molte località d'Italia, in particolare la parodia di Giovinezza, di cui una versione documentata in dialetto triestino contiene riferimenti al periodo asburgico."

Dal sito ufficiale del gruppo:
http://freeweb.supereva.com/paneguerra/

*

Sul tema della fame si veda anche Fagioli 'olle 'otenne.
Mateoti, Mateoti
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 7/8/2005 - 01:03
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O Piamontesi

anonimo
"Canzone che in maniera molto semplice esprime chiaramente il concetto del rifiuto e della stanchezza di fare il soldato e della voglia di tornare alla semplicità della vita domestica. Nata nelle valli di montagna bergamasche, dopo il 1860, è nata da moduli musicali più antichi e arcaici, di cui si trova un affioramento nell’ultima strofa."

Dal sito ufficiale del Gruppo: http://freeweb.supereva.com/paneguerra/
PIAMONTESI MANDIM A CASA
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 7/8/2005 - 00:53
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Partigiano sconosciuto

Partigiano sconosciuto
"L'antefatto è questo: a Modena, liberata dai suoi partigiani, la sera del 23 aprile 1945 fu data notizia del ritrovamento di un partigiano ucciso, sconosciuto a tutti, il quale aveva in tasca solo un pezzo di pane. La sua fotografia fu esposta per alcuni giorni sotto il portico del Collegio, nella parte più centrale della città; poi non se ne seppe più nulla.

Questa canzone, nata nel gruppo torinese di "Cantacronache", è firmata per la parte musicale da Sergio Liberovici, mentre il testo, da molti ritenuto anonimo, pare sia opera della partigiana modenese Claudina Vaccari."

(dal sito ufficiale del Gruppo Pane e Guerra, di cui il canto pure fa parte.)
A Modena, liberata dai suoi partigiani
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 7/8/2005 - 00:47

Non più si balla non più si canta

Non più si balla non più si canta
Registrazione inserita nell'album "Canti di lavoro, emigrazione, guerra...ed altre storie" (registrazioni del 2000 e 2001).

"Un canto popolare che ha secoli di vita, adattato con il passare del tempo. Venne cantato anche nel periodo della Seconda Guerra Mondiale"
Non più si balla, non più si canta
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 7/8/2005 - 00:43
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Motorizzati a piè

"Con un titolo così ironico, non si tratta certo di una canzone 'ufficiale'. In realtà il tema è quello del ritorno, e non c'è neppure una parola di odio verso il nemico. La canzone è nata nella prima guerra mondiale, ed è poi stata ripresa nella seconda, con i riferimenti all'Albania ed alla Grecia."

(Dal sito ufficiale del Gruppo Pane e Guerra, del cui repertorio fa parte)
Il sedici settembre,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 7/8/2005 - 00:36
Percorsi: Naja di merda
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Die Moorsoldaten [Börgermoorlied; Das Moorlied]

Die Moorsoldaten [Börgermoorlied; Das Moorlied]
1b. Canto dei deportati: La versione italiana tradizionale
1b. Canto dei deportati: The Italian traditional version.
1b. Canto dei deportati: Italienishe traditionelle Version
1b. Canto dei deportati: Version traditionnelle en italien
1b. Canto dei deportati: Italiankielinen perinteinen versio

E' ripresa dal sito del Gruppo Pane e Guerra, del cui repertorio fa parte. Il testo è stato però collazionato e integrato con quello, che ci appare più esatto e completo, proveniente da Canti di lotta-Comunisti del Friuli.

"Il canto non è di anonimo, almeno per quanto riguarda l'originale, scritto e musicato nel 1933 nel lager di Borgemoor, da deportati tedeschi: Johann Esser e Wolfgang Langhoff per le parole, Rudi Goguel per la musica. Il canto, in tedesco, venne eseguito dai deportati davanti agli altri deportati e alle guardie del campo, nell'agosto del '33, e subito proibito.Ma il canto assieme... (continua)
Canto dei deportati
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 7/8/2005 - 00:08
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Addio mia bella addio

Addio mia bella addio
[XIX secolo, circa 1848?]
attribuito a C.A.Bosi

Canto nato durante il risorgimento, da alcuni attribuito a tale C.A.Bosi, che entrò a far parte della tradizione popolare venendo cantato in tutte guerre che sono seguite. Dal testo, risulta evidente la nascita non popolare di questo canto: nelle intenzioni degli autori, per i soldati di allora questa canzone doveva servire a comunicarsi con la patria alla quale si voleva bene "come alla mamma e alla fidanzata". In realtà il testo si è sempre prestato a immediata ironia, con il massimo vertice nella terza strofa.

Dal canto loro i riformati e gli imboscati avevano sostituito i versi della prima strofa nel modo più sotto citato.

(Dal sito del Gruppo Pane e Guerra, del cui repertorio il canto fa parte e da cui riprendiamo il testo)

*

Alcuni versi del canto fanno parte dell'omonima canzone di Antonello Venditti.
Addio mia bella addio,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 6/8/2005 - 23:08
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If I Had A Hammer

If I Had A Hammer
Catalan version.
SI TINGUÉS UN MARTELL
(continua)
6/8/2005 - 16:17
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Le déserteur

Le déserteur
CATALANO / CATALAN [4] - Eduquem en pau

Da / D'après / From
Eduquem en pau
EL DESERTOR
(continua)
6/8/2005 - 16:11
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Hiroshima

Hiroshima
Catalan version
Da / From Eduquem en pau
HIROSHIMA
(continua)
6/8/2005 - 16:03
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Imagine

Imagine
CATALANO / CATALAN [2] - Eduquem en pau

Versione catalana piuttosto libera
Rather free catalan version
Da / From Eduquem en pau
IMAGINA'T
(continua)
6/8/2005 - 16:00
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Vem dödade Carlos?

Vem dödade Carlos?
[1998]
Testo e musica di Björn Afzelius
Lyrics and music by Björn Afzelius
Da/From "Elsinore" [1999]

Una delle ultime canzoni di Björn Afzelius, pubblicata nell'album "Elsinore" uscito pochi mesi dopo la sua morte,
Una lunga e dura ballata ispirata ad un episodio realmente accaduto: la morte di un giovane immigrato cileno (anche qui la cosa ci riporta agli anni '70, quando molti cileni si rifugiarono nella Svezia di Palme per sfuggire alla dittatura di Pinochet: la madre del giovane è infatti sfuggita da una dittatura fascista) ucciso dalla polizia all'uscita da una discoteca. Un omicidio legalizzato che si tentò di nascondere con il "gentile aiuto" dei medici legali e dei tribunali, vale a dire di tutto l'apparato dello stato; ma la polizia, ovunque, è notoriamente impunibile. La verità venne a galla grazie alla madre del ragazzo ammazzato e a una testimone casuale dell'episodio, che... (continua)
Carlos var stökig, berusad och dum.
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 6/8/2005 - 15:14
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Medan bomberna faller

Medan bomberna faller
Testo e musica di Björn Afzelius
(Anno di composizione imprecisato)
Kom kättare, kom syndare, med svagheter och fel,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 6/8/2005 - 15:07
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Fred [Till Melanie]

Fred [Till Melanie]
Testo e musica di Björn Afzelius
(anno di composizione imprecisato)
Interpretato dalla Hoola Bandoola Band

L'anno di composizione di questa canzone è imprecisato (o almeno non siamo stati in grado di reperirlo), ma non è improbabile che si situi nella prima metà degli anni '70. Tempi di guerra fredda, di mondo diviso in due, di "blocchi" che realmente bloccavano, con le loro logiche, ogni autentico movimento di rivolta anelante alla libertà, all'indipendenza, alla fine della logica della divisione tra le due "superpotenze". E' una canzone che si situa in quest'ottica, facendo leva su cosa sia veramente la "pace terrificante" basata sul terrore, sulla repressione, sulla minaccia costante. Allora era la guerra fredda, oggi è la "guerra al terrorismo". Una canzone scomoda, stridente, che sembra riecheggiare decisamente Perché mai parlarvi di pace?.
Är det verkligen fred vi vill ha
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 6/8/2005 - 15:04
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Den Himmelska Fridens Torg

Den Himmelska Fridens Torg
[1990]
Testo e musica di Björn Afzelius
Text och musik: Björn Afzelius
Lyrics and music: Björn Afzelius
Paroles et musique: Björn Afzelius
Sanat ja sävel: Björn Afzelius
Album: Tusen Bitar

"Den himmelska fridens torg" är en låt av Björn Afzelius, inspelad på albumet Tusen bitar från 1990. Afzelius sjunger om Massakern på Himmelska fridens torg som ägde rum i Kina året innan skivan släpptes. Afzelius syn på händelsen är att folket under Kulturrevolutionen fått lära sig att läsa, skriva och tänka självständigt samt kritisera vad man tyckte var fel i det kinesiska samhället. Men han hävdar även att saker och ting gått snett i det socialistiska samhället och vad folket 20 år tidigare fått lära sig inte längre stämde överens med de nya ledarnas tänkande. - sv.wikipedia

“Den Himmelska fridens torg” (“Piazza della Pace Celeste”) è una canzone di Björn Afzelius, incisa nell'album Tusen Bitar... (continua)
Som alla barn läste jag sagor,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 6/8/2005 - 15:01
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För kung och fosterland

För kung och fosterland
[1976]
Testo e musica di Björn Afzelius
Dall'album omonimo ("Per il re e per la patria")

Qualcuno, forse a ragione, definisce Björn Afzelius come il De André o come il Dylan svedese. Sicuramente certi paragoni non sono fuori luogo. Lo si vede anche da questa stupefacente canzone, dove...le mosse sono fatte proprio a partire dal gioco degli scacchi (che in origine è, è bene ricordarlo, un gioco di guerra, di strategia militare; e lo si vede ancora dalla terminologia e dalla funzione dei pezzi, con il re e la regina che possono fare praticamente tutto quel che vogliono, e via via a scendere fino alle pedine la cui funzione è quella di essere mangiate, cioè di cadere in battaglia al servizio del re). E' la perfetta metafora della guerra. Ma, a volte, le pedine si ribellano contro i re e le regine, come ci ricorda Afzelius. E vogliamo anche far notare che, in svedese, la parola per la "pedina... (continua)
Medan bönderna inleder striden sitter kungen med damen på knät
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 6/8/2005 - 14:58
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Historien har visat

Historien har visat
[1974]
Testo e musica di Björn Afzelius
Dall'album "Vem är det som är rädd?" ("Chi è che ha paura?")
Sakta men säkert som syndafloden
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 6/8/2005 - 14:50
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Mangialuomo

Mangialuomo
dall'album "Nido" (1999)
È finito l'inverno
(continua)
6/8/2005 - 14:48
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Tiden förändras

Tiden förändras
[1974]
Testo e musica di Björn Afzelius
Dall'album "Vem är det som är rädd?" ("Chi è che ha paura?")

Quasi una risposta alla celebre canzone di Bob Dylan, che di Björn Afzelius è stato, come già detto, il riconosciuto modello. Ed è una risposta molto amara alla luce di quanto era accaduto negli anni intercorsi tra la canzone di Dylan (di cui abbiamo volutamente mantenuto il titolo nella traduzione italiana), che è del 1962, e il 1974. Dodici anni in cui i tempi sono sì cambiati; ma "i modelli sono rimasti gli stessi". Nella canzone si accenna alle chiare e ben note simpatie naziste della polizia svedese, la SÄPO (acronimo di "Säkerhetspoliti", 'Polizia di Sicurezza'), che in seguito avrebbe annoverato tra le sue prodezze, come è stato oramai messo in luce (e insabbiato) dalle indagini e da alcuni coraggiosi reportages giornalistici della catena televisiva Planet, anche l'assassinio del... (continua)
Vi talade om lagen, och om hur den kommit till
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 6/8/2005 - 14:46

Titelles de guerra

da "Ignot" (2001)
Mentre el poble passa gana,
(continua)
6/8/2005 - 00:38
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Where Is The Love?

Where Is The Love?
¿DONDE ESTÀ EL AMOR?
(continua)
6/8/2005 - 00:24
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Jocs de guerra

Jocs de guerra
da L'altre cantó del mirall (1999)
Jo crido... llibertat!
(continua)
6/8/2005 - 00:21
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Nein, meine Söhne geb' ich nicht!

La seguente versione parziale in lingua romena (mancano le strofe finali) è tratta dal forum per genitori "Parinti.com". E' contenuta in un messaggio di Christa, romena che vive in Germania (e che ha quindi avuto modo di conoscere le canzoni di Reinhard Mey). L'ortografia è stata corretta.
Nein, meine Söhne geb' ich nicht!
[NU ÎI DAU PE FIII MEI]
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 6/8/2005 - 00:11
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Imagine

Imagine
CATALANO / CATALAN [1] - Filoètica

Versione catalana ripresa da Filoètica
Catalan version from Filoètica
IMAGINA'T
(continua)
6/8/2005 - 00:09
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Il pilota di Hiroshima

Il pilota di Hiroshima
English Version by Riccardo Venturi
5 agosto 2005 /August 5, 2005
THE PILOT OF HIROSHIMA
(continua)
5/8/2005 - 23:37
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[Hiroshima]

[Hiroshima]
English Version by Riccardo Venturi
5 agosto / August 5, 2005
[HIROSHIMA]
(continua)
5/8/2005 - 19:55
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Hiroshima

Hiroshima
English Version by Riccardo Venturi
Version anglaise de Riccardo Venturi
5 agosto / August 5, 2005
HIROSHIMA
(continua)
5/8/2005 - 19:39




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