
Lou Monte: Dominick the Donkey (the Christmas Italian Donkey)

Hey, chingedy ching, hee haw, hee haw
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 25/12/2020 - 10:39
Ingenioso Hidalgo Don Quijote,
un vivo ringraziamento dell’attenzione nel giorno Natale del Sole Invitto ( Gesù, storico o iconico, nacque il 6 gennaio) a te, Staff e collaboratori. Desidero ricambiare con una extra^2, un extra sull’extra o dell’extra sulla falsariga della principale:
Peppino 'o suricillo
Peppino 'o suricillo
nun me fa' chiù durmi',
mannaggia 'o suricillo,
'a cca' se nn'adda i'.
Staséra int'a cucina
nu pòco 'e vino aggi'a lassa',
po', quanno s'e' mbriacato,
stu Peppino aggi'a acchiappa'.
Ce sta nu suricillo
indisponènte arrèt’o muro
Chillo â séra jèsce
quanno ‘a casa è tutt’ô scuro
Va dint’a cucina
E, abballanno sulo sulo,
me pare nu malandrino,
pure a gatta s'appaura.
Peppino 'o suricillo
M’ha fatto scumparì’,
mannaggia 'o suricillo,
'a cca' se n’adda i'.
Stasera int"a cucina
nu pòco 'e vino aggi'a lassa',
po', quannu s'e' mbriagato,
stu... (continua)
un vivo ringraziamento dell’attenzione nel giorno Natale del Sole Invitto ( Gesù, storico o iconico, nacque il 6 gennaio) a te, Staff e collaboratori. Desidero ricambiare con una extra^2, un extra sull’extra o dell’extra sulla falsariga della principale:
Peppino 'o suricillo
Peppino 'o suricillo
nun me fa' chiù durmi',
mannaggia 'o suricillo,
'a cca' se nn'adda i'.
Staséra int'a cucina
nu pòco 'e vino aggi'a lassa',
po', quanno s'e' mbriacato,
stu Peppino aggi'a acchiappa'.
Ce sta nu suricillo
indisponènte arrèt’o muro
Chillo â séra jèsce
quanno ‘a casa è tutt’ô scuro
Va dint’a cucina
E, abballanno sulo sulo,
me pare nu malandrino,
pure a gatta s'appaura.
Peppino 'o suricillo
M’ha fatto scumparì’,
mannaggia 'o suricillo,
'a cca' se n’adda i'.
Stasera int"a cucina
nu pòco 'e vino aggi'a lassa',
po', quannu s'e' mbriagato,
stu... (continua)
Riccardo Gullotta 25/12/2020 - 19:31

Franz Schubert: Sonata in A major, D. 959, II. Andantino

[1828]
Una delle ultime composizioni di Schubert, scritta a poche settimane dalla morte.
Il secondo movimento fa parte della colonna sonora del film "Au hasard Balthazar", diretto del 1966 da Robert Bresson
"La parabola dell'asino può essere letta come un attraversamento del Cristo nel mondo contemporaneo, impotente e guidato da un Grande Inquisitore implacabile. [...] Il capolavoro di Bresson è una implacabile rappresentazione del male nel mondo." (Diego Capuano, su Ondacinema)
Una delle ultime composizioni di Schubert, scritta a poche settimane dalla morte.
Il secondo movimento fa parte della colonna sonora del film "Au hasard Balthazar", diretto del 1966 da Robert Bresson
"La parabola dell'asino può essere letta come un attraversamento del Cristo nel mondo contemporaneo, impotente e guidato da un Grande Inquisitore implacabile. [...] Il capolavoro di Bresson è una implacabile rappresentazione del male nel mondo." (Diego Capuano, su Ondacinema)
[Strumentale]
inviata da Bernart Bartleby 9/2/2020 - 14:09


Le p't'it soldat

Bonjour
Encore une chanson sur les gilets jaunes...
C'est vrai! Mais...
Quand la poésie s'intéresse au mouvement gilets jaunes.
Ca donne une chanson très spéciale.
Un retour vers le passé en quelque sorte... très fin XIXe.
Merçi
(photo mephisto gray)
Encore une chanson sur les gilets jaunes...
C'est vrai! Mais...
Quand la poésie s'intéresse au mouvement gilets jaunes.
Ca donne une chanson très spéciale.
Un retour vers le passé en quelque sorte... très fin XIXe.
Merçi
(photo mephisto gray)
C'est nous que v'là... les p'tits soldats
(continua)
(continua)
inviata da Larella 20/9/2019 - 09:25
Pour répondre aux demandes des auditeurs
voici le texte original.
Paroles musique Méphisto.gray 2019 Juin-Juillet-Aout -Septembre
voici le texte original.
Paroles musique Méphisto.gray 2019 Juin-Juillet-Aout -Septembre


Lu sciccareddu mbriacu

[1954]
Testo e Musica di Domenico Modugno (9° singolo di D.M.)
Album: Domenico Modugno e la sua chitarra - Un poeta, un pittore, un musicista [1956, 3°album]
L'asinello in questione era evidentemente un antesignano del 'rifiuto del lavoro'...
La spassosissima canzone, risalente al lontano 1954, narra di un asinello che si rifiutava di tirare il carretto... nonostante il padrone arrabbiato lo frustasse, lo picchiasse e gli desse calci.. Finché non incontrava un amico che gli suggeriva di dargli da bere un po' di vino..!.. Sì, perché gli asini, dovete sapere, con giustificatissima e dignitosissima testardaggine, più il padrone si arrabbia e meno lavorano.. Invece.. con l'aiuto della dolce bevanda, dimentica di essere stato maltrattato e.. forse.. cammina....Solo che il padrone esagerava: per il suo tornaconto gliene dava da bere addirittura un secchio intero! E l'asino, dopo aver ragliato per tutto il paese, sdraiatosi a terra, finiva anche lui per optare per la giusta risoluzione del Banco, "Non mi rompete".
Testo e Musica di Domenico Modugno (9° singolo di D.M.)
Album: Domenico Modugno e la sua chitarra - Un poeta, un pittore, un musicista [1956, 3°album]
L'asinello in questione era evidentemente un antesignano del 'rifiuto del lavoro'...
La spassosissima canzone, risalente al lontano 1954, narra di un asinello che si rifiutava di tirare il carretto... nonostante il padrone arrabbiato lo frustasse, lo picchiasse e gli desse calci.. Finché non incontrava un amico che gli suggeriva di dargli da bere un po' di vino..!.. Sì, perché gli asini, dovete sapere, con giustificatissima e dignitosissima testardaggine, più il padrone si arrabbia e meno lavorano.. Invece.. con l'aiuto della dolce bevanda, dimentica di essere stato maltrattato e.. forse.. cammina....Solo che il padrone esagerava: per il suo tornaconto gliene dava da bere addirittura un secchio intero! E l'asino, dopo aver ragliato per tutto il paese, sdraiatosi a terra, finiva anche lui per optare per la giusta risoluzione del Banco, "Non mi rompete".
Chista è a storia di 'nu sciccaređđu ca um buleva caminari. Allura lu patruni lu struppiava ci dava cauci sutta 'a panza, jastimava comu un turcu, ma 'u sciccaređđu nenti! .. 'un caminava..
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 22/5/2011 - 09:45
Perché un percorso sugli asini se c'è già guerra agli animali?
(Sabrina)
(Sabrina)
Perché si tratta di due cose differenti. Saluti! [CCG/AWS Staff]
DOMENICO MODUGNO, IL SICILIANO DEL SALENTO
Tutti i testi delle sue canzoni in dialetto tradotti e commentati da Mimmo Mòllica. «"Come hai fatto" era nata in lingua napoletana, s’intitolava "Ma cumm' ha’ fatto", solo che poi mi hanno costretto a trascriverla in italiano. Ma è il dialetto la vera lingua di noi». (Domenico Modugno). Nel 1951 Domenico Modugno prese parte al film "Filumena Marturano" di Eduardo De Filippo e nel 1952 al film "Carica eroica" di De Robertis, nella parte di un soldato siciliano che canta la "Ninna Nanna" ad una bambina. Da questo episodio nacque la leggenda del "Modugno siciliano".
Tutti i testi delle sue canzoni in dialetto tradotti e commentati da Mimmo Mòllica. «"Come hai fatto" era nata in lingua napoletana, s’intitolava "Ma cumm' ha’ fatto", solo che poi mi hanno costretto a trascriverla in italiano. Ma è il dialetto la vera lingua di noi». (Domenico Modugno). Nel 1951 Domenico Modugno prese parte al film "Filumena Marturano" di Eduardo De Filippo e nel 1952 al film "Carica eroica" di De Robertis, nella parte di un soldato siciliano che canta la "Ninna Nanna" ad una bambina. Da questo episodio nacque la leggenda del "Modugno siciliano".
L’ASINELLO UBRIACO
(continua)
(continua)
inviata da River 28/7/2019 - 21:50
MODUGNO, LA DIGNITÀ DELL’ASINO E DEL CAVALLO CIECO DELLA MINIERA
Domenico Modugno nel brano "Lu sciccareddu 'mbriacu", racconta l'umanissima storia di un asino che non voleva saperne di camminare. "Cavaddu cecu de la minera" è la tragica storia di un cavallo divenuto cieco per essere stato costretto a trascinare il suo carico bestiale sotto il sole rovente ed accecante. E nella cultura classica e moderna l’asino trova la sua piena dignità d’essere umano... Perfino in politica con l'asinello simbolo de I Democratici, partito italiano fondato da Romano Prodi...
24/03/2015 – L’asino nella canzone, così come lo ha descritto il ‘poeta’ Domenico Modugno... Lu sciccareddu 'mbriacu è la sagace e umanissima storia di un asino che non voleva saperne di camminare, malgrado l’ira del padrone, le bastonate, le frustate e i calci. Finché l’uomo non si imbatte in un conoscente che gli suggerisce di far... (continua)
River 28/7/2019 - 21:54

I musicanti di Brema

(2019)
da "Ballate per uomini e bestie"
Arrangiamento di Daniele Sepe
con Daniele Sepe al sax, Marc Ribot alla chitarra
ispirata alla favola dei Fratelli Grimm
Espulsi dal mondo dell’utile e della produzione si salvano compiendo un gesto inutile: formare una banda musicale. È una storia veramente pedagogica, afferma che non importa se sei stato licenziato, esodato, esuberato o scartato: puoi sempre trovare qualcuno come te. E non solo l’unione fa la forza, ma anche il divertimento. Trovo sia fortificante. Nella sua realizzazione musicale sono stato molto gratificato dal lavorare con Daniele Sepe. Il pezzo ha una sua ironia, c’è del grottesco, c’è una speranza. In fondo i musicanti sono dei disgraziati che, insieme, si aggiustano. E Sepe ha dato un’orchestrazione che rende il senso.
Vinicio Capossela
da "Ballate per uomini e bestie"
Arrangiamento di Daniele Sepe
con Daniele Sepe al sax, Marc Ribot alla chitarra
ispirata alla favola dei Fratelli Grimm
Espulsi dal mondo dell’utile e della produzione si salvano compiendo un gesto inutile: formare una banda musicale. È una storia veramente pedagogica, afferma che non importa se sei stato licenziato, esodato, esuberato o scartato: puoi sempre trovare qualcuno come te. E non solo l’unione fa la forza, ma anche il divertimento. Trovo sia fortificante. Nella sua realizzazione musicale sono stato molto gratificato dal lavorare con Daniele Sepe. Il pezzo ha una sua ironia, c’è del grottesco, c’è una speranza. In fondo i musicanti sono dei disgraziati che, insieme, si aggiustano. E Sepe ha dato un’orchestrazione che rende il senso.
Vinicio Capossela
Un asino fatto vecchio
(continua)
(continua)
29/5/2019 - 00:19

I musicanti di Brema / Town Musicians of Bremen / Les Musiciens de Brême / Die Bremer Stadtmusikanten/ Bremenin soittoniekat: Jacob & Wilhelm Grimm 1819
Es hatte ein Mann einen Esel, der ihm schon lange Jahre treu gedient, dessen Kräfte aber nun zu Ende gingen, so daß er zur Arbeit immer untauglicher ward. Da wollt ihn der Herr aus dem Futter schaffen, aber der Esel merkte, daß kein guter Wind wehte, lief fort und machte sich auf den Weg nach Bremen; dort, dachte er, kannst du ja Stadtmusikant werden. Als er ein Weilchen fortgegangen war, fand er einen Jagdhund auf dem Wege liegen, der jappte wie einer, der sich müd gelaufen. „Nun, was jappst du so?“ sprach der Esel. „Ach, sagte der Hund, weil ich alt bin und jeden Tag schwächer werde, und auf der Jagd nicht mehr fort kann, hat mich mein Herr wollen todtschlagen, da habe ich Reißaus genommen; aber womit soll ich nun mein Brot verdienen?“ „weißt du was, sprach der Esel, ich gehe nach Bremen... (continua)
inviata da Juha Rämö 29/5/2019 - 15:27
Déclaration universelle des droits de l'âne

Déclaration universelle des droits de l'âne
Chanson française – Déclaration universelle des droits de l'âne – Marco Valdo M.I. – 8 avril 2015
Marco Valdo M.I. mon ami, tu devrais quand même expliquer comment on en est venu à cette « Déclaration universelle des droits de l'âne » ; ce n'est pas, dit Lucien l'âne en souriant, que je l'ignore, mais il me paraît important de l'expliquer à ceux qui la liront. D'autant que c'est la première fois qu'on la publie et qu'elle résulte – la chose est importante – de notre collaboration : celle d'un homme et d'un âne, chacun se portant garant pour son espèce.
Tout a commencé par une réflexion de Bernart Bartleby - publiée ce 8 avril 2015 au matin dans les Chansons contre la Guerre. Réflexion qui disait très exactement ceci :
Per Marco Valdo M.I.: a quando la "Déclaration des droits de l'âne"?.
Ah, dit Lucien l'âne, il faudra donc y associer l'auteur... (continua)
Chanson française – Déclaration universelle des droits de l'âne – Marco Valdo M.I. – 8 avril 2015
Marco Valdo M.I. mon ami, tu devrais quand même expliquer comment on en est venu à cette « Déclaration universelle des droits de l'âne » ; ce n'est pas, dit Lucien l'âne en souriant, que je l'ignore, mais il me paraît important de l'expliquer à ceux qui la liront. D'autant que c'est la première fois qu'on la publie et qu'elle résulte – la chose est importante – de notre collaboration : celle d'un homme et d'un âne, chacun se portant garant pour son espèce.
Tout a commencé par une réflexion de Bernart Bartleby - publiée ce 8 avril 2015 au matin dans les Chansons contre la Guerre. Réflexion qui disait très exactement ceci :
Per Marco Valdo M.I.: a quando la "Déclaration des droits de l'âne"?.
Ah, dit Lucien l'âne, il faudra donc y associer l'auteur... (continua)
L'âne naît libre, égal et fraternel ;
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 8/4/2015 - 22:42
Bellissima! Grazie Marco Valdo M.I., e grazie anche a Lucien Lane. Un raglio fraterno ad entrambi!
Direi di inserire immediatamente questo importante documento storico nel percorso Asini contro la guerra (e contro il lavoro)
Direi di inserire immediatamente questo importante documento storico nel percorso Asini contro la guerra (e contro il lavoro)
Bernart Bartleby, riconoscente 8/4/2015 - 23:37

DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI DELL’ASINO
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/4/2015 - 09:18
Mi sto deliziando con questa pagina! Però "tentattivo" era bellina come parola, un portmanteau word come dicono gl'inghilesi... :-)
Riccardo Venturi 9/4/2015 - 10:14
Ciao Riccardo, in effetti è stato proprio il mio primo "tentattivo" di traduzione, con un - forse incerto - abbozzo di rima...
Ma come diceva la mia sapiente nonna aretina, "Le rime di Mogolle so' da prender con le molle!"
Saluggia!
Ma come diceva la mia sapiente nonna aretina, "Le rime di Mogolle so' da prender con le molle!"
Saluggia!
B.B. 9/4/2015 - 10:23
Zut alors, j'allais justement la traduire en italien... Du moins, j'allais essayer de le faire. Mais Bernart Bartleby, mieux que moi, l'a fait tellement bien... Que le Grand Âne l'emporte sur les chemins de montagne jusqu'à la mer et de là, nageant de concert, l'emmène à l'Elbe vider deux-trois fiasques avec le Ventu...
Trêve de salutations, il ne reste plus qu'à la traduire dans les mêmes langues (a minima - Jusqu'à présent, l'ONU en a dénombré 380) que celles dans lesquelles a été traduite la Déclaration Universelle des Droits de l'Homme de 1948 - dès à présent périmée, car raciste au plus haut point.
Cordial
Lucien Lane
Trêve de salutations, il ne reste plus qu'à la traduire dans les mêmes langues (a minima - Jusqu'à présent, l'ONU en a dénombré 380) que celles dans lesquelles a été traduite la Déclaration Universelle des Droits de l'Homme de 1948 - dès à présent périmée, car raciste au plus haut point.
Cordial
Lucien Lane
Lucien Lane 9/4/2015 - 11:21
Continuo a dire che "tentattivo" mi piace parecchio, una sorta di "tentativo attivo", che poi, in fondo, sarebbe l'essenza stessa della traduzione: "tentare" di rendere "attivamente" un testo in un'altra lingua...che comunque sia ti è venuto parecchio bene, e confermo le parole di Marco Valdo. Sperando naturalmente che all'Elba a svuotarci fiaschi di quello buono ci andiamo prima o poi tutti assieme, cristiani, asini e chiunque desideri.
A proposito, però, devo lamentare la scomparsa del "Gringo", il vicino di campo all'Elba, che aveva le vigne sottocasa. A dire il vero è già diversi anni che non c'è più, ma su fallecimiento mi rende triste al ricordo. Faceva soprattutto un bianco torbido che non ho mai più sentito da nessuna parte al mondo, una broda che ghiacciava quasi nelle botti (altro che frigoriferi) e che sembrava andare giù allegra per poi tagliarti le gambe, zàc, senza pietà.... (continua)
A proposito, però, devo lamentare la scomparsa del "Gringo", il vicino di campo all'Elba, che aveva le vigne sottocasa. A dire il vero è già diversi anni che non c'è più, ma su fallecimiento mi rende triste al ricordo. Faceva soprattutto un bianco torbido che non ho mai più sentito da nessuna parte al mondo, una broda che ghiacciava quasi nelle botti (altro che frigoriferi) e che sembrava andare giù allegra per poi tagliarti le gambe, zàc, senza pietà.... (continua)
Riccardo Venturi 9/4/2015 - 13:38
Rectification : La déclaration universelle des Droits de l'Homme a été traduite (ce jour) en 444 langues. La dernière qui devrait plaire à Bartleby est la traduction en franco-provençal - valaisan (ici pdf)
Bref, il y a du boulot !
Cordial
Lucien Lane
Bref, il y a du boulot !
Cordial
Lucien Lane
Lucien Lane 9/4/2015 - 13:39
Lucien Lane
14:07 (Il y a 0 minute)
À hredatabase
Methodology, Education and Training Unit
Office of the High Commissioner for Human Rights (OHCHR)
Palais des Nations
1211 Geneva 10
Switzerland
(hredatabase@ohchr.org)
Mesdames, Messieurs,
Mon ami Marco Valdo M.I. avec ma participation active vient de rédiger – à la demande du sieur Bernart Bartleby – la Déclaration universelle des droits de l'âne et de la publier sur le site des Chansons contre la Guerre, à l'adresse :
http://www.antiwarsongs.org/canzone.ph....
Pouvez-vous nous aider à la traduire dans le maximum de langues possibles ?
Au nom de toutes les espèces (encore?) vivantes sur cette Terre, nous sollicitons l'aide de vos services.
Aves mes meilleures salutations
14:07 (Il y a 0 minute)
À hredatabase
Methodology, Education and Training Unit
Office of the High Commissioner for Human Rights (OHCHR)
Palais des Nations
1211 Geneva 10
Switzerland
(hredatabase@ohchr.org)
Mesdames, Messieurs,
Mon ami Marco Valdo M.I. avec ma participation active vient de rédiger – à la demande du sieur Bernart Bartleby – la Déclaration universelle des droits de l'âne et de la publier sur le site des Chansons contre la Guerre, à l'adresse :
http://www.antiwarsongs.org/canzone.ph....
Pouvez-vous nous aider à la traduire dans le maximum de langues possibles ?
Au nom de toutes les espèces (encore?) vivantes sur cette Terre, nous sollicitons l'aide de vos services.
Aves mes meilleures salutations
Lucien Lane 9/4/2015 - 14:09

Traduzione inglese di Riccardo Venturi
April 9, 2015 / 9 aprile 2015
Due parole del traduttore. Stupefatto e commosso anch'io della Déclaration des droits de l'âne, che da oggi dovrebbe senz'altro essere applicata universalmente, tento con questa traduzione di diffonderla. Naturalmente, non ho nessuna speranza di poterla rendere in 444 lingue; però una buona resa in inglese potrà dare un contributo. A tale riguardo, garantisco di aver posto la massima attenzione nella scelta della terminologia, perché scegliere la terminologia adatta in inglese non è semplice per niente. E non solo la terminologia, ma anche il tono adatto che ho volutamente ripreso dall'uso britannico di stile sì elevato, ma non esageratamente solenne. L'impressione che se ne dovrebbe ricevere è quella, esattamente, di tranquille e ferme good manners (la cui esatta resa in italiano è proprio “civilizzazione”, e non “buone... (continua)
April 9, 2015 / 9 aprile 2015
Due parole del traduttore. Stupefatto e commosso anch'io della Déclaration des droits de l'âne, che da oggi dovrebbe senz'altro essere applicata universalmente, tento con questa traduzione di diffonderla. Naturalmente, non ho nessuna speranza di poterla rendere in 444 lingue; però una buona resa in inglese potrà dare un contributo. A tale riguardo, garantisco di aver posto la massima attenzione nella scelta della terminologia, perché scegliere la terminologia adatta in inglese non è semplice per niente. E non solo la terminologia, ma anche il tono adatto che ho volutamente ripreso dall'uso britannico di stile sì elevato, ma non esageratamente solenne. L'impressione che se ne dovrebbe ricevere è quella, esattamente, di tranquille e ferme good manners (la cui esatta resa in italiano è proprio “civilizzazione”, e non “buone... (continua)
UNIVERSAL DECLARATION OF THE RIGHTS OF THE DONKEY
(continua)
(continua)
Scusate ma... "planetare" era per far rima con "invocare", ed esiste come forma alternativa di "planetaria/o"...
D'accordo con le correzioni, ma conservate la rima (anche se è di Mogolle, da prender con le molle!)
D'accordo con le correzioni, ma conservate la rima (anche se è di Mogolle, da prender con le molle!)
B.B. 9/4/2015 - 15:55
Finnish translation by Juha Rämö
AASIN OIKEUKSIEN YLEISMAAILMALLINEN JULISTUS
(continua)
(continua)
inviata da Juha Rämö 9/4/2015 - 16:53

Carissimi,
Il nous faudra bien traduire seuls ( et pas Ventu seul) la Déclaration universelle des droits de l'âne; comme vous le verrez, les Nations Unies n'en ont pas les moyens...
Cordial
Il nous faudra bien traduire seuls ( et pas Ventu seul) la Déclaration universelle des droits de l'âne; comme vous le verrez, les Nations Unies n'en ont pas les moyens...
Cordial
Lucien Lane 9/4/2015 - 21:10

Versione polacca - Krzysiek Wrona - 9 aprile 2015
POWSZECHNA DEKLARACJA PRAW OSŁA
(continua)
(continua)
inviata da krzyś 9/4/2015 - 21:58
Très chers Marco Valdo et Lucien,
On va s'en foutre plein le cul de m.me Kurbangalieva et de ses ressources financières. On a déjà les traductions en italien, anglais, finnois et polonais (merci Krzysiek et Juha!!!!), et je regrette terriblement que Gian Piero Testa ne puisse plus nous aider, sinon on aurait tou'd'suit' une traduction grecque aussi. L'Ankoù nous a privé de Gian Piero mais ne nous privera jamais de notre folie. Bon, on est seuls: notre mission commence. 444 langues? La vie est longue. Pour les ânes et la liberte!
On va s'en foutre plein le cul de m.me Kurbangalieva et de ses ressources financières. On a déjà les traductions en italien, anglais, finnois et polonais (merci Krzysiek et Juha!!!!), et je regrette terriblement que Gian Piero Testa ne puisse plus nous aider, sinon on aurait tou'd'suit' une traduction grecque aussi. L'Ankoù nous a privé de Gian Piero mais ne nous privera jamais de notre folie. Bon, on est seuls: notre mission commence. 444 langues? La vie est longue. Pour les ânes et la liberte!
Riccardo Venturi 10/4/2015 - 01:06
Krzysiek, è già la seconda volta però che posti un indirizzo che non si apre perché "forbidden"... :-)
Riccardo Venturi 10/4/2015 - 01:13
NB. Vorrei far notare che Juha Rämö ha tradotto tutto ritmicamente e in rima. Secondo me, m.me Alfia Kurbangalieva ci fa un baffo.
Riccardo Venturi 10/4/2015 - 01:19
Ti consiglio di ascoltare bene quel disco :-D
I gather that there's been some discussion about the essence or »purity« of a translation. To me, the most charming feature about »Déclaration universelle des droits de l'âne« is rhythm and rhymes. Therefore, any translation of it should be made accordingly. An authentic 1 to 1 translation would propably be acceptable, but the outcome would, without doubt, lack most of the original charm. And hey, let's not forget that this is a poem, whereas its Mother, the Universal Declaration of Human Rights, isn't.
Juha Rämö 10/4/2015 - 10:45
Siccome non mi piaceva tanto la mia traduzione dell'ultima strofa, e siccome poi "L'âne y tient" sarebbe da tradursi meglio con "L'asino tiene duro", ne propongo una nuova versione, molto libera, in sostituzione (ma se qualcuno ne ha una migliore, ben venga):
Il diritti del ciuco son di tutti
Di qualunque specie uno sia, di sicuro
Chiunque li può far suoi, belli e brutti
Ora e sempre : Resistenza ! L’asino tiene duro
Il diritti del ciuco son di tutti
Di qualunque specie uno sia, di sicuro
Chiunque li può far suoi, belli e brutti
Ora e sempre : Resistenza ! L’asino tiene duro
Bernart Bartleby 10/4/2015 - 11:19

A me, a questo punto, verrebbe quasi di dire:
Ora e sempre: Resistenza! Con l'asino, 'a sarà düra!
Ora e sempre: Resistenza! Con l'asino, 'a sarà düra!
Riccardo Venturi 10/4/2015 - 11:45
Ora e sempre : Resistenza !
L'ami Riccardo Venturi attribue à Marco Valdo M.I., vale a dire à l'âne Lucien aussi, « Il celebre Ora e sempre resistenza! di Marco Valdo M.I., costantemente tenuto in italiano... ».
L’honnêteté proverbiale de l'âne et celle non moins constante de Marco Valdo M.I. nous imposent de dire, « Il celebre Ora e sempre resistenza! di Marco Valdo M.I., costantemente tenuto in italiano... » est certes le motto du tandem, la devise des deux, mais n'est absolument pas issu de leur fertile imagination.
Il est constamment maintenu en italien en raison de sa beauté et de son origine.
La source pure de cette sentence est italienne et se trouve ici-même dans le site des Canzoni contro la Guerra dans cette strophe terriblement émouvante et d'une tranquille dignité, adressée au général nazi Kesselring :
“Su queste strade se vorrai tornare
ai nostri posti ci ritroverai
morti... (continua)
L'ami Riccardo Venturi attribue à Marco Valdo M.I., vale a dire à l'âne Lucien aussi, « Il celebre Ora e sempre resistenza! di Marco Valdo M.I., costantemente tenuto in italiano... ».
L’honnêteté proverbiale de l'âne et celle non moins constante de Marco Valdo M.I. nous imposent de dire, « Il celebre Ora e sempre resistenza! di Marco Valdo M.I., costantemente tenuto in italiano... » est certes le motto du tandem, la devise des deux, mais n'est absolument pas issu de leur fertile imagination.
Il est constamment maintenu en italien en raison de sa beauté et de son origine.
La source pure de cette sentence est italienne et se trouve ici-même dans le site des Canzoni contro la Guerra dans cette strophe terriblement émouvante et d'une tranquille dignité, adressée au général nazi Kesselring :
“Su queste strade se vorrai tornare
ai nostri posti ci ritroverai
morti... (continua)
Marco Valdo M.I. 10/4/2015 - 12:15

La Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Asino in Kelartico
A cura di Riccardo Venturi, 10 aprile 2015
The Universal Declaration of the Rights of the Donkey in Kelartic
By Riccardo Venturi, April 10, 2015
M.me Alfia Kurbangalieva
Methodology, Education and Training Unit
Office of the High Commissioner for Human Rights (OHCHR)
Palais des Nations
1211 Geneva 10
Switzerland
(hredatabase@ohchr.org)
Très chère m.me Kurbangalieva,
J'ai appris avec beaucoup de regret que Votre office hautement international ne pourra pas nous aider avec la traduction de la Déclaration universelle des droits de l'âne. C'est vraiment dommage, mais je comprends que vos ressources financières ne vous le permettraient pas. En tout cas, la Déclaration universelle des droits de l'homme, qui a été traduite en 444 langues, n'a jamais été traduite (et ne le sera probablement jamais) dans la langue que je vais vous... (continua)
A cura di Riccardo Venturi, 10 aprile 2015
The Universal Declaration of the Rights of the Donkey in Kelartic
By Riccardo Venturi, April 10, 2015
M.me Alfia Kurbangalieva
Methodology, Education and Training Unit
Office of the High Commissioner for Human Rights (OHCHR)
Palais des Nations
1211 Geneva 10
Switzerland
(hredatabase@ohchr.org)
Très chère m.me Kurbangalieva,
J'ai appris avec beaucoup de regret que Votre office hautement international ne pourra pas nous aider avec la traduction de la Déclaration universelle des droits de l'âne. C'est vraiment dommage, mais je comprends que vos ressources financières ne vous le permettraient pas. En tout cas, la Déclaration universelle des droits de l'homme, qui a été traduite en 444 langues, n'a jamais été traduite (et ne le sera probablement jamais) dans la langue que je vais vous... (continua)
EKLEUSTŬR ENSTIGĀLIG NĂ YAUSĀI NĂ TO RHANY
(continua)
(continua)
Ed ecco, dopo il Kelartico, un'altra lingua in cui i Diritti dell'òmo non saranno mai tradotti. Naturalmente, perché una « traduzione » in livornese sia tale, deve entrare pienamente nello spirito locale e, quindi, si tratta in realtà di una riscrittura. Ne ho approfittato quindi per farla ritmica e in rima, secondo i giusti principi enunciati da Juha Rämö. (rv)
DIIARAZZIONE UNIVERZALE DE' DIRITTI DER ZOMARO
(continua)
(continua)
Un contributo di Kuba Sienkiewicz nel tema del somaro, con una canzone intitolata "Niente mi smuove"!
https://www.youtube.com/watch?v=2zN4TU9au60
https://www.youtube.com/watch?v=2zN4TU9au60
krzyś 10/4/2015 - 20:34

Io lascerei perdere l'ONU (ha tanto altro a cui pensare e già così serve a poco), piuttosto segnalerei la canzone a Il Rifugio degli Asinelli di Sala Biellese... Si può dar loro una mano e, magari, loro in cambio ci danno uno zoccolo, sotto forma di una traduzione “asinina” oppure in dialetto di Biella!
Proverbio piemontese a proposito del fatto che “l’asino tiene duro”: “L'asu 'ia el pertus rutund ma a fa el burlè quadrà”, ossia “L’asino ha il buco del culo rotondo (come tutti) ma caga quadrato.” (Ahia, che male!)
Proverbio piemontese a proposito del fatto che “l’asino tiene duro”: “L'asu 'ia el pertus rutund ma a fa el burlè quadrà”, ossia “L’asino ha il buco del culo rotondo (come tutti) ma caga quadrato.” (Ahia, che male!)
Bernart Bartleby 10/4/2015 - 22:20

Traduzione in su sardu de Ploaghe (SS) de Fulvia Massidda
Ploaghe Sardinian translation by Fulvia Massidda
Ploaghe Sardinian translation by Fulvia Massidda
DIKIARAZIONE UNIVERSALE DE SO DIRITTOSO DE S'AINU
(continua)
(continua)
inviata da Fulvia Massidda 11/4/2015 - 23:34

Përkthim shqiptar furnizuar nga Fulvia Massidda
DEKLARATË BOTËRORË E TË DREJTAVE TË GOMARIT
(continua)
(continua)
inviata da Fulvia Massidda 17/4/2015 - 16:34
Ma a proposito, Bernart: ce la faresti a fare (o a far fare) una traduzione in piemontese?.... Salud!
Riccardo Venturi 17/4/2015 - 16:46
Io non sono in grado e purtroppo non conosco nessuno che sappia scrivere correttamente il piemontese... M' dispias tant...
Salüsse!
Salüsse!
B.B. 18/4/2015 - 21:34

Dutch translation contributed by Fulvia Massidda
Traduction néerlandaise contribuée par Fulvia Massidda
Nederlandse vertaling gecontribueerd door Fulvia Massidda
Traduction néerlandaise contribuée par Fulvia Massidda
Nederlandse vertaling gecontribueerd door Fulvia Massidda
UNIVERSELE VERKLARING VAN DE RECHTEN VAN DE EZEL
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 8/5/2015 - 19:05

Svensk översättning av Riccardo Venturi
Traduzione svedese di Riccardo Venturi
Swedish translation by Riccardo Venturi
8.5.2015
Due parole del traduttore. In lingua svedese, åsna è considerato un femminile, ed è quindi l' « asina » che rappresenta tutta la specie (così come in greco, il gatto è rappresentato da una gatta : γάτα). Di conseguenza, tutti i pronomi sono al femminile (hon, henne).
A couple of words from Translator's side. In Swedish, åsna is a feminine noun and, so, the “she-donkey” represents the whole species (just like, in Greek, the cat is represented by a she-cat: γάτα). For this reason, all pronouns are in the feminine form (hon, henne).
Traduzione svedese di Riccardo Venturi
Swedish translation by Riccardo Venturi
8.5.2015
Due parole del traduttore. In lingua svedese, åsna è considerato un femminile, ed è quindi l' « asina » che rappresenta tutta la specie (così come in greco, il gatto è rappresentato da una gatta : γάτα). Di conseguenza, tutti i pronomi sono al femminile (hon, henne).
A couple of words from Translator's side. In Swedish, åsna is a feminine noun and, so, the “she-donkey” represents the whole species (just like, in Greek, the cat is represented by a she-cat: γάτα). For this reason, all pronouns are in the feminine form (hon, henne).
UNIVERSELL DEKLARATION OM ÅSNANS RÄTTIGHETER
(continua)
(continua)

Nei giorni scorsi il Rifugio degli Asinelli di Sala Biellese ha festeggiato i 6 anni di attività, con 145 asini, muli e bardotti residenti e una cinquantina affidati a privati od ospiti presso sedi distaccate.
Auguri asinelli!
Auguri asinelli!
Bernart Bartleby 25/8/2015 - 14:29

UNE DÉCLARATION UNIVERSELLE DE TOUS LES ÊTRES VIVANTS
Je reçois ce matin une lettre de Micromega où il y a un article signé Yves Charles Zarka, intitulé « Pour une déclaration universelle des droits de l'humanité ».
Son auteur relate le fait que la France voudrait « actualiser » la Déclaration Universelle des Droits de l'Homme de 1948. Fort bien.
Mais une telle actualisation ne rencontrerait pas la critique fondamentale que nous avancions en présentant une déclaration qui vaudrait pour toutes les espèces et pas seulement, l'espèce humaine.
L'anthropocentrisme est un véritable danger (le plus grand sans doute) pour la vie organique sur cette Terre, qui nous est commune maison (Oikos, en grec).
Nous suggérons donc à ceux qui veulent – à juste titre – actualiser la Déclaration de 1948 (etc) de reprendre purement et simplement notre Déclaration universelle des droits de l'âne ou d'en reprendre la substance.
Ainsi Parlaient Marco Valdo M.I. et Lucien Lane
Je reçois ce matin une lettre de Micromega où il y a un article signé Yves Charles Zarka, intitulé « Pour une déclaration universelle des droits de l'humanité ».
Son auteur relate le fait que la France voudrait « actualiser » la Déclaration Universelle des Droits de l'Homme de 1948. Fort bien.
Mais une telle actualisation ne rencontrerait pas la critique fondamentale que nous avancions en présentant une déclaration qui vaudrait pour toutes les espèces et pas seulement, l'espèce humaine.
L'anthropocentrisme est un véritable danger (le plus grand sans doute) pour la vie organique sur cette Terre, qui nous est commune maison (Oikos, en grec).
Nous suggérons donc à ceux qui veulent – à juste titre – actualiser la Déclaration de 1948 (etc) de reprendre purement et simplement notre Déclaration universelle des droits de l'âne ou d'en reprendre la substance.
Ainsi Parlaient Marco Valdo M.I. et Lucien Lane
Marco Valdo M.I. 3/9/2015 - 16:03

DÉCLARATION UNIVERSELLE EN RÉNOVATION
Voici sans doute un texte de base de cette Déclaration Universelle en rénovation :
Vers une déclaration universelle du bien commun de l’humanité .
Comme on le voit, dans son titre déjà, cette « Déclaration universelle du bien commun de l'humanité » pèche par son anthropocentrisme et aggrave-même la chose par son nombrilisme en concluant de façon hallucinante par :
« la Nature et son élément conscient, le genre humain. »
En plus, on notera au passage son angélisme quand elle propose tout ingénument d' « Interdire la guerre » (article 12), sans bien évidemment en mettre en cause les fondements et en restreignant la « Guerre » à son sens « militaire ». Autant jeter un caillou dans l'océan. Il suffit de parcourir le site des Chansons contre la Guerre et de lire, notamment, La Guerre de Cent mille ans, pour voir combien cette approche du phénomène... (continua)
Voici sans doute un texte de base de cette Déclaration Universelle en rénovation :
Vers une déclaration universelle du bien commun de l’humanité .
Comme on le voit, dans son titre déjà, cette « Déclaration universelle du bien commun de l'humanité » pèche par son anthropocentrisme et aggrave-même la chose par son nombrilisme en concluant de façon hallucinante par :
« la Nature et son élément conscient, le genre humain. »
En plus, on notera au passage son angélisme quand elle propose tout ingénument d' « Interdire la guerre » (article 12), sans bien évidemment en mettre en cause les fondements et en restreignant la « Guerre » à son sens « militaire ». Autant jeter un caillou dans l'océan. Il suffit de parcourir le site des Chansons contre la Guerre et de lire, notamment, La Guerre de Cent mille ans, pour voir combien cette approche du phénomène... (continua)
Lucien Lane 4/9/2015 - 10:20
Au passage, il s'agit de mettre à néant l'économie, la loi des nombres, la statistique et la comptabilité, toutes coupables d'humanicide.
Ainsi Parlaient Marco Valdo et Lucien Lane
Ainsi Parlaient Marco Valdo et Lucien Lane
Marco Valdo M.I. 6/9/2015 - 00:13
Una proposta della melodia ...
Non è proprio la versione migliore, ma ho scoperto stasera che sabato sera verso le 19.00 è molto difficile registrare quasiasi cosa sul YT, e cantare per la decima volta un pezzo grezzo stuffa assai :)
Diletanti specialmente
Vi voglio un sacco bene
Ciao
Pa
Krzyś
Non è proprio la versione migliore, ma ho scoperto stasera che sabato sera verso le 19.00 è molto difficile registrare quasiasi cosa sul YT, e cantare per la decima volta un pezzo grezzo stuffa assai :)
Diletanti specialmente
Vi voglio un sacco bene
Ciao
Pa
Krzyś
Krzysiek Wrona 12/9/2015 - 22:23
Flavio Poltronieri 27/11/2017 - 08:53
En 2015, on signalait l’existence d’une (Déclaration Universelle des Droits de l’Humanité); le projet continue son bonhomme de chemin.
Lucien Lane l’a signée et comme il persiste à la trouver limitée et anthropocentrée, il a demandé qu’on en change le titre et l’orientation en introduisant l’idée d’une Déclaration Universelle des Droits de la Vie et du Vivant.
Il a renouvelé sa demande d’aide pour la traduction de la Déclaration Universelle des Droits de l’Âne.
Tissons le linceul de ce vieux monde humain, trop humain, vacillant, étouffant et cacochyme.
Heureusement !
Ainsi Parlaient Marco Valdo M.I. et Lucien Lane
Lucien Lane l’a signée et comme il persiste à la trouver limitée et anthropocentrée, il a demandé qu’on en change le titre et l’orientation en introduisant l’idée d’une Déclaration Universelle des Droits de la Vie et du Vivant.
Il a renouvelé sa demande d’aide pour la traduction de la Déclaration Universelle des Droits de l’Âne.
Tissons le linceul de ce vieux monde humain, trop humain, vacillant, étouffant et cacochyme.
Heureusement !
Ainsi Parlaient Marco Valdo M.I. et Lucien Lane
Marco Valdo M.I. 13/4/2019 - 10:08

Riccardo Venturi - Ρικάρντος Βεντοὐρης, 13-04-2019 12:13
Tres chers Lucien Lâne et Marco Valdo M.I.,
Voilà ma traduction en grec de la Déclaration Universelle des Droits de l'Âne. En effet, une traduction grecque était absolument nécessaire, et je m'excuse pour ne pas l'avoir préparée avant. Comme vous savez, l'âne occupe une place très ancienne et particulière dans l'histoire hellénique; des ânes, il y en a déjà dans les poèmes Homériques, et certains d'eux y sont nommés plus souvent que certains guerriers. L'histoire de l'âne a traversée toute l'histoire de la Grèce jusqu'à nos jours, et ce n'est pas au hasard que la première chanson de ce site qui parle d'un âne, la Ballade du Sieur Médios, est en grec. Ma traduction grecque est accompagné d'une transcription; il est vrai que tout âne devrait connaître l'alphabet se ses ancêtres qui se moquaient des guerriers de l'Iliade et de l'Odyssée, mais, hélas!, le grec c'est du grec...!
Voilà ma traduction en grec de la Déclaration Universelle des Droits de l'Âne. En effet, une traduction grecque était absolument nécessaire, et je m'excuse pour ne pas l'avoir préparée avant. Comme vous savez, l'âne occupe une place très ancienne et particulière dans l'histoire hellénique; des ânes, il y en a déjà dans les poèmes Homériques, et certains d'eux y sont nommés plus souvent que certains guerriers. L'histoire de l'âne a traversée toute l'histoire de la Grèce jusqu'à nos jours, et ce n'est pas au hasard que la première chanson de ce site qui parle d'un âne, la Ballade du Sieur Médios, est en grec. Ma traduction grecque est accompagné d'une transcription; il est vrai que tout âne devrait connaître l'alphabet se ses ancêtres qui se moquaient des guerriers de l'Iliade et de l'Odyssée, mais, hélas!, le grec c'est du grec...!
ΟΙΚΟΥΜΕΝΙΚΗ ΔΙΑΚΗΡΥΞΗ ΓΙΑ ΤΑ ΔΙΚΑΙΩΜΑΤΑ ΤΟΥ ΓΑΙΔΑΡΟΥ [1]
(continua)
(continua)


Fabrizio De André: Monti di Mola

[1990]
Testo e musica di Fabrizio De André e Mauro Pagani
Ai cori: Tazenda
Album : Le nuvole
"Monti di Mola: così era anticamente chiamata l'attuale Costa Smeralda." Così recita la scarna nota presente sul libretto dell’album “Le Nuvole”. A chi scrive, questa cosa ha dato sempre un po’ da pensare: il fatto è che una “Mola” esiste pure all’Isola d’Elba, subito prima di Portolongone, e che sicuramente esisterà qualche Mola anche in Corsica e nelle altre isole sparse qua e là per quel pezzo di Mediterraneo. Dev’essere, poi, una specie di destino per queste “Mola” di essere turistificate e trasformate in esclusivi “resort” per ricchi o aspiranti tali; se i “Monti di Mola” della Gallura sono diventati la “Costa Smeralda”, il Portolongone carcerario è dovuto diventare “Porto Azzurro”. Smeraldi e azzurri, insomma, per segnare il mutamento di destinazione, il cambio d’uso e di sfruttamento.... (continua)
Testo e musica di Fabrizio De André e Mauro Pagani
Ai cori: Tazenda
Album : Le nuvole
"Monti di Mola: così era anticamente chiamata l'attuale Costa Smeralda." Così recita la scarna nota presente sul libretto dell’album “Le Nuvole”. A chi scrive, questa cosa ha dato sempre un po’ da pensare: il fatto è che una “Mola” esiste pure all’Isola d’Elba, subito prima di Portolongone, e che sicuramente esisterà qualche Mola anche in Corsica e nelle altre isole sparse qua e là per quel pezzo di Mediterraneo. Dev’essere, poi, una specie di destino per queste “Mola” di essere turistificate e trasformate in esclusivi “resort” per ricchi o aspiranti tali; se i “Monti di Mola” della Gallura sono diventati la “Costa Smeralda”, il Portolongone carcerario è dovuto diventare “Porto Azzurro”. Smeraldi e azzurri, insomma, per segnare il mutamento di destinazione, il cambio d’uso e di sfruttamento.... (continua)
In li Monti di Mola, la manzana
(continua)
(continua)
inviata da adriana 11/5/2011 - 18:10
Nota. Si tratta della traduzione in italiano corrente presente nel libretto dell'album; è con tutta probabilità opera di Fabrizio De André stesso. [CCG/AWS Staff]
MONTI DI MOLA
(continua)
(continua)
d'après la version italienne MONTI DI MOLA (Bielle)
d'une chanson en sarde – gallurais « Monti di Mola » de Fabrizio De André (1990)
Monti di Mola : c'est le nom donné anciennement à ce qui s'appelle aujourd'hui en Sardaigne : « Costa Smeralda ».
Oh, Marco Valdo M.I., ne crois-tu pas que nos amis des CCG avaient dans l'idée de se moquer un peu de nous... ?
Cela se pourrait, Lucien l'âne mon ami, et comme toi, je les soupçonne de nous faire une petite blague avec ce mariage manqué... Mais même si de nos jours, les êtres d'un même sexe peuvent se marier les uns avec les autres – du moins dans nos pays par ici... Même si je n'ai strictement rien contre de telles amours, nous, je veux dire toi et moi, ne sommes ni frère, ni sœur... Et même si Tonton Georges chante : « avoir un bon copain, c'est la meilleure chose au monde, oui car un bon copain, c'est bien meilleur qu'une blonde... », nous... (continua)
d'une chanson en sarde – gallurais « Monti di Mola » de Fabrizio De André (1990)
Monti di Mola : c'est le nom donné anciennement à ce qui s'appelle aujourd'hui en Sardaigne : « Costa Smeralda ».
Oh, Marco Valdo M.I., ne crois-tu pas que nos amis des CCG avaient dans l'idée de se moquer un peu de nous... ?
Cela se pourrait, Lucien l'âne mon ami, et comme toi, je les soupçonne de nous faire une petite blague avec ce mariage manqué... Mais même si de nos jours, les êtres d'un même sexe peuvent se marier les uns avec les autres – du moins dans nos pays par ici... Même si je n'ai strictement rien contre de telles amours, nous, je veux dire toi et moi, ne sommes ni frère, ni sœur... Et même si Tonton Georges chante : « avoir un bon copain, c'est la meilleure chose au monde, oui car un bon copain, c'est bien meilleur qu'une blonde... », nous... (continua)
MONTS DE MOLA
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 13/5/2011 - 14:13
Commentaire complémentaire :
Oui, Tonton Georges a bien chanté « Avoir un bon copain » et si on veut vraiment en être sûr, il suffit de l'écouter chanter ceci et voici le texte intégral de la chanson en question :
Georges Brassens
AVOIR UN BON COPAIN
Paroles: Jean Boyer, musique: W. Heymann, 1931
Avoir un bon copain
Voilà ce qu'il y a de meilleur au monde
Oui, car, un bon copain
C'est plus fidèle qu'une blonde
Unis main dans la main
A chaque seconde
On rit de ses chagrins
Quand on possède un bon copain
C'est le printemps
On a vingt ans
Le cœur et le moteur
Battent gaiement
Droit devant nous
Sans savoir où
Nous filons comme des fous
Car aujourd'hui
Tout nous sourit
Dans une auto
On est bien entre amis
Aussi chantons
Sur tous les tons
Le bonheur d'être garçon!
Avoir un bon copain
Voilà ce qu'il y a de meilleur au monde
Oui, car, un bon copain
C'est plus fidèle qu'une blonde
Unis main dans la main
A chaque seconde
On rit de ses chagrins
Quand on possède un bon copain.
Oui, Tonton Georges a bien chanté « Avoir un bon copain » et si on veut vraiment en être sûr, il suffit de l'écouter chanter ceci et voici le texte intégral de la chanson en question :
Georges Brassens
AVOIR UN BON COPAIN
Paroles: Jean Boyer, musique: W. Heymann, 1931
Avoir un bon copain
Voilà ce qu'il y a de meilleur au monde
Oui, car, un bon copain
C'est plus fidèle qu'une blonde
Unis main dans la main
A chaque seconde
On rit de ses chagrins
Quand on possède un bon copain
C'est le printemps
On a vingt ans
Le cœur et le moteur
Battent gaiement
Droit devant nous
Sans savoir où
Nous filons comme des fous
Car aujourd'hui
Tout nous sourit
Dans une auto
On est bien entre amis
Aussi chantons
Sur tous les tons
Le bonheur d'être garçon!
Avoir un bon copain
Voilà ce qu'il y a de meilleur au monde
Oui, car, un bon copain
C'est plus fidèle qu'une blonde
Unis main dans la main
A chaque seconde
On rit de ses chagrins
Quand on possède un bon copain.
Marco Valdo M.I. 13/5/2011 - 15:26
Versione inglese cantabile e commento di Simon Evnine, Professore Associato di Filosofia all'Università di Miami.
"This song, about the love between a young man and an ass whose attempt to marry one another is frustrated owing to their turning out to be consanguinous, is in a dialect of Sardinia, where de André lived for a number of years. "The Mountains of Mola" is, he notes, the ancient name for the costa smeralda (the Emerald Coast), a region of Sardinia. The translation is made from the Italian version of the text given in the liner notes of Le Nuvole (presumably made by de Andrè himself)."
THE MOUNTAINS OF MOLA
(continua)
(continua)
inviata da Maria Cristina Costantini 24/7/2012 - 13:14
Dal blog Fabrizio De André in English
"Monti di Mola" takes place on the Emerald Coast of Sardinia. De André called the song a metaphor showing the impossibility of reaching one's dreams in a society that has become bureaucratic and standardized, where the imagination of the culture can't expand to accept "impossible dreams" that are on the verge of coming true. The song is in the Gallurese dialect.
It took six years after the tremendous success of Creuza de mä for De André to release his next studio album, Le nuvole (The Clouds). In the meantime, he and Mauro Pagani explored several avenues of musical collaboration which did not come to fruition. De André had this to say about Le nuvole: "I realized that people are just pissed off, and since Le nuvole is a symbol of this dissatisfaction, the transference, the intermediary for this general discontent, I would say that the album was welcomed... (continua)
"Monti di Mola" takes place on the Emerald Coast of Sardinia. De André called the song a metaphor showing the impossibility of reaching one's dreams in a society that has become bureaucratic and standardized, where the imagination of the culture can't expand to accept "impossible dreams" that are on the verge of coming true. The song is in the Gallurese dialect.
It took six years after the tremendous success of Creuza de mä for De André to release his next studio album, Le nuvole (The Clouds). In the meantime, he and Mauro Pagani explored several avenues of musical collaboration which did not come to fruition. De André had this to say about Le nuvole: "I realized that people are just pissed off, and since Le nuvole is a symbol of this dissatisfaction, the transference, the intermediary for this general discontent, I would say that the album was welcomed... (continua)
MOUNTAINS OF MOLA
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 10/2/2016 - 09:55
esiste anche una Mola di Bari.
saluti e complimenti per tutto il materiale rintracciabile sul sito
saluti e complimenti per tutto il materiale rintracciabile sul sito
la foto non è attinente. I monti di mola sono nella zona costiera della Gallura, Costa Smeralda.
giovanni 25/2/2019 - 17:18
Hai letto l'introduzione alla canzone, Giovanni? L'inserimento della foto che vi è presente è, mettiamola così, "metaforica". Sappiamo bene dove si trovano i "Monti di Mola", e crediamo che, all'infuori dell'ambito locale, tale antica denominazione sia stata diffusa proprio dalla canzone in gallurese di De André. Ad ogni modo, avremmo messo volentieri nella pagina un'immagine dei Monti di Mola prima che diventassero "Costa Smeralda"; ma le uniche immagini che si trovano sono dell'attuale Porto Cervo e dintorni. Ce ne potresti per cortesia segnalare una? Ripetiamo, la metteremmo senz'altro. Saluti e grazie!
CCG/AWS Staff 25/2/2019 - 21:09


La prière [including Il n'y a pas d'amour heureux and Preghiera in gennaio]

Poème de Francis Jammes [1906]
D'après le recueil L'église habillée de feuilles
[Titre originel: Les mystères douloureux]
Musique et interprétation de Georges Brassens
1953, Disque 3, face 2
Poesia di Francis Jammes [1906]
Dalla raccolta L'églis habillée de feuilles [La chiesa vestita di foglie]
[Titolo originale: Les mystères douloureux (I misteri dolorosi)]
Musica e interpretazione di Georges Brassens
1953, Disco 3, Lato 2
Una delle massime, e più note, poesie di Francis Jammes che ha avuto un destino musicale decisamente singolare sin da quando, nel 1953, Georges Brassens la mise in musica per inserirla nel suo 3° disco. Abbreviandola di diverse strofe rispetto all'originale, ma rendendola probabilmente più altamente drammatica. Al pathos della canzone contribuisce senz'altro anche la melodia composta da Brassens, che deciderà poi addirittura di usarla, senza cambiarne una... (continua)
D'après le recueil L'église habillée de feuilles
[Titre originel: Les mystères douloureux]
Musique et interprétation de Georges Brassens
1953, Disque 3, face 2
Poesia di Francis Jammes [1906]
Dalla raccolta L'églis habillée de feuilles [La chiesa vestita di foglie]
[Titolo originale: Les mystères douloureux (I misteri dolorosi)]
Musica e interpretazione di Georges Brassens
1953, Disco 3, Lato 2
Una delle massime, e più note, poesie di Francis Jammes che ha avuto un destino musicale decisamente singolare sin da quando, nel 1953, Georges Brassens la mise in musica per inserirla nel suo 3° disco. Abbreviandola di diverse strofe rispetto all'originale, ma rendendola probabilmente più altamente drammatica. Al pathos della canzone contribuisce senz'altro anche la melodia composta da Brassens, che deciderà poi addirittura di usarla, senza cambiarne una... (continua)
Agonie.
(continua)
(continua)
inviata da Susana 5/1/2008 - 09:35
Il n'y a pas d'amour heureux
Poème de Louis Aragon [1946]
Musique: Georges Brassens, La Prière, 1953.
Georges Brassens dal vivo, con Pierre Nicolas al contrabbasso.
Poème de Louis Aragon [1946]
Musique: Georges Brassens, La Prière, 1953.
Georges Brassens dal vivo, con Pierre Nicolas al contrabbasso.
La poesia di Louis Aragon cantata da Brassens sulla stessa melodia de La Prière è stata da Brassens abbreviata della strofa finale. La proponiamo nel testo integrale, con la strofa finale indicata tra [parentesi quadre]. [CCG/AWS Staff]
IL N'Y A PAS D'AMOUR HEUREUX
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 6/1/2008 - 19:31

Della poesia completa di Aragon (e della canzone di Brassens)
6 gennaio 2008
6 gennaio 2008
NON ESISTE AMORE FELICE
(continua)
(continua)

Fabrizio De André: Preghiera in Gennaio
[1967] - Testo e musica di Fabrizio de André
dedicata a Luigi Tenco
[1967] - Testo e musica di Fabrizio de André
dedicata a Luigi Tenco
Lascia che sia fiorito
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 6/1/2008 - 21:11
La strana situazione di FABRIZIO DE ANDRE’ cantautore dei poveri:
LE SUE CANZONI CENSURATE DALLA RAI-TV, PIACCIONO IN VATICANO
Genova, aprile
L'ultimo dei "trovatori", il cantore dei poveri, della gente che conduce una vita normale, in un mondo maledettamente normale, il mondo della grande provincia italiana, l'ho trovato a Genova in un appartamento dalle ampie vetrate, in faccia al mare, sul corso Italia. Si chiama Fabrizio De André, ha 28 anni, è sposato ed ha un figlio di nome Cristiano, di sei anni.
Fabrizio De André è l'autore di canzoni come Marinella, Carlo Martello torna dalla battaglia di Poitier, II testamento e La ballata del Miché. Tutte canzoni censurate dalla commissione d'ascolto della Televisione italiana, che le ha giudicate troppo "spinte" per il gusto degli italiani. Immorali, insomma. Tutte canzoni che raccontano storie tristi, antiche, con un gusto quasi... (continua)
LE SUE CANZONI CENSURATE DALLA RAI-TV, PIACCIONO IN VATICANO
Genova, aprile
L'ultimo dei "trovatori", il cantore dei poveri, della gente che conduce una vita normale, in un mondo maledettamente normale, il mondo della grande provincia italiana, l'ho trovato a Genova in un appartamento dalle ampie vetrate, in faccia al mare, sul corso Italia. Si chiama Fabrizio De André, ha 28 anni, è sposato ed ha un figlio di nome Cristiano, di sei anni.
Fabrizio De André è l'autore di canzoni come Marinella, Carlo Martello torna dalla battaglia di Poitier, II testamento e La ballata del Miché. Tutte canzoni censurate dalla commissione d'ascolto della Televisione italiana, che le ha giudicate troppo "spinte" per il gusto degli italiani. Immorali, insomma. Tutte canzoni che raccontano storie tristi, antiche, con un gusto quasi... (continua)
Alessio 7/1/2008 - 15:01
Trovato qui
Per el fiolin ch’el moeur visin a la soa mamma
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 18/7/2008 - 13:38
Versione cantabile, fedele all'originale, anche se in parte modernizzata. Alcune immagini poetiche infatti, tipiche dei primi decenni del 900,vengono attualizzate. Così il bambino morente mentre gli altri giocano in cortile diviene il ragazzo ucciso in chissà quali tragiche circostanze e l'ubriaco che rientra alla sera diviene il padre violento.
LA PREGHIERA
(continua)
(continua)
inviata da Andrea Buriani 31/1/2009 - 19:23
Versione sarda di Elena Ledda della “Preghiera in gennaio” di Fabrizio De André, dal disco collettivo “Canti randagi 2 – Omaggio a Fabrizio de André”, 2010.

PREGADORIA IN GENNARGIU
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 11/3/2013 - 17:10
Versione catalana di Josep Maria Espinàs (Els Setze Jutges), da “Espinàs canta Brassens” del 1962.

Testo trovato su Cancioneros.com
LA PREGÀRIA
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 16/5/2013 - 16:10
Cantata da Paola Turci a Genova durante il Lilith Festival.
8 giugno 2013
8 giugno 2013
Krzysiek Wrona 22/2/2015 - 15:45
A riguardo "Il n'y a pas d'amour heureux" di Louis Aragon, anche "Sus Söyleme" di Zülfü Livaneli, contenuta in "Ada" (1983) è ad essa riconducibile: "Mutlu ask yoktur, yoktur" ne è la traduzione turca.
Sus söyleme bir şey söyleme artık
Sus söyleme her şey gereksiz artık
Bana düşen dönüpte gitmek
Sonunda elimde kalan bir avuç hüzün ve keder
Yeter, yeter söyleme , söyleme artık
Kelimeler kanatır yarayı
Gözlerin anlatıyor
Mutlu ask yoktur, yoktur
Oysa ben sana neler adamıştım
İçli şarkılar, kirik ezgiler
Yüreğimden süzülüp gelen
Bırakıp gittin beni, bir gün yollarda, yollarda
Yeter, yeter söyleme, söyleme artık
Kelimeler kanatır yarayı
Gözlerin anlatıyor
Mutlu ask yoktur, yoktur
Sus söyleme , bir şey söyleme artık
Sus söyleme her şey ortada artık
Sus söyleme bir şey söyleme artık
Sus söyleme her şey gereksiz artık
Bana düşen dönüpte gitmek
Sonunda elimde kalan bir avuç hüzün ve keder
Yeter, yeter söyleme , söyleme artık
Kelimeler kanatır yarayı
Gözlerin anlatıyor
Mutlu ask yoktur, yoktur
Oysa ben sana neler adamıştım
İçli şarkılar, kirik ezgiler
Yüreğimden süzülüp gelen
Bırakıp gittin beni, bir gün yollarda, yollarda
Yeter, yeter söyleme, söyleme artık
Kelimeler kanatır yarayı
Gözlerin anlatıyor
Mutlu ask yoktur, yoktur
Sus söyleme , bir şey söyleme artık
Sus söyleme her şey ortada artık
Flavio Poltronieri 15/4/2018 - 14:32
Январская молитва (Vol. 1 1967)
«Январскую молитву» Фабрицио Де Андре посвятил своему другу, Луиджи Тенко, который, как известно, застрелился во время фестиваля Санремо в ночь на 27 января 1967 года - после того, как жюри забраковало его песню Ciao amore caio. Именно Фабрицио забрал тело Луиджи из морга Санремо и перевез его в дом матери, в городок Рикальдоне. Тогда и родилась эта песня – молитва, обращенная к Богу, с просьбой принять к себе мятущуюся душу друга. Форма молитвы заимствована Де Андре у Брассенса, с его "Молитвой" («La Preire»), которая написана на стихи Франсиса Жамма, французского поэта 19-го века. С одним существенным отличием – если Брассенс, обращаясь к деве Марии, заступается за сирых и униженных этого мира, то Де Андре просит за тех, о ком не было принято говорить в рамках христианской традиции - за самоубийц.
«Я посвятил эту песню Тенко. Когда после похорон друга... (continua)
ЯНВАРСКАЯ МОЛИТВА [1]
(continua)
(continua)
inviata da k + RV 18/4/2018 - 09:07
English translation of "Preghiera in gennaio" by Dennis Criteser
Da / From De André in English
""Preghiera in gennaio" was written on the occasion of the suicide of Luigi Tenco, a friend and fellow singer/songwriter. Tenco took his life after his song "Ciao amore, ciao" was rejected at the 1967 Sanremo Music Festival, an annual competition for Italian songwriters. At the time, suicide being considered a sin by the Church, a traditional Catholic funeral mass and burial were prohibited. The song itself was influenced by "Prière pour aller au paradis avec les ânes," a poem by Francis Jammes with whom De Andrè probably became familiar by way of Georges Brassens." (Dennis Criteser)
Da / From De André in English
""Preghiera in gennaio" was written on the occasion of the suicide of Luigi Tenco, a friend and fellow singer/songwriter. Tenco took his life after his song "Ciao amore, ciao" was rejected at the 1967 Sanremo Music Festival, an annual competition for Italian songwriters. At the time, suicide being considered a sin by the Church, a traditional Catholic funeral mass and burial were prohibited. The song itself was influenced by "Prière pour aller au paradis avec les ânes," a poem by Francis Jammes with whom De Andrè probably became familiar by way of Georges Brassens." (Dennis Criteser)
JANUARY PRAYER
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 19/4/2018 - 11:46

Svensk översättning av Fabrizio De Andrés “Preghiera in gennaio”
di / av Riccardo Venturi
19.04.2018 15:38
di / av Riccardo Venturi
19.04.2018 15:38
EN BÖN I JANUARI
(continua)
(continua)
Il n'y a pas d'amour heureux...
...Interpretata da una bravissima, bellissima e sorprendente Françoise Hardy...
...e da un'ancor più sorprendente e particolarissima Nina Simone.
...Interpretata da una bravissima, bellissima e sorprendente Françoise Hardy...
...e da un'ancor più sorprendente e particolarissima Nina Simone.
Riccardo Venturi 20/4/2018 - 21:46
Dato che, a mio parere, nella canzone popolare già tutto è contenuto e siccome questa mi pare una pagina tematicamente aperta e particolarmente accogliente, proporrei di incorporarvi anche questo canto proveniente dal Berry nell'interpretazione di uno dei miei (nostri, ehi Riccardo!) eroi Gabriel Yacoub con la complicità di Evelyne Girardon e Robert Amyot). Anche perchè ribadisce il tema, infatti il ritornello recita: "Non ci sono amori senza pena"
Flavio Poltronieri 25/7/2018 - 18:13


In lode de l'asino

[1585]
Sonetto premesso ai dialoghi della Cabala del Cavallo Pegaseo
Londra, 1585
Con l'aggiunta dell'Asino Cillenico
[Falsa indicazione: Parigi, appresso Antonio Baio, 1585]
Musica e testo modernizzato (con il titolo In lode all'asino)
Hautville, 2011
Album : Numen Lumen
"Ripropongo di seguito il celebre sonetto che Giordano Bruno premette ai dialoghi contenuti in Cabala del cavallo pegaseo. Un “elogio dell’ignoranza”, espresso in forma di poesia e con insuperabile ironia. Non serve solo a ricordare il rogo del grande filosofo italiano, avvenuto in Campo de’ Fiori il 17 Febbraio del 1600, ma testimonia quanto sia lungo e faticoso il cammino verso la conoscenza e la verità, alla quale ultima peraltro, come diceva il nolano, possiamo solo “tendere ad avvicinarci”. Dogmatismo, scetticismo e verità rivelate sono infatti sempre in agguato per impedire agli esseri umani di uscire dal sonno... (continua)
Sonetto premesso ai dialoghi della Cabala del Cavallo Pegaseo
Londra, 1585
Con l'aggiunta dell'Asino Cillenico
[Falsa indicazione: Parigi, appresso Antonio Baio, 1585]
Musica e testo modernizzato (con il titolo In lode all'asino)
Hautville, 2011
Album : Numen Lumen
"Ripropongo di seguito il celebre sonetto che Giordano Bruno premette ai dialoghi contenuti in Cabala del cavallo pegaseo. Un “elogio dell’ignoranza”, espresso in forma di poesia e con insuperabile ironia. Non serve solo a ricordare il rogo del grande filosofo italiano, avvenuto in Campo de’ Fiori il 17 Febbraio del 1600, ma testimonia quanto sia lungo e faticoso il cammino verso la conoscenza e la verità, alla quale ultima peraltro, come diceva il nolano, possiamo solo “tendere ad avvicinarci”. Dogmatismo, scetticismo e verità rivelate sono infatti sempre in agguato per impedire agli esseri umani di uscire dal sonno... (continua)
O sant'asinità, sant'ignoranza,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 12/1/2018 - 12:48
Translated by Sidney L.Sondergard and Madison U. Sowell
(Yale University Press, New Haven & London, 2002)
(Yale University Press, New Haven & London, 2002)
SONNET IN PRAISE OF THE ASS
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 12/1/2018 - 19:50

Chanson italienne – In lode de l’asino – Giordano Bruno – 1585
Sonnet introductif aux dialogues de della Cabala del Cavallo Pegaseo – Londra, 1585
Suivi dell’Asino Cillenico
[Fausse indication (d’éditeur) : Parigi, appresso Antonio Baio, 1585]
Musique et texte modernisé (sous le titre In lode all’asino)
Hautville, 2011
Album : Nomen Lumen
« Je repropose ci-après le célèbre sonnet que Giordano Bruno place en introduction aux dialogues contenus dans la Cabale du cheval Pégase. Un « éloge de l’ignorance », exprimé sous forme de poésie et avec une insurpassable ironie. Il ne suffit pas seulement de rappeler le bûcher du grand philosophe italien, sur le Campo dei Fiori le 17 février 1600, mais il témoigne combien est long et pénible le chemin vers la connaissance et la vérité, à laquelle comme disait le Nolano (alias Giordano Bruno, né à Nola), nous pouvons seulement « tendre à nous approcher ».... (continua)
Sonnet introductif aux dialogues de della Cabala del Cavallo Pegaseo – Londra, 1585
Suivi dell’Asino Cillenico
[Fausse indication (d’éditeur) : Parigi, appresso Antonio Baio, 1585]
Musique et texte modernisé (sous le titre In lode all’asino)
Hautville, 2011
Album : Nomen Lumen
« Je repropose ci-après le célèbre sonnet que Giordano Bruno place en introduction aux dialogues contenus dans la Cabale du cheval Pégase. Un « éloge de l’ignorance », exprimé sous forme de poésie et avec une insurpassable ironie. Il ne suffit pas seulement de rappeler le bûcher du grand philosophe italien, sur le Campo dei Fiori le 17 février 1600, mais il témoigne combien est long et pénible le chemin vers la connaissance et la vérité, à laquelle comme disait le Nolano (alias Giordano Bruno, né à Nola), nous pouvons seulement « tendre à nous approcher ».... (continua)
ÉLOGE DE L’ÂNE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 16/1/2018 - 18:04


Sylvester and His Mule Blues

[1935]
Scritta da Memphis Minnie (nome d’arte di Lizzie Douglas, 1897-1973), a partire da un sermone del Rev. J.M. Gates di Atlanta
Nella raccolta “Memphis Minnie – Complete Recorded Works 1935-1941 In Chronological Order: Vol. 1 (10 January To 31 October 1935)”, pubblicata dall’austriaca Document Records nel 1991
Sylvester Harris era un contadino afroamericano di Columbus, Mississippi. Rischiò di essere travolto dalla Grande Depressione, come tanti, ma lui non si diede per vinto e si attaccò al telefono cercando di parlare direttamente con il presidente Roosevelt alla Casa Bianca. Dopo innumerevoli tentativi ci riuscì, il presidente lo aiutò impedendo che la banca si prendesse la fattoria ed il mulo di Sylvester, Jesse, perché il contadino non era riuscito a pagare le rate di un mutuo. Sylvester Harris divenne famoso in tutti gli USA. Lui non mancò mai di ringraziare FDR (così gli americani chiamavano il loro presidente, Franklin Delano Roosevelt) e tutti gli anni gli fece arrivare un tacchino per il giorno del ringraziamento.
Scritta da Memphis Minnie (nome d’arte di Lizzie Douglas, 1897-1973), a partire da un sermone del Rev. J.M. Gates di Atlanta
Nella raccolta “Memphis Minnie – Complete Recorded Works 1935-1941 In Chronological Order: Vol. 1 (10 January To 31 October 1935)”, pubblicata dall’austriaca Document Records nel 1991
Sylvester Harris era un contadino afroamericano di Columbus, Mississippi. Rischiò di essere travolto dalla Grande Depressione, come tanti, ma lui non si diede per vinto e si attaccò al telefono cercando di parlare direttamente con il presidente Roosevelt alla Casa Bianca. Dopo innumerevoli tentativi ci riuscì, il presidente lo aiutò impedendo che la banca si prendesse la fattoria ed il mulo di Sylvester, Jesse, perché il contadino non era riuscito a pagare le rate di un mutuo. Sylvester Harris divenne famoso in tutti gli USA. Lui non mancò mai di ringraziare FDR (così gli americani chiamavano il loro presidente, Franklin Delano Roosevelt) e tutti gli anni gli fece arrivare un tacchino per il giorno del ringraziamento.
Sylvester went out on his lot, he looked at his mule
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/12/2017 - 11:56

Il pianto dell'asino

[2017]
Album : Rudes Against
Nel silenzio della notte, nel buio omertoso dell'uomo, un pianto squarcia i timpani dormienti di una città che sta dormendo. Veniamo da una cittadina della periferia nord di Milano, che di giorno mostra la sua faccia sorridente, benpensante e di notte si nasconde, lasciando spazio al raglio di un asino che, veramente, quasi tutte le sere percorre le vie del paese, come se gridasse di dolore per le sue condizioni e quelle del mondo in cui vive. La nostra città è anche casa di molti lavoratori, essendo questa una zona industriale, una classe operaia spinta alla ricerca dell'imborghesimento, al rifiuto del proprio essere, bombardata dai centri commerciali più grossi del mondo e dalle porcate di EXPO, resa docile e addomesticata dai moralismi del medioevo del ventunesimo secolo. L'asino rappresenta metaforicamente questa classe, la Nostra classe, perché pensano che siamo stupidi, testardi, beceri animali da soma utili al lavoro e ad essere bastonati dai padroni ad ogni tentativo di rivolta.
Album : Rudes Against
Nel silenzio della notte, nel buio omertoso dell'uomo, un pianto squarcia i timpani dormienti di una città che sta dormendo. Veniamo da una cittadina della periferia nord di Milano, che di giorno mostra la sua faccia sorridente, benpensante e di notte si nasconde, lasciando spazio al raglio di un asino che, veramente, quasi tutte le sere percorre le vie del paese, come se gridasse di dolore per le sue condizioni e quelle del mondo in cui vive. La nostra città è anche casa di molti lavoratori, essendo questa una zona industriale, una classe operaia spinta alla ricerca dell'imborghesimento, al rifiuto del proprio essere, bombardata dai centri commerciali più grossi del mondo e dalle porcate di EXPO, resa docile e addomesticata dai moralismi del medioevo del ventunesimo secolo. L'asino rappresenta metaforicamente questa classe, la Nostra classe, perché pensano che siamo stupidi, testardi, beceri animali da soma utili al lavoro e ad essere bastonati dai padroni ad ogni tentativo di rivolta.
Come uno squarcio un timpano bucato
(continua)
(continua)
inviata da adriana 22/4/2017 - 07:49
In the silence of the night, in the man’s conspiratorial dark, a cry rips the sleepy eardrum of a sleeping city. We come from a little city in Milan northern suburs, that at morning shows her smiling, right-thinking face and hides at night, leaving space to the bray of a donkey, that really almost all the evenings crosses the streets of the village, as if he screams in pain for his conditions, and those of the world in which he lives. Our city is also home of many workers, being this an industrial area, a working class pushed in search of gentrification, of the refusal of her being, bombed by the biggest shopping centers in the world and by the filths of EXPO, a working class made tame and domesticated by XXI century’s medieval moralism. Donkey metaphorically represents this class, Our class, because they think that we are stupid, stubborn, boorish pack animals, useful for work and for being beaten by masters at any attempt of revolt.
DONKEY’S WEEPING
(continua)
(continua)
En el silencio de la noche, en la oscuridàd conspiradora del hombre, un llanto rompe los tímpanos durmientes de una ciudàd que està durmiendo.Venímos de una ciudad en la periferia de Milan, que de día muestra su cara sonriente, bienpensante y de noche se esconde, dando lugar al rebuzno de un burro que, verdaderamente, casi todas las noches se escucha por las via del pueblo, como si gritàra de dolor por sus condiciones y las del mundo en el que vive. Nuestra ciudad tambien es la casa de muchos trabajadores, siendo una zona industrial, una clase obrera es conducida a la búsqueda del aburguesamiento, a el rechàzo mismo de su ser, plena de los centros comerciales más grandes del mundo y de las porquerias que EXPO dejó, rendida dócil y domesticada por los moralismos del medioevo del siglo veintiuno. El burro representa metaforicamente esta clase, Nuestra clase, porqué piensan que somos estúpidos, obstinados, vulgares animales de carga utiles para el trabajo y para ser maltratados por los padrones a cada intento de revuelta.
EL LLANTO DEL BURRO
(continua)
(continua)

Chanson italienne – Il pianto dell’asino – Skassapunka – 2017
Dans silence de la nuit, dans l’obscurité complice de l’homme, un pleur déchire les tympans endormis d’une ville qui dort. Nous venons d’un quartier de la périphérie nord de Milan, qui le jour montre un visage souriant, bien-pensant et de nuit se cache, en faisant place au braiment d’un âne qui, vraiment, presque tous les soirs parcourt les rues du village, comme s’il criait de douleur pour ses conditions et celles du monde dans lequel il vit. Notre ville est aussi le domicile de beaucoup de travailleurs, étant une zone industrielle, une classe ouvrière poussée à la recherche de l’embourgeoisement, au refus de son état, bombardée de centres commerciaux les plus gros du monde et des cochonneries de l’EXPO, rendue docile et domestiquée par le moralisme du moyen âge du vingt et unième siècle. L’âne est la métaphore de cette classe,... (continua)
Dans silence de la nuit, dans l’obscurité complice de l’homme, un pleur déchire les tympans endormis d’une ville qui dort. Nous venons d’un quartier de la périphérie nord de Milan, qui le jour montre un visage souriant, bien-pensant et de nuit se cache, en faisant place au braiment d’un âne qui, vraiment, presque tous les soirs parcourt les rues du village, comme s’il criait de douleur pour ses conditions et celles du monde dans lequel il vit. Notre ville est aussi le domicile de beaucoup de travailleurs, étant une zone industrielle, une classe ouvrière poussée à la recherche de l’embourgeoisement, au refus de son état, bombardée de centres commerciaux les plus gros du monde et des cochonneries de l’EXPO, rendue docile et domestiquée par le moralisme du moyen âge du vingt et unième siècle. L’âne est la métaphore de cette classe,... (continua)
LE PLEUR DE L’ÂNE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 11/5/2017 - 20:16


Pelle di mulo

[Primi anni 90?]
Versi di Manlio Massole, classe 1930, minatore e poeta originario di Buggerru, piccolo paese della provincia di Carbonia-Iglesias
Musica del duo Secondamarea (Andrea Biscaro e Ilaria Becchino), dal libro-CD intitolato “Canzoni a carburo – Memoria e miniera” edito da Stampa Alternativa nel 2009, con una prefazione di Alda Merini.
“A voi tutti. Minatori, uomini. Insegnateci il ricordo. Raccontateci il lavoro. A voi tutti minatori. Vada il nostro sogno più prezioso” (da “Croci”, altra canzone presente nel disco)
Versi di Manlio Massole, classe 1930, minatore e poeta originario di Buggerru, piccolo paese della provincia di Carbonia-Iglesias
Musica del duo Secondamarea (Andrea Biscaro e Ilaria Becchino), dal libro-CD intitolato “Canzoni a carburo – Memoria e miniera” edito da Stampa Alternativa nel 2009, con una prefazione di Alda Merini.
“A voi tutti. Minatori, uomini. Insegnateci il ricordo. Raccontateci il lavoro. A voi tutti minatori. Vada il nostro sogno più prezioso” (da “Croci”, altra canzone presente nel disco)
Ho preso la croce
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 30/8/2012 - 09:48

Ai minatori della Carbosulcis che protestano nelle viscere della terra, li saluto con un’altra breve poesia di Manlio Massole:
Version française – MINEURS – Marco Valdo M.I. – 2012
Aux mineurs de la Carbosulcis qui protestent dans les entrailles de la terre, un salut d'une courte poésie de Manlio Massole:
MINATORI
Abbiamo cuori aperti ad ogni croce.
Sui nostri corpi venduti,
sulle anime nostre ribelli
ad uno ad uno hanno piantato
tutti i dolori del mondo.
Abbiamo cuori aperti ad ogni croce.
Sui nostri corpi venduti,
sulle anime nostre ribelli
ad uno ad uno hanno piantato
tutti i dolori del mondo.
Version française – MINEURS – Marco Valdo M.I. – 2012
Aux mineurs de la Carbosulcis qui protestent dans les entrailles de la terre, un salut d'une courte poésie de Manlio Massole:
MINEURS
Nous avons nos cœurs ouverts à tous vents.
Sur nos corps vendus,
Sur nos âmes rebelles,
Une à une se sont greffées
Toutes les douleurs du monde.
Nous avons nos cœurs ouverts à tous vents.
Sur nos corps vendus,
Sur nos âmes rebelles,
Une à une se sont greffées
Toutes les douleurs du monde.
Dead End 30/8/2012 - 09:50
Documentario di Daniele Atzeni (2002), con Manlio Massole, Eugenio Garau, Alfredo Ledda, Rosina Carta.
Storie di vita in miniera e di lotte operaie narrate da tre vecchi minatori e un'anziana cernitrice che lavoravano nel bacino minerario del Sulcis-Iglesiente
Storie di vita in miniera e di lotte operaie narrate da tre vecchi minatori e un'anziana cernitrice che lavoravano nel bacino minerario del Sulcis-Iglesiente
DIO E' ROSSO, poesia di Manlio Massole.
Ho visto
pregare mani spaccate
sulla ruggine dei vagoni;
ho visto
la Costa Smeralda, sfrontata,
bestemmiare nella luce;
ora so
che Dio è rosso.
Come le nostre bandiere
di giustizia.
Come la ventura gloriosa
del sangue sulla croce.
Tu conservami rosso, mio Dio,
perché ho pianto,
perché ha pianto il mio amico,
perché ha pianto la mia gente.
Ho visto
pregare mani spaccate
sulla ruggine dei vagoni;
ho visto
la Costa Smeralda, sfrontata,
bestemmiare nella luce;
ora so
che Dio è rosso.
Come le nostre bandiere
di giustizia.
Come la ventura gloriosa
del sangue sulla croce.
Tu conservami rosso, mio Dio,
perché ho pianto,
perché ha pianto il mio amico,
perché ha pianto la mia gente.
Dead End 30/8/2012 - 10:29

"Meglio sotto terra che su un'Italia di merda"
I minatori del Sulcis Iglesiente
I minatori del Sulcis Iglesiente
Dead End 31/8/2012 - 07:54
Chanson italienne – Pelle di mulo – Secondamarea – 2009
Vers de Manlio Massole, classe 1930, mineur et poète originaire de Buggerru, petit pays de la province de Carbonia-Iglesias
Miniera, Photo de Vittorio Giannella tirée de la revue “Airone” n.160/94
« À vous tous. Mineurs, hommes. Enseignez-nous le souvenir. Racontez-nous le travail. À vous tous mineurs va notre rêve le plus précieux. » ( de « Croci », une autre chanson du même disque).
Comme tu le devines, Lucien l'âne, j'ai pensé à toi et à nos sentences quand j'ai traduit cette chanson. Quand on la regarde bien, cette chanson où les bêtes de somme deviennent révolutionnaires et où celui qui a un livre dans sa maison – le « manovale intellettuale » - est reconnu par les mineurs pour ce qu'il est : un des leurs, elle raconte – dirait-on – un peu notre histoire. Vraiment elle me botte bien, cette chanson.
J'imagine fort bien... (continua)
Vers de Manlio Massole, classe 1930, mineur et poète originaire de Buggerru, petit pays de la province de Carbonia-Iglesias
Miniera, Photo de Vittorio Giannella tirée de la revue “Airone” n.160/94
« À vous tous. Mineurs, hommes. Enseignez-nous le souvenir. Racontez-nous le travail. À vous tous mineurs va notre rêve le plus précieux. » ( de « Croci », une autre chanson du même disque).
Comme tu le devines, Lucien l'âne, j'ai pensé à toi et à nos sentences quand j'ai traduit cette chanson. Quand on la regarde bien, cette chanson où les bêtes de somme deviennent révolutionnaires et où celui qui a un livre dans sa maison – le « manovale intellettuale » - est reconnu par les mineurs pour ce qu'il est : un des leurs, elle raconte – dirait-on – un peu notre histoire. Vraiment elle me botte bien, cette chanson.
J'imagine fort bien... (continua)
PEAU DE MULE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 9/9/2012 - 09:56

Secondamarea – Canzoni a carburo (RadiciMusic, 2016)
L’etichetta toscana propone una raffinata riedizione di "Canzoni a carburo ", in formato CD-libro di ottanta pagine (digipack a tre ante realizzato con carta artistica, ricco di contributi scritti, testimonianze e immagini d’epoca). È un album tematico – prefato da una poesia di Alda Merini – che scava nella memoria delle comunità di minatori, portando all’aperto le ‘voci’ di chi quel mondo lo ha pienamente vissuto o ha tragicamente perso la vita nelle viscere della terra. Il disco di Ilaria Becchino, cantante e musicista, e Andrea Biscaro, cantautore e scrittore, era uscito nel 2009, allegato a un volumetto di Stampa Alternativa. Però, l’odierna pubblicazione contiene quattro brani nuovi: due canzoni inedite in italiano e due in tedesco su testi di Manlio Massole, poeta-minatore di Buggerru, nel Sulcis-Iglesiente. «Un lavoro che sarebbe... (continua)
L’etichetta toscana propone una raffinata riedizione di "Canzoni a carburo ", in formato CD-libro di ottanta pagine (digipack a tre ante realizzato con carta artistica, ricco di contributi scritti, testimonianze e immagini d’epoca). È un album tematico – prefato da una poesia di Alda Merini – che scava nella memoria delle comunità di minatori, portando all’aperto le ‘voci’ di chi quel mondo lo ha pienamente vissuto o ha tragicamente perso la vita nelle viscere della terra. Il disco di Ilaria Becchino, cantante e musicista, e Andrea Biscaro, cantautore e scrittore, era uscito nel 2009, allegato a un volumetto di Stampa Alternativa. Però, l’odierna pubblicazione contiene quattro brani nuovi: due canzoni inedite in italiano e due in tedesco su testi di Manlio Massole, poeta-minatore di Buggerru, nel Sulcis-Iglesiente. «Un lavoro che sarebbe... (continua)
dq82 18/2/2017 - 19:09
Ciao dq82, la pagina si Stampa Alternativa da cui avevo preso i testi mi pare non sia più raggiungibile...
Ho provato a fare qualche ricerca in base alla track list ma i risultati sono solo parziali:
1. Canto proletario italo-francese: è una poesia di Dino Campana
2. Barche amorrate: pure di Dino Campana
3. Carbone: trattasi di una poesia di Erri De Luca, dalla raccolta “Solo andata”
4. Medaglie: scritta da Andrea Biscaro (?)
5. Candela a Carburo: scritta da Andrea Biscaro (?)
6. Lampo: poesia di Simone Weil
7. Ballata Senza Tempo: poesia di Gianfranco Rossi, scrittore ferrarese, cugino di Giorgio Bassani
8. I Carbonai: si tratta di una poesia di Giorgio Bassani
9. Estate: poesia di Manlio Massole, ma non trovo il testo
10. Ombre: scritta da Andrea Biscaro (?)
11. Pelle di mulo
12. L'Oro Degli Stolti: scritta da Andrea Biscaro (?) (“Abbiamo trovato l'oro degli stolti, abbiamo... (continua)
Ho provato a fare qualche ricerca in base alla track list ma i risultati sono solo parziali:
1. Canto proletario italo-francese: è una poesia di Dino Campana
2. Barche amorrate: pure di Dino Campana
3. Carbone: trattasi di una poesia di Erri De Luca, dalla raccolta “Solo andata”
4. Medaglie: scritta da Andrea Biscaro (?)
5. Candela a Carburo: scritta da Andrea Biscaro (?)
6. Lampo: poesia di Simone Weil
7. Ballata Senza Tempo: poesia di Gianfranco Rossi, scrittore ferrarese, cugino di Giorgio Bassani
8. I Carbonai: si tratta di una poesia di Giorgio Bassani
9. Estate: poesia di Manlio Massole, ma non trovo il testo
10. Ombre: scritta da Andrea Biscaro (?)
11. Pelle di mulo
12. L'Oro Degli Stolti: scritta da Andrea Biscaro (?) (“Abbiamo trovato l'oro degli stolti, abbiamo... (continua)
B.B. 18/2/2017 - 22:55
La ballata del ciucciocorno

[1973]
Versi di Dario Fo, con Franca Rame
Dallo spettacolo del collettivo teatrale La Comune intitolato “Guerra di popolo in Cile”, diretto da Dario Fo e presentato subito dopo il golpe in Cile.
La canzone era interpretata da Ciccio Busacca
Testo trovato e trascritto dall'Archivio Franca Rame
Chiedo innanzitutto scusa a Lucien Lane se qui l'asino non ci fa una bella figura, anzi, ci fa proprio quella del ciuccio...
Durante una delle tappe della tournée dello spettacolo, quella di Sassari, Dario Fo fu arrestato per resistenza a pubblico ufficiale, ma liberato 18 ore dopo a furor di popolo...
Versi di Dario Fo, con Franca Rame
Dallo spettacolo del collettivo teatrale La Comune intitolato “Guerra di popolo in Cile”, diretto da Dario Fo e presentato subito dopo il golpe in Cile.
La canzone era interpretata da Ciccio Busacca
Testo trovato e trascritto dall'Archivio Franca Rame
Chiedo innanzitutto scusa a Lucien Lane se qui l'asino non ci fa una bella figura, anzi, ci fa proprio quella del ciuccio...
Durante una delle tappe della tournée dello spettacolo, quella di Sassari, Dario Fo fu arrestato per resistenza a pubblico ufficiale, ma liberato 18 ore dopo a furor di popolo...
Il leone ha scoperto in un libro delle curia
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/10/2016 - 21:07
Per quanto questa ballata sia tratta da uno spettacolo sul golpe cileno, contiene in realtà più che altro una riflessione universale e qualche riferimento pure all'Italia di quegli anni, dove PC e DC, complici proprio i fatti del Cile, preparavano il "compromesso storico" che avrebbe avuto l'obiettivo di spegnere gli inneschi di un'involuzione autoritaria ed eversiva anche nel nostro paese.
Quanto al ciucciocorno, per quanto boccalone, beh, è stato certamente un ciuccio di pace, per cui assegnerei il brano al percorso "Asini contro la Guerra" più che a quello sull'11 settembre cileno...
Quanto al ciucciocorno, per quanto boccalone, beh, è stato certamente un ciuccio di pace, per cui assegnerei il brano al percorso "Asini contro la Guerra" più che a quello sull'11 settembre cileno...
B.B. 25/10/2016 - 08:04

Chanson italienne – La ballata del ciucciocorno – Dario Fo – 1973
Texte : Dario Fo et Franca Rame
Bien que cette ballade soit tirée d’un spectacle sur le putsch chilien, c’est en réalité plus une réflexion générale et contient quelques références spécifiques à l’Italie de ces années, où PC et DC, préparaient le « compromis historique » qui aurait eu l’objectif d’éteindre les amorces d’une involution autoritaire et subversive dans notre pays.
Quant à l’ânacorne, fort bavard, eh bien, c’est certainement un âne de paix, raison pour laquelle j’assignerais le morceau au parcours des « Ânes contre la Guerre » plus qu’à celui sur le 11 septembre chilien…
Dialogue maïeutique
Cette fois, Lucien l’âne mon ami, je vais te faire découvrir une fable. Une fable tout à fait dans la tradition d’Ésope, de Phèdre, de Jean de Capoue et de Jean de La Fontaine, pour ne citer qu’eux, et tu dois connaître assez... (continua)
Texte : Dario Fo et Franca Rame
Bien que cette ballade soit tirée d’un spectacle sur le putsch chilien, c’est en réalité plus une réflexion générale et contient quelques références spécifiques à l’Italie de ces années, où PC et DC, préparaient le « compromis historique » qui aurait eu l’objectif d’éteindre les amorces d’une involution autoritaire et subversive dans notre pays.
Quant à l’ânacorne, fort bavard, eh bien, c’est certainement un âne de paix, raison pour laquelle j’assignerais le morceau au parcours des « Ânes contre la Guerre » plus qu’à celui sur le 11 septembre chilien…
Dialogue maïeutique
Cette fois, Lucien l’âne mon ami, je vais te faire découvrir une fable. Une fable tout à fait dans la tradition d’Ésope, de Phèdre, de Jean de Capoue et de Jean de La Fontaine, pour ne citer qu’eux, et tu dois connaître assez... (continua)
L’ÂNACORNE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 21/1/2017 - 19:12

Timber (Jerry the Mule)

[19??]
Ancora una canzone attribuita a Josh White, da lui più volte incisa negli anni 50 e 60. Ma – come denuncia il titolo stesso del primo album di White in cui è contenuta, “Spirituals and Ballads”, pubblicato dalla Nuova Mayor di Milano (!) nel 1952 – il testo risale sicuramente ad una work song precedente di autore anonimo. Un testo simile si trova col titolo “Mule On De Mount” nella raccolta “Mules and Men”, a cura di Zora Neale Hurston, pubblicata nel 1935.
Nelle note di un altro disco, “Josh At Midnight” del 1956, si può leggere quanto segue:
When Josh and Sam Gary wrote this song over ten years ago, they had in mind the Negro convicts in country road gangs which they frequently saw in their travels. Wondering how men could take the kind of treatment at which any mule would have balked, this song was a natural expression of their feeling. It's the story of a mule who had the sense... (continua)
Ancora una canzone attribuita a Josh White, da lui più volte incisa negli anni 50 e 60. Ma – come denuncia il titolo stesso del primo album di White in cui è contenuta, “Spirituals and Ballads”, pubblicato dalla Nuova Mayor di Milano (!) nel 1952 – il testo risale sicuramente ad una work song precedente di autore anonimo. Un testo simile si trova col titolo “Mule On De Mount” nella raccolta “Mules and Men”, a cura di Zora Neale Hurston, pubblicata nel 1935.
Nelle note di un altro disco, “Josh At Midnight” del 1956, si può leggere quanto segue:
When Josh and Sam Gary wrote this song over ten years ago, they had in mind the Negro convicts in country road gangs which they frequently saw in their travels. Wondering how men could take the kind of treatment at which any mule would have balked, this song was a natural expression of their feeling. It's the story of a mule who had the sense... (continua)
Got to pull this timber 'fore the sun goes down,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/2/2016 - 16:16
Splendida versione!!! What a Voice!!!
Si tratta di Jewel Brown, classe 1937, la quale - chissà perchè - ebbe una breve carriera e quasi solo come "sidegirl" di Louis Armstrong. Si ritirò dalle scene già nel 1971. Peccato...
E' tornata nel 2012 con un disco per la Dialtone Records, insieme al chitarrista Milton Hopkins, ma senza suscitare grande clamore...
Si tratta di Jewel Brown, classe 1937, la quale - chissà perchè - ebbe una breve carriera e quasi solo come "sidegirl" di Louis Armstrong. Si ritirò dalle scene già nel 1971. Peccato...
E' tornata nel 2012 con un disco per la Dialtone Records, insieme al chitarrista Milton Hopkins, ma senza suscitare grande clamore...
Bernart Bartleby 8/2/2016 - 20:18


Padroni e bestie ('O Ciuccio)

[2011]
Album : Tutto cambia
musica e testo di Teresa De Sio
Coccodrillo Edizioni Musicali
A sorpresa emerge un cotè politico anche dalla canzone più strana: "Padroni e bestie" (O ciuccio) che è stata ispirata da un racconto di Matteo Salvatore che risale alla tournée comune per Craj. La canzone racconta una storia semplice: è morto il ciuccio e il lavoratore che doveva occuparsene rischia di perdere il lavoro. Qual è l'unico modo per evitarlo? "O padrone nun l'ha da sapè". Ma quasi favola esopiana, l'obiettivo si allarga e il singolo caso del ciuccio morto diventa una metafora attuale di chi resta senza lavoro e così facendo perde anche la sua identità. Non è solo un problema di mangiare ("Chi more more/ chi campa campa / nu piatto e maccaruni / maccaruni cu la carne") è cosa fare nella vita quando manca la fonte primaria di reddito. Cinque minuti di ritmo incalzante, chitarra elettrica inviperita, il violino di Her che strapazza le corde e una ritmica ipnotica e potente. Non si può restare fermi.
Da bielle.org
Album : Tutto cambia
musica e testo di Teresa De Sio
Coccodrillo Edizioni Musicali
A sorpresa emerge un cotè politico anche dalla canzone più strana: "Padroni e bestie" (O ciuccio) che è stata ispirata da un racconto di Matteo Salvatore che risale alla tournée comune per Craj. La canzone racconta una storia semplice: è morto il ciuccio e il lavoratore che doveva occuparsene rischia di perdere il lavoro. Qual è l'unico modo per evitarlo? "O padrone nun l'ha da sapè". Ma quasi favola esopiana, l'obiettivo si allarga e il singolo caso del ciuccio morto diventa una metafora attuale di chi resta senza lavoro e così facendo perde anche la sua identità. Non è solo un problema di mangiare ("Chi more more/ chi campa campa / nu piatto e maccaruni / maccaruni cu la carne") è cosa fare nella vita quando manca la fonte primaria di reddito. Cinque minuti di ritmo incalzante, chitarra elettrica inviperita, il violino di Her che strapazza le corde e una ritmica ipnotica e potente. Non si può restare fermi.
Da bielle.org
Mamma mamma
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 26/11/2011 - 14:41
Per chi non lo sapesse, i versi "Chi more, more / chi campa, campa / e nu piatto de maccaruni co la carne" sono una citazione/omaggio al maestro Matteo Salvatore.
Bernart Bartleby 5/10/2015 - 23:29
Eh ma allora Bernart sei un dolce provocatore.....anche nella canzone Foggia di Eugenio Bennato c'è un riferimento a Matteo.
Ricordiamo anche la splendida interpretazione di "Lu Bene Mio" da parte di Teresa de Sio nel suo disco A Sud, a Sud! ma d'altronde questa è una canzone talmente perfetta...
Ricordiamo anche la splendida interpretazione di "Lu Bene Mio" da parte di Teresa de Sio nel suo disco A Sud, a Sud! ma d'altronde questa è una canzone talmente perfetta...
Flavio Poltronieri 6/10/2015 - 08:40


La vaccata

[2000]
Testo di Ivan Della Mea
Musica di Paolo Ciarchi
Interpretazione e chitarra di Paolo Ciarchi
Album: La Cantagranda
Una vacca chiede asilo politico e ospitalità ai compagni asini
di Rosa Luxemburg
Salve compagni. Sono Rosa. Rosa Luxemburg. A lungo sono stata la vacca di Ivan Della Mea che, bontà sua, mi teneva in casa sua, a Milano, in via Montemartini, quella di Sudadio Giudabestia. Come vede, scrisse pure una canzoncina su di me; oddio, talmente una vaccata -come dice del resto il titolo- che pensò bene, nell'album della Cantagranda, di farla sonare e cantare a quel pazzo furioso di Paolo Ciarchi; nella canzone, peraltro, prefigurava la mia macellazione. Il problema è che, povero Ivan, se n'è andato prima lui; e io mi sono ritrovata sola e senza meta. E dove lo trovo un altro come Ivan, che mi tiene in casa? Gli operai della fabbrica? Finché mi ci portava lui, tutto a posto;... (continua)
Testo di Ivan Della Mea
Musica di Paolo Ciarchi
Interpretazione e chitarra di Paolo Ciarchi
Album: La Cantagranda
Una vacca chiede asilo politico e ospitalità ai compagni asini
di Rosa Luxemburg
Salve compagni. Sono Rosa. Rosa Luxemburg. A lungo sono stata la vacca di Ivan Della Mea che, bontà sua, mi teneva in casa sua, a Milano, in via Montemartini, quella di Sudadio Giudabestia. Come vede, scrisse pure una canzoncina su di me; oddio, talmente una vaccata -come dice del resto il titolo- che pensò bene, nell'album della Cantagranda, di farla sonare e cantare a quel pazzo furioso di Paolo Ciarchi; nella canzone, peraltro, prefigurava la mia macellazione. Il problema è che, povero Ivan, se n'è andato prima lui; e io mi sono ritrovata sola e senza meta. E dove lo trovo un altro come Ivan, che mi tiene in casa? Gli operai della fabbrica? Finché mi ci portava lui, tutto a posto;... (continua)
Peeeeeellegrin che vien da Roma,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 26/6/2012 - 11:50

Chanson italienne – La vaccata – Ivan Della Mea – 2000
Langue: italien
[2000]
Texte : Ivan Della Mea
Musique : Paolo Ciarchi
Interprétation et guitare : Paolo Ciarchi
Album: La Cantagranda
Une vache demande l'asile politique et l'hospitalité à ses camarades ânes
de Rosa Luxembourg
Salut camarades. Je suis Rosa. Rosa Luxembourg. Longtemps j'ai été la vache d'Ivan Della Mea qui, par bonté, me gardait dans sa maison, à Milan, rue Montemartini, de Sudadio Giudabestia. Comme on voit, il écrivit aussi une chansonnette sur moi ; ô Dieu, une vraie vacherie – comme le dit du reste le titre – qu'il eut la bonne idée, dans l'album de la Cantagranda, de faire jouer et chanter par ce fou furieux de Paolo Ciarchi ; dans la chanson, d'autre part, il préfigurait mon abattage.
Le problème est que, le pauvre Ivan s'en est allé d'abord ; et je me suis retrouvée seule et sans but. Et où le trouverai-je... (continua)
Langue: italien
[2000]
Texte : Ivan Della Mea
Musique : Paolo Ciarchi
Interprétation et guitare : Paolo Ciarchi
Album: La Cantagranda
Une vache demande l'asile politique et l'hospitalité à ses camarades ânes
de Rosa Luxembourg
Salut camarades. Je suis Rosa. Rosa Luxembourg. Longtemps j'ai été la vache d'Ivan Della Mea qui, par bonté, me gardait dans sa maison, à Milan, rue Montemartini, de Sudadio Giudabestia. Comme on voit, il écrivit aussi une chansonnette sur moi ; ô Dieu, une vraie vacherie – comme le dit du reste le titre – qu'il eut la bonne idée, dans l'album de la Cantagranda, de faire jouer et chanter par ce fou furieux de Paolo Ciarchi ; dans la chanson, d'autre part, il préfigurait mon abattage.
Le problème est que, le pauvre Ivan s'en est allé d'abord ; et je me suis retrouvée seule et sans but. Et où le trouverai-je... (continua)
LA VACHERIE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 13/9/2015 - 21:41

Peppino e il mulo

[2014]
Album : Radici
Feat- Giovanni Impastato
Album : Radici
Feat- Giovanni Impastato
«E’ un aneddoto che Giovanni non aveva ancora raccontato a nessuno, ma che rappresenta perfettamente suo fratello, provocatore geniale e fuori controllo. Peppino Impastato, da un lato, rappresenta il mio forte legame con il Sud, l’amore per la mia terra e l’odio per la mafia. Dall’altro lato, il suo essere fuori dagli schemi ci sembrava perfetto concettualmente per un disco che si propone di essere “differente” rispetto a molte altre cose che si sentono in giro».
inviata da adriana 9/5/2015 - 09:40


Platero

[2003]
Aklbum: Storie di uomini zoccoli e petrolio
storie di un cambiamento...
Aklbum: Storie di uomini zoccoli e petrolio
storie di un cambiamento...
Ci sarà qualcosa al mondo di veloce che trasporta ed avvicina
(continua)
(continua)
inviata da adriana 26/3/2012 - 07:20

Chanson italienne – Platero – Massimo Liberatori – 2003
Ô Lucien l'âne mon ami, voici une chanson (encore une) où il est question d'un âne…
Qu'on dise que la gloire de Platero viendrait de ce qu'il aurait réchauffé un enfant n'est pas ce qu'il y a de plus intéressant à dire de l'âne, tu peux m'en croire. D'abord, car il y avait aussi, dit-on dans ce conte oriental, dans la même étable, un bœuf lequel question de chauffage est de loin plus efficace que l'âne. C'est une question de masse corporelle. Un bestiau de ce genre pèse trois à cinq fois mon poids, quelque chose entre 600 et 900 kilos. Imagine un radiateur de cette taille…
Là, tu as raison, Lucien l'âne mon ami et puis, question âne, tu en connais certainement un fameux bout. Et je comprends parfaitement que tu ne sois pas très impressionné par cette performance calorifique et que tant qu'à vanter les mérites de l'espèce asine... (continua)
Ô Lucien l'âne mon ami, voici une chanson (encore une) où il est question d'un âne…
Qu'on dise que la gloire de Platero viendrait de ce qu'il aurait réchauffé un enfant n'est pas ce qu'il y a de plus intéressant à dire de l'âne, tu peux m'en croire. D'abord, car il y avait aussi, dit-on dans ce conte oriental, dans la même étable, un bœuf lequel question de chauffage est de loin plus efficace que l'âne. C'est une question de masse corporelle. Un bestiau de ce genre pèse trois à cinq fois mon poids, quelque chose entre 600 et 900 kilos. Imagine un radiateur de cette taille…
Là, tu as raison, Lucien l'âne mon ami et puis, question âne, tu en connais certainement un fameux bout. Et je comprends parfaitement que tu ne sois pas très impressionné par cette performance calorifique et que tant qu'à vanter les mérites de l'espèce asine... (continua)
PLATERO
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 2/4/2015 - 23:15


Tributo

(a Fabrizio De Andrè e George Brassens)
Alla fiera de S. Antogno le bestie erano tante
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 19/3/2012 - 19:27
Chanson italienne – Tributo (a Fabrizio De Andrè e George Brassens) – Massimo Liberatori
Là, je te remercie, Marco Valdo M.I. mon ami... Voilà que tu m'as créé un bien beau titre – un titre extraordinaire et pour tout dire, inespéré , que dis-je un titre proprement admirable et philosophique ; un titre platonicien et j'espère, platonique. Cependant, je te le dis tout de suite, il serait méchant de faire subir à l'âne le sort du grand Socrate, qui est d'ailleurs, on s'en sera rendu compte depuis longtemps, un de nos maîtres. Figure-toi, par parenthèse, que Socrate et moi, nous fîmes quelques voyages en Attique, ce qui fut – pour moi – l'occasion de l'entendre discourir sur mille et une choses. Mais à ce moment, je t'assure que je ne savais pas le destin de cet hirsute vieillard, ni qu'on en parlerait encore si longtemps après qu'il ait bu la ciguë. Nous les ânes, on se méfie énormément des... (continua)
Là, je te remercie, Marco Valdo M.I. mon ami... Voilà que tu m'as créé un bien beau titre – un titre extraordinaire et pour tout dire, inespéré , que dis-je un titre proprement admirable et philosophique ; un titre platonicien et j'espère, platonique. Cependant, je te le dis tout de suite, il serait méchant de faire subir à l'âne le sort du grand Socrate, qui est d'ailleurs, on s'en sera rendu compte depuis longtemps, un de nos maîtres. Figure-toi, par parenthèse, que Socrate et moi, nous fîmes quelques voyages en Attique, ce qui fut – pour moi – l'occasion de l'entendre discourir sur mille et une choses. Mais à ce moment, je t'assure que je ne savais pas le destin de cet hirsute vieillard, ni qu'on en parlerait encore si longtemps après qu'il ait bu la ciguë. Nous les ânes, on se méfie énormément des... (continua)
APOLOGIE DE L'ÂNE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 21/6/2014 - 19:17
Muri a secco

[2009]
Testo di Riccardo Venturi
Parole e musica del proletariato, quando ci saranno.
Il mio bisnonno di parte materna, Menotti Dini, era nato lo stesso giorno in cui era morto Giuseppe Garibaldi: il 2 giugno 1882. Suo padre era esperto nell'arte di fabbricare i muri a secco per le vigne terrazzate dove si faceva il vino aleatico; e quelle vigne vogliono terreno secco come i muri, pietraie, e aria. Le migliori erano sopra il Seccheto, che il nome già dice tutto, sopra Cavoli, sopra Pomonte e Chiessi; e quelle ancora migliori erano le più in alto. Bisognava prendere dei sentieri ripidi spiombati e salire su fino a sei o settecento metri.
I bambini erano pregiati per quel lavoro. Agili, piccoli, con le dita che s'infilavano nei pertugi. Quando aveva cinque anni e mezzo, il mio bisnonno dovette andare a lavorare con suo padre, a fare i muri a secco. Siamo all'Isola d'Elba attorno al 1888,... (continua)
Testo di Riccardo Venturi
Parole e musica del proletariato, quando ci saranno.
Il mio bisnonno di parte materna, Menotti Dini, era nato lo stesso giorno in cui era morto Giuseppe Garibaldi: il 2 giugno 1882. Suo padre era esperto nell'arte di fabbricare i muri a secco per le vigne terrazzate dove si faceva il vino aleatico; e quelle vigne vogliono terreno secco come i muri, pietraie, e aria. Le migliori erano sopra il Seccheto, che il nome già dice tutto, sopra Cavoli, sopra Pomonte e Chiessi; e quelle ancora migliori erano le più in alto. Bisognava prendere dei sentieri ripidi spiombati e salire su fino a sei o settecento metri.
I bambini erano pregiati per quel lavoro. Agili, piccoli, con le dita che s'infilavano nei pertugi. Quando aveva cinque anni e mezzo, il mio bisnonno dovette andare a lavorare con suo padre, a fare i muri a secco. Siamo all'Isola d'Elba attorno al 1888,... (continua)
All'alba non c'erano galli,
(continua)
(continua)
26/6/2009 - 05:28
Caro Riccardo, il tuo testo molto bello mi ha fatto venire in mente una canzone milanese d'altri tempi,non dissimili da quelli del tuo bisnonno, quando il lavoro dei padri arpionava i figlioletti appena svezzati e non li mollava più, se non quando la schiena era rotta, e il vecchio, come un cavallo spremuto, l'era dumà bon de mazzà. E' la canzone del Mulèta (L'Arrotino), che trascrivo così come ce l'ho in mente, sicuramente con molti errori. Mi pare di averla sentita, con le parole giuste, anche da Svampa.
Me pader fa el mulèta
e mi fo el muletin
quand sarà mort me pader
farò el muleta anmì.
Me pader fa el mulèta
e mi fo el muntasù
me pader toeuvi i svanzik
e mi pesciàd n' del cuu.
Gira la roeuda la gira
gira gira la roeuda la va
gira gira Giuvann che ven sira
ma la roeuda continua a girà.
Quanto ai muri a secco, ho sentito dire che è vero: non si trova più nessuno che li sappia fare. Ma gli Albanesi conoscono ancora l'arte.
Me pader fa el mulèta
e mi fo el muletin
quand sarà mort me pader
farò el muleta anmì.
Me pader fa el mulèta
e mi fo el muntasù
me pader toeuvi i svanzik
e mi pesciàd n' del cuu.
Gira la roeuda la gira
gira gira la roeuda la va
gira gira Giuvann che ven sira
ma la roeuda continua a girà.
Quanto ai muri a secco, ho sentito dire che è vero: non si trova più nessuno che li sappia fare. Ma gli Albanesi conoscono ancora l'arte.
Gian Piero Testa 28/6/2009 - 21:47
Un antico cognome francese che era rimasto chissà come impigliato da quelle parti..........
Un'ipotesi sul cognome francese: c'entrerà qualcosa Napoleone che stette all'Elba in soggiorno obbligato? Si sarà portato uno stuolo di gente e qualcuno avrà preso in moglie una bella ragazza elbana.....
Un'ipotesi sul cognome francese: c'entrerà qualcosa Napoleone che stette all'Elba in soggiorno obbligato? Si sarà portato uno stuolo di gente e qualcuno avrà preso in moglie una bella ragazza elbana.....
Silva 20/5/2011 - 11:35

Dedicato a Lucien Lane, Marco Valdo e a tutti gli asini del sito
Dédié à Lucien Lane, à Marco Valdo et à tous les ânes de ce site
Mi è capitato, in questo sito, di raccontare a volte delle storie della mia famiglia, oppure sentite raccontare da mia madre e da mia zia. Gli asini ci sono non di rado.
Poche sere fa, a mia madre è venuta la voglia di cavar fuori qualche vecchia fotografia da un cassetto; ed è venuta fuori anche quella che si vede sopra.
Isola d'Elba, anno 1948. In piena estate su un sentiero ripidissimo da qualche parte sopra una spiaggia deserta. Bisogna tutti coprirsi la testa, il sole non è uno scherzetto in quelle pietraie.
Da sinistra: mia nonna, Maria, nata il 19 aprile 1911 a Marina di Campo. Accanto a lei una bambina che neanche mia madre si ricorda chi sia. La bimba è a capo scoperto.
Poi mia zia Clara, nata il 14 agosto 1927 a Marina di Campo. Accanto a lei, altissima,... (continua)
Dédié à Lucien Lane, à Marco Valdo et à tous les ânes de ce site
Mi è capitato, in questo sito, di raccontare a volte delle storie della mia famiglia, oppure sentite raccontare da mia madre e da mia zia. Gli asini ci sono non di rado.
Poche sere fa, a mia madre è venuta la voglia di cavar fuori qualche vecchia fotografia da un cassetto; ed è venuta fuori anche quella che si vede sopra.
Isola d'Elba, anno 1948. In piena estate su un sentiero ripidissimo da qualche parte sopra una spiaggia deserta. Bisogna tutti coprirsi la testa, il sole non è uno scherzetto in quelle pietraie.
Da sinistra: mia nonna, Maria, nata il 19 aprile 1911 a Marina di Campo. Accanto a lei una bambina che neanche mia madre si ricorda chi sia. La bimba è a capo scoperto.
Poi mia zia Clara, nata il 14 agosto 1927 a Marina di Campo. Accanto a lei, altissima,... (continua)
Riccardo Venturi 26/1/2014 - 02:26

Chanson italienne – Muri a secco – Riccardo Venturi – 2009
Texte de Riccardo Venturi
Paroles et musique du prolétariat, quand il y en aura.
Mon bisaïeul maternel, Menotti Dini, était né le jour où était mort Giuseppe Garibaldi : le 2 juin 1882. Son père était expert dans l'art de fabriquer les murs à sec pour les vignes en terrasse où on faisait le vin aleatico; et ces vignes veulent un terrain sec comme les murs, pietraie (cailloutis), et de l'air. Les meilleurs étaient sur le Seccheto, qui le nom dit déjà tout, sur le Cavoli, sur le Pomonte et le Chiessi ; et ceux encore meilleurs étaient les plus en hauteur. Il fallait prendre des sentiers raides à pic et monter jusqu'à six ou sept cents mètres.
Les enfants étaient précieux pour ce travail. Agiles, petits, avec les doigts qui s'enfilaient dans les crevasses. Quand il eut cinq ans et demi, mon aïeul dut aller travailler avec son père,... (continua)
Texte de Riccardo Venturi
Paroles et musique du prolétariat, quand il y en aura.
Mon bisaïeul maternel, Menotti Dini, était né le jour où était mort Giuseppe Garibaldi : le 2 juin 1882. Son père était expert dans l'art de fabriquer les murs à sec pour les vignes en terrasse où on faisait le vin aleatico; et ces vignes veulent un terrain sec comme les murs, pietraie (cailloutis), et de l'air. Les meilleurs étaient sur le Seccheto, qui le nom dit déjà tout, sur le Cavoli, sur le Pomonte et le Chiessi ; et ceux encore meilleurs étaient les plus en hauteur. Il fallait prendre des sentiers raides à pic et monter jusqu'à six ou sept cents mètres.
Les enfants étaient précieux pour ce travail. Agiles, petits, avec les doigts qui s'enfilaient dans les crevasses. Quand il eut cinq ans et demi, mon aïeul dut aller travailler avec son père,... (continua)
MURS SECS
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 28/1/2014 - 21:25
...et vous avez vu comment s'appelle ma mère. Elle s'appelle Luciana, c'est-à-dire Lucienne. Serait-ce par hasard? Sais pas. Mais, en tout cas, c'est elle qui se trouve juste à côté de l'âne Gustavo, dans la photo. Lucienne l'ânesse!
J'espère que ma mère ouvre encore son tiroir. J'aimerais bien retrouvér une photo de mes aïeuls, et les images racontent des histoires qu'il faut savoir raconter. Je le ferai jusqu'au dernier moment de ma vie.
J'espère que ma mère ouvre encore son tiroir. J'aimerais bien retrouvér une photo de mes aïeuls, et les images racontent des histoires qu'il faut savoir raconter. Je le ferai jusqu'au dernier moment de ma vie.
Riccardo Venturi 29/1/2014 - 00:02

'A rivoluzioni du 1848 ('U saziu nun criri a lu diunu)

[2003]
o U Sceccu
Dall’album “Banditi, Pirati e Carrettieri”
Testo trovato sul sito ufficiale dei MondOrchestra.
Un brano tradizionale, riarrangiato da Rocco Pollina dei MondOrchestra, risalente alla rivoluzione indipendentista siciliana o “Primavera dei popoli” del 1848, rivoluzione anti-borbonica che ebbe come centro propulsore Palermo. Per 16 mesi, fino al maggio del 1849, la Sicilia si governò come Stato indipendente con Ruggeru Sèttimu a capo del governo. Poi i Borboni ripresero in mano la situazione e Ruggeru Sèttimu fuggì a Malta dove morì in esilio nel 1863.
(Immagino che questa canzone piacerà a Marco Valdo M.I. e, soprattutto, al suo inseparabile Lucien Lane.)
o U Sceccu
Dall’album “Banditi, Pirati e Carrettieri”
Testo trovato sul sito ufficiale dei MondOrchestra.
Un brano tradizionale, riarrangiato da Rocco Pollina dei MondOrchestra, risalente alla rivoluzione indipendentista siciliana o “Primavera dei popoli” del 1848, rivoluzione anti-borbonica che ebbe come centro propulsore Palermo. Per 16 mesi, fino al maggio del 1849, la Sicilia si governò come Stato indipendente con Ruggeru Sèttimu a capo del governo. Poi i Borboni ripresero in mano la situazione e Ruggeru Sèttimu fuggì a Malta dove morì in esilio nel 1863.
(Immagino che questa canzone piacerà a Marco Valdo M.I. e, soprattutto, al suo inseparabile Lucien Lane.)
Nu sceccu avvezzu a traspurtari pani
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 9/5/2011 - 09:56
U sceccu (o la Rivoluzione del 1848), qui attribuita ai MondOrchestra, non è affatto una canzone di autore anonimo.
Il testo è riportato nel libro “Risorgimento e società nei canti popolari siciliani” di Antonino Uccello (che a sua volta riprende quanto raccolto nella seconda metà dell’800 dai suoi illustri conterranei Salomone Marino e Pitré) ed attribuito a Salvatore Adelfio, poeta popolare che partecipò direttamente ai moti del 1848. Scrive l’Uccello (nel senso di Antonino, naturalmente):
“Questo sonetto con la coda vide la luce in una raccolta di poesie di Salvatore Adelfio intitolata Scelta di poesie siciliane di un amico del popolo, Palermo 1848.
Ogni moto insurrezionale, a carattere genuinamente popolare, nasce in Sicilia come immediata, elementare manifestazione di protesta contro le intollerabili condizioni di disagio economico cui le classi popolari urbane e contadine (braccianti,... (continua)
Il testo è riportato nel libro “Risorgimento e società nei canti popolari siciliani” di Antonino Uccello (che a sua volta riprende quanto raccolto nella seconda metà dell’800 dai suoi illustri conterranei Salomone Marino e Pitré) ed attribuito a Salvatore Adelfio, poeta popolare che partecipò direttamente ai moti del 1848. Scrive l’Uccello (nel senso di Antonino, naturalmente):
“Questo sonetto con la coda vide la luce in una raccolta di poesie di Salvatore Adelfio intitolata Scelta di poesie siciliane di un amico del popolo, Palermo 1848.
Ogni moto insurrezionale, a carattere genuinamente popolare, nasce in Sicilia come immediata, elementare manifestazione di protesta contro le intollerabili condizioni di disagio economico cui le classi popolari urbane e contadine (braccianti,... (continua)
Bartleby 17/8/2011 - 14:58
Il titolo corretto dovrebbe essere " 'A rivoluzioni du 1848" ovvero " 'U saziu nun criri a lu diunu".
Bartleby 17/8/2011 - 15:04
d'après L’ASINO, version italienne de MondOrchestra
d'une chanson sicilienne – 'A rivoluzioni du 1848 ('U saziu nun criri a lu diunu) o U Sceccu – MondOrchestra – 2003
De l'album “Banditi, Pirati e Carrettieri”
Un morceau traditionnel, un réarrangement de Rocco Pollina du MondOrchestra, remontant à la révolution indépendantiste sicilienne ou « Printemps des peuples » de 1848, une révolution anti-bourbonique qui eut comme centre moteur Palerme. Pendant 16 mois, jusqu'en mai 1849, la Sicile se gouverna en État indépendant avec Ruggeru Sèttimu à la tête du gouvernement. Ensuite les Boourbons reprirent en main la situation et Ruggeru Sèttimu fuit à Malte où il mourut en exil en 1863.
(J'imagine que cette chanson plaira à Marco Valdo M.I et, surtout, à son inséparable Lucien Lane.)
Bien sûr qu'elle nous a plu et d'ailleurs, on l'a traduite en français... ou plutôt, on l'a réarrangée en une... (continua)
d'une chanson sicilienne – 'A rivoluzioni du 1848 ('U saziu nun criri a lu diunu) o U Sceccu – MondOrchestra – 2003
De l'album “Banditi, Pirati e Carrettieri”
Un morceau traditionnel, un réarrangement de Rocco Pollina du MondOrchestra, remontant à la révolution indépendantiste sicilienne ou « Printemps des peuples » de 1848, une révolution anti-bourbonique qui eut comme centre moteur Palerme. Pendant 16 mois, jusqu'en mai 1849, la Sicile se gouverna en État indépendant avec Ruggeru Sèttimu à la tête du gouvernement. Ensuite les Boourbons reprirent en main la situation et Ruggeru Sèttimu fuit à Malte où il mourut en exil en 1863.
(J'imagine que cette chanson plaira à Marco Valdo M.I et, surtout, à son inséparable Lucien Lane.)
Bien sûr qu'elle nous a plu et d'ailleurs, on l'a traduite en français... ou plutôt, on l'a réarrangée en une... (continua)
L'ÂNE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 27/12/2013 - 16:24


Francis Jammes: Prière pour aller au Paradis avec les ânes

Carissimi, appena ho scoperto il vostro nuovo percorso Asini contro la guerra non ho potuto fare a meno di associarvi questa bellissima poesia di Francis Jammes e di ricordare che Prière pour aller au Paradis avec les ânes è stata tra le fonti della Preghiera in gennaio del nostro Fabrizio De André: si confronti Preghiera con l’originale del poeta francese. Aggiungo la bella traduzione in versi di Gianni Montagna, del ’56 (Faber l’ebbe presente, nel ’67? La sensazione c’è...).
Fonte: Francis Jammes, Quattordici preghiere. La chiesa vestita di foglie, a cura di Gianni Montagna, Firenze, Fussi - Sansoni, 1956.
Fonte: Francis Jammes, Quattordici preghiere. La chiesa vestita di foglie, a cura di Gianni Montagna, Firenze, Fussi - Sansoni, 1956.
Lorsqu’il faudra aller vers vous, ô mon Dieu, faites
(continua)
(continua)
inviata da L.L. 13/5/2011 - 19:25
Un'altra poesia di Jammes dedicata agli asini. Questa è stata messa in musica da Michèle Bernard e proposta in un suo album di canzoni per bambini, "Poésies pour les enfants" del 2004.
J'AIME L'ÂNE
J´aime l´âne si doux
Marchant le long des houx
Marchant le long des houx
J´aime l´âne si doux
Marchant le long des houx
Marchant le long des houx
Il prend garde aux abeilles
Et bouge ses oreilles
Il va, près des fossés,
D´un petit pas cassé
Mon amie le croit bête
Parce qu´il est poète
Il réfléchit toujours
Ses yeux sont en velours
Et il porte les pauvres
Et des sacs remplis d´orge
Jeune fille au doux cœur
Tu n´as pas sa douceur
J´aime l´âne si doux
Marchant le long des houx
Marchant le long des houx
J´aime l´âne si doux
Marchant le long des houx
Marchant le long des houx
Il a tant travaillé
Que ça vous fait pitié
Et il... (continua)
J'AIME L'ÂNE
J´aime l´âne si doux
Marchant le long des houx
Marchant le long des houx
J´aime l´âne si doux
Marchant le long des houx
Marchant le long des houx
Il prend garde aux abeilles
Et bouge ses oreilles
Il va, près des fossés,
D´un petit pas cassé
Mon amie le croit bête
Parce qu´il est poète
Il réfléchit toujours
Ses yeux sont en velours
Et il porte les pauvres
Et des sacs remplis d´orge
Jeune fille au doux cœur
Tu n´as pas sa douceur
J´aime l´âne si doux
Marchant le long des houx
Marchant le long des houx
J´aime l´âne si doux
Marchant le long des houx
Marchant le long des houx
Il a tant travaillé
Que ça vous fait pitié
Et il... (continua)
Dead End 28/11/2012 - 08:23


Η μπαλάντα του Kυρ-Μέντιου

I baláda tou Kyr-Mediou
Στίχοι: Κώστας Βάρναλης
Μουσική: Λουκάς Θάνου
Πρώτη εκτέλεση: Νίκος Ξυλούρης
'Aλμπουμ: Σάλπισμα
Lyrics by Kostas Varnalis
Music by Loukas Thanou
First performed by Nikos Xylouris
Album: Salpisma
Musica di Kostas Varnalis
Musica di Loukas Thanou
Prima interpretazione di Nikos Xylouris
Album: Salpisma
Kostas Varnalis (1883-1973), greco della diaspora (era nato a Burgas, in Bulgaria, ed in Bulgaria visse a lungo), è uno dei più grandi poeti della Grecia moderna. Ma, sebbene coltissimo di formazione, era un poeta popolare, nel senso più vero della parola; uno che, come Kavafis, faceva circolare le sue poesie su volantini stampati a sue spese. Era anche uno di quei cantori che riescono a modellare la propria lingua in un modo assolutamente vertiginoso, basandosi proprio sui modelli tradizionali più antichi; non a caso tradusse nella lingua moderna Aristofane... (continua)
Στίχοι: Κώστας Βάρναλης
Μουσική: Λουκάς Θάνου
Πρώτη εκτέλεση: Νίκος Ξυλούρης
'Aλμπουμ: Σάλπισμα
Lyrics by Kostas Varnalis
Music by Loukas Thanou
First performed by Nikos Xylouris
Album: Salpisma
Musica di Kostas Varnalis
Musica di Loukas Thanou
Prima interpretazione di Nikos Xylouris
Album: Salpisma
Kostas Varnalis (1883-1973), greco della diaspora (era nato a Burgas, in Bulgaria, ed in Bulgaria visse a lungo), è uno dei più grandi poeti della Grecia moderna. Ma, sebbene coltissimo di formazione, era un poeta popolare, nel senso più vero della parola; uno che, come Kavafis, faceva circolare le sue poesie su volantini stampati a sue spese. Era anche uno di quei cantori che riescono a modellare la propria lingua in un modo assolutamente vertiginoso, basandosi proprio sui modelli tradizionali più antichi; non a caso tradusse nella lingua moderna Aristofane... (continua)
Δεν λυγάνε τα ξεράδια
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 31/5/2007 - 23:17

1° giugno 2007
Tardiva nota alla traduzione. A rigore, Κυρ-Mέντιος andrebbe traslitterato Kyr-Mendios, poiché la sua storia ha origine nella città di Mendi. Ma data l' "evanescenza" del gruppo "-nd-" nella lingua greca, con l'elemento nasale che alcuni pronunciano ed altri no, ho preferito a suo tempo "Medios" anche perché, in italiano, ha un'assonanza con "medio" che mi sembra renda bene l'asino-uomo ordinario, sfruttato, eccetera.
Tardiva nota alla traduzione. A rigore, Κυρ-Mέντιος andrebbe traslitterato Kyr-Mendios, poiché la sua storia ha origine nella città di Mendi. Ma data l' "evanescenza" del gruppo "-nd-" nella lingua greca, con l'elemento nasale che alcuni pronunciano ed altri no, ho preferito a suo tempo "Medios" anche perché, in italiano, ha un'assonanza con "medio" che mi sembra renda bene l'asino-uomo ordinario, sfruttato, eccetera.
LA BALLATA DEL SOR MEDIOS
(continua)
(continua)

Η μπαλάντα του Κυρ-Μέντιου
Το ολόκληρο ποίημα του Κώστα Βάρναλη
La ballata del Sor Medios
La poesia completa di Kostas Vàrnalis
Το ολόκληρο ποίημα του Κώστα Βάρναλη
La ballata del Sor Medios
La poesia completa di Kostas Vàrnalis
La poesia di Kostas Varnalis nel testo completo. Presenta alcune variazioni ortografiche rispetto alla versione abbreviata cantata da Nikos Xylouris. Ovviamente, sulla stessa musica, è possibile cantare anche la poesia completa.
Η ΜΠΑΛΆΝΤΑ ΤΟΥ ΚΥΡ-ΜΈΝΤΙΟΥ
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 1/6/2007 - 00:52
Il testo della canzone in trascrizione fonetica e con assecuzione del testo cantato (secondo la pronuncia di Nikos Xylouris)
[ δe.li'γane ta.kse'raδja
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 1/6/2007 - 01:25

La storia del Sor Medios - 'Η ἱστορία τοῦ Κυρ-Μέντιου
di Gian Piero Testa
ἀπό τὸν Δζὰν Πιέρο Τέστα
Spiega il mio dizionario di Greco Moderno, del prof. Yorgos Babiniòtis, che la denominazione Mèdios, Medis e Kyr-Medios, attribuita popolarmente all'asino, ha un'origine medioevale che ci riporta all'antica città macedone di Mendi, la quale aveva coniato monete, su una faccia delle quali si mostrava una testa d'asino. Per quale motivo, o in onore di chi, il Babiniotis non dice. Dice però che già a Bisanzio ricorreva l'espressione "mèdios onos", "asino di Mendi". A Milano si diceva "asen de Barlasina", "asino di Barlassina", luogo di interscambio delle merci someggiate . E i comaschi istruiti nel Francese e sprezzanti del volgo sentenziavano : "Chacun à sa place, c'est-à-dire: i asen a Zelbi e i cavai a San Sir", dove Zelbio è un'amena ma un tempo molto rustica località montana del Triangolo... (continua)
di Gian Piero Testa
ἀπό τὸν Δζὰν Πιέρο Τέστα
Spiega il mio dizionario di Greco Moderno, del prof. Yorgos Babiniòtis, che la denominazione Mèdios, Medis e Kyr-Medios, attribuita popolarmente all'asino, ha un'origine medioevale che ci riporta all'antica città macedone di Mendi, la quale aveva coniato monete, su una faccia delle quali si mostrava una testa d'asino. Per quale motivo, o in onore di chi, il Babiniotis non dice. Dice però che già a Bisanzio ricorreva l'espressione "mèdios onos", "asino di Mendi". A Milano si diceva "asen de Barlasina", "asino di Barlassina", luogo di interscambio delle merci someggiate . E i comaschi istruiti nel Francese e sprezzanti del volgo sentenziavano : "Chacun à sa place, c'est-à-dire: i asen a Zelbi e i cavai a San Sir", dove Zelbio è un'amena ma un tempo molto rustica località montana del Triangolo... (continua)
Gian Piero Testa 25/4/2009 - 15:08

à partir de la version italienne de Riccardo Venturi
Kostas Varnalis (1883-1973), Grec de la diaspora (né à Burgas en Bulgarie où il vécut longtemps) est un des plus grands poètes de la Grèce moderne. Mais, bien que très cultivé, ce fut un poète populaire au sens le plus vrai du mot; un qui, comme Kavafis, faisait circuler ses poésies sur des feuillets imprimés à ses frais. (Note de Marco Valdo M.I. : aurait-il connu le site des Canzoni contro la Guerra, il aurait pu faire connaître ses poésies à bien des gens...). C'était aussi un de ces chanteurs qui arrivent à moduler leur langue d'une manière proprement vertigineuse, en se fondant sur les modes traditionnels les plus anciens; ce n'est pas par hasard qu'il traduisit en langue moderne Aristophane et Euripide (en plus de Molière et d'anciens poètes chinois). Ses poésies ont été définies comme « dionysiaques », en raison de leur sens... (continua)
Kostas Varnalis (1883-1973), Grec de la diaspora (né à Burgas en Bulgarie où il vécut longtemps) est un des plus grands poètes de la Grèce moderne. Mais, bien que très cultivé, ce fut un poète populaire au sens le plus vrai du mot; un qui, comme Kavafis, faisait circuler ses poésies sur des feuillets imprimés à ses frais. (Note de Marco Valdo M.I. : aurait-il connu le site des Canzoni contro la Guerra, il aurait pu faire connaître ses poésies à bien des gens...). C'était aussi un de ces chanteurs qui arrivent à moduler leur langue d'une manière proprement vertigineuse, en se fondant sur les modes traditionnels les plus anciens; ce n'est pas par hasard qu'il traduisit en langue moderne Aristophane et Euripide (en plus de Molière et d'anciens poètes chinois). Ses poésies ont été définies comme « dionysiaques », en raison de leur sens... (continua)
LA BALLADE DEL SOR MEDIOS
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 2/7/2009 - 21:42
Lo dici tu che non aggiunge né toglie niente: aggiunge ad esempio che mi ero sempre chiesto da dove Varnalis avesse preso il nome di "Sor Medios" (Kyr-Medios) per l'asino. Da quel che hai scritto si potrebbe quasi dire che "Kyr-Medios" (io preferisco dire "Medios" piuttosto che "Mendios", anche se forse sarebbe più corretto; ma sono un "greco antinasale", come sai...) stia tout court per "asino", che ne sia un'antonomasia e che, quindi, una traduzione possibile del titolo di questa canzone sia "La ballata dell'Asino"...
Riccardo Venturi 3/7/2009 - 12:27
Gli asini che restano asini non erano simpatici a Kostas Varnalis. In Grecia, la poesia che dedicò loro, "Οι μοιραίοι" ( cioè "i rassegnati", i "fatalisti"), è spesso citata come espressione dell'altra faccia della "grecità". Theodorakis nel 1964 mise in musica questa poesia di Varnalis per Πολιτεία Β , creando una bellissima, dolente canzone che amava cantare in duetto con la sua cantante prediletta, Maria Fara(n)douri.
Mando il testo della canzone (generalmente non cantato integralmente) e la mia traduzioncella, fatta per stixoi.info.
Οι μοιραίοι
Στίχοι: Κώστας Βάρναλης
Μουσική: Μίκης Θεοδωράκης
Πρώτη εκτέλεση: Γρηγόρης Μπιθικώτσης
Mες την υπόγεια την ταβέρνα,
μες σε καπνούς και σε βρισές
(απάνω στρίγγλιζε η λατέρνα)
όλ' η παρέα πίναμ' εψές·
εψές, σαν όλα τα βραδάκια,
να πάνε κάτου τα φαρμάκια.
Σφιγγόταν ένας πλάι στον άλλο
και κάπου εφτυούσε καταγής.
Ω! πόσο βάσανο μεγάλο
το... (continua)
Mando il testo della canzone (generalmente non cantato integralmente) e la mia traduzioncella, fatta per stixoi.info.
Οι μοιραίοι
Στίχοι: Κώστας Βάρναλης
Μουσική: Μίκης Θεοδωράκης
Πρώτη εκτέλεση: Γρηγόρης Μπιθικώτσης
Mες την υπόγεια την ταβέρνα,
μες σε καπνούς και σε βρισές
(απάνω στρίγγλιζε η λατέρνα)
όλ' η παρέα πίναμ' εψές·
εψές, σαν όλα τα βραδάκια,
να πάνε κάτου τα φαρμάκια.
Σφιγγόταν ένας πλάι στον άλλο
και κάπου εφτυούσε καταγής.
Ω! πόσο βάσανο μεγάλο
το... (continua)
Gian Piero Testa 3/7/2009 - 13:31
Kostas Varnalis legge “Οι μοιραιοι”:
www.snhell.gr
La prima interpretazione de “Οι μοιραιοι” musicati da Mikis Theodorakis. La voce è di Grigoris Bithikotsis:
www.snhell.gr
La prima interpretazione de “Οι μοιραιοι” musicati da Mikis Theodorakis. La voce è di Grigoris Bithikotsis:
Gian Piero Testa 3/7/2009 - 18:34
à partir de la version italienne de Gian Piero Testa - I rassegnati
d'une chanson grecque de Kostas Varnalis - Οι μοιραίοι
d'une chanson grecque de Kostas Varnalis - Οι μοιραίοι
LES RÉSIGNÉS
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 20/5/2010 - 19:47

La ballata del Sor MediosLa poesia completa di Kostas Vàrnalis
traduzione italiana di Riccardo Venturi
Finora il testo completo della poesia "La ballata del Sor Medios" era rimasto senza traduzione; ed è stato davvero un grande errore al quale si rimedia oggi. Dalla traduzione appare finalmente quel che è veramente la "Ballata": una poesia militante di singolare dirompenza, che perdipiù si adatta perfettamente ai tempi d'oggi (segno che nulla è cambiato e, anzi, è peggiorato). Inserendosi nell'antichissima tradizione ellenica del "parlar per animali" (Esopo insegnò...), Vàrnalis parlò del lavoratore sfruttato, dell'asino di ogni tempo (e, perché no, anche degli asini veri e propri). Invitandolo non alla cupa rassegnazione al proprio destino e all'attesa della morte come una liberazione, ma alla lotta e al riscatto per sé e per tutti gli asini come lui. Nell'attacco alle chiese e nella negazione... (continua)
traduzione italiana di Riccardo Venturi
Finora il testo completo della poesia "La ballata del Sor Medios" era rimasto senza traduzione; ed è stato davvero un grande errore al quale si rimedia oggi. Dalla traduzione appare finalmente quel che è veramente la "Ballata": una poesia militante di singolare dirompenza, che perdipiù si adatta perfettamente ai tempi d'oggi (segno che nulla è cambiato e, anzi, è peggiorato). Inserendosi nell'antichissima tradizione ellenica del "parlar per animali" (Esopo insegnò...), Vàrnalis parlò del lavoratore sfruttato, dell'asino di ogni tempo (e, perché no, anche degli asini veri e propri). Invitandolo non alla cupa rassegnazione al proprio destino e all'attesa della morte come una liberazione, ma alla lotta e al riscatto per sé e per tutti gli asini come lui. Nell'attacco alle chiese e nella negazione... (continua)
Non si piegano le zampe
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 22/6/2012 - 14:54

La ballade du Sor MediosLe poème complet de Kostas Vàrnalis
traduction française de Marco Valdo M.I.
Version française – La ballade du Sor Medios – Version intégrale – Marco Valdo M.I. – 2012
D'après la version italienne de Riccardo Venturi – La Ballata del Sor Medios d'un poème de Kostas Vàrnalis
Jusqu'à présent le texte complet du poème « La Ballade du Sor Medios » était restée sans traduction. ; et c'était vraiment une grave erreur à laquelle aujourd'hui on remédie. De la traduction ressort enfin ce qu'est vraiment la "Ballade": une poésie militante dune explosivité singulière, qui de plus s'adapte parfaitement aux temps d'aujourd'hui, signe que rien n'a changé en mieux mais, au contraire, en pire. En les insérant dans l'ancienne tradition hellénique du "parler par les animaux", (Ésope enseigna...), Vàrnalis parla du travailleur exploité, de l'âne de tous les temps, et, pourquoi pas... (continua)
traduction française de Marco Valdo M.I.
Version française – La ballade du Sor Medios – Version intégrale – Marco Valdo M.I. – 2012
D'après la version italienne de Riccardo Venturi – La Ballata del Sor Medios d'un poème de Kostas Vàrnalis
Jusqu'à présent le texte complet du poème « La Ballade du Sor Medios » était restée sans traduction. ; et c'était vraiment une grave erreur à laquelle aujourd'hui on remédie. De la traduction ressort enfin ce qu'est vraiment la "Ballade": une poésie militante dune explosivité singulière, qui de plus s'adapte parfaitement aux temps d'aujourd'hui, signe que rien n'a changé en mieux mais, au contraire, en pire. En les insérant dans l'ancienne tradition hellénique du "parler par les animaux", (Ésope enseigna...), Vàrnalis parla du travailleur exploité, de l'âne de tous les temps, et, pourquoi pas... (continua)
Plus mes jambes ne se plient
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 23/6/2012 - 23:05


Stefano "Cisco" Bellotti: Il mulo

Servono gambe salde in questi tempi
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 17/5/2012 - 09:42
Michel Delpech: La mort de l’âne

[1975]
Parole di Michel Delpech e Jean-Michel Rivat
Musica di Michel Pelay
Dall’album “Quand j'étais chanteur”
Ci sono già almeno tre Extra nel piccolo percorso “Asini contro la guerra (e contro il lavoro)”, perciò non ho paura di proporne un quarto.
In più devo dire che questa canzone mi ha commosso perché io stesso, da bambino, dovetti assistere alla sepoltura di un vecchio asino cui ero affezionato… E fu proprio come racconta Delpech: noi bambini eravamo tutti straniti e tristi, gli adulti fecero una fatica boia e poi alcuni di loro (non tutti, per fortuna!) si permisero di richiamarci all’ordine: “Basta con le lacrime, è morto solo un vecchio asino!”
Con l’occasione, mi permetto di segnalare un’associazione che si occupa dei nostri amici asini… Si chiama Il Rifugio degli Asinelli e si trova a Sala Biellese, sulla Serra tra Biella ed Ivrea. Loro si occupano soprattutto... (continua)
Parole di Michel Delpech e Jean-Michel Rivat
Musica di Michel Pelay
Dall’album “Quand j'étais chanteur”
Ci sono già almeno tre Extra nel piccolo percorso “Asini contro la guerra (e contro il lavoro)”, perciò non ho paura di proporne un quarto.
In più devo dire che questa canzone mi ha commosso perché io stesso, da bambino, dovetti assistere alla sepoltura di un vecchio asino cui ero affezionato… E fu proprio come racconta Delpech: noi bambini eravamo tutti straniti e tristi, gli adulti fecero una fatica boia e poi alcuni di loro (non tutti, per fortuna!) si permisero di richiamarci all’ordine: “Basta con le lacrime, è morto solo un vecchio asino!”
Con l’occasione, mi permetto di segnalare un’associazione che si occupa dei nostri amici asini… Si chiama Il Rifugio degli Asinelli e si trova a Sala Biellese, sulla Serra tra Biella ed Ivrea. Loro si occupano soprattutto... (continua)
On a pris l’âne avec nous
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 15/5/2012 - 14:35
Un chardon et tant d'enfants à l'enterrement... C'est très bien pour un âne... Foi de Lucien.... Que faut-il de plus ? Un monument peut-être et des discours et une assemblée d'hommes sévères ? Que voulez-vous qu'on en fasse de tous ces gens et de leur monument, de leurs discours et de leur rassemblement ? Décidément, comme tous les ânes, je préfère le chardon et les enfants.
Lucien Lane
Lucien Lane
Lucien Lane 15/5/2012 - 21:41
LA MORTE DELL'ASINO
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 16/5/2012 - 08:09
Scopro ora che il Rifugio degli Asinelli di Sala Biellese è la base italiana de The Donkey Sanctuary, organizzazione no profit inglese che dal 1969 opera a difesa di questi animali:
Video: Il Rifugio degli Asini in Inghilterra (bellissimo il povero asinello nato con gli "zoccoli piatti"!)
Video: Il Rifugio degli Asini in Inghilterra (bellissimo il povero asinello nato con gli "zoccoli piatti"!)
Bartleby 16/5/2012 - 08:16
La leggenda degli asini di Varzo
adriana 16/5/2012 - 08:57


Camina ciucciu
anonimo
Sulle arie "trainiere" si cantavano storie d'amore o più spesso, come in questo caso, si esorcizzava la fatica dei campi. I muli erano impiegati all'interno dell'aia per pestare il grano o usati per il trasporto dell'acqua. I contadini lavoravano più dei muli per avere un pezzo di pane, il canto era tutto, serviva a scacciare i pensieri, i sacrifici, la miseria.
Una serie di ricerche collegano questo particolare brano, che nella versione degli Zoè vede la collaborazione del mandolinista Antonio Calzolaro (Uccio Aloisi gruppu), alla rivolta di Tricase del 1935, infatti le "paparine" nominate nel testo rappresenterebbero i cadaveri insanguinati delle tabacchine insorte.
Fonte:commento al video degli Officina Zoe
Una serie di ricerche collegano questo particolare brano, che nella versione degli Zoè vede la collaborazione del mandolinista Antonio Calzolaro (Uccio Aloisi gruppu), alla rivolta di Tricase del 1935, infatti le "paparine" nominate nel testo rappresenterebbero i cadaveri insanguinati delle tabacchine insorte.
Fonte:commento al video degli Officina Zoe
Camina ciucciu camina
(continua)
(continua)
inviata da adriana 27/3/2012 - 08:31


Yo Yo Mundi: Io & il mio Asino

Yo Yo Mundi dall'album "Percorsi di musica sghemba" del 1996
Canzone delle piccole cose che muovono il mondo. Io e il mio asino siamo una cosa sola, il mio asino ed io, il mio asino è Dio. Dedicata alla L.A.V. Lega Anti Vivisezione.
in onore di Lucien l'ane
Canzone delle piccole cose che muovono il mondo. Io e il mio asino siamo una cosa sola, il mio asino ed io, il mio asino è Dio. Dedicata alla L.A.V. Lega Anti Vivisezione.
in onore di Lucien l'ane
Io e il mio Asino siamo una cosa sola
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 13/3/2012 - 15:20
Chanson italienne – Io e il mio Asino – Yo Yo Mundi – 1996
Chanson des petites choses qui font bouger le monde. Mon Âne et moi sommes une seule chose, mon âne est Dieu. Dédié à la Ligue Antivivsection...
En honneur de Lucien l'âne.
*
Voilà bien une jolie chanson. Elle me plaît beaucoup et pas seulement car on l'a insérée en mon honneur, dit Lucien l'âne ; ce pourquoi, je remercie le CCG et Don Quichotte.... Mais elle me plaît aussi, car on dirait notre histoire... à Marco valdo M.I. et à moi....
On dirait que Marco Valdo M.I. se met à chanter... On dirait une chanson de Brassens... Oh le voilà qui parodie encore... C'est une manie chez lui...
« Auprès de mon âne, je vivais heureux,
Je ne pourrai jamais m'éloigner de mon âne,
Auprès de mon âne, je vis toujours heureux,
On marche ensemble tous les deux... »,
chante Marco Valdo M.I., reprenant en parodie, en effet, une chanson de Brassens,... (continua)
Chanson des petites choses qui font bouger le monde. Mon Âne et moi sommes une seule chose, mon âne est Dieu. Dédié à la Ligue Antivivsection...
En honneur de Lucien l'âne.
*
Voilà bien une jolie chanson. Elle me plaît beaucoup et pas seulement car on l'a insérée en mon honneur, dit Lucien l'âne ; ce pourquoi, je remercie le CCG et Don Quichotte.... Mais elle me plaît aussi, car on dirait notre histoire... à Marco valdo M.I. et à moi....
On dirait que Marco Valdo M.I. se met à chanter... On dirait une chanson de Brassens... Oh le voilà qui parodie encore... C'est une manie chez lui...
« Auprès de mon âne, je vivais heureux,
Je ne pourrai jamais m'éloigner de mon âne,
Auprès de mon âne, je vis toujours heureux,
On marche ensemble tous les deux... »,
chante Marco Valdo M.I., reprenant en parodie, en effet, une chanson de Brassens,... (continua)
MON ÂNE ET MOI
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 14/3/2012 - 22:13


Lu cavaddhru malecarne

[2011]
Album: Scarcagnizzu – Vento dal basso
Album: Scarcagnizzu – Vento dal basso
Camina te sbicu
(continua)
(continua)
inviata da adriana 12/2/2012 - 08:37
Saranno sicuramente felici i nostri amici e compagni Marco Valdo M.I. e Lucien Lane, ma crediamo che il nuovo percorso sugli Asini contro la guerra (e contro il lavoro) abbia parecchie cose da dire a tutti!
Riccardo Venturi 11/5/2011 - 10:42
La canzoncina del militare in bicicletta

[2011]
Testo di Ahmed il Lavavetri
Musica di chi ce la volesse mettere
Ahmed il Lavavetri ci propone questa semplice canzoncina in cerca d'una musica basandosi su un divertente racconto che gli ha fatto tale R.V., uno abbastanza noto in questo sito. Pochi giorni fa, quest'ultimo è stato chiamato con l'autoambulanza per un intervento assai curioso: riportare in caserma, da un ospedale della provincia, un militare di carriera che aveva subito un incidente piuttosto singolare. La domenica prima, mentre si stava dilettando di ciclocross su un sentiero boschivo, l'ufficiale si era ritrovato all'improvviso davanti un asino che se ne stava bel bello a crogiolarsi al sole. Accorgendosene all'ultimo momento e non intendendo frenare il suo abbrivo, ha sbattuto violentemente contro l'asino; il quale non si è fatto assolutamente niente, mentre il militare ha fatto un capitombolo clamoroso riportando... (continua)
Testo di Ahmed il Lavavetri
Musica di chi ce la volesse mettere
Ahmed il Lavavetri ci propone questa semplice canzoncina in cerca d'una musica basandosi su un divertente racconto che gli ha fatto tale R.V., uno abbastanza noto in questo sito. Pochi giorni fa, quest'ultimo è stato chiamato con l'autoambulanza per un intervento assai curioso: riportare in caserma, da un ospedale della provincia, un militare di carriera che aveva subito un incidente piuttosto singolare. La domenica prima, mentre si stava dilettando di ciclocross su un sentiero boschivo, l'ufficiale si era ritrovato all'improvviso davanti un asino che se ne stava bel bello a crogiolarsi al sole. Accorgendosene all'ultimo momento e non intendendo frenare il suo abbrivo, ha sbattuto violentemente contro l'asino; il quale non si è fatto assolutamente niente, mentre il militare ha fatto un capitombolo clamoroso riportando... (continua)
Il militare è un tipo assai sportivo,
(continua)
(continua)
20/4/2011 - 02:20

Chanson italienne – La canzoncina del militare in bicicletta – Ahmed il Lavavetri – 2011
Ahmed le Lavevitres nous propose cette chanson simple en quête d'une musique sur un récit divertissant que lui a fait R.V., un personnage assez connu de ce site. Quelques jours avant, ce dernier été appelé avec son ambulance pour une intervention assez curieuse : ramener à la caserne, d'un hôpital de province, un militaire de carrière victime d'un accident plutôt singulier. Le dimanche avant, alors qu'il se promenait en VTT sur un sentier forestier, l'officier s'était trouvé à l'improviste devant un âne qui se faisait cuire au soleil. Il s'en aperçut au dernier moment et ne pouvant freiner son erre, il buta violemment sur l'âne, lequel n'a absolument rien eu, tandis que le militaire fit une dégringolade terrible et encourut des fractures multiples. En racontant l'affaire, R.V. cachait mal ses rires ;... (continua)
Ahmed le Lavevitres nous propose cette chanson simple en quête d'une musique sur un récit divertissant que lui a fait R.V., un personnage assez connu de ce site. Quelques jours avant, ce dernier été appelé avec son ambulance pour une intervention assez curieuse : ramener à la caserne, d'un hôpital de province, un militaire de carrière victime d'un accident plutôt singulier. Le dimanche avant, alors qu'il se promenait en VTT sur un sentier forestier, l'officier s'était trouvé à l'improviste devant un âne qui se faisait cuire au soleil. Il s'en aperçut au dernier moment et ne pouvant freiner son erre, il buta violemment sur l'âne, lequel n'a absolument rien eu, tandis que le militaire fit une dégringolade terrible et encourut des fractures multiples. En racontant l'affaire, R.V. cachait mal ses rires ;... (continua)
LA PETITE CHANSON DU MILITAIRE À VÉLO.
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 20/4/2011 - 23:27
Marco Valdo, t'as fait vraiment une traduction su-per-be! :-)))
Ahmed il Lavavetri 21/4/2011 - 01:10


La mula

[1989]
Album:ELLOS DICEN MIERDA NOSOTROS AMEN
Album:ELLOS DICEN MIERDA NOSOTROS AMEN
Es un general que viene a buscar sitio para disparar
(continua)
(continua)
inviata da adriana 12/12/2009 - 16:42


Noi siamo gli asini
[2007]
Testo e musica di Ascanio Celestini
Da: "Parole sante", album premiato con il Premio Ciampi 2007 come "Miglior debutto discografico dell'anno"
Ci sono due palazzi.
Uno è il centro commerciale con la sua bella insegna, il tetto iperbolico e le vetrate lucide che lo fanno sembrare un autogrill da superstrada per Marte. L'altro, un parallelepipedo dritto pensato da qualche geometra con le coliche è il call center. Uno è fatto per essere guardato e infatti lo vedono tutti. L'altro è invisibile un po' perché non fa piacere vederlo, un po' perché il gemello sgargiante che gli sta accanto si prende tutta l'attenzione. Però si fa sentire. Ci parli al telefono quando ti chiama a casa per venderti un aspirapolvere o un nuovo piano tariffario. Ci parli quando chiami il numero verde scritto sull'etichetta di una bevanda gassata o un assorbente interno. Accanto ai gemelli di cemento armato... (continua)
Testo e musica di Ascanio Celestini
Da: "Parole sante", album premiato con il Premio Ciampi 2007 come "Miglior debutto discografico dell'anno"
Ci sono due palazzi.
Uno è il centro commerciale con la sua bella insegna, il tetto iperbolico e le vetrate lucide che lo fanno sembrare un autogrill da superstrada per Marte. L'altro, un parallelepipedo dritto pensato da qualche geometra con le coliche è il call center. Uno è fatto per essere guardato e infatti lo vedono tutti. L'altro è invisibile un po' perché non fa piacere vederlo, un po' perché il gemello sgargiante che gli sta accanto si prende tutta l'attenzione. Però si fa sentire. Ci parli al telefono quando ti chiama a casa per venderti un aspirapolvere o un nuovo piano tariffario. Ci parli quando chiami il numero verde scritto sull'etichetta di una bevanda gassata o un assorbente interno. Accanto ai gemelli di cemento armato... (continua)
Noi siamo una testa senza giudizio
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 23/12/2007 - 18:17
Chanson italienne - Noi siamo asini - Ascanio Celestini – 2007
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« Paroles Saintes » d'Ascanio Celestini est, tout simplement, un solide album d'auteur. Sa sortie est à l'enseigne de la qualité à laquelle Celestini, connu surtout comme acteur, nous sert des « croquis » d'actualités. Il nous présente des morceaux de ceux qui n'ont aps toujours de voix : des précaires, des personnes qui sont enfermées dans les asiles, de gens qui ne se contentent pas de ce que la société sert sur le plat.
Ascanio Celestini raconte des situations tristes qui concerne notre pays. Ses textes sont à la hauteur de la situation et nous devons espérer pouvoir encore l'écouter comme musicien en plus de l'acteur...
Considéré comme un des talents littéraires et théâtraux majeurs de sa génération ... Sa capacité d'imagination, son talent vocal inné et son air satirique caractéristique resplendissent ... et se relient... (continua)
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« Paroles Saintes » d'Ascanio Celestini est, tout simplement, un solide album d'auteur. Sa sortie est à l'enseigne de la qualité à laquelle Celestini, connu surtout comme acteur, nous sert des « croquis » d'actualités. Il nous présente des morceaux de ceux qui n'ont aps toujours de voix : des précaires, des personnes qui sont enfermées dans les asiles, de gens qui ne se contentent pas de ce que la société sert sur le plat.
Ascanio Celestini raconte des situations tristes qui concerne notre pays. Ses textes sont à la hauteur de la situation et nous devons espérer pouvoir encore l'écouter comme musicien en plus de l'acteur...
Considéré comme un des talents littéraires et théâtraux majeurs de sa génération ... Sa capacité d'imagination, son talent vocal inné et son air satirique caractéristique resplendissent ... et se relient... (continua)
NOUS SOMMES DES ÂNES
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 18/12/2008 - 19:17
Volevo solo suggerire e segnalare che, a proposito di pazzia e lotta dei manicomi, c'è una canzone molto bella che non può assolutamente non essere ricordata: si intitola "Sul nido del cuculo" ed è tratta dall'omonimo disco di Mario Castelnuovo, del 1988; si tratta della storia d'amore tra due pazienti di un manicomio, un amore contrastato dall'ipocrisia della società: ci sono dei passaggi davvero molto intensi e struggenti... (il video si trova su YouTube)
Il titolo è un ovvio riferimento al film "Qualcuno volò sul nido del cuculo", di Milos Forman (1976, se non sbaglio), ispirato a sua volta dall'omonimo romanzo di Ken Kesey
Il titolo è un ovvio riferimento al film "Qualcuno volò sul nido del cuculo", di Milos Forman (1976, se non sbaglio), ispirato a sua volta dall'omonimo romanzo di Ken Kesey
Andrea 3/12/2009 - 14:47
L'âne anar
L'âne anar
Chanson française - L'âne anar – Marco Valdo M.I. et Lucien Lane – 2009
Dis Marco Valdo M.I., dit Lucien l'âne en se dressant de toute sa hauteur et en faisant miroiter son poil noir, as-tu vu le message d'Alessandro, comme il est beau ?
J'ai vu, j'ai vu et j'en suis tout content, dit Marco Valdo M.I. C'est vraiment une belle histoire qu'il nous a raconté là et c'est tout à fait conforme à l'âne que tu es. Un âne anar, mais tous les vrais ânes sont anars.
Dis Marco Valdo M.I., dit Lucien l'âne en se tortillant un peu comme s'il était embarrassé par une importune mouche, si on faisait une canzone pour Alessandro. Ce serait drôle et sans doute, cela sauverait son merveilleux récit. Mais dans la canzone, tu mettras l'âne, Séraphine et même, Alessandro.
Allons-y... , dit Marco Valdo M.I.. Et comme on dit ici, à la guerre comme à la guerre....Ça vaudra, ce que ça vaudra...
Ainsi Parlaient Marco Valdo M.I. et Lucien Lane
Chanson française - L'âne anar – Marco Valdo M.I. et Lucien Lane – 2009
Dis Marco Valdo M.I., dit Lucien l'âne en se dressant de toute sa hauteur et en faisant miroiter son poil noir, as-tu vu le message d'Alessandro, comme il est beau ?
J'ai vu, j'ai vu et j'en suis tout content, dit Marco Valdo M.I. C'est vraiment une belle histoire qu'il nous a raconté là et c'est tout à fait conforme à l'âne que tu es. Un âne anar, mais tous les vrais ânes sont anars.
Dis Marco Valdo M.I., dit Lucien l'âne en se tortillant un peu comme s'il était embarrassé par une importune mouche, si on faisait une canzone pour Alessandro. Ce serait drôle et sans doute, cela sauverait son merveilleux récit. Mais dans la canzone, tu mettras l'âne, Séraphine et même, Alessandro.
Allons-y... , dit Marco Valdo M.I.. Et comme on dit ici, à la guerre comme à la guerre....Ça vaudra, ce que ça vaudra...
Ainsi Parlaient Marco Valdo M.I. et Lucien Lane
Les ânes me sont sympathiques
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 5/11/2009 - 11:27
Grazie a voi, Marco Valdo M.I. e Lucien l'âne, per questa bella, inaspettata canzone. Grazie anche a nome dei miei vecchi. E' molto piaciuta a tutti quanti quassù, sulle montagne meta della Glorieuse rentrée valdese del 1688.
E anche allora gli asini ebbero sicuramente una parte fondamentale...
Se è vero, come dice Brecht nella sua "Domande di un operaio che legge", che nei libri di storia ci sono solo i nomi dei re e non di chi la storia l'ha fatta davvero, beh, manca anche quanto meno un giusto riconoscimento a tutti gli ignoti animali (asini, muli, cavalli, cammelli e pure gli elefanti di Annibale) che hanno aiutato tutti quegli ignoti uomini a farla davvero, la storia.
Un saluto e un raglio.
Ciao!
E anche allora gli asini ebbero sicuramente una parte fondamentale...
Se è vero, come dice Brecht nella sua "Domande di un operaio che legge", che nei libri di storia ci sono solo i nomi dei re e non di chi la storia l'ha fatta davvero, beh, manca anche quanto meno un giusto riconoscimento a tutti gli ignoti animali (asini, muli, cavalli, cammelli e pure gli elefanti di Annibale) che hanno aiutato tutti quegli ignoti uomini a farla davvero, la storia.
Un saluto e un raglio.
Ciao!
Alessandro 9/11/2009 - 22:01
Pardon... la Glorieuse rentrée dei valdesi è avvenuta nel 1689 e non nel 1688...
Alessandro 9/11/2009 - 22:25
Canzone de Lucien l'âne

Canzone de Lucien l'âne
Canzone française – Canzone de Lucien l'âne – Lucien Lane – 2009
Caro Riccardo, caro Ventu,
Bien sûr qu'on s'est souvent croisés sur les chemins de campagne, sur les sentiers de montagne, sur les routes pierreuses, aux détours des pèlerinages les plus divers... J'ai l'œil noir et vif et moi, je t'ai bien reconnu... Parfois, j'ai une croix sur le dos; parfois, je suis noir; parfois, je suis gris; parfois, je suis brun; parfois, je suis blanc... Je suis l'âne errant que tu croises sur le marché ou là-haut dans le pré. Mais passons. J'ai donc lu avec plaisir ( et Marco Valdo M.I. va la traduire) ta « Lettera ». Comme tu t'adressais à moi, je veux te répondre...
Ma come lo sai, il mio italiano è un po' scarso et poi, veramente, la mia lingua, da lontano, è il francese. Dunque, parlero francese.
D'abord, je vais lever le voile qui couvre pudiquement mes petits secrets.... (continua)
Canzone française – Canzone de Lucien l'âne – Lucien Lane – 2009
Caro Riccardo, caro Ventu,
Bien sûr qu'on s'est souvent croisés sur les chemins de campagne, sur les sentiers de montagne, sur les routes pierreuses, aux détours des pèlerinages les plus divers... J'ai l'œil noir et vif et moi, je t'ai bien reconnu... Parfois, j'ai une croix sur le dos; parfois, je suis noir; parfois, je suis gris; parfois, je suis brun; parfois, je suis blanc... Je suis l'âne errant que tu croises sur le marché ou là-haut dans le pré. Mais passons. J'ai donc lu avec plaisir ( et Marco Valdo M.I. va la traduire) ta « Lettera ». Comme tu t'adressais à moi, je veux te répondre...
Ma come lo sai, il mio italiano è un po' scarso et poi, veramente, la mia lingua, da lontano, è il francese. Dunque, parlero francese.
D'abord, je vais lever le voile qui couvre pudiquement mes petits secrets.... (continua)
Il fut un temps où j'étais un homme-fleur
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I 28/6/2009 - 22:12
Cher Lucien,
D'abord je veux te dédier cette chanson grecque qui parle d'un âne; ou plutôt, ce n'est pas la chanson qui parle de l'âne, mais c'est l'âne même qui parle et raconte sa vie et sa rage. J'espère bien que Marco Valdo M.I. va la traduire en français, parce que c'est vraiment l'hymne de nous autres les ânes. Vraiment tertous. Je vous dis, Lucien, Marco Valdo: on va faire, un très beau jour, la révolution des ânes, η επανάσταση των γαιδαριών. Je vous salue pour le moment, il faut que je fasse la vaisselle...
D'abord je veux te dédier cette chanson grecque qui parle d'un âne; ou plutôt, ce n'est pas la chanson qui parle de l'âne, mais c'est l'âne même qui parle et raconte sa vie et sa rage. J'espère bien que Marco Valdo M.I. va la traduire en français, parce que c'est vraiment l'hymne de nous autres les ânes. Vraiment tertous. Je vous dis, Lucien, Marco Valdo: on va faire, un très beau jour, la révolution des ânes, η επανάσταση των γαιδαριών. Je vous salue pour le moment, il faut que je fasse la vaisselle...
Riccardo Venturi 28/6/2009 - 23:00

Un raglio e un fischio
de Riccardo Venturi
Il faro che, ancora, sta in cima al Capo Poro e che segnala alle imbarcazioni l'ingresso al golfo di Campo, è da anni completamente automatico. Si accende e spegne a una data ora, a seconda delle stagioni, con un dispositivo di temporizzazione; ma fino almeno alla metà degli anni '80 non era così. Ogni giorno qualcuno doveva andare a accenderlo e a spegnerlo alle ore previste; ci andava, finché non è morto, il Soldatino col suo somaro.
Dico somaro perché non so se fosse un asino vero e proprio, un mulo, un bardotto o cosa. Non sono mai stato capace di distinguerli bene, ma c'è quella parola, somaro, che serve per tutti. Il Soldatino era un vecchio senza figlioli, mai stato sposato e secco come un giunco; a una cert'ora lo si vedeva partire da casa, su una delle salite che dal Vapelo vanno al Crino e poi a Galenzana, e poi tornare una volta svolto... (continua)
de Riccardo Venturi
Il faro che, ancora, sta in cima al Capo Poro e che segnala alle imbarcazioni l'ingresso al golfo di Campo, è da anni completamente automatico. Si accende e spegne a una data ora, a seconda delle stagioni, con un dispositivo di temporizzazione; ma fino almeno alla metà degli anni '80 non era così. Ogni giorno qualcuno doveva andare a accenderlo e a spegnerlo alle ore previste; ci andava, finché non è morto, il Soldatino col suo somaro.
Dico somaro perché non so se fosse un asino vero e proprio, un mulo, un bardotto o cosa. Non sono mai stato capace di distinguerli bene, ma c'è quella parola, somaro, che serve per tutti. Il Soldatino era un vecchio senza figlioli, mai stato sposato e secco come un giunco; a una cert'ora lo si vedeva partire da casa, su una delle salite che dal Vapelo vanno al Crino e poi a Galenzana, e poi tornare una volta svolto... (continua)
Cette histoire du Soldatino est véritablement remplie de tendresse, d'amitié et d'un sens profond de l'humanité; en somme, elle est fort belle. Et Lucien l'âne aux yeux plus noirs et plus luisants que le diamant d'Afrique australe a voulu que je la traduise. Il était si ému par la fin de l'ânesse... Honneur aux ânes mortes !
Comment refuser cela à l'auteur lui-même de la canzone ?
Ainsi parlait Marco Valdo M.I.
Un braiment et un sifflement
de Riccardo Venturi
Le phare qui se trouve encore à la cime du Cap Poro et qui signale aux embarcations l'entrée du golfe de Campo, est depuis des années entièrement automatique. Il s'allume et s'éteint à une heure fixée, selon les saisons, au moyen d'un dispositif de temporisation; mais jusqu'à la fin des années 80, il n'en était pas ainsi. Chaque jour quelqu'un devait aller l'allumer et l'éteindre aux heures prévues; y allait, jusqu'à sa mort, le... (continua)
Comment refuser cela à l'auteur lui-même de la canzone ?
Ainsi parlait Marco Valdo M.I.
Un braiment et un sifflement
de Riccardo Venturi
Le phare qui se trouve encore à la cime du Cap Poro et qui signale aux embarcations l'entrée du golfe de Campo, est depuis des années entièrement automatique. Il s'allume et s'éteint à une heure fixée, selon les saisons, au moyen d'un dispositif de temporisation; mais jusqu'à la fin des années 80, il n'en était pas ainsi. Chaque jour quelqu'un devait aller l'allumer et l'éteindre aux heures prévues; y allait, jusqu'à sa mort, le... (continua)
Marco Valdo M.I. 6/7/2009 - 21:25
Nous les ânes
Nous les ânes.
Canzone de révolte asinesque - Nous les ânes – Lucien Lane - 2009
Parodie de la scie sirupeuse – Vous les femmes - Julio Iglesias
Lucien Lane, comme son nom l'indique est un âne et pas n'importe lequel, c'est l'âne Lucien, celui de l'Âne d'Or, venu d'Éphèse, du fond de la plus haute antiquité grecque. Depuis ce temps en compagnie de bien des hommes, il a parcouru le monde; il a vécu toutes les grandes aventures; il a notamment connu Rossinante (une rosse, au sens strict, celle-là) - c'était au temps de Sancho et de Cervantès, on l'a croisé dans les Cévennes avec Stevenson, il a porté les marbres blancs pour Michel-Angelo, il a porté les canons pour Napoléon, il a passé les Alpes avec Hannibal et ses éléphants... Et toujours, toujours, il fut parmi les plus méprisés... Seuls certains hommes (souvent parmi les plus misérables) lui ont fait le signe de reconnaissance le plus... (continua)
Canzone de révolte asinesque - Nous les ânes – Lucien Lane - 2009
Parodie de la scie sirupeuse – Vous les femmes - Julio Iglesias
Lucien Lane, comme son nom l'indique est un âne et pas n'importe lequel, c'est l'âne Lucien, celui de l'Âne d'Or, venu d'Éphèse, du fond de la plus haute antiquité grecque. Depuis ce temps en compagnie de bien des hommes, il a parcouru le monde; il a vécu toutes les grandes aventures; il a notamment connu Rossinante (une rosse, au sens strict, celle-là) - c'était au temps de Sancho et de Cervantès, on l'a croisé dans les Cévennes avec Stevenson, il a porté les marbres blancs pour Michel-Angelo, il a porté les canons pour Napoléon, il a passé les Alpes avec Hannibal et ses éléphants... Et toujours, toujours, il fut parmi les plus méprisés... Seuls certains hommes (souvent parmi les plus misérables) lui ont fait le signe de reconnaissance le plus... (continua)
Nous les ânes, on est calmes
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 6/7/2009 - 00:34
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1960
Dominick The Donkey (The Christmas Italian Donkey)
Inserimento natalizio per tutto lo staff delle CCG/AWS, per i collaboratori storici: Alessandro (e tutti i suoi alias), Marco Valdo, Riccardo Gullotta, Flavio Poltronieri, Cattia Salto e ovviamente Lucien l'ane...
Siamo abituati a vedere Babbo Natale come un gioviale ciccione buontempone dalla barba bianca, le guance rubiconde e il bizzarro vestito rosso. Un anziano generoso che delizia le notti di Natale dei bambini di tutto il mondo donando strenne di ogni tipo, trainate sulla sua slitta da una muta di simpatiche renne, di cui una dal naso rosso chiamata Rudolph. Ma che succede se, ai ghiacci del polo sostituiamo le impervie montagne italiane?
Lou Monte, al secolo Luigi Scaglione, è un cantante newyorkese del dopoguerra figlio di immigrati italiani che non gode della stessa celebrità dei coevi Frank Sinatra o Dean Martin,... (continua)