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Autore Paco Ibáñez

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La poesía es un arma cargada de futuro

La poesía es un arma cargada de futuro
cantata sulla musica di Paco Ibáñez
del disco Folk & Peace. Cantautori contro la guerra.
LA POESIA POPOLARE
(continua)
6/11/2023 - 22:21
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Un español habla de su tierra

Un español habla de su tierra
da Romancero della resistenza spagnola, vol. II, 1965
UNO SPAGNOLO PARLA DELLA SUA TERRA
(continua)
20/7/2022 - 19:04
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A galopar

A galopar
dall'antologia "Romancero della Resistenza spagnola", 1960.
AL GALOPPO
(continua)
9/7/2022 - 20:20
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La poesía es un arma cargada de futuro

La poesía es un arma cargada de futuro
(si riportano qui solo le strofe cantate)
POETRY IS A WEAPON LOADED WITH THE FUTURE
(continua)
10/12/2019 - 12:05
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L'homme en noir (La guitare et la fronde)

L'homme en noir (La guitare et la fronde)
La canzone è dedicata a Paco Ibáñez. L'spirazione, nella forma, viene da "Litanies de l'exile" di Miguel Angel Asturias.

Flavio Poltronieri
Flavio Poltronieri 11/9/2019 - 18:30
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Como tú...

Como tú...
[1920?]
Versi di Felipe Camino Galicia de la Rosa, in arte León Felipe (1884-1968), poeta spagnolo.
Messi in musica da Paco Ibáñez nel suo disco “Paco Ibáñez 3” del 1969

Esiste anche una versione francese di Annie Nobel con Philippe Richeux risalente al 1973 e dedicata al Cile sotto dittatura, nel singolo intitolato “Chili” (con la copertina disegnata da Plantu)
Así es mi vida,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/5/2017 - 13:30
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Quanta guerra!

Quanta guerra!
[2015]

Album: Cançons de la Resistència
con Paco Ibáñez
Quanta, quanta, quanta guerra!
(continua)
inviata da adriana 20/12/2015 - 12:56
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Balada del que nunca fue a Granada

Balada del que nunca fue a Granada
BALLATA DI COLUI CHE NON ANDO' MAI A GRANADA
(continua)
inviata da Maria Cristina Costantini 10/2/2014 - 18:49
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Canción del jinete

Canción del jinete
[1924]
Versi del grande poeta andaluso, nella raccolta “Canciones y Primeras Canciones”
Musica di Paco Ibáñez, nel disco “Por una canción” del 1990.
Interpretata anche da Chavela Vargas nel disco "Luna Grande", omaggio a García Lorca.

Una canzone in cui il poeta in qualche modo vaticinava (vate, veggente, è ben un sinonimo di poeta...) la propria fine, occorsa il 18 agosto del 1936, 12 anni più tardi, all’inizio della Guerra civile, quando i fascisti lo assassinarono in località Fuente Grande, sulla strada tra Víznar e Alfacar. Lo storico ispanista irlandese Ian Gibson nel suo “La represión nacionalista de Granada en 1936 y la muerte de Federico García Lorca” (1971) riporta le terribili parole di uno degli assassini del poeta-vate, tal Juan Luis Trescastro: “Acabamos de matar a Federico García Lorca… Yo le metí dos tiros en el culo por maricón” … Abbiamo appena ammazzato Federico García... (continua)
Córdoba.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/1/2014 - 19:12
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Poderoso Caballero es Don Dinero

Poderoso Caballero es Don Dinero
[1603?]
Versi dello scrittore e poeta spagnolo del “Siglo de Oro” Francisco de Quevedo, nella raccolta “Primera parte de las flores de poetas ilustres de España” edita nel 1605.
Musica di Paco Ibáñez – che intitola il brano semplicemente “Don Dinero” – nei dischi “Paco Ibáñez 2” del 1967 e “A galopar”, dal vivo nel 1991 (ho indicato tra parentesi le strofe della poesia che Ibáñez omette nella sua versione).

Poesia che fa il paio con Lo que puede el dinero‎ di Juan Ruiz (1284–1351), ‎meglio conosciuto come “Arcipreste de Hita”, pure quella messa in musica da Paco Ibáñez.
Madre, yo al oro me humillo,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/1/2014 - 11:45
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Autobiografía (No sirves para nada)

Autobiografía (No sirves para nada)
[1955-56]
Versi del grande poeta catalano, dalla raccolta intitolata “Salmos al viento” pubblicata nel 1956.
Musica di Paco Ibáñez – che reintitolò la poesia “No sirves para nada” – nell’album “Paco Ibáñez canta a José Agustín Goytisolo” pubblicato nel 2002 (ma la collaborazione tra Ibáñez e Goytisolo iniziò molti anni prima…).

Accompagnata da una citazione dal libro dei Salmi («il salmo più cupo del Salterio, la più tenebrosa di tutte le lamentazioni, il più drammatico De profundis, il Cantico dei cantici del pessimismo...», secondo David Maria Turoldo), ecco un’elegia sarcastica di un uomo e di un poeta inconforme ed inadatto (mai adattato) ai suoi tempi…
Non a caso Paco Ibáñez nei suoi concerti la introduce sempre dicendo che si tratta di un meraviglioso inno alla Libertà…

"… Paco [Ibáñez] llegó a mi casa con una guitarra... al fin comenzó a explicar que le gustaba poner música y... (continua)
“Fui un mísero afligido desde mi mocedad, siempre lleno de espanto, lleno de tristeza” (Salm., 88, 16).
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/1/2014 - 10:15
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La mayoría silenciosa

La mayoría silenciosa
‎[1974?]‎
Parole e musica di Elisa Serna, dal disco “Este tiempo ha de acabar” (che è poi una seconda ‎versione dell’album d’esordio intitolato “Quejido”).‎



A partire dal 1970 la Serna si autoesilò a Parigi e proprio lì, mentre si esibiva in un locale, venne ‎notata da Paco Ibáñez che decise di produrre il primo disco della cantautrice madrilena, ‎‎“Quejido”. Nel 1973 la Serna fece ritorno in Spagna e fu subito arrestata per sovversione. ‎Rilasciata, le fu impedito di esibirsi e di pubblicare. Il suo “Quejido” (lamento, in italiano) fu ‎vietato e venne ripubblicato solo nel 1974 con un altro titolo (“Este tiempo ha de acabar”) e un paio ‎di brani nuovi che sostituivano ‎‎“¿Esta gente qué ‎querrá?” e “Los reyes de la baraja”, vietati dalla censura del regime…‎
El día
(continua)
inviata da Bernart 21/10/2013 - 08:48
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En la mina “El Tarancón”‎

En la mina “El Tarancón”‎
Canzone popolare asturiana, nell’album dela cantautrice madrilena intitolato “Quejido” del 1972.‎
Sulla melodia e la struttura di En el pozo María Luisa (Santa Barbara bendita)



A partire dal 1970 la Serna si autoesilò a Parigi e proprio lì, mentre si esibiva in un locale, venne ‎notata da Paco Ibáñez che decise di produrre questo primo disco della cantautrice ‎madrilena. Nel 1973 la Serna fece ritorno in Spagna e fu subito arrestata per sovversione. Rilasciata, ‎le fu impedito di esibirsi e di pubblicare. Il suo “Quejido” (lamento, in italiano) fu vietato e venne ‎ripubblicato solo qualche anno dopo con alcuni brani pesantemente censurati…‎

Canzone che racconta di un disastro minerario avvenuto nelle Asturie, nei pressi dei villaggi di ‎Caborana e di Moreda de Aller.‎
En la mina el Tarancón
(continua)
inviata da Bernart 17/10/2013 - 11:00
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Quejido

Quejido
‎[1972]‎
Parole e musica di Elisa Serna
La traccia che apre e che dà il titolo al suo album d’esordio del 1972.‎



A partire dal 1970 la Serna si autoesiliò a Parigi e proprio lì, mentre si esibiva in un locale, venne ‎notata da Paco Ibáñez che decise di produrre questo primo disco della cantautrice ‎madrilena. Nel 1973 la Serna fece ritorno in Spagna e fu subito arrestata per sovversione. Rilasciata, ‎le fu impedito di esibirsi e di pubblicare. Il suo “Quejido” (lamento, in italiano) fu vietato e venne ‎ripubblicato solo qualche anno dopo con alcuni brani pesantemente censurati…‎
‎¿Qué es lo que pasa conmigo?
(continua)
inviata da Bernart 17/10/2013 - 10:40
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Me llamarán

Me llamarán
‎[1955]‎
Dalla poesia di Blas de Otero (1916-1979) intitolata ‎‎“Me llamarán, nos llamarán a todos”, contenuta nella raccolta intitolata “Pido la paz y la palabra” del 1955, che in ‎Spagna fu pubblicata per la prima volta nel 1975, mentre Francisco Franco ed il suo tristo regime ‎stavano finalmente morendo...‎

Nella sua versione (incisa nel disco “La poesia española de ahora y de siempre” del 1968) Paco ‎Ibañez omette la citazione iniziale e i versi finali, riferiti entrambi al ‎‎Don Chisciotte di Cervantes.‎



‎“Sancho Pueblo” è uno degli affettuosi appellativi dati al personaggio di Sancho Panza dal poeta ‎‎Gabriel Celaya ‎‎in una sua famosa poesia.‎
(continua)
inviata da Bernart 8/10/2013 - 15:32

En tiempos de ignominia

Antiwar Songs Blog
En tiempos de ignominia
Una bellissima poesia di José Agustín Goytisolo con cui Paco Ibáñez introduce spesso i propri concerti… “En tiempos de ignominia”, scritta nel 1994, è stata pubblicata solo dopo la morte del grande scrittore e poeta spagnolo (Barcellona, 1928 – 1999) nell’omaggio intitolato “Goytisolo – Veintisiete voces para un único poema, veintisiete miradas para un mismo […]
Antiwar Songs Staff 2013-09-12 10:23:00
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La guerre et la paix

La guerre et la paix
(1971)

François Rabbath es un importante contrabajista y compositor francés de origen sirio, que aparte de sus extraordinarias obras de composición –como la que hoy voy a presentar– ha acompañado con su contrabajo a numerosos grandes cantantes como Jacques Brel, Serge Gainsbourg, Charles Aznavour, Michel Legrand, o Paco Ibáñez.

En este disco se recoge la obra musical, para contrabajo, que compuso François Rabbath en homenaje a Pablo Picasso con motivo del 90 aniversario de su nacimiento. Obra estrenada por François en un concierto celebrado, el 24 de octubre de 1971, en la capilla del castillo de Vallauris (Francia), conocida como "Capilla de la guerra y de la paz" porque en sus muros interiores Picassó pintó, en 1952, dos de sus obras maestras, una dedicada a la paz, y la otra a la guerra.
Fernando Lucini
(strum.)
15/6/2013 - 23:09
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Casida del llanto

Casida del llanto
‎[prima metà degli anni 30]‎
Versi di Federico Garcia Lorca, dalla raccolta poetica intitolata “Diván del Tamarit”, un progetto iniziato fin dai ‎primi anni 20 ma di cui il poeta non vide la luce, ammazzato dai fascisti il 19 agosto del 1936. ‎L’opera fu pubblicata per la prima volta nel 1940 a Buenos Aires.‎
Musica di Carlos Cano, dal disco intitolato come la raccolta di Lorca, pubblicato nel 1998, nel ‎centenario della nascita del poeta. Con la collaborazione di Leo Brouwer, della Orquesta ‎Filarmónica de Londres, della corale basca Orfeón Donostiarra, di Fernando Bellver, Mario ‎Hernández, Javier Krahe, Paco Ibáñez, Luis Pastor, José ‎Antonio Labordeta e Santiago Auserón.‎


‎“… Ningún hombre verdadero cree ya en esta zarandaja del arte puro. En ‎este momento dramático del mundo, el artista debe llorar y reír con su pueblo. Hay que dejar el ‎ramo de azucenas y meterse en el fango hasta... (continua)
He cerrado mi balcón
(continua)
inviata da Bernart 4/6/2013 - 17:29

Abril en Portugal

Abril en Portugal
‎[1974]‎
Nella raccolta intitolata “Palabras para Julia y otras canciones” (tutte poesie nate per essere messe in musica ‎e cantate) pubblicata nel 1979 e dedicata (meglio, regalata) all’amico Paco Ibáñez.‎

Saluto del grande poeta catalano alla “Revolução dos Cravos” in Portogallo…‎
La rivoluzione come la donna amata: la bellezza ma anche la fragilità e la preoccupazione per la sua ‎incolumità…‎
En Lisboa yo vi un clavel
(continua)
inviata da Bernart 31/5/2013 - 11:47

Ella dio su voto a Nixon

Ella dio su voto a Nixon
‎[1973]‎
Versi del grande poeta catalano, originariamente compresi nella raccolta intitolata “Bajo ‎tolerancia”. In seguito nella raccolta intitolata “Palabras para Julia y otras canciones” (tutte poesie nate per ‎essere messe in musica e cantate) pubblicata nel 1979 e dedicata (meglio, regalata) all’amico ‎‎Paco Ibáñez.‎

Uno sguardo impietoso sull’America che sosteneva Nixon negli anni immediatamente precedenti la ‎clamorosa sconfitta in Vietnam e la vergognosa uscita di scena del presidente in seguito allo ‎scandalo Watergate…
Se llama Katheleen y es rubia
(continua)
inviata da Bernart 31/5/2013 - 11:19

Completamente libre

Completamente libre
‎[1973]‎
Versi del grande poeta catalano, originariamente compresi nella raccolta intitolata “Bajo ‎tolerancia”. In seguito compresa nella raccolta intitolata “Palabras para Julia y otras canciones” (tutte poesie ‎nate per essere messe in musica e cantate) pubblicata nel 1979 e dedicata (meglio, regalata) ‎all’amico Paco Ibáñez.‎

Non certo contro la guerra, anzi, è una poesia/canzone che celebra la violenza guerrigliera… Ma da ‎alcuni dettagli (le sirene d’allarme di un vicino aeroporto, il guerrigliero ferito che dopo l’azione si ‎appoggia a delle canne, una jeep americana saltata in aria…) credo che il teatro si quello della ‎guerra del Vietnam, forse durante la celebre “offensiva del Têt” del gennaio 1968, quando esercito ‎nordvietnamita e vietcong attaccarono anche città importanti come Huế e Sài Gòn…‎



Vedete un po’ voi, cari Admins, se inserirla o meno…‎
Asió con ambas manos la baranda
(continua)
inviata da Bernart 31/5/2013 - 10:58

De noche a solas

De noche a solas
‎[1967?]
Poesia in morte di Che Guevara, in ‎seguito compresa nella raccolta intitolata “Palabras para Julia y otras canciones” (tutte poesie nate per essere ‎messe in musica e cantate) pubblicata nel 1979 e dedicata (meglio, regalata) all’amico Paco Ibáñez. ‎

Aunque los teletipos y la radio
(continua)
inviata da Bernart 31/5/2013 - 10:22
Percorsi: Che Guevara

Sépalo usted

Sépalo usted
‎[1977]‎
Versi del grande poeta catalano, originariamente compresi in “Canciones olvidadas”, terza parte ‎della raccolta intitolata “Del tiempo y del olvido”. In questa sezione Goytisolo raccolse 15 poesie ‎nate per poter essere messe in musica e cantate.
In seguito compresa nella raccolta intitolata “Palabras para Julia y otras canciones” pubblicata nel 1979 e ‎dedicata, non a caso, all’amico Paco Ibáñez. ‎

Come Aquellas palabras, anche questa poesia è verosimilmente dedicata (ma non ho trovato preciso ‎riscontro) a Miguel Hernández, poeta e drammaturgo spagnolo, combattente ‎repubblicano, morto in un carcere franchista nel 1942.

Nunca la paz o el sueño
(continua)
inviata da Bernart 31/5/2013 - 10:06

Aquellas palabras

Aquellas palabras
[1960]
Versi del grande poeta catalano in omaggio a Miguel Hernández, poeta e drammaturgo spagnolo, combattente repubblicano, morto in un carcere franchista nel 1942.

Poesia originariamente pubblicata su “Ínsula - revista de letras y ciencias humanas”, anno XV, n. 168, novembre 1960.
In seguito compresa nella raccolta intitolata “Palabras para Julia y otras canciones” pubblicata nel 1979 e dedicata all’amico Paco Ibáñez.
Fueron unas palabras
(continua)
inviata da Bernart 30/5/2013 - 23:22
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Más que una palabra

Más que una palabra
[1977]
Versi del grande poeta catalano dalla raccolta “Del tiempo y del olvido” e poi anche in quella intitolata “Palabras para Julia y otras canciones” (1979), una scelta di “letras para cantar” - come Goytisolo stesso le definiva - che il poeta dedicò all’amico Paco Ibañez, tutte tratte da opere precedenti ma accomunate dalla possibilità o dal desiderio che fossero poste in musica.
La libertad es más que una palabra
(continua)
inviata da Bernart 5/5/2013 - 20:57
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Soldado sí

Soldado sí
[1977]
Versi del grande poeta catalano dalla raccolta “Del tiempo y del olvido” e poi anche in quella intitolata “Palabras para Julia y otras canciones” (1979), una scelta di “letras para cantar” - come Goytisolo stesso le definiva - che il poeta dedicò all’amico Paco Ibañez, tute tratte da opere precedenti ma accomunate dalla possibilità o dal desiderio che fossero poste in musica.
Madre dicen que debemos
(continua)
inviata da Bernart 5/5/2013 - 20:52
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Historia conocida

Historia conocida
[1959]
Versi di José Agustín Goytisolo nella raccolta intitolata Claridad e 20 anni più tardi anche in quella intitolata “Palabras para Julia y otras canciones” (1979) che il poeta dedicò proprio all’amico Ibañez.
Musicata da Paco Ibáñez e da Joan Manuel Serrat

Nella raccolta pubblicata nel 2002 degli altri concerti - oltre a quello famosissimo all’Olympia del 1969 - che Paco Ibañez tenne a Parigi a cavallo tra gli anni 60 e 70, ed in particolare quelli alla Sorbona e al Palazzo degli Sport.

Una versione è stata offerta anche da Joan Manuel Serrat nel suo disco del 1978.

Una poesia/canzone dedicata a Miguel Hernández, poeta e drammaturgo, combattente repubblicano, morto prigioniero in un carcere franchista nel 1942
Hace tiempo hubo un hombre entre nosotros
(continua)
inviata da Bernart 5/5/2013 - 20:30
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Nadie está solo

Nadie está solo
[1968]
Dopo tante sue poesie attribuite a Paco Ibañez, questa la devo invece lasciare al suo autore, il grande poeta catalano. Non so se sia mai stata scritta una musica per questi bellissimi versi, ma li contribuisco perchè nascono come canzone, compresa in una raccolta non a caso intitolata “Palabras para Julia y otras canciones” che Goytisolo dedicò proprio all’amico Ibañez.
En este mismo instante
(continua)
inviata da Bernart 5/5/2013 - 19:08
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Chanson pour l'auvergnat

La versione spagnola di Paco Ibáñez, scritta da Pierre Pascal, da “Paco Ibáñez canta a Brassens” del ‎‎1979.‎
Chanson pour l'auvergnat
‎“Maño” è espressione colloquiale che indica lo spagnolo originario di Saragozza in Aragona.‎
CANCIÓN PARA UN MAÑO
(continua)
inviata da Bernart 2/5/2013 - 10:26
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España en marcha

España en marcha
‎[1955]‎
Versi di Gabriel Celaya (1911-1991) poeta spagnolo, dalla ‎raccolta “Cantos iberos” del 1955, la stessa in cui è contenuta La poesía es un arma cargada de futuro.‎
Musica di Paco Ibáñez, dal disco “Paco Ibáñez en el Olympia” del 1969.‎
Paco Ibáñez nell’esecuzione omette l’ultima strofa e chiude ripetendo la quinta (“¡A la calle!, que ‎ya es hora…”)‎



Nosotros somos quien somos.
(continua)
inviata da Bernart 30/4/2013 - 16:46
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Vasija de barro

Vasija de barro
Ciao Maria Cristina,

bello il tuo contributo!
Partendo da uno spunto presente sulla pagina del sito di Atahualpa Yupanqui relativa alla canzone, ho approfondito la questione della paternità e sono arrivato ad una versione di “Vasija de Barro”pubblicata su Youtube da tal “jwr1947”.
L’esecuzione è degli anni 60, incisa in un disco di musica popolare intitolato “Voces y Cuerdas del Ecuador”.
Il contributore riporta le note contenute nel disco:

“El poema Vasija de Barro fue escrito en la noche del 7 de noviembre de 1950, durante una reunión en la casa del pintor Oswaldo Guayasamín por los poetas: Jorge Carrera Andrade, Hugo Alemán, Jaime Valencia, y Jorge Enrique Adoum . Cada uno en ese orden escribió una estrofa del poema. Posteriormente, Gonzalo Benítez, del dúo Benitez y Valencia lo musicalizó a ritmo de Danzante, ritmo precolombino ecuatoriano, en compás de 6/8."

La storia raccontata... (continua)
Bernart 30/3/2013 - 21:08

Lá vêm os nossos soldados

Lá vêm os nossos soldados

[1977]‎
Letra e música: José Afonso
Testo e musica: José Afonso
Do espetáculo teatral "Barracas 1975"
Dallo spettacolo teatrale "Barracas 1975"


Canzone composta per lo spettacolo teatrale “Barracas 1975”, dedicato alla rivoluzione portoghese, ‎scritto dal drammaturgo e sociologo francese Richard Demarcy e presentato al festival di Avignone ‎nel 1977 dalla compagnia Théâtre de la Commune di Aubervilliers, con la direzione di Teresa ‎Mota, attrice e regista teatrale portoghese, compagna di Demarcy.‎
Alla colonna sonora collaborò, oltre che Zeca Afonso, anche Paco Ibáñez.‎
Lá vêm os nossos soldados
(continua)
inviata da Dead End 6/3/2013 - 13:30




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