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Autore Herbert Pagani

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21 d'Aprile

21 d'Aprile
[1971]
Στίχοι και μουσική / Parole e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Alexandros (Alex) Devezoglu
Mai pubblicata in un album dall'autore / Never released in Italian by the author / Jamais publiée en album par l’auteur / Kirjoittaja ei koskaan julkaissut italiaksi
Versione originale greca (26 luglio 1967) / Greek original version (26 July 1967) / Version originale en grec (26 juillet 1967) / Alkuperäinen kreikkankielinen versio (26. heinäkuuta 1967)
Versione bilingue di Francesco Guccini (2023) - Francesco Guccini’s bilingual version (2023) – Version bilingue chantée par Francesco Guccini (2023) – Francesco Guccinin kaksinkielinen versio (2023)

Alexandros Devetzoglou, nato al Pireo nel 1945, ha ventisei anni nel 1971. Studia in Italia (a Bologna), come un numero cospicuo di studenti greci durante il periodo della dittatura; scrive canzoni da anni, frequenta... (continua)
Vent’un d’Aprile, la mattina ci svegliò,
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 22/11/2023 - 10:15
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Suoni di battaglia

Suoni di battaglia
1975
Ballate dal Marco Visconti
Strumentale
inviata da Dq82 29/11/2022 - 08:44
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Gli emigranti

Gli emigranti
[1965]
Testo e musica di Herbert Pagani, Enrico Macias ed Annalena Limentani
Album: L'Amicizia [1969]

Il brano Gli emigranti era già presente nell'album dal vivo d'esordio Una sera con Herbert Pagani del 1965, ma ho scelto questa versione dall'album del '69 L'Amicizia perché ha una parte introduttiva che ci riporta indietro al clima di quegli anni calienti (un mixer dei rumori dell'autunno caldo che lascia poi il posto alla voce di Herbert), che mi sembra tutto sommato più inerente alle tematiche del sito.
– …Ma statte zitta che mi' fíjo facea la protesta, l'hanno preso e l'hanno gonfiato! Poi l'hanno ripreso, l'hanno rimesso dentro e l'hanno ri-gonfiato…!
(continua)
inviata da giorgio 29/9/2020 - 21:15
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La postierla (Assedio di Milano)

La postierla (Assedio di Milano)
[1975]
Testo: Herbert Pagani
Musica: Beppe Moraschi
Album: Ballate dal Marco Visconti
Prima nei campi la gente cantava canzoni d'amore
(continua)
inviata da Alberto Scotti 23/9/2020 - 03:44
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Vicario imperiale

Vicario imperiale
1975
Testo: Herbert Pagani
Musica: Beppe Moraschi
Album: Ballate dal Marco Visconti
Popolo in festa, alza la testa
(continua)
inviata da Alberto Scotti 23/9/2020 - 03:32
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Giudizio di Dio

Giudizio di Dio
[1975]
Testo: Herbert Pagani
Musica: Beppe Moraschi
Album: Ballate dal Marco Visconti
Gente della mia terra, gente mia
(continua)
inviata da Alberto Scotti 23/9/2020 - 01:24
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Rondine

Rondine
Rondine, rondine, tu che ti posi vicino a lei
(continua)
inviata da Alberto Scotti 23/9/2020 - 01:13
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Changer la vie

Changer la vie
Changer la vie era originariamente il titolo di un documento politico adottato dal Partito socialista francese nel 1972, all'epoca del «Programma comune» della Gauche siglato insieme ai comunisti e ai radicali di sinistra. Al congresso di Nantes del giugno 1977 venne scelto quale titolo del nuovo inno socialista. Il testo è di Herbert Pagani, che lo cantò per la prima volta in quella stessa occasione; la musica di Mikis Theodorakis, che diresse l'orchestra. In questi nomi credo risieda principalmente il suo interesse, più che in un onesto programma riformista – quello stesso vaticinato dai versi – rimasto in gran parte lettera morta.

Si osservi che la musica all'inizio del ritornello (Prendre la parole, décider nous mêmes, etc.) riecheggia quella della Varsovienne, o ¡A las barricadas!

Nel sito dell'Institut François Mitterrand un bel documento video.
Les voix des femmes et les voix des hommes
(continua)
inviata da L.L. 12/5/2020 - 23:50
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Juste quelques flocons qui tombent

Juste quelques flocons qui tombent
Testo italiano di Herbert Pagani
CADE QUALCHE FIOCCO DI NEVE
(continua)
inviata da Enzo Viscuso 27/2/2018 - 23:43
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Non lavoro più in Fiat

Non lavoro più in Fiat
2014

«È una canzone sulla drammatica situazione – ci sono stati anche dei suicidi – dei cassintegrati confinati a Nola. Esiste una versione registrata da una parte degli Zezi (con Massimo Mollo, Marzia Del Giudice e altri) in un CD pirata fatto dagli SLAI Cobas di Pomigliano. La linea melodica è appunto quella della famosa canzone 'Les amants d'un jour' di Edit Piaf, che fu cantata anche da Herbert Pagani, da Ornella Vanoni e Gino Paoli in italiano col titolo “Albergo ad ore”»

Maria Baratto
Non lavoro più, manco per un'ora.
(continua)
inviata da dq82 16/1/2016 - 15:32
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L'erba selvaggia

L'erba selvaggia
[1977]
Scritta da Herbert Pagani, E. Lombardi e R. Bernet
Lato A di un 45 giri del 1977. Sul lato B, “Da niente a niente”
Viene su, come l'erba selvaggia
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/8/2015 - 13:14
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Il condannato

Il condannato
[1976]
Scritta da Herbert Pagani con A. Limentani e E. Lombardi
Nel LP intitolato “Palcoscenico”
Testo trovato su Megalopolis
Dalla mia cella scrivo a te così
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/8/2015 - 11:50
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Concerto per un cane

Concerto per un cane
[1976]
Scritta da Herbert Pagani con A. Limentani e B. Moraschi
Nel LP intitolato “Palcoscenico”
Testo trovato su Megalopolis
Era stata una giornata tutta no
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/8/2015 - 11:47
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Jacques Brel: Ces Gens-là

Jacques Brel: Ces Gens-là
Trasposizione italiana di Herbert Pagani, interpretata da Giorgio Gaber
dal disco "I borghesi" del 1971,
CHE BELLA GENTE
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri & CCG Staff 6/1/2015 - 15:14
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חד גדיא

חד גדיא
14 ottobre 2014

Quattro parole del traduttore. L'originale del Khad gadya è interamente in aramaico antico, e non c'è da stupirsene: l'aramaico era la vera lingua d'uso in tutta la Palestina, e sono in aramaico antico intere parti della Bibbia e la preghiera del Qaddish. Del resto, l'aramaico classico è assai poco dissimile dall'ebraico. In questa canzone il testo aramaico è usato nel titolo e nel ritornello, il resto è in ebraico moderno. Khad gadyà significa "un capretto": ve lo ricordate dove lo avevamo già incontrato, un capretto, a cura dell'ebreo Herbert Pagani? Più che avere "ispirato" Branduardi per la "Fiera dell'Est", beh, mi sembra che la canzoncina del menestrello ne sia la traduzione pedissequa, e con la stessa musica; tutt'altra cosa, la canzone di Chava Alberstein. Alcuni chiarimenti: ho riportato la traslitterazione del titolo in "Khad gadya", non mi piace quel "ch" tedeschizzante... (continua)
UN CAPRETTO
(continua)
14/10/2014 - 03:36

Il confino

Il confino
Una canzone che parla dell’isolamento del confinato, ma anche di quello del prigioniero. Una situazione aberrante nella quale – purtroppo - si trovano ancora molte persone nel Mondo. Private della libertà a causa delle loro idee, della loro etnia, della loro “diversità”. Molto spesso, basta davvero poco per fare paura al potere di turno. E il potere, quando ha paura, imprigiona, rinchiude, sommerge, nel tentativo di tenere tutto sotto controllo.
Troppi esseri umani sulla Terra soffrono, a volte soltanto per aver sperato e lavorato per un mondo migliore per loro stessi e per gli altri.
Non dimentichiamoli.
Amore, con questo bel mattino
(continua)
inviata da i.fermentivivi 24/6/2014 - 13:15
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Pourquoi ces canons

Pourquoi ces canons
Ancora un esempio di traduzione volutamente travisata, sempre negli anni d'oro delle cover: una canzone destinata ad essere un lato B del primo grande successo del cantautore francese Antoine, famoso anche per essere stato l'"inventore" delle camicie a fiori per uomini. Antoine all'inizio era stato un cantante quasi di protesta, negli anni del beat, '66, '67, prima di essere omologato dal sistema discografico italiano come cantante bizzarro e spiritoso, fino ai vertici di “Ti chiamerò Cannella” e “Lei ha una voglia di fragola”, e poi al progressivo e veloce oblio, mitigato dal suo nuovo lavoro di organizzatore turistico nelle isole dei Mari del Sud.
I primi passi, con Elucubrations d'Antoine, L'alienation, e, appunto Pourquoi ces canons, li fece con canzoni che volevano fare riflettere, in contrasto con il look estroso.

"Pourquoi ces canons" era il lato B di Elucubrations e venne usata anche... (continua)
LA FELICITÀ
(continua)
10/4/2012 - 22:04

Teorema

Teorema
Sembra quasi che il nostro ignavo, brutale e carogna soave Riccardo Scocciante legga in anticipo questo sito: non facciamo in tempo ad inserire il Rigurgito antifascista, quello famoso dei 99 Posse, che zàc, lui ti ammannisce il suo, di rigurgito. Naturalmente a suo modo: quello di prendere una famosa canzone italiana e di violentarla rielaborarla in modo da contenere un messaggio di perfidia, cattiveria e picchi ne' denti pace e fratellanza. Stavolta è toccato nientemeno che a Teorema, celeberrima canzone di Marco Ferradini (ma scritta, pensate un po', da Herbert Pagani). Ahinoi. Ad ogni modo, poiché questo è un sito di servizio, assai servizievolmente vi mettiamo anche il video della canzone originale, così che chi lo desidera possa cantarne anche lo stupro la rielaborazione perpetrata dallo Scocciante; abbiamo a tale riguardo, in pieno stile scocciantiano, reperito un video che fosse quanto di più ricco possibile di tette & culi.



[CCG/AWS Staff]
Prendi un fascista, digli che l'ami,
(continua)
15/4/2009 - 01:51




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