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Avant le 2014-11-26

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El pueblo unido jamás será vencido

El pueblo unido jamás será vencido
Nonostante la presente versione russa sia pienamente cantabile (lo slogan si traduce: “Finché saremo uniti, saremo invincibili!”), non è stato possibile reperirne l'autore, né risulta che sia mai stata incisa. La versione è accompagnata da una trascrizione in caratteri latini. [RV]
Объединённый народ
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 26/11/2014 - 23:07
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Muerte de Atahualpa

Muerte de Atahualpa
1986
Taki Ongoy
Pizarro mató a Atahualpa
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 26/11/2014 - 22:43
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Fischia il vento

Fischia il vento

Maria Baiardo, la mamma d'U Megu

Come riportato dalla storiografia del canto partigiano, la mamma di Felice Cascione è stata la fedele custode della memoria del figlio e del canto partigiano per eccellenza "Fischia il Vento" dai vari tentativi di sfruttamento commerciale del dopoguerra delle numerose versioni del canto, che dalla zona di origine, si era rapidamente propagato in tutte le formazioni partigiane dell'alta Italia.
E in ogni formazione le parole della canzone avevano subito qualche modifica, per motivi non sempre "politici". Un motivo poteva essere, ad esempio il passaggio orale non necessariamente fedele, anche per evidenti ragioni, tipo la scomoda presenza di varie divisioni militari tedesche che erano poco propense ad agevolare le canzoni ed altre attività partigiane, per non parlare delle bande nere.
Nel suo libro del 2014, sotto citato, Donatella Alfonso cita la versione... (continuer)
gianfranco 26/11/2014 - 22:23
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Pus d’ patrons!

Pus d’ patrons!
[1890]
Parole e musica di Aristide Bruant, nella raccolta “Dans la rue” pubblicata tra il 1889 ed il 1895.

Interpretata dallo stesso autore in “Le Paris de Bruant. Enregistrements historiques”

Ripresa da molti artisti, per esempio da Marc Ogeret ‎nel suo “Chansons Contre” del 1968.

Canzone “dans la rue”, in stretto argot - anche se il testo viene spesso mal trascritto, a cominciare dal titolo che non è “Plus de patrons” - fieramente anarchica, anche se si conclude con un interrogativo che è quello che attanaglia da sempre l’utopia libertaria: “E quando non ci sarà più nemmeno un padrone, chi darà la paga al sabato?”, cioè a dire, ma gli esseri umani saranno mai pronti per una società di liberi ed eguali?

Personalmente non lo credo proprio, infatti sono un anarchico nichilista convintamente “estinzionista” (quelle tristesse!)…
J’suis républicain socialisse,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 26/11/2014 - 11:23
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Casseur de gueules

Casseur de gueules
[1888]
Parole (e musica?) di Aristide Bruant, nella raccolta “Dans la rue” pubblicata tra il 1889 ed il 1895.
Testo trovato su Histoire de France en Chansons

Brano incluso nella compilation intitolata “L’esprit anarchiste de la Commune à Mai 68. Chansons anarchistes et pacifistes, 1820-1990”, a cura di Jean Buzelin e Christian Marcadet.

Nel 1886, dopo un sontuoso ricevimento in occasione del fidanzamento della principessa Amélie d’Orléans, percepito dai Repubblicani come un affronto, il Parlamento aveva votato una legge che vietava a tutti gli appartenenti alla famiglia reale di soggiornare sul suolo francese… Ma all’anarchico Aristide Bruant “L’Expulsion” evidentemente non bastava… Per prìncipi, preti e ricchi non c’è che una cura: “Il faut leur casser la gueule”, bisogna spaccargli la faccia.
I's ont la gueule et la vi' dures
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 26/11/2014 - 10:20
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Salut Commune!

Salut Commune!
[1881]
Versi di Clovis Hugues (1851-1907), poeta, romanziere, comunardo a Marsiglia e militante socialista (poi in vecchiaia – come spesso accade - diventato nazionalista boulangista)
Musica di Pierre Letorey (1867-1948), compositore
Testo trovato su Histoire de France en Chansons
Brano incluso nella compilation intitolata “L’esprit anarchiste de la Commune à Mai 68. Chansons anarchistes et pacifistes, 1820-1990”, a cura di Jean Buzelin e Christian Marcadet.
Salut Commune! Quand tu vins,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 26/11/2014 - 09:25
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Todesfuge

Todesfuge
ITALIANO / ITALIAN / ITALIEN / ITALIA [2]

Paul Celan, Poesie, a cura di M. Kanan e M. Bagnasco, Mondadori, Milano 1976, p. 46
FUGA DI MORTE
(continuer)
envoyé par Donquijote82 +Gianfranco 25/11/2014 - 21:21
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La Commune de Paris [Versaillais! Versaillais!]

Jean-Edouard
La Commune de Paris [Versaillais! Versaillais!]
La canzone (con qualche lieve modifica nel testo) si può ascoltare anche nel doppio 45 giri "Les Barricadiers ‎(“Commune de Paris 1871 - Commune de Mai 68”, 1968)edita in Francia dalla "Collection Expression Spontanée" di Parigi. Sul retro della copertina (che per esempio, si può vedere nel sito cliccando su "Le Père Duchesne (ou L'Bon Dieu dans la merde)" scrivevano: l'"Expression Spontanée" è una produzione e diffusione di dischi che non trova posto nel sistema di produzione capitalista attuale e ha la sua diffisione al di fuori dei circuiti commerciali tradizionali che sono basati unicamente sul profitto e sull'abbruttimento dell'individuo.

L'elenco completo dei titoli presenti in questo doppio 45 giri, interpretato da questi non meglio identificati Barricadiers, è:
- La Semaine Sanglante
- Le Père Duchesne
- Le Drapeau Rouge
- La Canaille
- Je Vote
- Carmela
- Versaillais
- Des Canons
Flavio Poltronieri 25/11/2014 - 18:46
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Le Père Duchesne (ou L'Bon Dieu dans la merde)

anonyme
Le Père Duchesne (<em>ou</em> L'Bon Dieu dans la merde)
[1792]
Canzone degli “Enragés”, radicali della Rivoluzione francese.
Le Père Duchesne, nome dato ad un quotidiano rivoluzionario ripreso poi anche nell’800 e 900, è un personaggio fittizio che denuncia abusi, soprusi ed ingiustizie.

Esattamente 100 anni dopo, l’11 luglio 1892, la canzone fu intonata da Ravachol, bandito anarchico, salendo sulla ghigliottina nella prigione di Montbrison. Pare che la lama lo interruppe alla fine della penultima strofa, per questo “Le Père Duchesne” è conosciuta anche con il titolo alternativo de “L'Bon Dieu dans la merde”.

Interpretata da molti artisti e in numerose compilation di area anarchica, per esempio da Les Barricadiers ‎(“Commune de Paris 1871 - Commune de Mai 68”, 1968), da Les Quatre Barbus ‎(“Chansons Anarchistes”, 1969) e da Marc Ogeret ‎(“Chansons Contre”, 1988). E in "Pour en finir avec le travail" (1968).


Né en nonante-deux Nom De Dieu
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 25/11/2014 - 15:36
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Que demande le peuple?

Que demande le peuple?
[1935]
Parole di Lucien Boyer (1876-1942), poeta, compositore, chansonnier e goguettier.
Musica di Maurice Yvain (1861-1965), compositore
Testo trovato su Histoire de France en Chansons
Nel film “Jérôme Perreau, le héros des barricades”, diretto da Abel Gance, con Georges Milton nella parte del protagonista.

Film e canzone che descrivono l’epoca della “Fronde” (dalla fionde che il popolo di Parigi usava contro le finestre degli appartamenti del potente primo ministro dell’epoca, il cardinale Mazarino, successore di Richelieu), il movimento di protesta sorto in Francia a metà del 600 a causa della crisi economica e contro le tasse feroci, imposte per finanziare la partecipazione del regno alla Guerra dei Trent’anni, l’assolutismo monarchico e la limitazione dei poteri parlamentari. Chi vinse? Non di certo il popolo… Ci vuole altro che le fionde!
Que demande le peuple?
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 25/11/2014 - 13:14
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Non, pas ça, pas la guerre!

Non, pas ça, pas la guerre!
[1932]
Composta da R. Vuhianne & H. Charpentier, Guillon & A. Carrara (?)
Testo trovato su Histoire de France en Chansons
Brano incluso nella compilation intitolata “L’esprit anarchiste de la Commune à Mai 68. Chansons anarchistes et pacifistes, 1820-1990”, a cura di Jean Buzelin e Christian Marcadet.

Una canzone di autori sconosciuti interpretata all’epoca da un cantante baritono di cui non so nulla, accompagnato dall’orchestra di tal Edouard Bervilly, ignoto direttore…
Come vedete, il vostro B.B. è sempre molto ben documentato…
C'est au sixième, une mansarde
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 25/11/2014 - 11:14

Un an, c'est assez!

anonyme
Un an, c'est assez!
[1921]
Sull’aria della popolare “Valsez, midinettes!” (ou “La Valse du printemps”).
Testo trovato su Histoire de France en Chansons

In Francia nel 1913 il servizio militare obbligatorio passò da due a tre anni. Poi la carneficina della Grande Guerra. Ci vollero poi 4 anni per portarlo a 18 mesi e nel 1928 finalmente a un anno. Ma siccome i governanti pianificano le guerre per benino e con largo anticipo (per dare tempo agli industriali di organizzarsi), già nel 1935 il periodo di ferma fu riportato a due anni. Finito il massacro del 39-45 tornò a 1 anno per poi alzarsi di nuovo a 18 e poi a 30 mesi in occasione – guarda un po’ – della guerra d’Algeria…
Alors, vraiment, y a rien de décidé
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 25/11/2014 - 10:26
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(R)Esistenza

(R)Esistenza
Ciao Tristano, a quanto ho capito è stato realizzato un Cd contenente anche la canzone tua su Solismo Sacco. Ci terrei ad averlo.Sappimi dire il prezzo e se potrei riceverlo con pagamento contrassegno.La mia mail è quella segnalata nell'indirizzo visibile solo agli amministratori.Grazie.Carlo Sacco.
carlo sacco 25/11/2014 - 01:02
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Hommes 40, chevaux 8

Hommes 40, chevaux 8
[1936]
Parole di Michel Vaucaire (1904-1980), compagno della grande cantante Geneviève Collin, meglio conosciuta come Cora Vaucaire (1918-2011)
Musica di Ivan Devriès (1909-1997), compositore
Nella raccolta “Gilles et Julien. Intégrale (1932-1938)”
Testo trovato su Histoire de France en Chansons

Il rimbombo dei cannoni della Grande Guerra non si era ancora perduto che già se ne profilava un’altra all’orizzonte...

A proposito di “Cavalli 8, uomini 40” si veda anche Il Sergente nella Neve di Marco Paolini e i Mercanti di Liquore.
On a mis des fleurs au bout des fusils
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 24/11/2014 - 21:44
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Toute seule

Toute seule
[1936]
Versi di Jacques Prévert
Musica di Wal-Berg (1910-1994), nome d’arte di Voldemar Rosenberg, compositore e direttore d’orchestra originario di Odessa.

Sono incerto in quali percorsi inserire questa splendida poesia-canzone, se i quello sulla violenza contro le donne, oppure in quello sulla repressione, oppure in entrambi...
Di certo c’è che è una splendida CCG, l’invocazione e la maledizione di una donna di strada contro quegli “uomini buoni” - la società borghese e gli sgherri che la presidiano - che le hanno ammazzato il compagno e adesso vorrebbero ripararla dalla pioggia e, già che ci sono, approfittare un po’ di lei... “Voi siete buoni come... come il cacciatore di topi è buono per il topo! Ma verrà il giorno che il topo vi morderà! Andate per la vostra strada, uomini buoni...”
Où je vais, d'où je viens
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 24/11/2014 - 20:19

Ce que chantent les victimes

anonyme
Ce que chantent les victimes
[1921]
Sulla melodia della patriottica “Ce que chantent les flots de la Marne” (1915).
Testo trovato su Histoire de France en Chansons
Ils sont partis joyeux, l'âme en délire
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 24/11/2014 - 17:16
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Appel

Appel
[1934]
Parole e musica di Jean Tranchant ((1904-1972), autore, compositore ed interprete francese.
Interpretata anche da Fréhel.

Nel 1931 l’alsaziana Marianne Oswald, che aveva sempre vissuto in Germania, era riparata a Parigi, in esilio volontario, a causa dell’irritazione e della paura per il montante nazismo.
Nel 1934 la Oswald interpretò questa canzone nella sala da concerto sinfonica Pleyel, fatta costruire dalla famiglia titolare della famosa fabbrica di pianoforti. L’artista scoprì in quell’occasione che nazionalismo e militarismo non erano una prerogativa della sola Germania (come la successiva storia di Francia avrebbe ampiamente dimostrato): la sua esecuzione fu infatti subissata dai fischi e poi stroncata sui giornali. Solo Jacques Prévert e pochi altri presero le sue difese. Fu l’inizio di una lungua e proficua collaborazione col grande poeta.
Quelques millions d'homme tombés
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 24/11/2014 - 16:51
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Ah! C'est la guerre!

[1914-18]
Parole di Willems & Dommel (Victor Willems e Lucien Dommel)
Musica di Étienne Jaquinot
Canzonetta pubblicata solo nel 1919 (vedi la chiusura dell’ultima strofa)
Testo trovato su Histoire de France en Chansons
Les cris populaires
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 24/11/2014 - 14:37
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Terzo intermezzo

Terzo intermezzo
ТРЕТЬЕ ИНТЕРМЕЦЦО
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 24/11/2014 - 00:41
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Ballata degli impiccati

Ballata degli impiccati
Перевод с итальянского Андрея Травина

БАЛЛАДА ПОВЕШЕННЫХ
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 24/11/2014 - 00:17
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La ragazza di Kobanê

La ragazza di Kobanê
(Novembre 2014)
I turchi dalla collina osservano la battaglia.
(continuer)
envoyé par Andrea 23/11/2014 - 20:19
Parcours: Du Kurdistan

Resistete

Antiwar Songs Blog
Resistete
Resistete a chi si costruisce una casetta e dice: Ci sto proprio bene. Resistete a chi è tornato e dice: Grazie a Dio. Resistete al tappeto persiano degli appartamenti condominiali all’ometto che sta in ufficio della società di import-export alla pubblica istruzione statale al fisco e pure a me che ve lo racconto. Resistete a […]
Antiwar Songs Staff 2014-11-23 18:46:00
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Lullaby zwischen den Kriegen

Lullaby zwischen den Kriegen
Chanson allemande – Lullaby zwischen den Kriegen – Franz-Josef Degenhardt – 1984
BERCEUSE D'ENTRE LES GUERRES
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 22/11/2014 - 21:57
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La Cooperativa Vapordotti

La Cooperativa Vapordotti
Butto giù qualche considerazione così come viene. Abbiamo visto tutti in questi giorni gli abitanti di Casale Monferrato con in mano i cartelli che domandavano in quanti dovranno ancora morire. Mi veniva da chiedermi: ma non sarà ormai troppo tardi?
Ricordo bene che 30 anni fa a parlare di eternit e della sua pericolosità (come di tanti altri inquinanti e cancerogeni, evidentemente Seveso non aveva insegnato nulla) si passava per “cassandre” (dimenticando che Cassandra, purtroppo per i troiani aveva avuto ragione) o roba del genere. Si parva licet, chi in questi anni ha denunciato la presenza di rifiuti tossici sotto il manto stradale della A31 (Basso vicentino) è stato definito, nella migliore delle ipotesi “ecologista romantico e bucolico”, nella peggiore “ambientalista talebano” (almeno tra le definizioni riferibili, parlo per esperienza personale).
Mi viene spontaneo pensare che tra... (continuer)
Gianni Sartori 22/11/2014 - 18:44




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