FRANCO SERANTINI, UN SOVVERSIVO DIMENTICATO
di Gianni Sartori
Brescia Anticapitalista, 9 maggio 2022
Abbiamo “prelevato” l'intero e interessantissimo articolo di Gianni Sartori (pubblicato su “Brescia Anticapitalista” nel maggio 2022, 50° anniversario dell'assassinio di Franco Serantini “per mano poliziotta”), corredandolo però di immagini, video e di “note intertestuali” per chiarire meglio qualche cosa qua e là -specialmente riguardo alle canzoni scritte su Franco Serantini. Tra breve si passa da 50 a 51; il tempo e la memoria si allontanano. Noialtri, per quanto possiamo, non ci rassegniamo. E non lo faremo mai. [RV]
Il 7 maggio [2022] ricorreva il 50° anniversario della morte di Franco Serantini. Massacrato di botte due giorni prima sul Lungarno Gambacorti durante una manifestazione antifascista.
Era un mio coetaneo, potrebbe – con un pò di fortuna – essere ancora in vita.
È difficile parlare di Berlinguer – al netto di tutto il resto, un personaggio fondamentalmente autoritario – quando la maggior parte di quelli che non lo hanno conosciuto lo considera come lo zio che li ha tenuti sulle ginocchia da bambini. Ben venga questa sguaiata canzone di Pino Masi a fare memoria.
[Evidentemente oggi ce l'ho con il PCI – partito al quale ebbi la malaugurata idea di iscrivermi a soli diciassette anni, tanti anni fa.]
Noi vogliamo fare la rivoluzione (Continues)
Contributed by L.L. 2020/9/24 - 21:55
Pino Masi ha avuto il coraggio di dire la verità. Chi ha voluto, per esempio, il 7 aprile del 1979 se non il Partito comunista italiano?
All’epoca ero un lavoratore e mi dovevo difendere non dalla direzione aziendale, ma dal Pci e dalla sua longa manus, la Cgil. Venni minacciato pesantemente ed espulso dal sindacato e non ho mai avuto il giusto avanzamento di carriera perché non ero d’accordo con la linea dei sacrifici. Precarietà, mobilità, flessibilità. Oggi i giovani non hanno un futuro, per colpa di quelle politiche.
Mi è rimasta la certezza di aver avuto ragione, ma con tanto amaro in bocca...
La "riscrittura" di questa canzone si deve con tutta probabilità a Pino Masi, che la interpreta. Che Pino Masi abbia interpretato un intero album di traduzioni di canzoni di lotta nordirlandesi non è un caso: nella sua vita incredibile e leggendaria, è noto che si ritrovò di persona anche alla Bloody Sunday di Derry del 30 gennaio 1972. Da notare nel testo, la "Via delle Cascate" col nome "tradotto", per fare la rima con "barricate": ma si tratta di una traduzione sbagliata (si veda la traduzione italiana del testo originale). Le "cascate" non c'entrano niente. [RV]
LIBERA BELFAST (Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2019/11/25 - 13:35
Sarete voi padroni ad emigrare: La versione di Lotta Continua eseguita da Pino Masi (1971)
Scrive BB: Nel 45" prodotto da Lotta Continua e intitolato "L'Internazionale proletaria – Siamo tutti terroni, facciamo emigrare i padroni!" Testo trovato su Il Deposito, probabilmente tratto dal volume "Canti dell'emigrazione", a cura di M. L. Straniero e A. V. Savona, Garzanti, 1976."
La versione differisce da quella originale di Alberto D'Amico per i contenuti -logicamente- maggiormente aderenti alle visioni e all'attività di Lotta Continua: si vedano in particolare le ultime due strofe (l'ultima è un'aggiunta del tutto autonoma).
SARETE VOI PADRONI AD EMIGRARE (Continues)
Contributed by BB + CCG/AWS Staff 2019/9/23 - 21:37
di Gianni Sartori
Brescia Anticapitalista, 9 maggio 2022
Abbiamo “prelevato” l'intero e interessantissimo articolo di Gianni Sartori (pubblicato su “Brescia Anticapitalista” nel maggio 2022, 50° anniversario dell'assassinio di Franco Serantini “per mano poliziotta”), corredandolo però di immagini, video e di “note intertestuali” per chiarire meglio qualche cosa qua e là -specialmente riguardo alle canzoni scritte su Franco Serantini. Tra breve si passa da 50 a 51; il tempo e la memoria si allontanano. Noialtri, per quanto possiamo, non ci rassegniamo. E non lo faremo mai. [RV]
Il 7 maggio [2022] ricorreva il 50° anniversario della morte di Franco Serantini. Massacrato di botte due giorni prima sul Lungarno Gambacorti durante una manifestazione antifascista.
Era un mio coetaneo, potrebbe – con un pò di fortuna – essere ancora in vita.
Così... (Continues)