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Sotto il cielo dell'ILVA

Sotto il cielo dell'ILVA
(2015)

Album: Così in cielo così in terra

Solo una canzone di amore e di speranza o molto di più? A volte quello che non viene detto ma solo suggerito arriva al cuore in maniera più efficace di tante denunce dirette. Due ragazzi che scappano da Taranto, città in cui si continua a vivere all'ombra della minaccia ecologica dell'ILVA con il suo corollario di malattie, di ricatti occupazionali, di fughe e di ritorni.

L’idea della canzone è nata durante un tour. Il testo è stato scritto e revisionato passando da una città all’altra, in treno, in Autogrill, subendo nel corso del tempo diverse variazioni: “La parola ‘Rovina’ in origine era ‘Eroina’, e il titolo invece che ‘Sotto il cielo dell’Ilva’ era ‘Amore ai tempi dell’Ilva’”.

Parole che, per i motivi che le hanno ispirate, hanno avuto una gestazione difficile: “Sotto il cielo dell’Ilva” ci spiega Una, “è la trasformazione della sofferenza... (Continues)
Ti ricordi quella notte sulla spiaggia
(Continues)
Contributed by Lorenzo Masetti 2018/12/12 - 22:41
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Chernobyl dieci anni dopo

Chernobyl dieci anni dopo
Riccardo Venturi, 5-12-2018 15:01




CHERNOBYL TEN YEARS LATER
(Continues)
2018/12/5 - 15:03
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Ccù si vaddò si sabbò

Ccù si vaddò si sabbò
[2016]
Parole e musica di Don Chrisciotte, cantautore "germiliano", tra Germania e Sicilia.
Un brano del 2016 poi incluso nel suo EP "Demo Patia", pubblicato nel 2018

La Sicilia sud-orientale, come altre terre, è stata martoriata, sventrata, stuprata dalla politica degli appalti selvaggi. Dei quartieri senza orizzonti. Dell'industrializzazione forzata e frettolosa che ha assicurato, nel brevissimo periodo, quel "benessere" da boom economico tanto reclamizzato. Un "benessere" fatuo, ricco solo di false e vane speranze. Che ha creato un sistema clientelare e corrotto. E che sopratutto ha cancellato con un colpo di spugna riti e tradizioni, creando la tipica capitalistica miseria culturale.

Megara Iblea, Siracusa. Trentacinque chilometri di costa incontaminata, di mare e di terra fertile, dove gli antichi Greci, per primi, decisero di insediarsi. Megara Iblea. Oggi, contaminata da idrocarburi,... (Continues)
Ccù si vaddò si sabbò
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/11/24 - 17:49
Song Itineraries: War on Earth
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Marina di Melilli

Marina di Melilli



Pippo Fava sull'area di Siracusa Priolo Melilli
Bernart Bartleby 2018/11/22 - 23:19
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L'omo e l'arbero

L'omo e l'arbero
Chanson italienne – L'omo e l'arbero – Trilussa – 1932
Poème de Carlo Alberto Salustri, dit Trilussa, tiré du recueil “Giove e le bestie”, publié en 1932
Mis en musique par Giuseppe Micheli dans le disque “Trilussa e il suo tempo (e la sua Roma)”
Interprétation : Alba Bosi, Marcello Baldassarini et les solistes du Gruppo Folkloristico Romano.


Dialogue Maïeutique

Vois-tu, Lucien l’âne mon ami, «  L’HOMME ET L’ARBRE », est évidemment un sujet gigantesque à propos duquel il y aurait tant et tant à dire. On en disait déjà deux ou trois choses l’autre jour en discutant d’une autre chanson de Trilussa qui parlait d’un arbre qui faisait son testament (Er testamento d’un arbero).

Cet arbre-là était généreux, remarque Lucien l’âne, mais dans le fond, j’ai l’impression que tous les arbres ont toujours été généreux, même sans le savoir, comme le Monsieur Jourdain de Molière faisait de la prose.... (Continues)
L’HOMME ET L’ARBRE
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2018/10/29 - 17:02
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Simmo tutte Sioux

Simmo tutte Sioux
2017
Simmo tutte Sioux

Dopo il successo del brano “Gente do sud“, con cui i Terroni Uniti stanno portando il loro messaggio di accoglienza e fratellanza dei popoli in tutto il Paese fino ad espugnare Pontida, la roccaforte della Lega in cui lo scorso maggio hanno tenuto un concertone antirazzista, il collettivo di artisti napoletani ritorna con un nuovo singolo “Simmo tutte Sioux”, a sostegno di una nuova causa, questa volta oltreoceano.

Da Napoli a Standing Rock, il canto dei Terroni uniti si unisce alla causa delle popolazioni indigene che vivono nei territori compresi tra il tra North Dakota e South Illinois, attraversati dai fiumi Missouri e Mississippi. All’inizio del 2016 queste popolazioni hanno dato vita a una protesta conosciuta come “NODAPL” (No Dakota Access Pipeline) contro la costruzione di un oleodotto che viola una terra considerata sacra e che costituisce una minaccia... (Continues)
Come o sang ca scorr int'a terra
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/10/29 - 16:29
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Wolf

Wolf
Un interessantissimo progetto di studio dei lupi sull'Appennino rischia di essere interrotto in Toscana perché vaste parti del territorio demaniale saranno acquistate e recintate dal cravattaio di lusso Stefano Ricci. Consiglio a tutti intanto di passare una notte da lupi al Rifugio Diacci.
Lorenzo 2018/8/20 - 12:05
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Assez

Assez
Il serait temps que l'homme s'aime
(Continues)
Contributed by JJ 2018/8/17 - 18:42
Song Itineraries: War on Earth
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Don't Go Near the Water

Don't Go Near the Water
Irish transcreation by Gabriel Rosenstock
FAN AMACH ÓN UISCE
(Continues)
Contributed by Gabriel Rosenstock 2018/7/31 - 13:07
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La chanson du Larzac

Anonymous
La chanson du Larzac
La lutte du Larzac est un mouvement de désobéissance civile non-violente contre l'extension d'un camp militaire sur le causse du Larzac qui dura une décennie, de 1971 à 1981, et qui se solda par l'abandon du projet sur décision de François Mitterrand, nouvellement élu Président de la République.

L'opposition s'est d'abord organisée autour de 103 paysans locaux qui se sont soulevés contre l'expropriation de leurs terres à la suite du projet du ministre de la Défense, Michel Debré (UDR), sous la présidence Pompidou, d'agrandir le camp militaire du Larzac de 3 000 à 17 000 hectares, ce qui aurait concerné une douzaine de communes. En 1973, cinq ans après mai 1968, entre 60 000 et 100 000 personnes de différents courants convergèrent vers le Larzac pour soutenir les paysans et former un mouvement hétéroclite qui livrera une « guerre d'usure » aux pouvoirs publics. Les rassemblements et le réseautage... (Continues)
Le Larzac restera
(Continues)
Contributed by adriana 2018/7/18 - 11:43
Song Itineraries: No Nukes, War on Earth
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Gardons le Larzac

Anonymous
Gardons le Larzac
La lutte du Larzac est un mouvement de désobéissance civile non-violente contre l'extension d'un camp militaire sur le causse du Larzac qui dura une décennie, de 1971 à 1981, et qui se solda par l'abandon du projet sur décision de François Mitterrand, nouvellement élu Président de la République.

L'opposition s'est d'abord organisée autour de 103 paysans locaux qui se sont soulevés contre l'expropriation de leurs terres à la suite du projet du ministre de la Défense, Michel Debré (UDR), sous la présidence Pompidou, d'agrandir le camp militaire du Larzac de 3 000 à 17 000 hectares, ce qui aurait concerné une douzaine de communes. En 1973, cinq ans après mai 1968, entre 60 000 et 100 000 personnes de différents courants convergèrent vers le Larzac pour soutenir les paysans et former un mouvement hétéroclite qui livrera une « guerre d'usure » aux pouvoirs publics. Les rassemblements et le réseautage... (Continues)
Aimerais-tu voir ta maison
(Continues)
Contributed by adriana 2018/7/18 - 11:37
Song Itineraries: No Nukes, War on Earth

La mort d'un globe

La mort d'un globe
MORTE DI UN PIANETA
(Continues)
Contributed by Salvo Lo Galbo 2018/7/4 - 19:14
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The Return Of The Giant Hogweed

The Return Of The Giant Hogweed
Quando "Repubblica" si accorse della Pànace di Mantegazza

Repubblica Online, 20 giugno 2018


(Naturalmente con parti intere che sembrano quanto meno "ispirate" -se non proprio copiate- da questa pagina...)
L'Anonimo Toscano del XXI secolo 2018/6/21 - 00:20
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Don't Fall In

Don't Fall In
[2016]
Versi di Kate Tempest
Musica di Kate Tempest e Dan Carey
Nell'album intitolato “Let Them Eat Chaos”
Testo ripreso da Genius

Let Them Eat Chaos è un ritratto di sette persone che alle 4.18 di mattina sono sveglie nei loro appartamenti nel sud di Londra. Non sono poveri né ricchi, ma sono immersi nel caos delle loro esistenze. Il che non può essere che dovuto a un caos più generale che è là fuori, nel mondo della politica e della società. […] Le storie private sono escamotage per parlare di una società malata, persa. […]

Ancora un brano da “Che mangino il caos”, parafrasi del “S'ils n'ont plus de pain, qu'ils mangent de la brioche”, espressione attribuita a Maria Antonietta ma certamente precedente. Anche questa “Don't Fall In” è scurissima e priva della speranza che invece comincia a trasparire, sotto forma di esortazione, solo alla fine dell’album, con “Tunnel Vision
We came from the four corners, we are the raw waters
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/5/30 - 14:23
Song Itineraries: War on Earth
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Tunnel Vision

Tunnel Vision
[2016]
Versi di Kate Tempest
Musica di Kate Tempest e Dan Carey
Nell'album intitolato “Let Them Eat Chaos”
Testo ripreso da Genius

“Let Them Eat Chaos è un ritratto di sette persone che alle 4.18 di mattina sono sveglie nei loro appartamenti nel sud di Londra. Non sono poveri né ricchi, ma sono immersi nel caos delle loro esistenze. Il che non può essere che dovuto a un caos più generale che è là fuori, nel mondo della politica e della società. […] Le storie private sono escamotage per parlare di una società malata, persa. […]

L’ultima traccia, ‘Tunnel Vision’, ha il compito di lasciare l’ascoltatore con un sentimento meno amaro. È una vera chiamata alle armi, a vivere le nostre vite da svegli, a prenderci le responsabilità per quelle azioni che rendono il mondo malato («Sono state le nostre bombe a iniziare questa guerra che ora infuria molto lontano… Sono state le nostre imbarcazioni... (Continues)
Indigenous apocalypse, decimated forest, the Winter of our discontent’s upon us
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/5/30 - 09:47
Song Itineraries: War on Earth
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Sankara

Sankara
2017
Baïkonour

Sankara is named after the african politician Thomas Sankara. Through metaphoric figures, the song deals with the imperialist capitalist system and it’s consequences that lead to the destruction of Earth.
Fears fall at night to ruin my day, 
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/5/28 - 23:07
Song Itineraries: Thomas Sankara, War on Earth
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Geotenn ar marv

Geotenn ar marv
Da Parigi vi segnalo che oggi esce il nuovo cd di Re Denez Prigent dal titolo "Mille Cammini" e che nell'occasione offrirà un concerto gratuito giovedi prossimo a Montparnasse, in Piazza Edgar Quinet.
Flavio Poltronieri 2018/5/18 - 16:45
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Qui non passa

Qui non passa
È il singolo del collettivo salentino realizzato in collaborazione dell’attore tarantino e della regina della black music

La voce del popolo salentino prende forma e vita attraverso un pezzo che mescola atmosfere gipsy e metropolitane lanciando un messaggio di forte impatto sociale. Dal 19 aprile il pezzo sarà in radio accompagnato dalla pubblicazione del video ufficiale.

Il forte carico emotivo di “Qui non passa” e la sua tematica così coinvolgente sono stati collante e detonatore di una grande collaborazione fra tre importanti realtà musicali “made in Salento”: Salento All Stars, Michele Riondino & Revolving Bridge, Mama Marjas.

Calde atmosfere, chitarre e fisarmoniche come una carovana gipsy sulle quali ondeggia la sinuosa melodia che abbraccia come il torrido sole salentino. Le atmosfere rarefatte della canzone sulle quali viaggiano le voci di Alfredo Quaranta e Mama Marjas, lasciano... (Continues)
Per chi si sveglia ogni singolo giorno
(Continues)
Contributed by Erika 2018/5/9 - 21:43
Song Itineraries: War on Earth
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Hands All Over

Hands All Over
(1989)
Testo di Chris Cornell
Musica di Kim Thayil

dal secondo album dei Soundgarden, Louder Than Love

Una canzone su tutto il male che l'umanità ha fatto e continua a fare a Madre Natura e non solo.

It's just sort of an environmental thing. Not strictly environmental, but mostly. It's basically about how we humans tend to screw up everything that's good enough as it is ... or everything that we're attracted to, we love to go and defile it.

Chris Cornell
Hands all over
(Continues)
2018/4/8 - 22:35
Song Itineraries: War on Earth
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They Come Like Armies

They Come Like Armies
[2017]
Una - credo – recentissima ballata del buon vecchio radicale ebreo Leon Rosselson
Ho trovato il testo sul suo sito ufficiale

Un brano contro il “fracking”, la fratturazione idraulica, pratica geotecnica di perforazione del sottosuolo finalizzata a rendere disponibili giacimenti di gas ed idrocarburi intrappolati nelle viscere della terra. Il fracking esige quantità enormi d’acqua e inoltre inquina le falde acquifere ed è anche ritenuto aver effetti sull’aumento del rischio sismico.
They come like armies, they assault the land
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/3/29 - 14:27
Song Itineraries: War on Earth
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Pare

Pare
Tratta dal volume Multifilter – Mito e memoria del padre nella canzone, a cura di Sergio Secondiano Sacchi, Edizioni squi[libri], Roma 2017 (p. 71). Nei due CD allegati al libro, la canzone è interpretata dalla cantante catalana Rusó Sala nell'originale; la traduzione di Sergio è qui “di servizio”. Il breve scritto di Carlo Petrini che la presenta è riportato qui nell'introduzione alla canzone. [RV]
PADRE
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2018/3/29 - 07:58
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Io vi parlo di Milano

Io vi parlo di Milano
[1972]
Parole e musica di Diego De Palma
La traccia che dà il titolo al suo unico disco, realizzato in collaborazione con Giovanna Marini e Franco Coggiola e prodotta dalla I Dischi del Sole.
Nell'aprile di quello stesso anno Diego De Palma morì in un incidente motociclistico
Testo trovato su YouTube
Io vi parlo di Milano
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/3/11 - 15:22
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La città dell'aria

Testo:Daniele Coccia Paifelman*, Simone Saccucci
Voce recitante: Simone Saccucci
Voci: Daniele Coccia Paifelman, Leonardo Angelucci, Francesco Polucci
Fisarmonica: Alessndro Marinelli*
Chitarra acustica: Eric Caldironi*
Chitarra elettrica: Francesco Argenis Grammatico

* de Il muro del Canto

Prima di Natale non avrei mai immaginato di ritrovarmi a scrivere una canzone sulla città in cui sono cresciuto, dove è nato mio padre e dove i miei nonni arrivarono in cerca di futuro negli anni ‘40.
Parlo di Guidonia Montecelio, terzo comune del Lazio per numero di abitanti. La "Cittá dell'Aria", così denominata in virtù del suo passato bellico poiché fondata da Benito Mussolini nel 1937 attorno ad un aeroporto militare.
Questo appellativo, oggi, risulta sconvolgente. Il livello critico della qualità dell'aria che respiriamo quotidianamente, per via di molteplici fattori che hanno contribuito... (Continues)
Questa è la storia di chi uccide figli
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/2/2 - 13:03
Song Itineraries: War on Earth
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La ballata del pedone

La ballata del pedone
[1963]
Scritta da Giorgio Gaber e Vittorio Pierantoni
Singolo sul lato B della mitica “Goganga”

Propongo questa canzone nel percorso “Guerra alla Terra” pensando al traffico che ci uccide giorno dopo giorno, nell’incertezza - quando non nell’indifferenza - degli amministratori pubblici, mentre le canaglie come Marchionne, Müller e gli altri industrialoni fanno soldi a palate, e per giunta ricorrendo alla truffa colossale dei software per alterare le rilevazioni sulle emissioni e utilizzando cavie, anche umane, per presunti esperimenti volti solo a favorire i grandi colossi dell’auto...
Veniva giù da corso Tricolore
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/2/1 - 11:42
Song Itineraries: War on Earth




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