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Before 2014-9-19

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The Thunder Rolls

The Thunder Rolls
[1989-90]
Scritta da Pat Alger e Garth Brooks
Singolo poi nell’album intitolato “No Fences” del 1990

Oh, bene! “Another love grows cold on a sleepless night… but tonight will be the last time!”
Three thirty in the morning
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/17 - 11:18
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Rosie Strike Back

Rosie Strike Back
[1987]
Scritta da Eliza Huntington Gilkyson
Nell’album intitolato “King's Record Shop”
He's a bruiser, he likes to tease you
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/17 - 10:51
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The Stairs

The Stairs
[1987]
Scritta da Pamela Brown e David Roberts
Nell’album intitolato “The Last One to Know”
She looks at the clock, it's a quarter past nine.
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/17 - 10:41
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Contrasto fra America e Russia

Contrasto fra America e Russia
[1976]
Improvvisazione in ottava rima
di Guerriero Romanelli e Renato Livi

Nel 1976, a Arezzo, Guerriero Romanelli, venditore ambulante di confezioni e stoffe, e Renato Livi, commerciante pure ambulante di formaggi (quello che in Toscana si chiama “caciaio”, estrema e antica evoluzione popolare del latino casearius), si ritrovarono a fare un'improvvisazione in ottava rima. Si ignora dove; se da qualche parte in una mattina di mercato, o se a una delle tante “case del popolo” che allora, in Toscana, facevano ancora parte del patrimonio della classe operaja (ora ne sono rimaste poche: o le han dismesse, o sono diventate “pùbbe” finti irlandesi e ci fanno pure l'èppi àuar, oppure ancora sono in mano al PD con tutto quel che ne consegue). Allora, come si sa, c'erano du' cose che gli andàvano di paripasso: la guerra fredda e la pace. C'era anche, specialmente in Toscana, i' grande Partiho... (Continues)
America
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2014/9/17 - 10:34
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Coward of the County

Coward of the County
[1979]
Scritta da Roger Bowling e Billy Ed Wheeler
Singolo poi nell’album di Kenny Rogers intitolato “Kenny”

La vittima della violenza non si fa vendetta da sola, come in No Man's Land di Tanya Tucker, ma a vendicarla ci pensa una figura di reietto, fino a quel momento considerato dai bulli rednecks il “vigliacco del paese”…
Everyone considered him
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/17 - 10:24
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No Man's Land

No Man's Land
[1974]
Scritta da Don Wayne
Nell’album intitolato “Would You Lay with Me (In a Field of Stone)”

Vendetta, tremenda vendetta!
Many years ago in Brushcreak Georgia
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/17 - 09:39
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The Knoxville Girl

Anonymous
The Knoxville Girl
[1924]
Un’“Appalachian murder ballad”, la cui prima incisione risale al 1924 e resa famosa nella versione dei Louvin Brothers (1956), che deriva da una ballata ottocentesca inglese, “The Wexford Girl”, che a sua volta deriva da un’altra precedente, “The Oxford Girl”, ispirata ad una “broadside ballad” di epoca elisabettiana (‘5-‘600) intitolata “The Cruel Miller” e basata cedrtamente su di un episodio di violenza realmente accaduto.

La versione qui riportata – dal solito imprescindibile Mudcat Café– è quella classica dei Louvin Brothers, ma molti artisti vi si sono cimentati, per esempio Nick Cave ed Elvis Costello.
I met a little girl in Knoxville
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/17 - 09:05
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Quarterback

Quarterback
[2014]
Scritta da Rivers Rutherford, Bobby Hamrick e Marti Dodson.

Una canzone sul sempre crescente fenomeno degli stupri ai danni di giovani ragazze, spesso fan o supporter, di cui sono protagonisti molti giovani atleti dei team sportivi dei campus universitari americani e canadesi…
It was Friday night and the lights were shinning
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/17 - 08:35
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Que nuestras manos se unan

Que nuestras manos se unan
[1981]
Parole e musica di Ángel Parra
Nel disco “Isabel et Ángel Parra”, con la sorella Isabel Parra, realizzato in Francia dove i due erano esuli.
Alabado sea el niño
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/16 - 22:16
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El campesino del sur

El campesino del sur
[1981]
Parole e musica di Ángel Parra
Nel disco “Isabel et Ángel Parra”, con la sorella Isabel Parra, realizzato in Francia dove i due erano esuli.
El campesino del sur
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/16 - 22:08
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Por cantar con alegría

Por cantar con alegría
[1981]
Parole e musica di Ángel Parra
Nel disco “Isabel et Ángel Parra”, con la sorella Isabel Parra, realizzato in Francia dove i due erano esuli.
Qué largo se me ha hecho el viaje
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/16 - 21:47
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Y'a du soleil‎

Y'a du soleil‎
C'È DEL SOLE
(Continues)
Contributed by Fran 2014/9/16 - 19:15
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I Am What I Am

I Am What I Am
[1983]
Parole e musica di Jerry Herman
Dal musical intitolato “La Cage Aux Folles”, su libretto di Harvey Fierstein, basato sull’omonimo spettacolo scritto dal francese Jean Poiret nel 1973.
Da noi è meglio noto col titolo “Piume di struzzo” e per la riduzione cinematografica “Il vizietto”.
I am what I am, I am my own special creation
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/16 - 15:17
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Five Nights of Bleeding

Five Nights of Bleeding
[1978]
Testo di Linton Kwesi Johnson
Musica di Poet And The Roots
Dall'album "Dread Beat an' Blood"
Da http://www.mtv.it/



Johnson's first published poem was "Five Nights of Bleeding" which was later included in “Voices of the Living and the Dead” and in his second book, “Dread Beat and Blood”. It was written for Leroy Harris, a black youth stabbed at a party in South London. The poem was transitional. Its focus on the local, on the particulars of black life and struggle in London, would become typical of the poetry that his audience would read and hear in his books, performances, and recordings. And the rhythm is strongly that of the sound-system reggae that is the imaginative sound track for the events that occur in the poem's narrative, much in the way that the actual music would become integral with Johnson's performances. Yet the carefully chosen diction in the poem and the straightforward... (Continues)
Madness, madness
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2014/9/16 - 02:34
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Private Property

Private Property
[1984]
Parole e musica di Laurie Anderson
Nel quadruplo “United States, Live”

William F. Buckley, Jr. (1925-2008) è stato un importante intellettuale conservatore americano, fautore del totale laissez-faire in economia e ferocemente anticomunista. Fu un grande sostenitore di Barry Goldwater e di Ronald Reagan durante le loro campagne presidenziali.

Qui Laurie Anderson racconta di come nei primi anni 80 lo stesso William F. Buckley, Jr. avesse provato un giorno sulla propria pelle le sue teorie sulla deregulation selvaggia: recatosi per fare un comizio nel centro di una cittadina dell’Illinois e scoperto che il centro-città non c’era più, sostituito da un mega centro commerciale, provò a abbozzare un comizio proprio lì ma fu immediatamente invitato ad andarsene dalla security... “Mi dispiace, questa è proprietà privata”...

La Anderson continua raccontando che, tornata nella sua Glen Ellyn,... (Continues)
William F. Buckley, Jr., Mr. Private Property, planned to give a little talk, a political speech, in a small town in Illinois. His advance men discovered that the center of town had disappeared, and that all the commercial action was out at the mall. When Buckley arrived at the mall, he set up his microphone near a little fountain and began to hand out leaflets and autograph copies of his latest book. Just as a small crowd of shoppers gathered, the owners of the mall ran out and said: Excuse us. This is private property, we’re afraid you’ll have to leave ...
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/15 - 22:31
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Free Fire Zone

Free Fire Zone
[1992]
Parole e musica di Kerry Livgren, membro dei Kansas e poi fondatore degli AD e dei Proto-Kaw.
Nel disco compilativo intitolato “Decade”

Una canzone che mi ha riportato alla mente una delle tante celebri sequenze di “Full Metal Jacket” di Stanley Kubrick, quella in cui durante un trasporto in elicottero un mitragliere continua a sparare senza sosta sui civili vietnamiti nelle risaie sottostanti urlando come un pazzo, “Get some! Get some! Get some, get some! Yeah, YEAH! C'mon, C'mon! Get some!”.

Ecco il dialogo completo tra il “door gunner”, interpretato da Tim Colceri, e il soldato-giornalista Joker, interpretato da Matthew Modine:


Door Gunner: Git some! Git some! Git some, yeah, yeah, yeah! Anyone who runs is a VC. Anyone who stands still is a well-disciplined VC! You should do a story about me sometime!
Joker: Why should we do a story about you?
Door Gunner: 'Cause I'm so... (Continues)
Fear for your life, just when you thought you were safe inside,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/15 - 09:47
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The Only Life You Have

The Only Life You Have
[2014]
Parole e musica di Justin “J” Capaldi e Kristen Falso
Nell’album intitolato “Things That Are Not”

Il video che accompagna questa canzone è stato girato al Vietnam Memorial, al Korean Memorial e al World War Two Memorial in Washington DC.
When you tried to grow up
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/14 - 21:01
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The Negro Speaks of Rivers

The Negro Speaks of Rivers
[1920]
Versi di Langston Hughes, nella raccolta intitolata “The Weary Blues”, pubblicata nel 1926.
Molti compositori si sono cimentati con questa poesia, prima fra tutti, nel 1942, Margaret Bonds (1913-1972), compositrice e pianista afroamericana che collaborò spesso con Hughes.

Una poesia che Hughes scrisse a 17 anni mentre il treno su cui viaggiava attraversava il Mississippi.
E’ dedicata a William Edward Burghardt Du Bois (1868-1963) attivista, storico, saggista, editore e poeta statunitense, di padre bianco e di madre nera ma proveniente da una delle poche comunità di neri liberi esistenti negli USA prima della guerra civile. Antirazzista, pacifista e comunista, W. E. B. Du Bois fu a lungo perseguitato dal governo USA che nel 1961, essendosi lui recato in Ghana su invito del presidente Nkrumah, non gli rinnovò il passaporto per il rientro. Du Bois e la moglie divennero cittadini ghanesi e lui morì ad Accra poco tempo dopo, nell’agosto del 1963.
I’ve known rivers:
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/14 - 20:32
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L'Internationale

L'Internationale
Solo mezz'ora fa ho tolto il cellophane da un libro che dormiva da sette od otto mesi su un ripiano, e ne ho lette finora solo le due pagine di introduzione. E questo ho letto:

"Cento e cinquanta anni fa, quel sogno diventò un inno: l'Internazionale, che poi è risuonato in ogni parte del mondo e che era nato tra queste montagne e in queste valli intorno al Macigno Bianco, dove si svolge la nostra storia. Anche se l'autore delle parole è un certo Pierre Degeyter, di nazionalità francese: la musica, nella sua parte essenziale, esisteva prima delle parole ed era un inno alle Alpi. Era una «marcia per banda» del maestro Vincenzo Petrali, e si intitolava Orobia. Come abbia poi fatto l'inno delle Alpi a diventare l'inno del genere umano («E' la lotta finale:| Uniamoci, e domani | L'Internazionale | Sarà il genere umano») resterà un mistero, che nessuno probabilmente potrà mai spiegare. La musica,... (Continues)
Gian Piero Testa 2014/9/14 - 15:15
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Him

Him
Album: It's Not Me, It's You (2009)

Il fanatismo religioso non è cosa nuova, e molti sono già morti e hanno ucciso in nome di Dio, ben prima dell'11 settembre 2001.
Would you please take me away from this place?
(Continues)
2014/9/13 - 23:57
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The Partisan

The Partisan
Caro Riccardo Pantusa, intanto vorrei precisare che l'interprete Ruben canta:
"ritorneremo dall'ombra" e non "rientreremo dall'ombra".

Io mi sono occupato di questa canzone all'interno dei numerosi omaggi che ho fatto a Leonard Cohen e siccome la traduzione inglese che lui canta recita: "we'll come from the shadow" non mi sono giustamente preoccupato di tradurre l'originale francese, l'avrei fatto solo nel caso che Cohen stesso avesse scelto di cantare "we'll come in the shadow".

Se Leonard ha scelto di utilizzare la traduzione inglese per questa quartina invece che l'originale francese, come ha fatto per altre tre quartine della canzone, avrà avuto i suoi motivi (che io ignoro)e ti assicuro per esperienza diretta che lui conosce il francese, in quanto è la lingua che abbiamo utilizzato per conversare quando ci siamo incontrati.

La canzone era popolare in quell'ambiente musicale americano dell'epoca: esiste una versione di Joan Baez incisa nel 1972, in cui questa quartina viene cantata allo stesso modo.

Flavio Poltronieri
Flavio Poltronieri 2014/9/13 - 22:50
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Boeing 737

Boeing 737
(2011)
Album: Smart Flesh

I think the song is contrasting two methods to find "heaven" and inspire others. The tightrope walker does something peaceful and wonderful to achieve heaven and inspire (see above comment about Petit's tightrope walk); whereas the "prophets" (terrorists) do something violent and awful. The narrator seems to be in the bar trying to figure out his own way to achieve heaven ("I was in a bar when they rigged the towers/Trying to leave all my sins"). He seems to want to emulate the tightrope walker, but his thoughts are interrupted by the bold entrance of the prophets. That is, often our attempts to better ourselves are interrupted or stymied by the violent actions of others. This is corroborated by the fact that most people will have to google Philippe Petit's name to get the reference to his tightrope walk between the twin towers, but almost everyone probably thought... (Continues)
I was in the air when the towers came down
(Continues)
2014/9/13 - 14:35
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Lamento di Marinetta per la morte di Masaniello suo marito

Anonymous
Lamento di Marinetta per la morte di Masaniello suo marito
[1647]
Cantata in stile recitativo che viene attribuita a Francesco Melosio (Città della Pieve, Perugia, 1609-1670) poeta e magistrato italiano, ma che egli certamente trasse da una o più cantate forse opera del grande compositore ed insegnante napoletano Francesco Provenzale (1624-1704), il quale potrebbe averne composto testo e musica.
Per questa difficoltà di attribuzione il “Lamento di Marinetta” viene solitamente indicato come di autore anonimo.
Nel repertorio, per esempio, del grande tenore, sopranista, attore e chitarrista Pino De Vittorio, che l’ha inclusa nel suo “Il canto della Sirena. Cantate napoletane dell’Età Barocca”, con l’ensemble di musica antica I Turchini di Antonio Florio. Riproduco il testo dal libretto del disco.

Sulla rivoluzione di Masaniello si vedano 'O cunto 'e Masaniello e 'A mugliera 'e Masaniello
Correa l’ottavo giorno dal dì che sotto insopportabil soma lo cavallo di Napoli Fedele da ben mille ragazzi stimolato si pose a tirar calci com’un mulo arrabbiato, e parea volesse dire col feroce nitrire, che fedel la città più non vivea. Perché pagand’ ogn’ hor nuove gabelle all’ingordigia hispana s’era fatta pagana, e ch’ei magro, e distrutto com’uno storione, forzato al fin saria di lasciar la sua testa in pescaria. Né molto andò, che fu dal popol tutto chiamato per sua testa, e suo signore, Aniello il Pescatore, che se prendea si ben l’humor d’ognuno è forza ch’io lo nomini, un pescator degl’huomini. Marinetta di lui fida consorte, ch’in questo novo gioco sperava trionfando a poco a poco, poter di fante diventar regina, per più d’un fido messo spiarne ogni minuto evento, quando, ahi pen... (Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/13 - 14:09




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