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Before 2015-8-29

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Canzone di gennaio

Canzone di gennaio
Credo che "signorina anarchia" sia in riferimento a "se ti tagliassero a pezzetti, dove talvolta sostituiva "signorina fantasia".
Leoskini 2015/8/29 - 23:56
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L'America

L'America
"Tra l'altro parlare degli americani come di un popolo senza cultura è a dir poco superficiale. La cultura americana è ricchissima, bellissima. Certo, se la si conosce almeno un po'." Senza offesa, ma credo che tu non abbia colto il senso del monologo.
2015/8/29 - 11:22

Ole Shady (or the Song of the Contraband)

Ole Shady (<Em>or</Em> the Song of the Contraband)
[1861]
Parole e musica di Benjamin Russell Hanby (1833-1867), compositore e pastore evangelico.
Convinto abolizionista, con suo padre William fu attivo nell’organizzazione dell’“Underground Railroad”, la rete clandestina che assisteva gli schiavi neri che fuggivano verso il nord.
Testo trovato su Public Domain Music, nella sezione “American Civil War Music (1861-1865)”

Credo che “Ole Shady” stia per “Old Darkie, o Nigger”, cioè “vecchio negro”…
Tenuto conto che il brano è stato composto nel 1861, all’inizio quindi della Guerra Civile, credo che il racconto parli di uno schiavo che intende fuggire al nord, verso il Canada, con la compagna perché gli è giunta voce che i bianchi del nord sono contro lo schiavismo e questa è una delle ragioni della guerra appena iniziata.
Gli altri schiavi ridono della sua intenzione ma lui è determinato: prenderà l’“Underground Railroad” e quando sarà... (Continues)
Oh! yay! yah! darkies laugh wid me,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/8/28 - 14:58

The Southern Contraband

The Southern Contraband
[1865]
Canzone ballabile di Michael B. Leavitt, che ne scrisse le parole e la musica, arrangiata poi da tal Frank Wilder.
Michael B. Leavitt (1843–1935) era all’epoca ai suoi esordi nel mondo dello spettacolo, come cantante in “blackface minstrel show”, spettacoli di varietà in cui il cantante si esibiva truccato da negro, e in rassegne d’intrattenimento per le truppe. Leavitt sarebbe poi diventato uno dei più grandi impresari teatrali americani di fine 800.
Testo trovato su Public Domain Music, nella sezione “American Civil War Music (1861-1865)”

Una canzone che non parla soltanto nel grosso tributo di sangue versato dagli afroamericani durante la Guerra Civile – di fatto contribuirono da se stessi alla propria liberazione – ma che già lascia intendere, soprattutto nell’ultima strofa, che la nuova società americana, nata da una feroce guerra fratricida, non sarebbe stata, come nelle... (Continues)
O I’se a Southern nigger
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/8/28 - 13:59

The War Will Soon Be Over

The War Will Soon Be Over
[1865]
Parole e musica di Walter Kittredge (1834-1905), musicista originario del New Hampshire
Testo trovato su Public Domain Music, nella sezione “American Civil War Music (1861-1865)”

Walter Kittredge ebbe una certa notorietà durante la Guerra Civile, cui partecipò direttamente, tra le fila unioniste, anche se per breve tempo, a causa della sua salute non buona (si veda al proposito la sua Tenting Tonight).
Kittredge era anche un convinto abolizionista nonché proibizionista, per quanto riguarda l’uso degli alcolici.
See! oh! see! the clouds arising,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/8/28 - 11:46

Babylon Is Fallen!

Babylon Is Fallen!
[1863]
Parole e musica di Henry Clay Work
Come per la più famosa Kingdom Coming (the Year of the Jubilo) anche in quest’altra canzone l’autore adotta la parlata dei “darkies”, dei “niggers”, degli schiavi del sud, visto che il protagonista – un cosiddetto “contraband”, un ex schiavo arruolatosi nell’esercito nordista – è uno di loro.
La canzone fu composta nelle settimane immediatamente successive l’“Emancipation Proclamation”, l’ordine esecutivo che il Presidente Abraham Lincoln emise il 1 gennaio 1863 con cui circa 3 milioni di schiavi furono proclamati liberi.

Henry Clay Work (1832-1884), songwriter e compositore, veniva da una famiglia di convinti abolizionisti. Nella prima metà dell’800 la casa dei Work a Middletown, Connecticut, divenne un’importante base dell’“Underground Railroad”, la rete clandestina che assisteva gli schiavi neri che fuggivano verso il nord. Il padre di Henry Clay Work aiutava i fuggiaschi a passare in Canada e fu per questo arrestato e imprigionato.
Don't you see de black clouds
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/8/28 - 11:15
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Tania

Tania
1974
Volumen Dos

Dedicata a Tamara Bunke, detta Tania
Tenía los ojos azules
(Continues)
Contributed by dq82 2015/8/28 - 10:25
Song Itineraries: Che Guevara
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'O surdato 'nnammurato

'O surdato 'nnammurato
Pochi lo fanno notare ma il verso "Sei stato lo prim'ammore" seguito da " lo primo e l'ultimo sarai per me" sottintende il timore - quasi la consapevolezza, data l'alta percentuale di caduti al fronte della guerra 15-18 - che la morte impedirà comunque un'altra relazione amorosa.
Gianni G. 2015/8/27 - 22:22
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Gracias a la vida

Gracias a la vida
Una cosa curiosa: mi sono ricordata di aver trovato una traduzioine italiana di "Gracias a la vida" nel libro dei canti di una parrocchia marchigiana, neppure di quelle ispirate al Concilio Vaticano Secondo. Anche la mia amica di Roma si ricorda di averla cantata in chiesa. Mahhh.....
Maria Cristina Costantini 2015/8/27 - 20:30

The Officers of Dixie

Anonymous
The Officers of Dixie
[1861-65]
Testo trovato su “Southern War Songs”, a cura di W. L. Fagan, New York 1889.

Canzone di anonimo “growler” (uno che brontola, che si lamenta), certamente un soldatino sudista che se la prende con satira feroce contro l’inettitudine, la spocchia, la corruzione degli ufficiali e dei gallonati vertici dell’esercito ribelle sudista: “Date retta a me, tutti quei bottoni, tutte quelle mostrine, tutte quelle medaglie… Non è tutto oro quel che luccica!”
By A Growler

(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/8/27 - 15:41
Song Itineraries: Heroes
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L'âme slave

L'âme slave
L'ÂME SLAVE

Chanson française – Boris Vian - 1954
Musique : Jimmy Walter ()


Il te souviendra que récemment, j'avais annoncé plusieurs chansons surprises où il est question de l'âme. C'en est une et non des moindres. Comme on le voit, elle s'intitule : L'Âme slave, tout un programme, mais c'est aussi une chanson de résistance face à la bêtise ambiante. Ce qui ne gâte rien : elle de Boris Vian. Par parenthèse, Boris Vian mourra à la fin des années 50, au cinéma d'un arrêt cardiaque. Il souffrait depuis l'enfance d'une insuffisance cardiaque, due, je cite : « À douze ans, à la suite d'une angine infectieuse, Boris souffre de rhumatismes articulaires aigus, qui provoquent une insuffisance aortique... » et comme tu le sais, c'est pareil pour moi… D'ailleurs, j'évite les cinémas...

Rien qu'à l'idée d'une chanson de Vian, on peut déjà être joyeux comme un boucher de la Villette Chansons de... (Continues)
L'air slave,
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/8/27 - 12:03
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Eroi

Eroi
[2007]
Nell’album intitolato “Spettri”
Segreto indomito e disperso
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/8/27 - 09:43
Song Itineraries: Heroes
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Eusko gudariak

Eusko gudariak
segnalo, sempre in ETNIE ", storia del paese basco a fumetti di Gianni Sartori, SECONDA puntata"
CIAO
GS
GIANNI SARTORI 2015/8/27 - 09:28
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Я входил вместо дикого зверя

Я входил вместо дикого зверя
Credo che il comunismo in Russia nacque già morto. Ti sei posto mai la domanda, Leonardo, come mai nel 1919 subito dopo la prima grande guerra, i polacchi con tutte le sue tradizioni rivoluzionarie, indipendentiste e libertarie, e con un forte movimento socialista operaio presente sul territorio, si sono comunque mobilitati in massa per diffendersi dall'invasione russa. Vedi, io, da polacco che sono, ogni tanto me la devo porgere. Brodski lo sottolineava sempre che tutto sommato ha avuto più culo degli altri a uscirne fuori sano e salvo.
Un saluto caloroso.
Krzysiek 2015/8/26 - 23:38
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Zolletta (Lettera a Enzo G. Baldoni)

Zolletta (Lettera a Enzo G. Baldoni)
Un giorno inevitabilmente il sole contemplerà la ruggine degli inutili cannoni. C'è stato un tempo in cui è vissuto chi ha creduto che ciò fosse possibile prima dell'estinzione dell'umanità.

Guido io vorrei che tu, tuo padre ed io
fossimo presi per incantamento
e messi a chiacchierare controvento
per un progetto nostro, vostro, mio

io mi ricordo, ti sei avvicinato
e detto m’hai “grazie per Zolletta”
ed io sentii nel cuore mio una stretta
che s’è addolcita quando abbian suonato

e se nei primi tempi io mi dicevo
chissà com’è ‘sto figlio del Baldoni
che mi era caro, e se ci penso rido

ora mi chiedo, mentre mangio o bevo
mentre scherziamo o mentre provo i suoni
chissà com’era ‘sto papà del Guido?

(Alessio Lega)
2015/8/26 - 23:28
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Giovanni Passannante

Giovanni Passannante
Segnaliamo sul blog Sullo stato di mente di Giovanni Passanante una sintesi e parziale trascrizione - a cura di Maria Cristina Costantini - della perizia psichiatrica cui fu sottoposto Passannante.
CCG Staff 2015/8/26 - 23:11

Sullo stato di mente di Giovanni Passanante

Antiwar Songs Blog
Sullo stato di mente di Giovanni Passanante
Giovanni Passannante era un cuoco lucano di Salvia, un piccolo paese di circa mille abitanti vicino Potenza. Il 17 novembre 1878, a Napoli, con un coltellino di poco conto, attenta – in nome della “Repubblica universale” – alla  vita di Umberto I, re d’Italia, che riporta una piccola ferita ad una gamba. L’attentatore, che qualche ora prima, […]
Antiwar Songs Staff 2015-08-26 20:57:00
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Violeta Parra: El Amor

Violeta Parra: El Amor
Versão portuguesa de Riccardo Venturi
Versione portoghese di Riccardo Venturi
Firenze, 26 agosto 2015

Due parole del traduttore. Non poche traduzioni che ho fatto sono nate camminando. Non di rado, camminando mi viene da cantarmi una canzone che conosco, ma in una lingua diversa da quella in cui è stata scritta. In questo caso mi sono accorto che, in portoghese, le parole quasi si sovrapponevano a quelle di Violeta Parra; e se non si sovrapponevano, cantavo liberamente come mi veniva. E' un meccanismo mentale del tutto personale che non saprei spiegare bene; appena possibile devo trascrivere tutto perché è qualcosa che svanisce all'improvviso come all'improvviso arriva. E' chiaro poi che ho un rapporto del tutto speciale, anzi unico, con questa canzone; e anche questo non è facile da spiegare.

O AMOR
(Continues)
2015/8/26 - 10:45

Bill and I (a Picket Song)

Frank Wardlaw
Bill and I (a Picket Song)
[1861]
Ignoro chi sia stato Frank Wardlaw, autore e compositore di questo brano, forse uno dei protagonisti, due soldati dell’Unione in turno di guardia notturno…
Testo trovato su Public Domain Music, nella sezione “American Civil War Music (1861-1865)”

Guerra civile americana. Accampamento dell’Unione. I soldati Bill e Frank (?) sono destinati ad un turno di sentinella. E’ una notte chiara, tranquilla, e i due pensano già a quando getteranno i fucili alle ortiche e torneranno dalle fidanzate… Poi, un rumore: è un attacco dei confederati! Frank scatta subito ma Bill rimane paralizzato dal terrore… Frank spara nel buio e ferisce un ribelle, un ragazzino (“a schoolgirl’s toy”), che gli muore tra le braccia invocando la mamma, mentre Frank cerca in qualche modo di confortarlo chiamandolo “Fratello”… Poi Frank torna verso il posto di sentinella e trova Bill ancora lì, impietrito, con gli... (Continues)
The moon had just gone down, sir,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/8/26 - 10:43
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Write a Letter to My Mother

Write a Letter to My Mother
[1864]
Parole di E. Bowers
Musica di P.B. Isaacs
Canzone risalente alla guerra civile americana, cavallo di battaglia di Charlie Poole (1892-1931), operaio tessile, musicista country virtuoso del banjo e leader del gruppo “North Carolina Ramblers”.

Una canzone che racconta di due fratelli rincontratisi dopo molto tempo. L’occasione però è tragica, la prima o la seconda battaglia di Bull Run, combattute tra Stati Uniti e Stati confederati ribelli nel 1861 e 1862. Il soldato confederato ha ferito mortalmente il fratello che combatteva per l’Unione ed è caduto prigioniero. Il moribondo cerca di calmare la disperazione del fratello ricordandogli della famiglia e dell’infanzia e poi gli chiede di comunicare alla madre la sua morte, ma senza rivelarle la tragica circostanza…

Un aspetto forse ancora assente dalle CCG (ne trovo un vago accenno in Kill the King sulla guerra civile inglese nel... (Continues)
Raise me in your arms my brother.
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/8/26 - 09:41
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Blackbirds and Thrushes

Anonymous
Blackbirds and Thrushes
Canzone ottocentesca presente nella raccolta “English Folk Song” (1907?) curata da Cecil J. Sharp (1859-1924), protagonista del folklore revival in Inghilterra ai primi del 900.
Su di una melodia molto simile a quella di un’altra canzone tradizionale, “Hares on the Mountain”
Trovo il brano nel repertorio di Shirley Collins (in “Sweet England” del 1959) e di Ewan MacColl (in “English And Scottish Love Songs”, 1959, con Isla Cameron).


As I was a-walking for my recreation,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/8/26 - 08:56
Song Itineraries: Anti War Love Songs
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Francesco Guccini: Bologna

Francesco Guccini: Bologna
Chanson italienne – Bologna – Francesco Guccini – 1980


Francesco Guccini, Bologne et le 2 Août, ce train manqué il y a 35 ans pour un concert annulé sans préavis. Et encore, la déception d'aujourd'hui : « Je ne crois pas on arrivera à la vérité ».
(Francesco Guccini interviewé par Ilaria Venturi, La Repubblica del 3 agosto 2015)

Tout en ayant raconté Bologne nombre de fois et de moult façons, vous n'avez jamais voulu écrire à propos du massacre du Deux août pourquoi ?

«Au débotté, il était impossible de le faire. Et même après, cela m'a toujours été difficile, le risque était de tomber dans la rhétorique. Et je ne voulais pas le courir. Mais j'ai inséré un vers dans la chanson Bologne ».

Une chanson sortie presque immédiatement après le massacre

"Bologna capace d'amore, capace di morte: quella mattina è tutta in questa frase".

Ce matin-là, vous deviez prendre un train à Bologne.
« J'avais... (Continues)
BOLOGNE
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/8/25 - 22:45

Fare You Well, My Darling

Anonymous
Fare You Well, My Darling
[1862]
La fonte del testo che segue è il quarto dei dodici volumi di cui è composto Rebellion Record: a Diary of American Events: with documents, narratives illustrative incidents, poetry, etc. a cura di Frank Moore (1828-1904, giornalista), resoconto della Guerra Civile americana pubblicato a New York tra il 1861 ed il 1868.
L’autore della canzone sarebbe un soldato sudista (“rebel soldier”) di nome Levi F. Jones ferito nella battaglia di New Bern, North Carolina, combattuta il 14 marzo 1862.
In assenza di ulteriori riscontri, ho preferito attribuirla ad anonimo.

E’ interessante come diversi decenni dopo, precisamente nel 1937, i grandi ricercatori John A. ed Alan Lomax abbiano raccolto un testo - poi incluso in “Our Singing Country: Folk Songs and Ballads”, New York 1941 - pressochè identico dalla voce di una ragazza di Murrells Inlet, South Carolina, e lo abbiano introdotto con una... (Continues)
So fare you well, my darling,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/8/25 - 16:22
Song Itineraries: Anti War Love Songs

Déclaration universelle des droits de l'âne

Déclaration universelle des droits de l'âne
Nei giorni scorsi il Rifugio degli Asinelli di Sala Biellese ha festeggiato i 6 anni di attività, con 145 asini, muli e bardotti residenti e una cinquantina affidati a privati od ospiti presso sedi distaccate.

Auguri asinelli!
Bernart Bartleby 2015/8/25 - 14:29
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Let the Power Fall

Let the Power Fall
(1971)

Album: "Let the Power Fall"
Oh, let the power fall on I, Far I
(Continues)
2015/8/24 - 22:23
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The Ballad of Nick & Bart [Here's To You]

The Ballad of Nick & Bart [Here's To You]
Bellissima esecuzione

2015/8/24 - 19:43
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Luoghi comuni (Una cantata irrisolta)

Luoghi comuni (Una cantata irrisolta)
Ed io scopro con altrettanto piacere che qualcuno, Marisa, si sta occupando di Juan Rodolfo Wilcock e ci sta scrivendo sopra un racconto (mi piace molto il titolo che hai dato alla biografia che stai scrivendo). Non ho mai conosciuto JRW anche perché, quando è morto, avevo sedici anni e già viaggiavo con i suoi volumetti dell'Adelphi in tasca; mi ricordo che quando "Repubblica" pubblicò, chissà come, un paginone intero su di lui e sulla sua opera (parecchi anni dopo che era morto, of course...) la staccai proditoriamente dalla copia del giornale che stava in un bar e me la tenni. Si trova ancora, ripiegata, all'interno del suo volume di poesie (lo stesso da cui è tratta "Luoghi comuni"). Un abbraccio e quando la biografia sarà pubblicata, informami; te ne sarei grato.
Riccardo Venturi 2015/8/24 - 14:36




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