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Articolo 41

Articolo 41
Album: "Come na petra" (1996)

Una canzone contro la leva militare (segnalata sul blog del Deposito)
Ane ane, ane ane, amara la vita ca nu cane mancu nu cane sape ce bete mancu nu cane sape ce bete
(Continues)
2010/8/12 - 22:32
Song Itineraries: fuckin' conscription
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God's Counting on Me, God's Counting on You

God's Counting on Me, God's Counting on You
[2010]
Scritta da Pete Seeger con Lorre Wyatt.
Interpretata in duetto con Bruce Springsteen

Alla fine di luglio, il vecchio Pete Seeger ed il suo banjo hanno presentato al The City Winery di New York City una canzone nuova nuova, scritta contro la British Petroleum, responsabile del disastro ecologico che ha visto milioni di litri di petrolio riversarsi nelle acque del Golfo del Messico, al largo delle coste di Lousiana e Florida, a seguito del grave incidente sulla piattaforma di trivellazione "Deepwater Horizon".
"Sono un fan delle canzoni alla vecchia maniera che hanno un sacco di ripetizioni, come gli spiritual", ha detto il novantunenne ma sempre arzillo Pete Seeger: "Non c'è bisogno di molto per scrivere una buona canzone. Alcune delle canzoni più belle di sempre sono basate su una melodia semplicissima ripetuta molte volte".
When we look and we can see things are not what they should be
(Continues)
Contributed by Bartolomeo Pestalozzi 2010/8/12 - 22:07
Song Itineraries: War on Earth
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Novembre '43

Novembre '43
Nella terza strofa il prima verso dice "sa bene che il nemico non tarderà ad arrivare" e l inizio del secondo versetto è errato perché la canzone non dice "che ha una buona mira" ma dice "cadano le mine",volevo solo suggerire questa piccola correzione. Grazie
Roberto 2010/8/12 - 21:23
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Yankee tornatevene a casa

Yankee tornatevene a casa
Cari compagni, contrariamente a quanto pubblicato la canzone fu scritta e musicata da me nel 1970 a Werbellinsee, nord di Berlino, in un campo internazionale dove conoscemmo dei pionieri vietnamiti. La cara Janna la cantò in un gruppo di giovani e poi, anni dopo, la FGCI la pubblicò in un disco con altre due canzoni vietnamite.
E' una piccola cosa ma se volete (e potete chiedere conferma a Janna) le cose sono andate così.
Un abbraccio.
Giuliano Boffardi
Genova
Giuliano Boffardi 2010/8/12 - 17:31
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Mr. Right

Mr. Right
[2004]
Da “Manzana”, ultimo album della band cilena.

“Mr. Right”, “Signor Diritto”, è l’avvocato cileno Pablo Rodríguez Grez, fondatore nel 1971 del “Frente Nacionalista Patria y Libertad”, gruppo paramilitare di estrema destra.
Con l’avvento della dittatura Rodríguez Grez è stato lautamente ricompensato per i servizi resi ed è diventato così docente di diritto civile (“diritto”? “civile”?) e pure rettore all’Università di Santiago. Da non dimenticare che è stato anche il legale del dittatore Pinochet fino alla di lui morte.
“Patria y Libertad” fu responsabile, nella sua per fortuna breve vita, dell’assassinio dell’assistente militare del presidente Allende, il comandante Arturo Araya Peeters, ucciso a colpi di pistola il 27 luglio del 1973, poche settimane prima del golpe.
Allí entre el cerro y el mar
(Continues)
Contributed by Bartolomeo Pestalozzi 2010/8/12 - 13:39
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Sul ponte di Perati bandiera nera

Anonymous
Sul ponte di Perati bandiera nera
L'inserimento della canzone nel film di Pasolini "Salò" non deve essere visto in maniera letterale ma allegorica, come del resto è tutto il film. E' chiaro che la canzone non era fascista, ma i protagonisti del film sono dei vecchi gerarchi che sanno già che la guerrà sarà persa di lì a poco, sanno che verranno uccisi, o al massimo potranno sopravvivere ma non avranno più alcun potere di vita e di morte su qualcun altro, così decidono di chiudersi in un castello assieme ad un gruppo di schiavi, in modo da poter abusare di loro liberamente vivendo almeno appieno il sentimento di potenza e di importanza che derivava dall'essere ai vertici della società.
Quei fascisti sono quindi patetici e decadenti, già sconfitti e decisi a rinunciare a qualunque umanità, non è dunque insensato che cantino una canzone per loro disfattista, una canzone che parla di gente morta che non tornerà più, perchè loro sono già morti e si sentono tali, e cantando quella canzone celebrano se stessi, mentre gli alpini celebravano i loro compagni caduti.

Max 2010/8/12 - 13:12
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Limpieza racial

Limpieza racial
[2004]
Da “Manzana”, ultimo album della band cilena.
Por un planeta puro ¡Limpieza racial!
(Continues)
Contributed by Bartolomeo Pestalozzi 2010/8/12 - 13:10
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Ultraderecha

Ultraderecha
[2003]
Album “Los Prisioneros”
Ultraderecha, compra la iglesia,
(Continues)
Contributed by Bartolomeo Pestalozzi 2010/8/12 - 12:14
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Corazones rojos

Corazones rojos
[1990]
Album “Corazones”

Canzone contro il “machismo”, vera piaga latinoamericana e non solo…
Giusto spulciando la cronaca nostrana, leggo che due giorni fa a Catania è morta, dopo quindici giorni di agonia, una donna di 34 anni che il marito geloso aveva cosparsa di benzina e data alle fiamme…
Corazones rojos, corazones fuertes, espaldas débiles de mujer
(Continues)
Contributed by Bartolomeo Pestalozzi 2010/8/12 - 12:03
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Maldito sudaca

Maldito sudaca
[1987]
Album “La Cultura de la Basura”

“Sudaca” è un aggettivo dispregiativo con cui gli spagnoli si riferiscono ai sudamericani, o con cui gli stessi sudamericani di diversa nazionalità si apostrofano tra di loro… Penso che sia un po’ equivalente (contestualizzandolo) al nostro “terrone”… Altre espressioni spagnole dello stesso tipo per definire variamente gli ispanoamericani: “panchito”, “machu picchu”, “gachupín”…
Maldito sudaca, maldito latino
(Continues)
Contributed by Bartolomeo Pestalozzi 2010/8/12 - 11:50
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Jugar a la guerra

Jugar a la guerra
[1987]
Album “La Cultura de la Basura”
Con los uniformes limpios y las botas con betún
(Continues)
Contributed by Bartolomeo Pestalozzi 2010/8/12 - 11:37
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No necesitamos banderas

No necesitamos banderas
[1984]
Album “La voz de los '80”
Con la autoridad que nos da el buen juicio
(Continues)
Contributed by Bartolomeo Pestalozzi 2010/8/12 - 11:17
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Latinoamérica es un pueblo al sur de Estados Unidos

Latinoamérica es un pueblo al sur de Estados Unidos
[1984]
Album “La voz de los '80”
reintrepretata anche dal gruppo hip hop cileno Makiza

Los Prisioneros (Jorge González, Claudio Narea e Miguel Tapia) sono stati il più importante gruppo rock cileno. La loro musica spaziava tra rock, punk e ska. I loro testi erano spesso intrisi di critica sociale e politica ed alcune loro canzoni – come questa, famosissima, compresa nell’album di esordio – divennero in tutta l’America Latina dei veri e propri inni contro le dittature ed i potenti di turno.
Para turistas gente curiosa, es un sitio exótico para visitar
(Continues)
Contributed by Bartolomeo Pestalozzi 2010/8/12 - 11:12
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Tο δίχτυ

Tο δίχτυ
Finalmente possiedo il film "Rebetico" di Kostas Ferris (1983). Il mio amico Haràlambos, detto Babis, l'ha trovato e me ne ha mandato la copia. E' un film ben fatto e coinvolgente, anche grazie alla musica, in parte tradizionale e, in parte maggiore, composta ad hoc da Stavros Xarhàkos su testi di Nikos Gatsos: un'operazione solo apparentemente mimetica (nel film, nel quale l'intreccio è scandito dalla storia dei Greci dagli tempi della prima guerra mondiale alla fine della guerra civile, si ascoltano molte canzoni che in realtà non furono mai cantate in quegli anni), ma che costituisce un rilancio convincente di quel genere musicale, sentito come "filo rosso" dell'autentica anima greca contemporanea. Gli interpreti sono tutti bravi, sia sul piano musicale, sia su quello drammatico: e la protagonista, la cantante Sofia Leonardou, che è anche coautrice dello script, particolarmente efficace. 'Αξιον.
Gian Piero Testa 2010/8/12 - 07:06
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Questa di Marinella

Questa di Marinella
[1972]
Scritta dal Movimento Femminista Romano
sull'aria de La canzone di Marinella di Fabrizio De André
Fonte: Vettori Giuseppe, Canzoni italiane di protesta 1794 - 1974, Roma, Newton Compton, 1975
Testo ripreso dal Deposito-Canti di Lotta

"Scritta da alcune militanti del Movimento Femminista Romano (Fufi, Lara, Julienne...). Il testo è stato pubblicato nel volume di B. Frabotta, Femminismo e lotta di classe (1970-1973), ed. Savelli, Roma 1973". Da Canzoni italiane di protesta, a cura di Giuseppe Vettori, Paperbacks Poeti 26, Newton Compton Editori, 1977.

Con questa "rielaborazione" del 1972 il Movimento Femminista Romano giocò davvero un bel...tiro mancino, andando a prendere come base una canzone di una persona come Fabrizio De André, che certo non può essere accusato di essere un cantautore maschilista. Ma ben altre erano le lotte e le rivendicazioni delle femministe militanti,... (Continues)
Questa di Marinella è la storia vera,
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2010/8/11 - 22:09

Ti ho visto là sul tavolo

Ti ho visto là sul tavolo
[1974]
Testo di Yuki Maraini
sulla base di Uguaglianza di Paolo Pietrangeli
Fonte: Maraini Y. (a cura di),
Siamo in tante...(la condizione della donna nelle canzoni popolari e femministe: libro + disco),
Savelli, Roma, 1975
Testo ripreso dal Deposito-Canti di Lotta


Le donne e il compagno Maschietto
di Riccardo Venturi

Negli anni '70, e particolarmente durante le mobilitazioni per il diritto al divorzio e all'aborto, nell'ambito del movimento femminista militante italiano nacquero numerose canzoni: non esiste lotta senza il suo accompagnamento in musica. In tale ambito, non poca importanza ebbero le parodie di canzoni note e meno note: questa è particolarmente significativa, in quanto non sfruttava una canzonetta più o meno commerciale, bensì la canzone notevolmente impegnata di un cantautore-simbolo come Paolo Pietrangeli, l'autore di Contessa nonché futuro regista del "Maurizio... (Continues)
Ti ho visto la sul tavolo
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2010/8/11 - 21:38
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L'inveren di noster non

L'inveren di noster non
Questa canzone cantata in dialetto reggiano racconta di Renzo (mio nonno Renzo Garelli) e di Sergio Iori (detto Artico, nonno del Jambo),delle loro storie ai tempi della seconda guerra mondiale e delle loro scelte. Diversi anni fa Sergio risponse ad alcune domande sul tema della resistenza a una sua nipote che registrò tutto su cassetta...il suo forte ed intenso racconto ha ispirato questa canzone che non vuole farsi bella di musica ma importante di significato.
Fonte:Sito ufficiale
-- il testo in dialetto non è ancora disponibile / trascritto --
Contributed by DonQuijote82 2010/8/11 - 18:08
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Sud (# 2)

Sud (# 2)
[2008]
Album : Occidente

Un brano che parla di emigrazione
(testo e musica: Gianluca Bernardo) Luglio 2006

Gianluca Bernardo: voce, chitarra acustica
Luca de Giuliani: chitarra elettrica, synth
Claudio Mancini: chitarre
Pierluigi Toni: basso elettrico
Gabriele Petrella: batteria, percussioni, cori

Adriano Bonforti: pianoforte
Augusto Pallocca: sax
Simone Nanni: tromba
Roberto Palermo: fisarmonica
Emanuele Celegato: Mandolino
Un sud antico coltivato a grano
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2010/8/11 - 17:51
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Los hijos bastardos de la globalización

Los hijos bastardos de la globalización
I FIGLI BASTARDI DELLA GLOBALIZZAZIONE
(Continues)
Contributed by Luca 'The River' 2010/8/11 - 16:27
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Yo me vuelvo para Chile

Yo me vuelvo para Chile
[196?]
Parole e musica di Juan Capra
Nel disco collettivo “Chants Revolutionnaires du Chili” pubblicato in Francia, poi uscito in Italia nel 1973 per I Dischi dello Zodiaco con il titolo “Cile canta e lotta, vol. 1 – Canti popolari cileni di ieri e di oggi”.

Juan Capra è stato un importante artista cileno attivo negli anni 60 e 70. Fu poeta, cineasta, musicista (collaborò parecchio con i Quilapayun) e – soprattutto - un pittore così noto da esporre in molte gallerie internazionali. Si narra – ma non ho potuto verificarlo - che sia l’unico artista cileno ad aver esposto al Louvre. Sicuramente Juan Capra si traferì molto presto dal Cile a Parigi, lasciando la sua casa – che era già un ritrovo di artisti – ai fratelli Angel e Isabel Parra. E fu proprio nella casa di Juan Capra a Santiago che videro la luce la “Peña de los Parra” (con Patricio Manns, Rolando Alarcón, Víctor Jara, Payo Grondona,... (Continues)
Dos años que ando rodando
(Continues)
Contributed by Bartolomeo Pestalozzi 2010/8/11 - 14:55
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Quando sarò grande

Quando sarò grande
[1984]
Album "Fabio Concato"

Parole e musica di Fabio Concato
Arrangiamenti di Vince Tempera
Prendimi per mano,
(Continues)
Contributed by Bartolomeo Pestalozzi 2010/8/11 - 10:05
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Salta balla batti sveglia (Tesanitsonkwak)

Salta balla batti sveglia (Tesanitsonkwak)
[1999]
Canzone canadese presentata al 42° Zecchino d’Oro da una coppia di bambini di origine Mohawk.

Hi, hi, hi, questa è – se possibile – anche peggio delle canzoni di Maicol Gecson…
Penso che se alla lettura del testo vi riempirete di pustole, all’ascolto potrà anche venirvi un bello shock anafilattico, oppure vi esploderà il cranio come ai perfidi alieni in “Mars Attacks!” quando sentivano il country yodel di Slim Whitman …
Però è una canzone contro la guerra, e tant’è. Vi tocca lo Zucchino.
Hi, hi, hi!!! (Alessandro, stai buono o ti do un’altra martellata, hai capito?)
Salta batti batti salta, salta batti sulla terra,
(Continues)
Contributed by Alienandro 2010/8/11 - 09:41
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La notte in cui mi tolsi l'armatura

La notte in cui mi tolsi l'armatura
[1975]
Album: “I cavalli di Troia”

Da Il deposito
La notte in cui mi tolsi l'armatura,
(Continues)
Contributed by giorgio 2010/8/11 - 08:20
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Romero el madero

Romero el madero
ROMERO LO SBIRRO
(Continues)
Contributed by Luca 'The River' 2010/8/11 - 03:36
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L’impotente

L’impotente
Chanson italienne – L'impotente – Assemblea Musicale Teatrale – Giampiero Alloisio e Bruno Biggi – 1976

Tu sais, Lucien mon ami l'âne, les hommes, les paysans ont dû quitter les campagnes afin de ne pas y périr. On leur disait qu'il y avait du travail dans les industries des villes, qu'ils pourraient y gagner leur vie et celle de leur famille. En somme, ils n'avaient pas le choix. Ils furent des millions à devoir délaisser leurs campagnes, leur pays, pour aller perdre leur vie et celle de leur famille à la gagner dans les ateliers de la civilisation citadine.

Je sais, je sais, dit Lucien l'âne, j'en ai vu partir tant et tant, qui laissaient derrière eux le vent, le soleil, les amis, les parents, femme et enfants. Ils partaient au loin beaux et forts encore un matin de printemps. Ils partaient vers une vie meilleure, qu'on leur avait dit, qu'on leur avait même souvent garantie. Ils revenaient,... (Continues)
L'IMPUISSANT
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2010/8/10 - 21:43
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Ninna nanna per un bambino del Vietnam

Ninna nanna per un bambino del Vietnam
[1975]

Scritta con Beppe Chierici.

Singolo poi incluso anche in "Il paese dei bambini con la testa", sempre del 1975, ultimo album della grande cantante e compositrice italiana, morta suicida nel 1993 insieme al marito, l'attore Tino Schirinzi
C'è un bambino là in Oriente
(Continues)
Contributed by Bartolomeo Pestalozzi 2010/8/10 - 18:34
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18 And Life

18 And Life
Ricky was a young boy, he had a heart of stone
(Continues)
Contributed by Anonymous 2010/8/10 - 17:40

Canzone del Faraone

Canzone del Faraone
Chanson italienne – Canzone del Faraone – Dario Fo - 1971

J'aime bien cette chanson, dit Marco Valdo M.I., pour ce qu'elle dit de ce qui est dû aux paysans, aux ouvriers, aux artisans et aux artistes. Ces anonymes ont fait le monde et l'histoire, ont fait les routes et les champs, ont créé les paysages, les villes et les villages, ont donné à manger à l'espèce entière... Et continuent à le faire...

J'étais là, je les ai aidés, je les ai vu faire, dit Lucien l'âne en levant le front.

C'est, dit Marco Valdo M.I., une de ces vérités universelles qu'on tente par tous les moyens d'occulter que cette évidente création collective qu'est la vie humaine. Et pourtant, c'est également vrai pour le savoir, pour tout le savoir. Le savoir médical – par exemple – est un ensemble complexe de myriades d'expériences, de connaissances accumulées au travers des temps et des hommes qui s'y sont consacrés.... (Continues)
CHANSON DU PHARAON
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2010/8/10 - 14:43
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La ballata del Pinelli [Ballata dell'anarchico Pinelli, o Il feroce questore Guida]

La ballata del Pinelli [Ballata dell'anarchico Pinelli, <i>o</i> Il feroce questore Guida]
Pinelli, settant'anni prima...

29 aprile 1897. Il poster sbagliato

di Fruttero & Gramellini

da La Stampa del 14 giugno 2010

Qualcuno doveva aver calunniato Romeo Frezzi, perché senza che avesse fatto niente di male, una mattina fu arrestato… L'incipit del «Processo» di Kafka si adatta tristemente allo scandalo romano di fine secolo, la morte misteriosa di un falegname socialista di via Margutta. Romeo Frezzi, appunto. «Venga con noi, è una formalità», lo abbordano i poliziotti, dopo avergli perquisito l’appartamento senza mandato. In questura gli chiedono di una foto trovata in casa sua: ritrae un gruppo di anarchici seduti intorno a Pietro Acciarito, il fabbro che qualche giorno prima ha tentato di accoltellare Re Umberto all’ippodromo delle Capannelle. Frezzi giura di non conoscere Acciarito e neppure gli altri. Lui la foto l’ha avuta in regalo da un fotografo che lavora accanto... (Continues)
Bartolomeo Pestalozzi 2010/8/10 - 11:29
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La leva

La leva
[1969]
Album “Mio caro padrone… / Contessa”

Da Il deposito
Gira, gira quella leva,
(Continues)
Contributed by giorgio 2010/8/10 - 11:02
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Job Well Done

Job Well Done
[1991]
Lyrics & Music by Rob Lincoln

Not traditional Arabic, but an anti-war song about Persian Gulf war that has a middle eastern flavour..
"Job Well Done" was written about the Persian Gulf War. My song title was lifted from the popular headline of the day used as the war concluded. The war accomplished so many wonderful things. Among them it enabled the use of advanced new weaponry in real combat situations. One such weapon I read about sucked oxygen from it's victims using a fiery explosion.

The only comment I received from this song was from a friend of mine in Israel: "In Job Well Done I could hear Pearl Jam doing it with some painful screams and grinding guitar-3.8 In Israel, of course, American intervention in dangerous areas in the middle east are often viewed differently than from the US. What war is to whose interest and at what cost -short term long term. Only arrogance... (Continues)
I heard a silence before the planes
(Continues)
Contributed by giorgio 2010/8/10 - 08:43
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Cara Laura

Cara Laura
Fabio Ghelli e gli Apuamater interpretano "Cara Laura" a Fosdinovo il 25 aprile 2010

Riccardo Venturi 2010/8/9 - 21:04
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Al comando portà

Al comando portà
[2009]
Poesia di Carolus Luigi Cergoly
Musica di Alessio Lega

Vedi anche Il suo nome: bandito


"...Volevo farvi una poesia di un poeta resistente e triestino, che si chiamava Cergoly. È la storia di un partigiano garibaldino. Non l'ho sostanzialmente mai eseguita sostanzialmente per due buoni motivi: l'ho fatta recentemente per un amico triestino che mi aveva fatto conoscere questo poeta, e per il fatto che il poeta scrivesse in lingua triestina...d'altronde voi siete friulani e mi perdonerete se un leccese si permette... - Alessio Lega, Udine, 18 settembre 2009

Al comando portà
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2010/8/9 - 18:28
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Order 1081

Order 1081
[2010]
Album “Here Lies Love”
Scritta da David Byrne e Fat Boy Slim.
Interpretata da Natalie Merchant.

“Per me Imelda Marcos è un simbolo. Nella sua vita è diventata molto potente, ha fatto cose terribili. Rappresenta la politica guidata da bisogni psicologici, il potere che può portare alla follia”. (David Byrne)

“Here Lies Love” è un concept album dedicato interamente alla figura di Imelda Marcos, consorte di quel Ferdinand Marcos che fu dittatore delle Filippine dal 1972 al 1986, anno della loro cacciata a furor di popolo. E infatti Imelda è la first lady che passò alla storia per la sua migliaia di paia di scarpe di lusso collezionate mentre i filippini crepavano di fame e di repressione.
Il “proclama n. 1081” è quello con cui Marcos il 21 settembre 1972 dichiarò la legge marziale generalizzata, mantenuta poi ininterrottamente in vigore fino al 1981. Quel settembre Marcos fece arrestare... (Continues)
A bomb went off this morning - raining bodies on TV
(Continues)
Contributed by Bartolomeo Pestalozzi 2010/8/9 - 13:34
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Uguaglianza

Uguaglianza
[1969]
Album “Mio caro padrone… / Contessa”
Il testo è stato scritto da Pietro Bianconi nel 1968, partigiano anarchico e autore di alcuni libri sulle lotte operaie e sindacali degli anni '60/70
La musica è di Paolo Pietrangeli e Giovanna Marini
cantata anche in una versione abbreviata da Caterina Bueno nello spettacolo di Dario Fo "Ci ragiono e canto n.2".
Ripresa anche dai Gang in "Calibro 77" del 2016

Testo ripreso da Il Deposito ma rivisto e corretto.

Nel 1969 esce un rapporto della CGIL relativo agli infortuni sul lavoro, che denuncia l’aumento esponenziale sia degli incidenti che delle malattie provocate da ambienti lavorativi malsani e paragona il caso italiano a quello di altri paesi, mostrando come l’incidenza delle morti per lavoro in Italia sia superiore anche a quello degli USA. L’arrangiamento del brano in Calibro77 vira verso suoni mediterranei che ne arricchiscono le... (Continues)
Ti ho visto lì per terra
(Continues)
Contributed by Bartolomeo Pestalozzi 2010/8/9 - 09:46




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