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Author Langston Hughes

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The Town of Scottsboro

The Town of Scottsboro
The Town of Scottsboro
(Continues)
Contributed by Pluck 2023/7/30 - 23:39

Scottsboro Limited (Four Poems)

Scottsboro Limited  (Four Poems)
Langston Hughes was one of the most important literary voices to emerge from the Harlem Renaissance of the 1920s. His prolific output included poetry, novels, short stories, and plays. Hughes' work frequently focused on the lives and experiences of his fellow African Americans; at age thirty, he penned a volume inspired by the Scottsboro case.

da : American Experience | Scottsboro: An American Tragedy |
Primary Sources: Langston Hughes on Scottsboro
Justice
(Continues)
Contributed by Pluck 2023/7/27 - 20:15

White Man

White Man
White Man – Langston Hughes ( 1901 – 1967 )
(Continues)
Contributed by Pluck 2023/7/13 - 12:09
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The South

The South
From The Weary Blues (Alfred A. Knopf, 1926) by Langston Hughes. This poem is in the public domain. (poets.org)
The lazy, laughing South
(Continues)
Contributed by Pluck 2023/5/4 - 09:13
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Mulatto

Mulatto
" Mulatto "
Page 100 on The Collected Poems of Langston Hughes
(1921-1930)
Arnold Rampersad,Editor.-1995
I am your son, white man!
(Continues)
Contributed by Pluck 2023/5/2 - 20:48
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Negro

Track 3 on The Collected Poems of Langston Hughes( 1921-1930 )

Hughes explains the history of black people in first person form; he is aligning himself with the societal roles of a black person throughout history.

(da Genius )
I am a Negro:
(Continues)
Contributed by Pluck 2023/4/30 - 22:05
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In Atlanta, Georgia

Anonymous
In Atlanta,  Georgia
In Atlanta, Georgia.

Canta un detenuto,probabilmente del carcere di Greenville,South Carolina, registrato da Lawrence Gellert, 1933-1937: LP Negro Songs of Protest. *
La struttura del brano ricorda quella del Blues ( o “ Blues song “ ) a refrain,che, originatesi nel repertorio di danza della aree rurali con canzoni come “Tight Like That” o “ Bottle Up and Go “ entro' in voga anche nell'ambito urbano a partire dagli anni '30.
Il presente brano si diversifica da questo tipo di musica, tuttavia , per il tempo assai lento,oltre che , evidentemente,per la denuncia sociale eccezionalmente aperta ed esplicita .

Testo e note tratti da :
“ Blues,ballate e canti di lavoro afroamericani”
a cura di Alessandro Roffeni
Newton Compton Editori - 1976

As Langston Hughes commented, “These songs collected by Mr Gellert are of inestimable value.”

Down in Georgia,meanest place in the world,
(Continues)
Contributed by Pluck 2022/7/28 - 18:19

Intelectuales apolíticos

Intelectuales apolíticos
[1965]
Versi di Otto René Castillo (1936-1967), nella raccolta "Vámonos patria a caminar, yo te acompaño"
Trovo questa poesia tradotta in inglese ed attribuita a Langston Hughes nel disco "New American Music Volume 3" (1975), su musica del compositore americano Frederic Rzewski. Ignoro se questa poesia di Castillo fu effettivamente tradotta da Hughes, che morì nello stesso anno del poeta guatemalteco, ma di morte naturale.

Otto René Castillo fuggì dal Guatemala dopo il colpo di stato militare del 1954, ordito dalla CIA. Vi fece ritorno nel 1966 per unirsi alla guerriglia.

Nel marzo del 1967 lui e un'altra guerrigliera, Nora Paíz Cárcamo, furono catturati dall'esercito. Dopo giorni di orrende torture, furono bruciati vivi insieme a 12 contadini accusati di averli aiutati. Sui giornali venne data la notizia che i 15 erano guerriglieri morti in uno scontro a fuoco.
Un día,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2019/5/12 - 21:37
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One Meat Ball

One Meat Ball
[1944]
Scritta da Hy Zaret e Lou Singer
Hy Zaret, pseudonimo di Hyman Harry Zaritsky (1907-2007) è stato un paroliere statunitense. Il suo successo più grande è l'indimenticabile "Unchained Melody" (1955, con musica di Alex North). E' stato anche l'autore della versione inglese della Complainte du partisan, portata a notorietà da Leonard Cohen
In realtà Zaret e Singer ripresero una canzone ottocentesca intitolata "The Lone Fish Ball", scritta nel 1855 da tal George Martin Lane, sulla melodia di una canzone popolare inglese.
"One Meat Ball" divenne famosissima, come parafrasi della miseria portato della guerra e della crisi economica, nella versione "bianca" delle Andrews Sisters e in quella "nera" di Josh White. Poi nel tempo vi si cimentarono decine di artisti famosi.
La versione di Josh White è contenuta innanzitutto in un disco del 1945 intitolato "Songs By Josh White", con le note introduttive di Langston Hughes
A little man walked up and down
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2019/3/16 - 21:32
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Caña

Caña
[2001]
Nell'album “Imaginaria”

Il ritornello in spagnolo è la poesia “Caña” composta nel 1930 dal grande poeta cubano Nicolás ‎Guillén e pubblicata nel 1931 nella raccolta “Sóngoro cosongo. Poemas mulatos”
Il brano è già presente sulle CCG/AWS anche nella traduzione inglese di Langston Hughes
El negro junto al cañaveral
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/11/14 - 20:46
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(I’m Marching Down) Freedom Road

(I’m Marching Down) Freedom Road
[1942]
Versi del grande poeta afroamericano Langston Hughes.
Musica di Emerson Harper.
Registrata da Josh White (chitarra e voce) nel 1944.
Trovo il brano in un paio di collezioni: “That's Why We're Marching: World War II and the American Folksong Movement” (Smithsonian Folkways Records, 1996) e “Songs For Political Action - Folk Music And The American Left 1926 – 1953” (Bear Family Records, sempre del 1996)

Se per i bianchi di sinistra, come Guthrie e Seeger, la guerra in Europa era una battaglia anti-fascista, una nuova Internazionale e “cantare canzoni di guerra non era poi diverso da cantare canzoni di lavoro”, per gli afroamericani come Josh White (anche lui, non a caso, collaborò strettamente con gli Almanac Singers) la guerra era pure un’occasione per ribadire che se la lotta è comune allora tutti sono uguali, bianchi e neri… “United we stand, divided we fall” sancisce anche la... (Continues)
Hand me my gun, let the bugle blow loud
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/13 - 10:20
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The Weary Blues

The Weary Blues
[1925]
Una delle poesie più famose di questo esponente dell’«Harlem Renaissance», pubblicata per la prima volta sulla rivista di Harlem «Opportunity» e poi inclusa nellla raccolta «The Weary Blues», la prima pubblicata da Langston Hughes.
Nel 1959 il poeta stesso la interpretò, con altre sue composizioni, su musiche di Charles Mingus e Leonard Feather nel disco «Weary Blues».




Una poesia che definisce il blues come espressione del dolore e della lotta dei neri americani contro le forze di oppressione e discriminazione presenti in gran parte della società...
Droning a drowsy syncopated tune,
(Continues)
Contributed by Dead End 2013/2/18 - 11:01
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Me matan si no trabajo

Traduzione inglese di Langston Hughes e Ben Frederic Carruthers da “Cuba Libre - ‎Poems by Nicolás Guillén”, 1948.‎
Me matan si no trabajo
BLUES
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/12/7 - 10:36
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Caña

Traduzione inglese di Langston Hughes e Ben Frederic Carruthers da “Cuba Libre - ‎Poems by Nicolás Guillén”, 1948.‎
Caña
CANE
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/12/7 - 10:31
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Soldado así no he de ser

Traduzione inglese di Langston Hughes e Ben Frederic Carruthers da “Cuba Libre - ‎Poems by Nicolás Guillén”, 1948.‎
Soldado así no he de ser
THAT KIND OF SOLDIER, NOT ME
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/12/7 - 10:04
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Freedom Train

Freedom Train
‎[1947]‎



Il grande baritono mise in musica questa celebre riflessione di un altro grande afro-americano, il ‎poeta Langston Hughes, a proposito di un’iniziativa mediatica fortemente voluta dal ‎presidente Truman, un treno con i colori della bandiera che attraversò gli States tra il 1947 ed il ‎‎1949 con l’obiettivo di diffondere i sacri ideali fondanti della Patria… Peccato però che allora molti ‎treni avessero ancora carrozze separate (o, meglio, segregate) per i bianchi e per i neri…‎


Paul Robeson – il negraccio comunistaccio rompiballe - si mise a cantare questa “Freedom Train” ‎ad ogni concerto, ad ogni raduno, ad ogni occasione e ciò imbarazzò non poco l’amministrazione ‎Truman che chiese a J. Edgar Hoover - non il piazzista di aspirapolvere ma il potente capo storico ‎dell’FBI - di mettere Robeson sotto stretta sorveglianza, 24h su 24. E fu così ben sorvegliato che un ‎giorno... (Continues)
I read in the papers about the Freedom Train
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/9/21 - 14:21
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Freedom Train

Freedom Train
‎[1968]‎
Scritta da Steve Bogard, Larry Rogers e Carl Wells.‎



Canzone fondamentale del periodo della lotta per i diritti civili che utilizza ancora una volta il treno, ‎una delle metafore più diffuse nella musica nera dai tempi dell’ ‎‎Underground Railroad, ad ‎indicare qui non tanto e non più soltanto la fuga verso la libertà ma l’arrivo imminente di tempi ‎migliori per la popolazione afro-americana.‎
‎“Freedom Train” è stato anche il nome di una celebre campagna ferroviaria promozionale dei ‎principi fondanti la patria americana fortemente voluta dal presidene Truman e realizzata tra il 1947 ‎ed il 1949. Su di essa ironizzò amaramente il poeta afroamericano Langston Hughes che ‎fece presente come il tanto decantato Freedom Train avesse carrozze separate per bianchi e neri.‎
The freedom train is coming
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/9/21 - 13:24

Blues for Emmett Till

Blues for Emmett Till
[1955]
Testo di Aaron Kramer
Musica di Clyde R. Appleton
Testo ed approfondimenti trovati su Forgotten Manuscripts: "Blues for Emmett Till": The Earliest Extant Song About the Murder of Emmett Till, di Philip Charles Kolin, su “African American Review”, 2008.

Certo, The Death Of Emmett Till scritta da Bob Dylan nel 1962, è la canzone più famosa sul terribile omicidio di Emmett Till e la vergognosa assoluzione dei suoi conclamati assassini, mai puniti, una vicenda che diede un fortissimo impulso alla crescita del movimento per i diritti civili.
Ma già nel 1955, quando il cadavere sfigurato e mutilato del povero Till era ancora caldo, furono composte un paio canzoni, mai incise successivamente: “The Money Mississippi Blues”, scritta dal grande poeta afroamericano Langston Hugues con la musica di Jobe Huntley, e questo “Blues for Emmett Till” scritto da un bianco ed ebreo, Aaron Kramer,... (Continues)
I've got the blues, friend, don't know how to keep still;
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/3/22 - 13:19
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Let America Be America Again

Let America Be America Again
[1938]
Celeberrima poesia scritta da Langston Hughes (1902-1967), poeta, scrittore, drammaturgo e giornalista statunitense afroamericano.
Arrangiamento per coro di Frederick West, direttore del Seattle Peace Chorus.
Voce solista: Lawrence E. Burnett.

Una risposta disincantata, ma non priva di speranza, di Hughes alla retorica del “sogno americano” tipica di Walt Withman ed altri, un sogno mai davvero avveratosi – o, spesso, trasformatosi in incubo - per la gente più umile, per i lavoratori, per gli afroamericani, per gli immigrati, per i nativi, per milioni di persone che forse in quel sogno avevano anche creduto…
Let America be America again.
(Continues)
Contributed by Bartleby 2010/11/29 - 11:20
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The Backlash Blues

The Backlash Blues
(1967)
Parole di Langston Hughes
Musica di Nina Simone

Una canzone scritta da Langston Hughes, il grande poeta e scrittore afro-americano protagonista della Harlem Renaissance negli '20 e '30.

Commento alla poesia

Il testo l'ho trovato sul sito "African-American involvement in the Vietnam War"

"Nina Simone, una delle cantanti di blues più raffinate, ha messo in musica una poesia di Langston Hughes, il famoso poeta negro morto lo scorso anno, che aveva spesso usato la forma metrica e linguistica del blues nei suoi lavori. Il backlash, letteralmente "sferzata di ritorno", è il fenomeno per cui le campagne antirazziste suscitano un'ondata di razzismo più estremista da parte di quelli che vedono minacciati i propri privilegi."

Da: Veleno di piombo sul muro - Le canzoni del Black Power, 1a ed. Bari, Laterza, 1969. A cura di Alessandro Portelli.
Mr. Backlash, Mr. Backlash
(Continues)
Contributed by Alessandro 2007/7/19 - 23:40




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