[1972]
Parole e musica di Colette Magny
Arrangiamento di Barre Phillips
La traccia free-jazz che dà il titolo all'album edito da Les Chants du Monde
Faccio presente cha manca tutta una parte del brano (all'ascolto, mi pare dedicata alla "maggiornaza silenziosa"), qui dopo la quarta ripetizione del "ritornello"...
(Bernart Bartleby)
Répression, répression, répression (Continues)
Contributed by MR 2012/8/19 - 17:52
Caro Bernart Bartleby, fra le tante sue meraviglie (anche in questo disco tipo "Camarade-Curé"), non è questo uno dei miei brani preferiti della grande Colette Magny, comunque ecco la parte inspiegabilmente mancante, in tre brani di quel coraggioso e lontano(anzi, antico, come dicono i giovani d'oggi) LP suonava anche il mio caro amico François Tusques con cui ancora sono in contatto:
Douce majorité silencieuse, pas d'opinion, pas de délit d'opinion,
pas de répression, pas de répression
A votre avis, pourquoi on met pas Jean-Paul Sartre en prison?
pas de répression
C'est pas un homme convenable, a refusé le prix Nobel, respecte pas les institu-tu-tions et qu'est-ce qu'il fout sur un tonneau chez Renault?
Chacun à son poste: nous, c'est les trottoirs
Je m'ennuie
Répression, répression, répression
P.S. così ad orecchio direi che anche la riga: "Les trottoirs c'est pour nous, la rue elle est à vous" contiene una inesattezza infatti lei canta: "Les trottoirs c'est pour nous, la rue elle est à nous"
Autori: Beppe Chierici, Olivier De Magny, Daisy Lumini
La Cattiva Erba (Contro la guerra e le armi) è un album del 1970 di Beppe Chierici e Daisy Lumini che raccoglie 15 canzoni in italiano frutto di traduzioni e reinterpretazioni di poesie e canzoni che vanno da Archiloco e Lao Tsu ad Antoine attraverso più di 2500 anni di storia. Credo che il titolo piacesse particolarmente a Beppe Chierici, visto che lo ha riutilizzato recentemente per un album su Brassens.
Il tema della guerra, della sua inutilità, del dolore delle madri o delle mogli che attendono il ritorno è ricorrente, essendo alcuni brani molto antichi, non possiamo però attenderci invettive contro la guerra.
Il disco è purtroppo introvabile, se non fosse stato per Flavio Poltronieri che ce ne ha fornito una copia, con tanto di fruscii del vinile inclusi nei brani, perchè in vinile uscì l'LP nel 1970, non saremmo mai riusciti... (Continues)
[1963]
Parole e musica di Colette Magny, a partire da citazioni dei filosofi Jean Paul Sartre, Thomas Carlyle, Émile-Auguste Chartier, detto Alain, ed un Suarez che non so bene chi sia.
Canzone presente nell’EP contenente “Mélocoton”, che fu l’unico grande successo della Magny.
Poi nell’album “Les Tuileries” del 1964
“Mélocoton est mort au Vietnam!” rispose proprio allora la Magny al suo chitarrista, l’americano Mickey Baker, che con sarcasmo le aveva detto “Va faire tes chansons communistes qui ne rapportent pas un cent…”
Magny aveva già scelto la difficile strada della chanson engagée…
I versi di Rainer Maria Rilke dovrebbero essere compresi nella raccolta intitolata “Das Buch der Bilder” pubblicata tra il 1902 ed il 1906.
La versione francese fu incisa dalla Magny in un suo disco del 1964 noto con il tiolo de “Les Tuileries”.
La foto del francese in lacrime ha purtroppo una didascalia sbagliata con cui spesso circola in Rete.
In realtà non si riferisce all'ingresso delle truppe naziste a Parigi nel 1940 ma alla partenza nel 1941 da Marsiglia dei volontari delle "Forces françaises libres", che combatterono prima in Africa e poi, come "Armée française de la Libération", in Italia, Francia e Germania.
(Wikipedia)