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Author Kenze Neke

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Barboni

Barboni
Cover dei Kenze Neke in Kenze Neke (2000)
voce: Lalli

dq82 2016/3/9 - 15:07
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Ammenta

Ammenta
[1993]
Dal disco intitolato “Boghes de pedra

Una canzone contro le basi e i poligoni militari in Sardegna. Vi si fa riferimento anche alla cosiddetta “rivolta di Pratobello” in Barbagia quando, nel giugno del 1969, la popolazione di Orgosolo protestò contro un reparto dell'Esercito Italiano che aveva occupato un'area del territorio comunale adibita a pascolo libero, con l'intenzione di creare un nuovo poligono di tiro e addestramento. Dopo alcuni giorni di occupazione l'esercito si ritirò.
Si veda al proposito, e per maggiori informazioni sull’episodio, la canzone Pratobello di Niccolò Giuseppe Rubanu.

Credo infine che gli ultimi versi si riferiscano alla costellazione di Orione e ai sui “Re Magi”, tre delle stelle più brillanti dell’intera volta celeste. E’ proprio dalle Istentàles (“stelle brillanti”?) che prende il nome un altro importante gruppo musicale sardo già presente sulla CCG con diverse canzoni.
Intendhe tzoccu de sas bombas in Lula
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/1/2 - 13:49
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Cantendhe pro non pranghere

Cantendhe pro non pranghere
[1993]
Dal disco intitolato “Boghes de pedra
Una gherra infernale nos istan preparendhe e cren de fagher assu.
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/1/2 - 12:52
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Tempus pertu

Tempus pertu
[1990]
Album “Chin Sas Armas o Chin Sas Rosas”
Zai mi dispiaghet
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/3/24 - 17:11
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Deo no isco, sos carabineris

Deo no isco, sos carabineris
[1892?]

Canzone il cui testo è un estratto di una delle poesie di Peppino Mereu indirizzate al suo amico Nanni Sulis.
Nell’album “Su lamentu de su pastore” del 1975, il disco più celebre dei tenores orgolesi raccolti intorno alla figura di Niccolò Giuseppe Rubanu

I Kenze Neke la reinterpretarono più tardi proponendola sia nell’ep “Gherramus tott'impare” del 1995 (con gli Askra) sia nel successivo album “Liberos, rispettatos, uguales” del 1998.

Jago Siotto (1876-1958), il nome citato nella terz’ultima strofa, è stato un avvocato e militante socialista sardo.
Deo no isco, sos carabineris
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/3/24 - 13:43
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Naneddu meu

Naneddu meu
1899
Questi versi sono stati pubblicati per la prima volta nel 1899, dalla Tipografia Valdès di Cagliari, in una raccolta intitolata Poesias de Giuseppe Mereu. La raccolta contiene 29 poesie, di vario metro e contenuto, tutte scritte fra il 1890 e il 1897. Peppino Mereu aveva scritto questo versi, di tipo epistolare, con il titolo A Nanni Sulis (I), con questo titolo pubblicherà altre due composizioni che vengono contraddistinte, oltre al titolo, con i relativi numeri romani. Il componimento è costituito da 33 quartine del tipo ABCB.

Nel 1974, Nicolò Rubanu leader del Gruppo Rubanu Orgosolo, musicò il testo e fu eseguita dal gruppo, per la prima volta, al Teatro Eliseo di Nuoro, in occasione di una esibizione insieme agli Inti-Illimani, lo stesso anno il gruppo la pubblicò nell'album Su lamentu de su pastore.

Successivamente la musica fu arrangiata da Tonino Puddu, direttore del Coro su... (Continues)
Naneddu meu
(Continues)
Contributed by Alessandro 2007/5/14 - 08:07
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Su patriottu Sardu a sos feudatarios [Procurad' e moderare]

Su patriottu Sardu a sos feudatarios [Procurad' e moderare]
[1794]



L'Innu de su patriottu Sardu a sos feudatarios fu stampato clandestinamente in Corsica e diffuso in Sardegna, e divenne il canto di guerra degli oppositori sardi, passando alla storia come la Marsigliese sarda. E' composto da 376 ottonari fortemente ritmati, in lingua sarda logudorese, e ricalca contenutisticamente gli schemi della letteratura civile illuministica. L' incipit è costituito da un perentorio attacco alla prepotenza dei feudatari, principali responsabili del degrado dell'isola: Procurad'e moderare, Barones, sa tirannia… (Cercate di moderare, o Baroni, la vostra tirannia…). Il canto si conclude con un vigoroso grido d'incitamento alla rivolta, suggellato da un detto popolare di lapidaria efficacia: Cando si tenet su bentu est preziosu bentulare ("quando si leva il vento, è d'uopo trebbiare").
(Da questa pagina)

Come ci informa DonQuijote82, il canto è stato interpretato,... (Continues)
1. Procurade e moderare,
(Continues)
Contributed by daniela -k.d.- 2007/4/5 - 18:10




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