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Bring 'Em on Home

Bring 'Em on Home
(1969)
Musica un po' copiata da You Ain't Go Nowhere (da The Basement Tapes di Bob Dylan & The Band interpretata anche da The Byrds)



Double-sided Vietnam War single by Chicano soul group Six Pak, released on the Californian label Gordo (# 704), founded by Eddie Davis (a sub-label of his Rampart Records). Both tracks had a Latin Soul feel to it - of course, the label focused on Mexican Americans.

This formed part of the West Coast 'Eastside Sound' music scene. According to the president of Rampart Steven Chavez: "almost 50% of the artists from the East Side Sound era served in combat roles in Viet Nam, losing their innocence to a war in the prime of their youth, and returned to a changed American music scene that pretty much turned their back on them with the advent of new genres like hard rock, heavy metal, punk, disco and the like".

Firstly, the group covered the song "Weep... (Continues)
One by one, numbers are called
(Continues)
2020/6/1 - 22:25
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Ottavo chilometro

Ottavo chilometro
Esiste una versione ancora poco conosciuta di "Ottavo chilometro". Una versione forse ancora più intensa e realizzata per un progetto particolare.
Alle 04:00 di mattina del 20 maggio 2012, e più di una settimana dopo, alle 09:00 del 29, una serie di scosse sismiche con epicentro nella provincia di Modena hanno modificato per sempre la fisionomia dell’Emilia, procurando danni, vittime, feriti e macerie in numero incalcolabile. Quattro anni più tardi, molti obiettivi della ricostruzione ancora debbono essere raggiunti: diversi centri storici, per dire, sono a tutt’oggi quasi completamente nascosti dietro impalcature e ponteggi, e l’emergenza abitativa, per centinaia di famiglie, è lungi dall’essersi riassorbita. Se la distruzione di edifici, fabbricati, monumenti, chiese e strade rappresenta l’effetto più visibile del terremoto di allora, non meno critica, per il territorio e i suoi residenti,... (Continues)
dq82 2016/9/22 - 15:29
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Brand New Day

Brand New Day
[1970]
Parole e musica di Van Morrison
Nell’album intitolato “Moondance”

Una canzone che Morrison scrisse dopo aver ascoltato in radio “The Weight” di Robbie Robertson e The Band e/o I Shall Be Released di Dylan, sempre nella versione de The Band.
“Brand New Day” è una delle canzoni più famose di Morrison e fu riproposta da parecchi artisti, fra i quali Miriam Makeba che nel 1970 la dedicò al Sudafrica straziato dall’Apartheid, nell’album “Keep Me in Mind”
When all the dark clouds roll away
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/11/20 - 10:54
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Poor Old Dirt Farmer

Poor Old Dirt Farmer
‎[1966]‎
Album “Dirt Farmer” del 2007.‎
Scritta nel 1966 da Tracy Schwarz, uno dei più grandi ‎violinisti bluegrass e old time music americani, che la incise in seguito con molte formazioni, come ‎gli Strange Creek Singers (1969), Les Quatre Vieux Garçons (1984) e anche con i New Lost City ‎Ramblers di Mike Seeger.‎

‎Avrei quindi potuto e dovuto attribuire questo brano al suo autore, Tracy ‎Schwarz, ma così ho invece il pretesto per salutare un altro grande artista che ci ha lasciati da poco, ‎Mark Lavon "Levon" Helm.‎

Levon Helm. polistrumentista statunitense, è assai noto per essere stato il batterista de The ‎Band, la formazione che accompagnò Dylan nei tour del 1965, 1966 e 1974 e nella ‎registrazione di “Self Portrait”, “Planet Waves” e “The Basament Tapes”. Helm condivise entrambe ‎le stagioni di The Band, quella “dylaniana” dal 1964 al 1976 (quando il gruppo si sciolse con un ‎mitico... (Continues)
Oh the poor old dirt farmer, he's lost all his corn
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/5/8 - 09:04
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Ain't No More Cane on the Brazos

Ain't No More Cane on the Brazos
[1933]
Album “The Tin Angel/ Odetta & Larry”, con Larry Mohr (1954)
Raccolta da John e Alan Lomax dalla voce di Ernest Williams, James "Iron Head" Baker e di altri prigionieri della Central State Farm di Sugarland, Texas.
Testo trovato su American Ballads and Folk Songs, trascrizione on-line dell’intero omonimo volume dei fratelli Lomax

Ho attribuito ad Odetta questa prison song texana risalente agli anni 30 perchè, a differenza di quanto comunemente si ritiene, la canzone non fa parte del repertorio di Leadbelly. A parte la registrazione originale, l’incisione più risalente nel tempo mi pare quindi quella di Odetta, seguita poi da molti altri e in molte versioni differenti, da Bernice Reagon a Guy Carawan, da Lonnie Donegan al Chad Mitchell Trio passando per Bob Dylan & The Band, da Ian Gillan ai Son Volt, dai Black Crowes a Lyle Lovett e altri ancora.
Riporto quindi per primo... (Continues)
It ain' no mo' cane on de Brazis,
(Continues)
Contributed by Bartleby 2010/11/8 - 16:40
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The Auld Triangle

The Auld Triangle
[1954]
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Richard Patric Shannon, aka Dickie, or Dickey Shannon (1916-1975)
Musica / Music / Musique / Sävel: Dominic Behan
Da / From / Tirée de: Brendan Behan, The Quare Fellow, 1954
Album / Albumi: Brendan Behan Sings Irish Folksongs and Ballads, 1985




Composta da Dominic Behan per l’opera teatrale “The Quare Fellow”, scritta nel 1954 dal fratello Brendan da Richard Patrick Shannon e presentata per la prima volta a Dublino nel 1955. La canzone è inclusa anche nell’LP “Brendan Behan Sings Irish Folksongs and Ballads”, Spoken Arts Records, 1985. I fratelli Dominic e Brendan Behan furono scrittori e drammaturghi ma, soprattutto, militanti repubblicani e socialisti. Il primo fu addirittura uno dei “dodici apostoli” di Michael Collins, eroe della resistenza irlandese contro gli inglesi. Il secondo ebbe un minore rilievo politico ed artistico, ma solo a... (Continues)
Act 1:
(Continues)
Contributed by Alessandro 2010/2/23 - 14:50
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I Shall Be Released

I Shall Be Released
(1967)

Beh, questa mancava proprio...
Percorso "Dalle galere del mondo".

La prima incisione di Dylan & The Band da Basement Tapes (1967), non fu pubblicata all'epoca. Fu poi inclusa nel primo disco della Band Music from Big Pink (1968), cantata da Richard Manuel, e con Rick Danko e Levon Helm che intervengono nel coro. Fu successivamente reincisa da Dylan nel 1971. Questa versione è inserita in "Greatest Hits vol. III". Da ricordare sicuramente la versione cantata durante il concerto d'addio della Band, The Last Waltz, con tutti gli ospiti della serata (tranne Muddy Waters) più Ringo Starr e Ronnie Wood.
They say ev'rything can be replaced,
(Continues)
Contributed by Alessandro 2007/7/20 - 00:23
Song Itineraries: From World Jails
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Another Brick In The Wall Part I

Another Brick In The Wall Part I
Dall'album / From the album "The Wall" (1979)

Il primo mattone nel muro che Pink costruisce è il primo evento tragico che segna la sua vita: il padre che parte per la guerra lasciando solo un ricordo.
The first brick in the wall is the first bad experience in Pink's life: the father who goes to war "leaving just a memory".


THE WALL

L'idea di base dell'album e la maggior parte delle canzoni sono di Waters. Nell'album è raccontata la vita di un anti-eroe chiamato Pink (Floyd) che è martellato e maltrattato dalla società fin dai primissimi giorni della sua vita: avendo perso il padre (ucciso ad Anzio durante la Seconda Guerra Mondiale, proprio come il padre di Roger Waters), viene soffocato da una madre iperprotettiva e oppresso a scuola da insegnanti dispotici che cercano di plasmare lui e gli altri allievi in modo da renderli "normali", "adatti" e "utili" alla societa. Pink si rifugia... (Continues)
Daddy's flown across the ocean
(Continues)
2005/8/29 - 21:24
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Mother

Mother
Dall'album/ From the album "The Wall" (1979)

Per un'introduzione all'album, vedi Another Brick In The Wall Part I
For an introduction to the album, see Another Brick In The Wall Part I

Un'approfondita analisi di questa canzone e di tutto l'album si trova su THE WALL - A complete analysis

È una splendida ballata acustica con il tempo "rubato" della chitarra e con preziosi innesti "bucolici" di organo. La canzone è centrata sulla figura materna, fondamentale in tutto lo sviluppo della storia. Una madre iperprotettiva che segnerà l'esistenza di Pink impedendogli di trovare l'indipendenza, la maturità e la capacità per gestire la propria esistenza senza condizionamenti.
(Sigfrido Menghini, da Onda Rock)

Nell'album di Roger Waters "The Wall - Live in Berlin" del 1990 la canzone è interpretata da Sinead O' Connor con The Band. Alla fisarmonica Garth Hudson.

Mother do you think they'll drop the bomb?
(Continues)




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