GASPAR GARCIA LAVIANA (comandante Martín),sacerdote español que luchó junto a los sandinistas nicaragüenses
Nació en 1941 en Les Roces (San Martín del Rey Aurelio) y emigró años más tarde al pueblo langreano de Tuilla. Estudió bachillerato en Valladolid y Filosofía y Teología en Logroño. donde se ordenó en la orden del Sagrado Corazón. Celebró su primera misa en el año 1966 en la parroquía de su pueblo natal. Después se trasladó a Madrid, donde terminó un cursillo de Sociología. Aqui mismo compatibilizó su sacerdocio, en la parroquia de San Federico, con el trabajo de obrero en una carpintería del barrio. Durante los tres años que permaneció en Madrid trabajó intensamente con la juventud y con grupos de sacerdotes obreros con el afán de implicarse cristianamente en la marcha social.
En 1966 se fue a Nicaragua para trabajar como misionero en Tola. Allí estuvo... (Continues)
La canzone è del 1977. Nel 1983 è stata interpretata da Amparo Ochoa nel "Concierto por la paz en Centro América" tenuto a Managua.
Su YouTube c'è il video . Prima di cominciare a cantare, Amparo rivolge un saluto a "los compañeros de la frontera norte", cioè ai Sandinisti che stavano combattendo contro la guerriglia dei controrivoluzionari somozisti, sovvenzionata dagli Stati Uniti grazie a una famosa "connection"...
Il video è da vedere anche per la passione e la bellezza della cantante, poco conosciuta in Italia, ma molto amata in America Latina.
Es despertar y romper el bozal y las cadenas (Continues)
Contributed by Maria Cristina Costantini 2007/2/27 - 19:15
Due parole su Amparo Ochoa
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María Amparo Ochoa Castaños
1946-1994
Culiacán, Sinaloa, Messico
Membro di una generazione di interpreti e compositori venuta alla ribalta negli anni '60, Amparo Ochoa emerge fin dall'inizio come importante figura dell'allora nascente "Nuova canzone".
I 25 anni del suo percorso artistico portano il segno di una integrità assoluta.
Fedele ai suoi ideali, si fece carico con profondo senso di responsabilità di quanto la sua coscienza le chiedeva:
andare di paese in paese, di piazza in piazza, lasciando in ogni luogo la sua testimonianza di lotta, la chiamata
alla conquista di un mondo più giusto, a non rinunciare alla dignità e innalzare sempre la bandiera libertaria.
Il fatto che fin da piccola, nella sua terra natale, Sinaloa, i suoi famigliari l'avessero ribattezzata "Vita",
racchiude in sé un simbolo che va oltre il semplice soprannome,... (Continues)
(Bernart Bartleby)