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Author Gilles Servat

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Je ne hurlerai pas avec les loups

Je ne hurlerai pas avec les loups
Stasera tornando a casa, ho sentito alla radio un economista dire che questa emergenza Coronavirus è un “cigno nero” che si abbatterà con grave violenza sul nostro paese. Ora, sono al corrente della teoria coniata da Nassim Nicholas Taleb, però questa terminologia a me ricorda invece le parole di Gilles Servat in un'altra canzone dello stesso disco che contiene Je Ne Hurlerai...

"...O Naoned desket 'c'h eus din da larout kaoc'h du d'ar galloud, ez parlenn 'm eus klevet kanou brav ar banniel du, kanaouennou liv a garan Naoned porzh an alarc'h du"

"...Oh Nantes, tu mi hai insegnato la diffidenza del potere, nel tuo grembo ho inteso i bei canti dell'Anarchia, i canti del colore che amo, Nantes Porto del Cigno Nero"
Flavio Poltronieri 2020/3/1 - 23:31
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À la musique

À la musique
Cari Riccardo e Flavio,

vi segnalo questa pagina dedicata "Que la fête commence…", film diretto nel 1975 da Bertrand Tavernier.
Come certo voi già sapete - io è la prima volta che ne leggo e non ho nemmeno mia visto il film - la pellicola è dedicata alla conspiration de Pontcallec del 1718-20.
Nella pagina ci sono i link al brano "Gwerz marv Pontkallek (complainte de la mort de Pontcallec)", interpretato da Gilles Servat, dalla colonna sonora del film, e quello al testo in bretone e in francese.

A voi valutare se possa essere contribuito sulle CCG/AWS.

Saluti
B.B. 2020/2/27 - 17:40
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An eostig toullbac’het

An eostig toullbac’het
All'inizio di questo link si può ascoltarla.

An eostig toullbac'het - mp3

E' la sera di sabato otto giugno millenovecentottantacinque, St. Brieuc, decima edizione della Fête du Peuple Breton, “Gouel Pobl Vreizh” come dicono da queste parti, qualcuno richiama la “collera bretone” nel presentare dal palco Gilles Servat, che tutti amano smisuratamente. Domani, ho appuntamento a pranzo a casa sua a Nantes, dall'altra parte della Bretagna. Intanto stasera mi sono divorato una quantità impressionante di sidro e di flan alle prugne (Far Breton), una torta di crema densa di latte, panna, farina e zucchero con sul fondo prugne secche. Mai sentito niente di più delizioso! La fest-noz continua e nella confusione di biniou e bombarde ho dietro le spalle sei sikus che suonano tutti insieme (i Bolivia Manta, in cartellone domani) e davanti i Kornog, reduci da un trionfo americano e tutti a danzare gavotte,... (Continues)
Flavio Poltronieri 2018/7/23 - 20:28
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Nel pozu María Luisa [En el pozo María Luisa, o Santa Bárbara bendita]

Anonymous
Nel pozu María Luisa [En el pozo María Luisa, <i>o</i> Santa Bárbara bendita]
Versión de Gilles Servat



Una splendida versione del Gilles Servat dei “Prolétaires”, per la quale gli si perdona volentieri la sua agghiacciante pronuncia spagnola (e dire che è nato a Tarbes, quindi ben più vicino alle Asturie che alla Bretagna...). Il testo di questa versione è senz'altro ripreso da versioni militanti, particolarmente per una strofa; Gilles Servat vi inserisce un assolo al biniou, che non è fuori luogo in questo canto di origine anticamente galiziana (quindi di area celtica). [RV]
SANTA BÁRBARA BENDITA
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2018/6/19 - 02:52
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La neige rouge

La neige rouge
Versi di René Guy Cadou
Testo trovato nella raccolta “Poésie la vie entière: Oeuvres poétiques complètes” pubblicata nel 1976 (riedita nel 2001).
Musica di Gilles Servat, nel suo album “Hommage à René-Guy Cadou” pubblicato nel 1981.

Una poesia cui Flavio Poltronieri accennava a commento di Jeune homme à la médaille.
Noël précoce encor le sang
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/7/2 - 23:37
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Liberté couleur des feuilles

Liberté couleur des feuilles
[1944-45]
Versi di René Guy Cadou
Originariamente nella raccolta “Pleine poitrine” pubblicata nel 1946.

Una splendida poesia messa in musica da molti: Gilles Servat, Manu Lann Huel, Robert Duguet, Jean Christophe Rosaz, Luc Guilloré e altri.




Trovo il brano per esempio in “En Public” di Gilles Servat (1981) e in “La Fleur Rouge - Vol. 1” di Manu Lann Huel (1986), un disco quest'ultimo interamente dedicato alla poesia di Cadou.
Liberté couleur des feuilles
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/6/22 - 09:45
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Les fusillés de Châteaubriant

Les fusillés de Châteaubriant
Sui fucilati di Châteaubriant si veda anche, naturalmente, Jeune homme à la médaille dello stesso René Guy Cadou (e interpretata da Gilles Servat in un album del 1980 interamente dedicato a Cadou).
Riccardo Venturi 2017/6/20 - 02:18
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Komzit brezhoneg gant ho pugale

Komzit brezhoneg gant ho pugale
3 gennaio 2016

Due parole del traduttore. Si tratta di una canzone bilingue, ma la parte bretone non corrisponde esattamente a quella francese. Si è quindi scelto di tradurre alla lettera entrambe le parti; quella francese è in corsivo.
PARLATE BRETONE COI VOSTRI FIGLI
(Continues)
2016/1/3 - 17:13
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Stourmoù Breizh

Lama Meur ha Yann Ber
Stourmoù Breizh
[1972]
Testo / Paroles / Testenn: Lama Meur
Musica / Musique / Sonerezh:
Tradizionale bretone / Traditionnel breton / Hengounel
Album: Lama Meur ha Yann Ber - Kan ha Diskan

La tecnica tradizionale bretone del Kan ha diskan (“canto e ricanto”), di cui abbiamo un bell'esemplare in questo sito con Ne bado ket atao, prevede che due cantori, posti uno davanti all'altro, interpretino il testo “a cappella” ripetendo più volte i versi in uno schema assai complicato, con la cesura di un gorgheggio. Tra la fine degli anni '60 e l'inizio degli anni '70, quando le mille lotte che erano allora in atto nella Bretagna del sogno indipendentista e socialista, e che si inserivano in una situazione socioeconomica di autentica colonizzazione francese e di eliminazione della cultura e della lingua bretone, anche il kan ha diskan fu impiegato per accompagnarle. E non è certo un caso: il recupero della ricchissima... (Continues)
Daou vloaz zo e labouran e ti ar “Joint Français”
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2015/12/22 - 17:54
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Gilles Servat: L'institutrice de Quimperlé

Gilles Servat: L'institutrice de Quimperlé
André è il nome del padre di Gilles che nel disco ha scritto anche un altro testo e cioè "Koc'h ki gwen ha koc'h ki du" che tradotto significa "merda di cane bianco e merda di cane nero" (una canzone che vorrebbe dimostrare la sottomissione del popolo bretone).

Ho notato che l'originale pubblicato nel sito riporta il ritornello "Vive les culs bénits..." mentre nel mio testo recita "Vivent les culs bénits..." (per questo la mia traduzione è "vivano" altrimenti sarebbe stata "viva").

Di alcune delle canzoni possiedo fotocopie dei dattiloscritti originali (dono di Gilles stesso), in questo caso le mie fonti le trovi nell'allegato che ti invio.

Come si può leggere il volume di spartiti è stato pubblicato dalle edizioni Chappell S. A. (catalogo Kelenn) Parigi nel 1973 quindi l'anno successivo all'uscita del primo disco di Servat appunto su etichetta Kelenn (Phonogram) c'è perciò una certa... (Continues)
Flavio Poltronieri 2015/6/23 - 23:07




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