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Author Vinicio Capossela

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Gloria all’archibugio

Gloria all’archibugio
[2023]

Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Vinicio Capossela

Album: Tredici Canzoni Urgenti

Nell’Orlando furioso Ariosto narra di Orlando accorso per liberare Olimpia da Cimosco, re di Frisia (Olanda) che cerca di colpirlo a tradimento con un archibugio. Orlando riesce nell’impresa dopo avere ucciso Cimosco. Alla fine del canto XI Ariosto, attraverso Orlando, si rivolge all’archibugio condannando l’ordigno come creazione infernale e gettandolo nel mare per non lasciare traccia. La strofa finale del canto è la stessa musicata da Capossela a conclusione:

“ O maladetto, o abominoso ordigno,
che fabricato nel tartareo fondo
fosti per man di Belzebú maligno
che ruinar per te disegnò il mondo,
all’inferno, onde uscisti, ti rasigno.”
Cosí dicendo, lo gittò in profondo

Quando Ariosto scrive l’Orlando , l’archibugio era l’arma da fuoco di nuova concezione... (Continues)
Venga il fuoco del ferrobugio
(Continues)
Contributed by Riccardo Gullotta 2023/4/27 - 00:11
Song Itineraries: Damned drones
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Minorità

Minorità
[2023]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Vinicio Capossela

Album: Tredici Canzoni Urgenti

Il titolo della canzone è ispirato all’incipit del saggio di Kant sotto riportato.


italiano
deutsch
Risposta alla domanda: che cos'è l'illuminismo? 5 dicembre 1783
di Immanuel Kant
L'illuminismo è l'uscita dell'essere umano dallo stato di minorità di cui egli stesso è colpevole. Minorità è l'incapacità di servirsi della propria intelligenza senza la guida di un altro. Colpevole è questa minorità, se la sua causa non dipende da un difetto di intelligenza, ma dalla mancanza di decisione e del coraggio di servirsi di essa senza essere guidati da un altro. Sapere aude! Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza! Questo dunque è il motto dell’illuminismo. [Traduzione di Francesca Di Donato]
Beantwortung der Frage: Was ist Aufklärung?... (Continues)
Ho chiesto la penna al secondino
(Continues)
Contributed by Riccardo Gullotta 2023/4/25 - 00:10
Song Itineraries: From World Jails
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Sul divano occidentale

Sul divano occidentale
(2023)
dall'album Tredici canzoni urgenti

Vinicio Capossela: farfisa, voce
FiloQ: synth, drum machine, programmazioni
Andrea Lamacchia: basso elettrico, Moog Taurus, chitarra elettrica, sintetizzatori virtuali
Giancarlo Bianchetti: chitarra elettrica
Alessandro “Asso” Stefana: chitarra elettrica
Cesare Malfatti: intonarumori
Raiz: cori
Bunna: cori
Sir Oliver Skardy: cori
Sul divano occidentale
(Continues)
2023/4/21 - 21:59
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Μισιρλού

Μισιρλού
Misirlou
[1920]

Testo / Στίχοι / Lyrics / Paroles / Sanat:
Nikos Roubanis

Musica / Μουσική / Music / Musique / Sävel:
anonimo

Interpreti / Ερμηνεία / Performed by / Interprétée par / Laulavat:

1. Manolis Angelopoulos [Μανώλης Αγγελόπουλος]
2. Michalis Patrinos [Μιχάλης Πατρινός]
3. Tetos Demetriades [Θεόδοτος Δημητριάδης]
4. Glykeria [Γλυκερία]
5. Vinicio Capossela [versione Roubanis]
6. Dick Dale & The Del Tones
7. The Yugoslavian Gipsy Brass Band [instrumental]
8. MagicaBoola[instrumental]

Origini e storia di Misirlou

Mısır in turco indica l’Egitto. L’aggettivo corrispondente ad un toponimo turco si determina applicando il suffisso “li”. In effetti Mısırlı in turco sta per egiziano/a. Nel greco parlato in Anatolia sino aii primi decenni del Novecento Misirlis [Μισιρλής] denotava un egiziano musulmano. Per la forma patronimica femminile corrispondente... (Continues)
Μισιρλού μου, η γλυκιά σου η ματιά
(Continues)
Contributed by Riccardo Gullotta 2023/3/3 - 00:21
Song Itineraries: Exiles and exilees
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Ultimo amore

Ultimo amore
Ultimo amore
[1991]

Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Vinicio Capossela

Album: Modì

La canzone narra di una storia e di un disagio segnato dal suicidio. La proponiamo in questa fine d’anno per accennare ai disadattamenti dell’universo reclusorio culminati nel suicidio. L’ultimo di una serie impressionante è di ieri. Nessuno, cominciando da chi scrive, può chiamarsene fuori.
Meloni, Nordio, Mantovani: ci dite quali sono i provvedimenti e le “regole” per abolire la mattanza, mettendoci la faccia ?

Dall’articolo 27 della Costituzione

Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato

Anno 2022: 84+5

Nel 2022 sono 84 i detenuti suicidi nelle carceri italiane. La media è di un suicidio ogni 4 giorni e mezzo.
Primo suicidio : Desiad Ahmeti, albanese di 28 anni. Si è impiccato... (Continues)
Fresca era l'aria di giugno (Continues)
Contributed by Riccardo Gullotta 2022/12/31 - 16:26
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La lumaca

La lumaca
[2019]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Vinicio Capossela

Album:Ballate per Uomini e Bestie

"La lumaca, un elogio della lentezza, un invito a uscire dalle logiche del lavoro. L’unico modo per sottrarsi alla dittatura dell’utile del resto è rallentare il tempo. Lo diceva anche Enzo Del Re in Lavorare con lentezza”.[Giovanni Ansaldo]
Nascere con la pioggia
(Continues)
Contributed by Riccardo Gullotta 2022/9/10 - 10:45
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Nella mia ora di libertà

Nella mia ora di libertà
Credo che tra i compiti di un artista ci sia quello di porgere dubbi piuttosto che certezze, ma anche che nella vita sia importante cercare di farsi delle idee e, quando ne vale la pena, prendere posizioni. Siccome non riesco a scindere del tutto il mio lavoro dalla mia vita, negli anni ho ritenuto importante sforzarmi di dire, attraverso le canzoni, anche quello che penso. A costo di commettere passi maldestri, cosa probabile quando ci si inoltra nel complesso rapporto tra arte e ideologia. Non l’ho fatto perché ritengo che così si scrivano canzoni migliori, ma solo perché per me era importante farlo. Questa postura nell’arte e nella vita l’ho imparata da uomini come Fabrizio De André che sul legame tra ideali e sperimentazione ha costruito il proprio percorso artistico.

Mi sarei sentito in difficoltà, in un’occasione come quella del Festival di Sanremo in cui la mia voce e la mia lingua... (Continues)
2022/2/5 - 01:11
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Morna

Morna
Morna
[ 1996 ]

Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel :
Vinicio Capossela

Album: Il Ballo Di S. Vito

Introduzione alla morna

La morna è un genere di musica e di danza tipica di Capo Verde.
I testi sono solitamente in creolo capoverdiano e gli strumenti più usati sono il cavaquinho, il clarinetto, la fisarmonica, il violino, il piano e la chitarra. La morna è spesso paragonata al blues. La Morna è considerata la musica nazionale di Capo Verde.
I temi trattati dalla morna sono vari, ma certi argomenti sono affrontati più frequentemente. Oltre ai temi universali, come l'amore, vengono trattati argomenti tipici di Capo Verde, come la partenza, il ritorno, la saudade, l'amore per la propria terra e per il mare. Uno dei principali compositori fu il poeta Eugénio Tavares.
Lo strumento usato prevalentemente nella morna è la chitarra, chiamata localmente... (Continues)
Nel cielo di cenere affonda
(Continues)
Contributed by Riccardo Gullotta 2020/7/23 - 20:14
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Danza macabra

Danza macabra
Danza macabra
[2019]

Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Vinicio Capossela

Album: Ballate per Uomini e Bestie


Leonardo Sciascia, Il cavaliere e la morte (1988)

Incipit
Quando alzava gli occhi dalle carte, e meglio quando appoggiava la testa sull’orlo dell’alto e duro schienale, la vedeva nitida, in ogni particolare, in ogni segno, quasi il suo sguardo acquistasse un che di sottile e puntuto e il disegno rinascesse con la stessa precisione e meticolosità con cui, nell’anno 1513, Albrecht Dürer lo aveva inciso. L’aveva acquistata, molti anni prima, ad un’asta: per quell’improvviso e inconsulto desiderio di possesso che a volte lo assaliva di fronte a un quadro, una stampa, un libro. […]

L’aveva sempre un po’ inquietato l’aspetto stanco della morte, quasi volesse dire che stancamente, lentamente, arrivava quando ormai della vita si era stanchi.... (Continues)

(Continues)
Contributed by Riccardo Gullotta 2020/4/28 - 23:37
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Nostos

Nostos
[2011]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Vinicio Capossela
Album: Marinai, profeti e balene

Nostos / Νόστος [ritorno] fa riferimento all’epica dei poemi Nostoi che narravano il ritorno dei guerrieri greci in patria dopo la fine della guerra di Troia. Sono evidenti le citazioni dell’ Ulisse dantesco (Canto XXVI dell’Inferno) . Il brano è inoltre ispirato alla poesia Ítaca di Kavafis.

Il peso più grande è viaggiare con sè stessi, spesso è un peso “insostenibile”. Bisogna ricordare che se il viaggiatore solo è quello che arriva più lontano, è anche quello che ha più strada da fare per tornare indietro. Per questo bisogna affidarsi alla strada, al cammino. Il vero viaggio è quello che ti viene regalato dalla vita, l’imprevisto, che ti permette di conoscere qualcosa di te. Il vero regalo del viaggio sono le persone che decidono di regalarci quello che sono. [Vinicio Capossela]
Né pietà di padre, né tenerezza di figlio, né amore di moglie
(Continues)
Contributed by Riccardo Gullotta 2019/11/5 - 23:26
Song Itineraries: Exiles and exilees
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Le loup garou

Le loup garou
[2019]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Vinicio Capossela
Album: Ballate per Uomini e Bestie

Carta d’identità del lupo mannaro / licantropo / werewolf / loup garou / ihmissusi
Il lupo mannaro ha molti nomi , tra i quali : nemico pazzo omosessuale ribelle carcerato apostata eretico strega apolide untore indio aborigeno anarchico disfattista comunista ebreo zingaro sovversivo pacifista clandestino migrante.
L’elenco estemporaneo è necessariamente incompleto e provvisorio, stante la inderogabile e intuibile necessità del Pensiero Unico di aggiungere al repertorio dei mezzi di sostentamento ulteriori categorie inedite elaborando quadri concettuali sempre più duttili e sofisticati al passo con i tempi.

Per i lupi mannari Galeno nel II sec. d.C. prescriveva nel suo trattato sulla medicina: «Coloro che vengono colti dal morbo chiamato lupino... (Continues)
Auuu... Sono un mannaro dentro
(Continues)
Contributed by Riccardo Gullotta 2019/10/31 - 00:21
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La giraffa di Imola

La giraffa di Imola
da "Ballate per uomini e bestie" (2019)

Un'altra corsa simile nell’esito, una corsa che reclama la bellezza, una bellezza impossibile e manifesta in questa creatura fonte di meraviglia. L’apparizione di una giraffa ancora a inizio '800 viene ricordata come l’evento più eclatante del Regno di Carlo X.

E un’altra volta la violenza del mondo antropizzato e organizzato nelle sue macchine e lamiere, nel suo asfalto e cemento. La corsa di questa giovane giraffa per le strade di Imola, esprime tutta la impossibilità della coesistenza, il patto rotto con la natura, l’infanzia del mondo che urta con gli oggetti del nostro vivere quotidiano associato. Che improvvisamente si mettono a nudo in tutta la loro durezza e esclusione (sempre questi stranieri senza permesso) e nemmeno la giraffa ce l’ha il permesso di circolare.
Come una grande gabbia da dove non è possibile uscire se non da morti. Una morte... (Continues)
La vide prima il fachiro e poi il facchino
(Continues)
2019/10/28 - 09:22
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Ballata del carcere di Reading

Ballata del carcere di Reading
da Ballate per uomini e bestie - 2019

La canzone si inspira all'omonima The Ballad of Reading Gaol un celebre componimento poetico di Oscar Wilde, scritto dopo la sua scarcerazione il 19 maggio 1897 dalla prigione di Reading e pubblicato nel 1898.


Tra le denunce che fai in questo disco ci metti in mezzo anche il sistema carcerario con La ballata del carcere di Reading.
Di questo tema ha parlato magnificamente e completamente, sulla sua pelle, il grande poeta Oscar Wilde. La vicenda per la quale ho scritto questa ballata credo sia molto toccante: un gigante che arriva alla completa caduta e che, invece che distruggersi o lasciarsi morire, capisce gli altri e la compassione attraverso il dolore. Comprende che Cristo non è venuto sulla Terra per salvarci, ma per insegnare agli uomini a salvarsi l’un l’altro. Trovo che – insieme al De profundis – siano le pagine più alte, dettate dal dolore.... (Continues)
Non indossava la giubba rossa
(Continues)
2019/5/26 - 23:57
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The Ballad of Reading Gaol

The Ballad of Reading Gaol
Vinicio Capossela
Ballate per uomini e bestie (2019)

Dq82 2019/5/25 - 12:04
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La madonna delle conchiglie

La madonna delle conchiglie
"La madonna delle conchiglie" è una canzone scritta da Vinicio Capossela e inclusa nel suo album "Marinai, profeti e balene" del 2012.

Esiste anche una versione per sola voce e conchiglie nell'album "Sea Shell - Musica per conchiglie" realizzato quest'anno dal musicista jazz, trombonista, compositore, costruttore e suonatore di strumenti a conchiglia Mauro Ottolini, che già nell'album di Capossela suonava le sue conchiglie nonchè il flicorno ed il sousafono.

(B.B.)
La madonna delle conchiglie
(Continues)
Contributed by Donatella Leoni 2018/11/3 - 10:29
Song Itineraries: Exiles and exilees
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Fimmine fimmine

Anonymous
Fimmine fimmine
La rielaborazione di Vinicio Capossela
dal disco "Canzoni della Cupa" (prima parte - Polvere)
La prima parte del disco è stata registrata nel 2003 e pubblicata nel 2016.
FEMMINE… FEMMINE… FEMMINE…
(Continues)
2016/5/17 - 18:33

U’ suldat’

Anonymous
U’ suldat’
Testo tratto da “Calitri. Canti popolari” (1983), a cura di A. Raffaele Salvante, un’opera piuttosto corposa, con tanto di traduzioni in italiano e completa di note interpretative, basata in gran parte sulle precedenti ricerche del Prof. Vito Acocella (1883-1968), sacerdote, insegnante e storico, studioso delle tradizioni popolari irpine.

“Molti di questi canti, almeno i più antichi, sono nati da una cultura di sudditanza, di soprusi, in un quadro di rapporti sociali feudali o semifeudali, di una popolazione irretita dal timore reverenziale verso la classe dominante, prostrata dalla prepotenza signorile, avvilita dalla povertà, dal dolore, dalla sofferenza, e schiacciata da ogni sorta di balzelli.” (A. Raffaele Salvante nell’introduzione alla raccolta da lui curata)

Si tratta qui di un coacervo di strofe contro la coscrizione militare e la naja, tutte infiorettate da maledizioni dirette... (Continues)
N’ pozza maj fa juorn’
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/4/28 - 14:12

Eia f’rnuta la schiavitù

Anonymous
Eia f’rnuta la schiavitù
Testo tratto da “Calitri. Canti popolari” (1983), a cura di A. Raffaele Salvante, un’opera piuttosto corposa, con tanto di traduzioni in italiano e completa di note interpretative, basata in gran parte sulle precedenti ricerche del Prof. Vito Acocella (1883-1968), sacerdote, insegnante e storico, studioso delle tradizioni popolari irpine.

“Molti di questi canti, almeno i più antichi, sono nati da una cultura di sudditanza, di soprusi, in un quadro di rapporti sociali feudali o semifeudali, di una popolazione irretita dal timore reverenziale verso la classe dominante, prostrata dalla prepotenza signorile, avvilita dalla povertà, dal dolore, dalla sofferenza, e schiacciata da ogni sorta di balzelli.” (A. Raffaele Salvante nell’introduzione alla raccolta da lui curata)

Si tratta qui di un coacervo di strofe di protesta risalenti ad epoche diverse, come dimostrano i riferimenti a Zampaglione,... (Continues)
E forza uagliù,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/4/28 - 12:28
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Te Deum (o Te Deum de’ Calabresi)

Te Deum (<em>o</em> Te Deum de’ Calabresi)
[1787-1800]
Versi di Gian Lorenzo Cardone (1743-1813), nativo di Bella, Potenza, pittore, poeta e militante giacobino durante la Rivoluzione partenopea del 1799.
Musica di Giovanni Paisiello (1740-1816), nativo di Taranto, uno dei più importanti e influenti compositori d'opera del Classicismo italiano.
Una versione condensata del “Te Deum de’ Calabresi” è stata proposta da Vinicio Capossela in un suo concerto a Rendano di Cosenza nel 2012.
Testo trovato in La storia di Bella, documento non firmato presente sul sito dello spettacolo “Mille e ancora mille” patrocinato dal Comune di Bella e realizzato da Claudio Paternò e altri.


“Te Deum della Rivoluzione, terribile e bellissimo”. Sono le parole che Benedetto Croce usò per il più sconvolgente inno giacobino emerso dalla rivoluzione napoletana del 1799. Si intitola “Il Te Deum de' Calabresi” e sembra fosse cantato dai patrioti partenopei... (Continues)
Parte prima [1787]
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/10/26 - 15:49
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Matteo Salvatore: Le chiacchiere d’lu paese (Rapatatumpa)

Matteo Salvatore: Le chiacchiere d’lu paese (Rapatatumpa)
[196?]
Parole e musica di Matteo Salvatore, da massime della tradizione popolare pugliese
In un 45 giri degli anni 60
Credo che la migliore e la più fedele trascrizione di questo brano sia reperibile su questo sito… brasiliano, e con relativa traduzione in portoghese! Grazie al professore Jorge Stolfi dell’Università di Campinas, São Paulo.

Stimolato da un recente intervento di Flavio Poltronieri, mi permetto di contribuire questo splendido brano come Extra, benchè per alcune strofe penso meriterebbe un inserimento come CCG a tutti gli effetti.

Una versione contenente non tutte ma la maggior parte delle strofe riportate è quella che Matteo Salvatore cantò nella sua – credo - ultima esibizione in pubblico nel 2004 al Teatro Ariston di Foggia, accompagnato da Vinicio Capossela e Teresa De Sio.
Rapatatumpa, tumpa, tumpa
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/10/5 - 14:08
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Dimmi buon giovine, o Dimmi bel giovane [Esame di ammissione del volontario alla Comune di Parigi]

La versione più nota, di quattro strofe, raccolta da Leoncarlo Settimelli e ripubblicata nel volume Il pensiero anarchico di F.Pani e S. Vaccaro, Verona, Demetra, 1997, p. 55. È alla base di tutte le interpretazioni successive, compresa quella di Vinicio Capossela e quella delle De' Soda Sisters
Dimmi buon giovine, <i>o</i> Dimmi bel giovane [Esame di ammissione del volontario alla Comune di Parigi]

Interpretata da Vinicio Capossela e Neri Marcorè
Dimmi bel giovane,
(Continues)
Contributed by Maria Cristina Costantini + CCG/AWS Staff 2013/6/30 - 23:07
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Οι πρωθυπουργοί

Οι πρωθυπουργοί
Sopravvolate un attimo su Fazio e Saviano e ascoltate questa versione di "Quello che non ho", cantata da Vinicio Capossela sull'aria di questo rebetiko.

Secondo me ha la grazia e l'intelligenza di saper trasformare la canzone originale in qualcosa di diverso, senza volere scopiazzare la versione originale, come ha fatto Bubola che ha aggiunto qualche chitarra elettrica in più ma senza discostarsi dal blues (e senza avere la voce di Fabrizio, anche se possiamo concedergli l'attenuante di essere il coautore...).

A proposito, prima di lasciare la parola a Vinicio... perché "Quello che non ho" non è (ancora) tra le CCG?...



I musicisti che l’hanno suonata erano Manolis Papos – buozuki , vassilis massalas – chitarra, ntinos Chatziiordanou fisarmonica. Io ho suonato il baglamas e ho infilato la giacca solo da un braccio tanto per provare il vezzo di essere un manga. Il manga e’ il solitario... (Continues)
Lorenzo 2012/8/27 - 22:44
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Suona Rosamunda

Suona Rosamunda
‎[2000]‎
Album “Canzoni a manovella”‎

Canzone ispirata a “Se questo è un uomo”, la poesia di Primo Levi preludio ed esergo all’omonimo ‎libro scritto con furia febbrile già nel 1947, pochissimo tempo dopo la fine dell’incubo.‎
Nel 2010, durante le celebrazioni per il Giorno della Memoria, Capossela presentò questa canzone ‎in concerto a Cracovia, Polonia, accompagnato dall'artista visivo Gian Maria Tosatti.‎
L’anno prima a Parma, in occasione del concerto per il 25 Aprile, Capossela aveva introdotto il ‎brano con queste parole del grande cantautore livornese Piero Ciampi:‎

‎“Non riesco a dimenticare i seicentomila ragazzetti che trent’anni fa hanno ‎dato la loro cultura e la loro vita per salvare me e la mia cultura. Non dimentico un ragazzetto di ‎diciotto anni che allora si fece sgozzare da un soldato straniero per garantirmi un pezzo di terra su ‎cui essere poeta. Io questo non posso... (Continues)
Suona la banda prigioniera
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/7/31 - 10:46
Song Itineraries: Extermination camps




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