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Author Stefano Giaccone

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L’uomo col braccio spezzato

L’uomo col braccio spezzato
[1993?]
Parole e musica di Stefano Giaccone.
In molti dischi delle diverse creature artistico-politiche che Stefano Giaccone ha contribuito a creare nel tempo, dagli Howth Castle, alla Banda di Tirofisso, agli Ishi. Ripresa nel 1998 da Lalli nel suo splendido esordio solista “Tempo di vento”.

Non so esattamente quali pensieri avesse in testa Stefano Giaccone quando scrisse questa che è una delle sue canzoni più belle e ricorrenti... Ma sono anch’io di Torino (anch’io, che pure lui lo è, benchè sia nato a Los Angeles) e in questi versi riconosco la mia città di un tempo: il freddo, la solitudine delle periferie operaie, i cancelli della FIAT... E quell’uomo morente che forse è stato vittima di un incidente sul lavoro, o forse ha cercato di lottare, di sabotare la macchina, e ci ha rimesso la vita perchè è stato lasciato solo...

Spero che Stefano Giaccone capiti da queste parti e possa confutare, correggere o dare corpo a questo mio abbozzo di interpretazione...
Ti alzerai e crederai d'essere un altro
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/8/12 - 21:51
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Morecambe Bay

Morecambe Bay
[2006]
Album "Tras Os Montes"

Stefano Giaccone ha vissuto diversi anni a Londra e Cardiff... forse è anche per questo, ma soprattutto per la sua profonda sensibilità, che Stefano Giaccone è l'unico - se qualcuno non mi smentisce - artista italiano ad aver scritto una canzone sulla strage di Morecombe Bay...

Si veda anche al proposito, tra le CCG/AWS, il brano "Shoes" di Ron Trueman-Border.
La notte del 9 febbraio 2004, ventuno immigrati clandestini di origine cinese muoiono affogati al largo di Morecambe Bay, Gran Bretagna, mentre raccolgono frutti di mare per i ristoranti di lusso sullla costa. Guadagnano una sterlina a notte. I loro nomi restano sconosciuti. Nessuno reclama i corpi.
(Continues)
Contributed by Alessandro 2008/11/25 - 19:26
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Canzone con dito medio

Dall'album "Tras os montes" (recensione di Marco Pandin)
Testo ripreso da La locomotiva.com
Mi fermerò sul ponte e chiamerò i pesci di Portogallo e di Spagna
(Continues)
Contributed by adriana 2007/1/4 - 09:00
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Nessuno chieda

Dall'album "Tras os montes" (recensione di Marco Pandin)
Testo ripreso da La locomotiva.com

"Nessuno chieda" è canzone politica fino al midollo. Lungo una tradizione che va da Joe Hill a Woody Guthrie a Ivan Della Mea: "Nessuno chieda il permesso di entrare / in una morte a vent'anni / nè sbirri né targhe o canzoni / solo quel corpo tra gas e gipponi / e quell'anima nera di noi italiani / l'impero del duceo l'impero delle televisioni". Carlo Giuliani, Genova e tutti quelli che c'erano ringraziano ancora. Pregnante. Militante. Orgogliosa. Resistente.
(Leon Ravasi, da Bielle)
Nessuno chieda il permesso di entrare
(Continues)
Contributed by adriana 2007/1/4 - 08:16




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