Die Moorsoldaten [Börgermoorlied; Das Moorlied]
Rudi Goguel1d. Canto dei lager - La versione italiana interpretata dalle... | |
Il canto dei deportati Fosco è il cielo sul lividore Di paludi senza fine. Tutto intorno è già morto e muore, Per dar gloria agli assassini. Una rete spinosa serra Il deserto in cui moriamo. Non un fiore su questa terra, Non un trillo in cielo udiamo, Non un suono in cielo udiamo, Non un suono in cielo udiamo. Sul suolo desolato Con ritmo disperato, Sul suolo desolato Con ritmo disperato, Un canto. Botte, grida, e lamenti e pianti, Sentinelle notte e giorno, Suoni di passi e di mitra, di schianti con la morte a chi fuggì. Pure, un giorno, la sospirata Primavera tornerà. E dai tormenti desiderata La libertà rifiorirà, La libertà rinascerà. Sul suolo desolato Con ritmo disperato, Sul suolo desolato Con ritmo disperato, Un pianto. Dai campi del dolore Rinascerà la vita Domani. | Un silenzio cupo ammanta La palude all’infinito, Mon un solo uccello canta Sopra l’albero impietrito. O terra di malora Che noi dobbiamo ancora Vangar! Muri di ferro odio e rabbia: E' il destino che ci aspetta. E la vita, come sabbia, Fra le dita scorre in fretta. O terra di malora Che noi dobbiamo ancora Vangar! Forni a gas, decimazioni, Sentinelle inferocite, Spari, sangue, invocazioni E torture inaudite. O terra di malora Che noi dobbiamo ancora Vangar! Che ci importa di morire, Primavera tornerà E chi scampa potrà dire: Noi ti amiamo in libertà! O terra di progresso Che noi possiamo adesso Amar! |