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La chanson du déserteur

Anonymous
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8. Seconda versione bretone
IL DISERTORE

Un giorno avevo disertato dal mio battaglione,
Mi guardo alle spalle, e scorgo il mio capitano

Il mio capitano era a cavallo e io invece ero a piedi,
E lui mi chiese: «Dove vai, compagno?»

E lui mi chiese, «Dove vai, amico mio?
Su tornatene indietro per unirti al tuo battaglione.»

Io me ne tornai indietro per andare alla mia caserma,
Con il viso pitturato, la mia faccia piena di pruni [1]

Quando giunsi alla mia caserma, mi tolsi il mantello
Caricai il mio fucile e sguainai la mia sciabola

Caricai il mio fucile e sguainai la mia sciabola,
Il primo che ammazzai, oh! fu il mio signor capitano [2]

Il primo che ammazzai, oh! fu il mio signor capitano,
Il mio capitano è morto ammazzato, e vada a farsi fottere

Il mio capitano è morto ammazzato, e vada a farsi fottere,
Entro un due o tre giorni sarò ammazzato anch'io

Quando sarò arrivato al campo per essere fucilato,
Con un fazzoletto bianco di cotone, oh ! di certo sarò bendato

Con un fazzoletto bianco di cotone, oh! di certo sarò bendato,
Con un fazzoletto di cotone blu mi saranno bendati gli occhi

Con un fazzoletto di cotone blu, oh! mi saranno bendati gli occhi,
Il primo che mi sparerà sarà il mio migliore compagno d'armi

Il primo che mi sparerà sarà il mio più grande amico,
Mi sparerà un colpo in testa e tre o quattro in mezzo al cuore

Mi sparerà un colpo in testa e tre o quattro in mezzo al cuore,
Ecco qua la ricompensa per avere ammazzato un capitano

Mandate la notizia ai miei, oh!, scrivete su carta bianca,
Dite loro che son rimasto, oh! qua sul campo di battaglia

Non dite ai miei, oh!, che specie di morte io ho fatto,
Dite loro che sono morto di una brutta malattia

Dite loro che sono morto di una brutta malattia
O che sono in fondo al mare profondo, come i marinai.
AN DIZERTOUR

Na pa oan-me bihanik, bihan e ti ma zad
Na pa oan-me bihanik, bihan e ti ma zad
Me oa ur bugelig koant
Tigididoup tiloup tilene
La lalalala la

Hag ivez savet mat
Me oa ur bugelig koant
Tigididoup tiloup tilene
La lalalala la

Hag ivez savet mat

Mes pa oan arru en oad, arru un tamm kapabl
Me a lakaas em spered da vonet da soudard

Me 'gimiadas diouzh ma zud 'vit mont d'ar rujumant
Sinet em boa ar marc'had ha touchet an arc'hant

Keit ma padas an arc'hant, me oa soudard vailhant
Mes ur mech oa lipet tout oa kalz a cheñchamant

O welet ma c'habiten kousket war ar pluñv fin
Ha me, paour-kaezh Yann-soudard, 'gousk wan an douar yen

O welet ma c'habiten oc'h evañ ar gwin sklaer
Ha me, paour-kaezh Yann-soudard, 'ev dour diouzh ar rinier

O welet ma c'habiten o tebriñ bara gwenn
Ha me, paour-kaezh Yann-soudard, 'rank debriñ bara brenn

Me a skrivas ul lizher d'am mammig ha d'am zad
'Vit goulenn ma ramplasiñ ha donet d'am gerc'hat

Ma zad respontas din-me war gornig ma lizher :
"Pa 'z out bet 'n em angagiñ, te raio da amzer"

O welet oa kement-se 'tispakis ma sabrenn
Ar c'hentañ taol am boa skoet lazhas ma c'habiten

Ha setu me kondaonet na da resev ar c'hwec'h tenn
Tri am bo 'barzh ma c'halon ha tri all 'barzh ma fenn

Gant ur mouchouer kotoñs mouchit ma daoulagad
Ha lakait d'am zennañ ma brasañ kamarad

Soudarded a Vreizh-Izel, o c'hwi soudarded ma bro
Pa vefet distro er gêr, lârit ket vin marv

C'hwi a lavaro d'am zud 'vin-me aet da Rusi
Eus lec'h birviken-james d'ar gêr ne zistroin
[1] Cioè, mimetizzato per non farsi riconoscere

[2] Nel testo originale si ha mestr, che significa proprio "padrone".


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