| Versione italiana di Riccardo Venturi
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CHANSON DES BUVEURS DE SANG | CANZONE DEI VAMPIRI |
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Approchez tous, donc, Bretons, | Venite qua tutti, allora, Bretoni, |
approchez tous pour entendre | venite tutti qua a sentire, |
pour entendre chanter une chanson | a sentir cantare una canzone |
composée en la paroisse de Poullaouenn | composta nella parrocchia di Poullaouenn. 1 |
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Composée par un paysan modeste | Composta da un modesto contadino |
et qui est encore dans la misère | che tuttora si trova in miseria, |
il est maintenant encore dans le besoin, | che ancora si trova nel bisogno, |
les gars de Paris sont impitoyables. | quelli di Parigi sono spietati. |
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Un jour on vit à Morlaix | Un giorno si vide a Morlaix |
une mer de gens venus de la campagne | un mare di gente venuta dalla campagna, |
avec un renard au bout d'un bâton | con una volpe in cima a un bastone, |
et Debré fut reconnu | e Debré fu riconosciuto 2 |
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J'ai vu aussi dans la ville de Carhaix | Ho pure visto, nella città di Carhaix |
la place pleine de CRS | la piazza piena di celerini |
avec des grenades lacrimogènes | con le bombe lacrimogene |
dans je ne sais pas combien de musettes | in non so quanti tascapane |
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Oh, nous ici, en Basse Bretagne | Noialtri qui, in Bassa Bretagna 3 |
nous ne sommes bons qu'à faire la guerre | non siamo buoni a altro che far la guerra, |
deux cent quarante mille ils sont | ce ne sono duecentoquarantamila |
là-bas endormis aux frontières | laggiù, che dormono alle frontiere 4 |
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Bretons honnêtes et vaillants | Bretoni onesti e valorosi |
endormis depuis l'année quatorze | che dormono dal '14, |
et autant d'autres sont rentrés à la maison | ed altrettanti ne son tornati a casa |
blessés ou morts poitrinaires | mutilati o morti di tubercolosi |
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Voilà donc, bonnes gens, | Ecco dunque, brava gente, |
c'est là la chanson des buveurs de sang, | eccovi la canzone dei vampiri, |
nous voyons tous désormais | lo vediamo ormai tutti quanti |
quel est notre destin | quale sia la nostra sorte |
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Qu'il est triste pour une mère, pour un père | Come sia triste per dei genitori |
d'avoir un enfant élevé bien | allevare perbene un figlio |
obligé d'aller à la guerre | che poi deve andare in guerra |
là-bas du côté d'Algerie | laggiù dalle parti dell'Algeria |
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Debout! Debout! Donc, Bretons | In piedi! In piedi! Forza, Bretoni, |
car l'heure aujourd'hui a sonné | ché oggi è suonata l'ora |
Debout! Debout! à jamais | In piedi! In piedi! Per sempre, |
pour briser le destin fatal. | per spezzare il destino fatale. |
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Si vous cherchez qui compo[se les paroles] | Se cercate chi scrive le parole |
c'est un paysan au milieu d[es peines] | è un contadino tra le sue pene |
qui compose ses chansons apr[ès] | e che vi compone canzoni, |
il est nommé le petit Pichon. | si chiama il piccolo Pichon. 5 |
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La canzone è stata, per comodità, tradotta dalla versione francese reperita (assai fedele). Nei punti più ostici è stata comunque confrontata con l'originale bretone.
[1] Tipica strofa iniziale dei sonioù bretoni: il cantore invita l'uditorio ad ascoltare la sua canzone specificandone il luogo di composizione. La suddivisione tradizionale del territorio in Bretagna si fa per parrocchie (parrez), anche a scopi del tutto civili.
[2] Tutta questa strofa non mi è assolutamente chiara (particolarmente il riferimento alla « volpe in cima a un bastone »). Mi sono qui attenuto ad una traduzione letterale compulsando anche il testo bretone. Il « Debré » che « fu riconosciuto » potrebbe però essere Michel Debré, l'uomo politico gollista che fu anche primo ministro (a partire dal 1959) e cui toccò gestire la prima fase del disimpegno francese dall'Algeria.
[3] La Bassa Bretagna (brt. Breizh-Izel) è la zona della Bretagna storica dove si parla la lingua bretone (detta anche per questo, in francese, bas-breton). Nell'Alta Bretagna (brt. Breizh-Uhel) si parla invece un dialetto romanzo-francese, il cosiddetto Gallo. Entrambi gli idiomi sono adesso riconosciuti come lingue regionali. I dipartimenti dove si parla il bretone (la « Bretagne bretonnante ») sono il Finistère (29), le Côtes-d'Armor (22) e il Morbihan (56); si parla Gallo nell'Ille-et-Vilaine (35), dove peraltro si trova la città di Rennes, capoluogo della regione di Bretagna.
[4] È questa la cifra stimata dei soldati bretoni periti nelle varie guerre sostenute dalla Francia; si vedano a tale riguardo canzoni come Kerfank 1870 e Sein 1940.
[5] La canzone si chiude ancora con un tipico « finale popolare » nel quale il cantore/autore usa « firmarsi ».