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La chanson de Craonne

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Traducanzone in italiano di Andrea Buriani
LA CANZONE DI CRAONNE

Terminato il riposo dopo otto giorni
si ritorna giù in trincea,
il nostro posto è tanto utile
che senza di noi si piglian legnate.
Ma ora basta, se n'ha abbastanza,
nessuno vuole più marciare,
e col cuore gonfio, come singhiozzando
si dice addio alla vita civile.
Anche senza tamburo o senza tromba
ce ne andiamo laggiù a testa bassa.

Addio alla vita, addio all'amore,
addio a tutte le donne.
E' finita, durerà per sempre
questa guerra infame.
E' a Craonne, sull'altopiano
che si deve lasciar la pelle,
ché siamo tutti condannati,
siamo noi i sacrificati!

Otto giorni di trincea e di sofferenza,
ma abbiamo la speranza
che stasera ci daranno il cambio
che attendiamo senza sosta.
All'improvviso, nella notte silenziosa
si vede qualcuno che avanza,
è un ufficiale dei "Chasseurs", a piedi,
che viene a sostituirci.
Pian piano, nell'ombra, sotto la pioggia battente,
i piccoli "chasseurs" vanno a cercarsi le tombe.

Addio alla vita, addio all'amore,
addio a tutte le donne.
E' finita, durerà per sempre
questa guerra infame.
E' a Craonne, sull'altopiano
che si deve lasciar la pelle,
ché siamo tutti condannati,
siamo noi i sacrificati!

E fa pena vedere sui grandi viali
tutti quei borghesi in festa;
se per loro la vita è rosea,
per noi non è la stessa cosa.
Invece di nascondersi, tutti quegli imboscati
farebbero meglio a scendere in trincea,
per difendere i loro averi; noi non abbiam nulla,
noialtri, poveri morti di fame.
Tutti i compagni son sepolti là
per difendere gli averi di quei signori.

Quelli coi soldi ritorneranno a casa
perché è per loro che noi si crepa.
Ma ora basta, perché i soldatini semplici
ora si metteranno in sciopero.
Sarà il vostro turno, grassi borghesi
di salire sull'altopiano,
perché se volete la guerra
pagatela con la vostra pelle!
CRAONNE

Passàti otto giorni, la festa è finita,
riprende in trincea la partita,
così utile è il tuo impegno,
senza te prendiam del legno.

Ma adesso è finita, basta pagare,
nessun vuol più marciare.
E il cuore vien grosso, par quasi un singhiozzo
Il mio dir un addio commosso.
Ma senza tamburi, nemmen trombe in festa
andiamo laggiù, chinando la testa.

Addio alla vita, addio all'amor, addio alle belle le dame.
Ora è finita, per sempre allor, questa è una guerra infame.
E a Craonne, sull'altopiano combatteremo invano,
dove siam già condannati e sacrificati!....................

Quei giorni in trincea, di gran sofferenza,
viviam nella speranza
che stasera arrivi posta,
che attendiamo senza sosta.

Poi all'improvviso, nel grande silenzio
c’è chi nella notte avanza:
è un ufficial, d’un Reparto special,
ci vengono a rimpiazzar.
Guastatori nell'ombra, la pioggia che incombe,
vanno stanotte a cercarsi le tombe

Addio alla vita, addio all'amor, addio alle belle le dame.
Ora è finita, per sempre allor, questa è una guerra infame.
E' a Craonne, sull'altopiano combatteremo invano,
dove siam già condannati e sacrificati!

Che pena guardar, sul grande “boulevard”,
borghesi a festeggiar;
se per lor la vita è rosa,
per noi è un’altra cosa.

Così riformati, quegli imboscati,
in trincea eran destinati.
A difendere lor, coi loro tesor,
ci siamo noi, gli straccion.
Gli amici che avevo son sepolti là,
per difender gli averi di quei pascià.

Se i lor signor credon tornar perché per lor creperemo.
Non è così, prima di allor, noi sciopereremo.
E’ il vostro turno, grassi borghesi salir sull'altopiano,
avete voluto la guerra, fatela voi, ... ma sottoterra


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