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Story Of Isaac

Leonard Cohen
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Versione italiana di Rocco Rosignoli
STORIA DI ISACCOSTORIA D'ISACCO
La porta si aprì lentamente
Mio padre entrò, avevo nove anni
Ed era così alto sopra di me
I suoi occhi azzurri luccicavano
E la sua voce era molto fredda
Disse: "Ho avuto una visione
E sai che sono forte e santo
Devo fare quel che mi è stato detto"
Così ci avviammo su per la montagna,
Io correvo, lui camminava
E la sua scure era fatta d'oro
La porta s'aprì lenta,
mio padre s'affacciò,
alto su di me.
Avevo nove anni,
e lui con gli occhi in fiamme
disse, quasi fra sé e sé:
"Ho avuto una visione,
tu sai che d-o mi parla,
obbedire spetta a me."
Poi salendo lungo il monte
dietro i passi di mio padre
l'ascia d'oro m'abbagliò.
Bene, gli alberi erano diventati molto più piccoli
Il lago come lo specchietto di una signora
ci fermammo per bere un po' di vino
Poi lui gettò via la bottiglia
Si infranse un minuto dopo
E mise la sua mano sulla mia
Credetti di vedere un'aquila
Ma avrebbe potuto essere un avvoltoio
Non riuscivo mai a decidere
Poi mio padre costruì un altare
Guardò una volta dietro di sé
Ma sapeva che non mi sarei nascosto
E salendo lungo il monte
dopo il lago, tra i cespugli,
ci fermammo a ber del vino.
Gettò via la bottiglia,
il vetro andò in frantumi,
poi lui mi sfiorò il viso.
Passava in cielo un falco,
o forse un avvoltoio,
non ho distinto mai.
Poi mio padre accese il fuoco
sopra al piano dell'altare,
e disse "so che non fuggirai."
Voi che costruite questi altari ora
Per sacrificare questi bambini
Non dovete farlo mai più
Uno schema non è una visione
E voi non siete mai stati tentati
Da un demone o da un Dio
Voi che adesso state sopra di loro
Le vostre accette spuntate e insanguinate
Non eravate qui prima
Quando giacevo su una montagna
E la mano di mio padre tremava
Assieme alla bellezza della parola
E voi che sugli altari d'oggi
date i vostri figli in pasto
a nessun dio,
sappiate che uno schema
non vale una visione,
non è una profezia.
E le asce arrugginite
che alzate su di loro
non san nulla del tremore
ch'ebbe lui che alzava il braccio
obbedendo al patto eterno,
stringendo in mano il suo terrore.
E se adesso mi chiamate fratello
Perdonatemi se chiedo:
"Ma secondo il piano di chi?"
Quando tutto sarà ridotto in polvere
Vi ucciderò se devo farlo
Vi aiuterò se posso farlo
Quando tutto sarà ridotto in polvere
Vi aiuterò se devo farlo
Vi ucciderò se posso farlo
E abbi pietà della nostra uniforme
Uomo di pace o uomo di guerra
Il pavone fa la sua ruota
Chiamatemi fratello,
non è per scortesia
se non risponderò.
Alla fine dei tempi
se il patto lo richiede
la mia mano porgerò.
Alla fine dei tempi
se il patto lo richiede
la tua vita prenderò.
E pietà delle divise
che indossiamo in pace e in guerra,
come piume di pavone.


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