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Complainte de la blanche biche

anonimo
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Versione polacca di Jacek Kowalski
LA BELLA CERBIATTA

Maggio viene, maggio va via
Nel verde dei giardini,
Là ella vide un bel cavaliere
Se mai cavaliere ci fosse;

E maggio viene, maggio va via
Per i cespi d’agrifoglio,
Là ella vide un giovane cavaliere
Forte come nessuno, e bello.

"Dammi il tuo verde mantello,
Dammelo, bella fanciulla;
Dammi il tuo verde mantello
E la tua verginità."

L’ha presa per la bianca mano
E piano l’ha distesa giù;
Quando l’ha fatta rialzare
Le ha dato una spilla d’argento.

"Signore, potrei essere incinta,
Come potrei non esserlo affatto;
Se siete un uomo di Corte
Ditemi come vi chiamate."

"Non sono un cortigiano,
Ho appena traversato il mare;
Non sono un uomo di Corte,
Tranne quando corteggio te.

"Mi chiaman Jack in terre straniere,
Talvolta mi chiamano John;
Ma al castello di mio padre
Jock Randal è il mio nome:"

"Tu menti, tu menti, bel ragazzo,
Tu menti e lo fai ad alta voce!
Sono l’unica figlia di Lord Randal,
Non ha altri figli che me."

"Tu menti, tu menti, bella ragazza,
Tu menti e lo fai ad alta voce!
Sono l’unico figlio di Lord Randal
Appena arrivato dal mare!"

Ha portato la mano alla gonna
E ha tirato fuori un coltello,
Se l’è immerso nel cuore
Privandosi della vita.

Lui ha preso la bella sorella
Gli occhi pieni di lacrime;
La bella sorella ha sepolto
Tra gli agrifogli verdi.

Poi se n’è andato su nella valle
Per vedere il suo caro padre:
"Piango per la bella cerbiatta
Che dorme fra gli agrifogli."

"Perché piangi per una cerva?
Non te ne devi crucciar tanto!
Quasi duecento ne abbiamo nel parco
E cento te ne puoi prendere.

"Ottanta di loro son ferrati d’argento,
Te ne puoi prender sessanta;"
"Io piango per la bella cerbiatta
Che dorme fra gli agrifogli!"

"Perché piangi per una cerva?
Non te ne devi crucciare tanto!
Prendi la meglio, io mi tengo la peggio,
Ché ne abbiamo in abbondanza!"

"Tenetevi i vostri cervi, signore,
Tenetevi i vostri averi;
Io piango per la bella cerbiatta
Che dorme fra gli agrifogli!"

"Se tu vedessi tua sorella,
La tua bellissima sorella,
Non penseresti più alla tua bella cerbiatta
Che dorme fra gli agrifogli."
BIAŁA ŁANIA

Kto zdąża w ciemny las, to matka i córeczka,
A matka śpiewa wraz, córeczka idzie smętna.

Co tobie córko ma, co tobie Małgorzatko?
Niełatwo matko ma, powiedzieć mi niełatwo.

Dziewicą jestem w dzień, a w nocy łanią białą,
Książęta gonią mnie, baroni mnie ścigają.

A Rynald, ten mój brat, najgorzej mnie napada,
Pobieżaj matko ma, powiadaj mu, powiadaj.

Niechajże swoje psy do jutra uspokoi,
Rynaldzie, gdzie twe psy, gdzie są myśliwcy twoi?

Pośrodku borów mych ścigają łanię białą,
Rynaldzie wstrzymaj ich, niechajże powracają.

Po trzykroć zadął w róg, po trzykroć w róg miedziany,
Jak zadął trzeci raz łanię upolowali.

Niechajże krajczy mój na ćwierci ją pokraje,
A krajczy rzecze mu: „Rzecz dziwna mi się zdaje.

Ma ona złoty włos i piersi ma dziewczęce”.
I nożem zadał cios, pokrajał ją na ćwierci.

Więc wieczerzajmy wraz, książęta, baronowie,
Nikogo nie brak z nas, jedynie siostry mojej.

Ja tutaj bracie, ja, wieczerzaj, ja przy tobie,
Na tacy głowa ma, na ziemi serce moje.

Po kuchni moja krew spłynęła w obfitości,
A śród zwęglonych drew goreją moje kości.

Kto zdąża w ciemny las, to matka i córeczka,
A matka śpiewa wraz, córeczka idzie smętna.

Co tobie córko ma, co tobie Małgorzatko?
Niełatwo matko ma, powiedzieć mi niełatwo.


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