Lingua   

Ballad Of Donald White

Bob Dylan
Pagina della canzone con tutte le versioni


Versione in italiano di Andrea BURIANI.
LA BALLATA DI DONALD WHITEBALLATA DI DONALD WHITE
Il mio nome è Donald White, sapete,
sto davanti a tutti voi
Sono stato da voi giudicato un assassino
ed il cappio della forca sta per arrivare
Morirò sul patibolo
appena la luna brillerà
e queste sono le mie ultime parole
le ultime che mai mi sentirete pronunciare
Il mio nome è Donald White, sapete e davanti a voi ora sto,
voi che giudicate gli assassini ed io un capio al collo avrò.
Morirò su quella forca e la luna brillerà,
son le ultime parole queste che chiunque da me udrà.
Lasciai la mia casa in Kansas
quando ero solo un ragazzo
Giunsi nel vecchio Nord Ovest
Seattle, Washington,
Sebbene abbia percorso molte miglia
non sono mai riuscito ad avere un amico
perché non riuscivo mai a vivere la vita
delle persone che incontravo
Me ne andai dalla mia casa quando giovane d'età
raggiunsi il vecchio West da solo, so che è strano ma fin là
non un cane od un amico mi è rimasto e sai perchè
non riuscivo mai a vivere la sua vita dentro me.
Se avessi avuto una qualche educazione
che mi desse un avvio decente
sarei potuto diventare un dottore
o un maestro delle arti
Invece ho usato le mie mani per rubare
quando ero solo un ragazzo
e mi hanno chiuso in prigione
La mia vita è iniziata così
Se io fossi andato a scuola o mi avessero aiutato
sarei forse oggi un dottore, un artista o un avvocato,
ma ancor giovane ho usato le mie mani per rubare:
dieci giorni di prigione, tanto per incominciare.
Oh, i ricoverati ed i prigionieri,
scoprii che erano della mia stessa razza,
e fu proprio tra le sbarre
che trovai la mia pace mentale.
Ma le prigioni erano troppo piene
Gli istituti sovraffollati
Così mi lasciarono percorrere
le aggrovigliate strade della vita
Tra i balordi e i prigionieri, tutta gente niente male,
genre sola come me, trovai la pace mia mentale,
ma quel posto era a dir poco più che sovrapopolato:
sui sentieri della vita mi hanno allora abbandonato.
E c'è pericolo sull'oceano
dove le salate onde marine si infrangono alte
E c'è pericolo sul campo di battaglia
dove volano le schegge di proiettili
E c'è pericolo nel mondo aperto
dove gli uomini desiderano essere liberi
E per me il pericolo maggiore
era nella società
C'è pericolo nel mare tra le alte onde salate,
c'è pericolo in battaglia tra esplosioni e cannonate,
c'è pericolo nel mondo se tu cerchi libertà,
ma il pericolo maggiore fu per me la società.
Perciò chiesi che mi rispedissero
al mio istituto di detenzione
Ma dissero che era troppo affollato
Non c'era posto per me
Mi misi in ginocchio e pregai:
"Oh, per piacere mettetemi dentro"
Ma non vollero ascoltare la mia supplica
O niente di quello che dicevo
Pensai allora di tornare alla mia casa, si...penale
ma era colma e non valeva a quella porta ancor bussare.
"Per pietà, fatemi entrare" ma non vollero sentire:
nulla di quel che dicevo potea per loro ormai contare.
Così avvenne alla vigilia di Natale
del 1959
Fu quella notte che uccisi un uomo
e non provai a nascondermi
La giuria mi dichiarò colpevole
e non posso obiettare
perché sapevo che sarebbe accaduto
se non mi avessero imprigionato
Era la notte di Natale, quella del ....'59,
morì un uomo senza colpe e senza un alibi nè prove
la giuria mi ha condannato, non ho nulla da eccepire:
non dovean lasciarmi fuori, è così chiaro da capire.
E sono felice di non avere genitori
a preoccuparsi per me o a piangere
Perché essi ora non dovranno conoscere
l'orribile morte di cui morirò
E sono anche felice di non aver amici
che mi vedano in disgrazia
Perché non vedranno mai il cappuccio da impiccato
che mi avvolge il viso
La fortuna è non avere genitori da consolare
che in quel modo muoia un figlio non potrebbero capire
e nessun rimpianto avrò senza un pubblico di amici
che non mi vedranno appeso, incappucciato e voi felici.
Addio, vecchi boschi del nord
dove ero solito vagabondare
Addio locande affollate
che furono la mia casa
Addio a tutti voi,
gente che pensate tutto il male di me
Suppongo starete meglio quando
penzolerò da quel ramo
Addio a voi boschi del Nord e solitarie camminate,
addio taverne buie, rumorose ed affollate,
addio a voi tutti che "...a pensar male non è grave"
domani sarà festa attorno ad uno appeso a un trave.
Ma c'è solo una domanda
che voglio farvi prima di esser ucciso
Mi chiedo quanto vi ho
realmente detto
circa tutti i ragazzi che
si ritrovano su una strada come la mia
Sono nemici o vittime
della vostra società?
Or c'è solo una domanda che mi ottenebra la mente,
non so ancor se avrò risposta, prima che io sia pendente:
se coloro che han percorso la mia strada e alla mia età
sono vittime o nemici della vostra società.


Pagina della canzone con tutte le versioni

Pagina principale CCG


hosted by inventati.org