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21 d'Aprile

Alexandros Devetzoglou [Alex Devezoglu] / Αλέξανδρος Δεβετζόγλου
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La versione cantata da Francesco Guccini in Canzoni da Osteria...
21 D'APRILE21 Aprile
Vent’un d’Aprile, la mattina ci svegliò,
Con spari di, con spari di un cannone,
Con gridi ci offendevano
I falchi al Partenone,
I falchi al Partenone.
Ventun d’Aprile, il mattino ci svegliò,
Con spari di, con spari di cannone,
Con gridi ci offendevano
I falchi al Partenone,
I falchi al Partenone.
Il fumo si alza, verso il cielo lento va,
Come la peste, l’odio cresce forte,
Piromani, senza pietà,
Ci accendono la morte,
Ci accendono la morte.
Il fumo si alza, verso il cielo lento va,
Come la peste, l’odio cresce forte,
Piromani, senza pietà,
Ci accendono la morte,
Ci accendono la morte.
Ferita al cuore cara nostra libertà,
Οra la barca resta senza prua,
Ti spezza un fulmine a metà,
Qui proprio in casa tua,
Qui proprio in casa tua.
Ferita al cuore cara nostra libertà,
Οra la barca resta senza prua,
Ti spezza un fulmine a metà,
Qui proprio in casa tua,
Qui proprio in casa tua.
Καίει φωτιά την καρπερή 'κείνη τη γη [1] [2]
Τ' αγρότη το, τ' αγρότη το χωράφι
Του μάστορη την προκοπή
Το δρόμο του διαβάτη,
Το δρόμο του διαβάτη.
Καίει φωτιά την καρπερή 'κείνη τη γη 
Τ' αγρότη το, τ' αγρότη το χωράφι
Του μάστορη την προκοπή
Το δρόμο του διαβάτη,
Το δρόμο του διαβάτη.
Πρώτη του Μάη, που ’ταν η μέρα γιορτινή,
Είδα να κλαίν', είδα να κλαίνε τ’ άνθη,
Θέριζε ο άνεμος τη γη,
Κι ο λογισμός εχάθη,
Κι ο λογισμός εχάθη.
Πρώτη του Μάη, που ’ταν η μέρα γιορτινή,
Είδα να κλαίν', είδα να κλαίνε τ’ άνθη,
Θέριζε ο άνεμος τη γη,
Κι ο λογισμός εχάθη,
Κι ο λογισμός εχάθη.
Fiumi di corpi ora si versano nel mare,
È a caro prezzo che si fa la storia,
Morir nel buio o nel dolor,
Viver nella memoria,
Viver nella memoria.
Θάβουν εκεί που 'δε το φως η λευτεριά,
'Oλα τα ιδα-, όλα τα ιδανικά της
Λίγα παράδοξα παιδιά
Ξεσκίζουν την καρδιά της,
Ξεσκίζουν την καρδιά της.
È come il fango, quando avvolge la città,
Questo silenzio, che nasconde rabbia,
Bestie feroci in libertà
E le parole in gabbia,
E le parole in gabbia.
È come il fango, quando avvolge la città,
Questo silenzio, che nasconde rabbia,
Bestie feroci in libertà
E le parole in gabbia,
E le parole in gabbia.
Vendono il male a chi lo ha comprato già,
Questi fantasmi della nostra vita,
Sotto una triste oscurità,
S'allarga la ferita,
S'allarga la ferita.
Vendono il male a chi l’ha comprato già,
Questi fantasmi della nostra vita,
Sotto una triste oscurità,
Si allarga la ferita,
Si allarga la ferita.
Fiumi di corpi ora si versano nel mar,
Il prezzo è caro per star sempre in storia,
Morir nel buio e nel dolor,
Viver nella memoria,
Viver nella memoria.
Fiumi di corpi ora si versano nel mare,
È a caro prezzo che si fa la storia,
Morir nel buio o nel dolor,
Viver nella memoria,
Viver nella memoria.
[1] Trascrizione di massima (Secondo la pronuncia effettiva):

Kéi fotiá tin garperí ‘kíni ti yi
T’agróti to, t’agrótu to horáfi
Tu mástori ti prokopí
To drómo tu diaváti,
To drómo tu diaváti.

Próti tu Mai, pú’tan i méra yiortiní,
Ida na klén’, ída na kléne t’ánthi,
Thérize o ánemos ti yi,
Ki o loyismós eháthi,
Ki o loyismós eháthi.

Thávun ekí pú’de to fos i lefteriá,
Ola ta ida-, óla ta idaniká tis
Líga parádoxa pediá
Xeskízun tin gardiá tis,
Xeskízun tin gardiá tis.

[2] Traduzione italiana (di Riccardo Venturi, 22-11-2023):

Il fuoco brucia quella terra fertile,
Del contadino, del contadino il campo,
Il raccolto del padrone,
La strada del viandante,
La strada del viandante.

Il Primo Maggio, che era giorno di festa,
Io vidi piangere, vidi piangere i fiori,
Il vento mieteva la terra,
E la ragion si è persa,
E la ragion si è persa.

Là, dove la libertà vide la luce,
Seppelliscon tutti, tutti i suoi ideali,
Pochi imbecilli di ragazzini
Le strappano il cuore,
Le strappano il cuore.


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