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Jerusalem

Jan Hammarlund
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OriginaleVersione italiana di Riccardo Venturi
JERUSALEMGERUSALEMME
  
Hon har ingen hav, ingen hamn och ingen flodNon ha mare, non ha porto, non ha il fiume,
Hon har lejongul gatsten som sköljs av blodha un selciato fulvo bagnato di sangue,
invånare bittra och låsta i förlamande vredesmod.abitanti amareggiati e chiusi in una collera paralizzante.
Präster som söndertolkar skapelsen,Preti che interpretano la creazione pezzo dopo pezzo,
Minnen av det mordiska korsets män.i ricordi degli uomini dalla croce assassina [1].
Barn som måste klättra över murenBambini che devono arrampicarsi sul muro
till sin skola i Jerusalemfino alla loro scuola, a Gerusalemme
  
Ingenting är känt om dem som först kom hitNon si sa niente su chi per primo vi arrivò
och som redde sina gravar häre vi fece le proprie tombe
men de var väl männskor ungefär som vima erano all'incirca uomini come noi
med sin glädje, sina sorger och begär.con le loro gioie, le loro pene, i loro desideri.
Myter, profetior, uppenbarelser tog vidCominciarono i miti, le profezie e le rivelazioni
och gjorde livet till en oupphörlig strid,che fecero della vita una guerra senza fine,
ronder av förintelse och folkmord och förtryckronde di annientamento, genocidi e oppressione
i Jerusalem.a Gerusalemme
  
Kristna turister bland soldater med gevärI turisti cristiani in mezzo ai soldati coi fucili
ser ingenting av vad som pågår härnon vedono niente di quel che succede qui,
vimmelkantiga av helighetrincoglioniti di santità
irrar de kring i en mytisk sfärvagano intorno in una sfera di mito
Pilgrimmer som söker ett gudomligt ljusPellegrini alla ricerca di una luce divina,
människor begravda under rivna husgente sepolta sotto le case abbattute
grymma och förtvivlade martyrermartiri disumani e disperati
som förklingar i mediabrusnascosti tra il brusio dei mezzi pubblici
  
Vi har lärt oss kalla den JerusalemAbbiamo imparato a chiamarla Gerusalemme,
Många andra benämner den Al Quds –molti altri la chiamano Al Quds –
alla de förföljda och förtrampadetutti perseguitati e oppressi
den som mänskliga sköldar sover hos –presso cui si dorme come scudi umani –
alla gamla sagor som vävs in i deras drömmartutte le vecchie storie intessute nei loro sogni
är reliker av berusad poesi .sono reliquie di poesia ubriaca,
själva månen liknar en feberfantasila luna stessa assomiglia a una fantasia delirante
över Jerusalemsopra Gerusalemme
  
Ashkenazim som låssas att sefarder inte finnsAshkenaziti che fanno finta che i sefarditi non esistano
och vars fäder kom hit en gånge i cui padri sono arrivati qui una volta
med ideal som ingen minnscon ideali di cui nessuno si ricorda
Drömmar om en jämlikt livSogni di vita ugualitaria
i ett sekulariserad Tel Aviv…in una Tel Aviv secolarizzata…
Ortodoxa rabbiner och en arg chassidRabbini ortodossi e un chassid arrabbiato
skriker och grälar om sabbatsfridurlano e litigano sul riposo del sabato
ilskna över Prideparaden som drarfuribondi con il corteo del Gay Pride
förbi på gatan strax bredvid.che passa per la strada subito accanto.
  
Vår kärlek syftar inte alls till arvingarIl nostro amore non aspira a eredi
men det sägs att vi är barn av samma stamma si dice che siamo figli della stessa stirpe.
olika uttalar vi samma namn,Pronunciamo lo stesso nome in modo diverso,
du som Ibrahim och jag som Abrahamtu come Ibrahim e io come Abraham,
men staden som vi ser omkring ossma la città che vediamo attorno a noi
byggdes ju av Romè stata costruita da Roma
och har blivit sinnebild för kristendom.e è diventata un simbolo per la cristianità,
Venus irrar hemlös som en hora omkringe Venere vaga senza dimora, come una puttana,
i Jerusalem.per Gerusalemme.
  
Men just i dag är Cardon fullMa proprio oggi, il Cardon [2] è pieno
av glam och dans och stimdi allegria, di danze e di baccano,
fastän transor trakasseras av haredimanche se gli Haredim rompono i coglioni ai trans
och du och jag förväntas bli fäder,aspettandosi che tu ed io diventiamo padri,
jag som jude, du som god muslim.io come ebreo e tu come buon musulmano.
Här finns patriark efter patriarkQui c'è tutta una sequela di patriarchi
som vill avla arvingar och erövra markche vogliono procreare eredi e conquistare terra
åberopar sig på Gud, profet på häst med vingare si rivolgono a Dio, profeta a cavallo con le ali
eller Förbundets Ark.oppure all'Arca dell'Alleanza.
  
Jorden är en nyckfull plats att leva påLa terra è un posto pazzerello dove vivere
och vi hamnar lite här och där.e ci fermiamo un po' di qua e un po' di là.
Ingen Blut und Boden med fördrivningsrätt,Non esiste alcun "Blut und Boden" [3] con diritto di espulsione,
ingen särskilt utvald stam som gud har kärnon esiste nessun popolo eletto che dio abbia caro.
- det är inte gudar son lever här och nuNon sono certo dèi quelli che vivono qui, ora
och som borde låta sina döda vila ute che dovrebbero far riposare in pace i loro morti
under Jerusalemsotto terra a Gerusalemme
  
Bandvagnspotentaten är oberördAl potentato dei cingolati [4] non importa nulla,
Ständigt mera draksådd för historiens skördsempre più seme di drago [5] per il raccolto della storia,
Självrättfärdigheten banar vägl'autogiustificazione spiana la strada
för en blodigare efterbörd.ad un parto [6] ancor più sanguinoso.
Farliga soldater med nyckfullt humörSoldati pericolosi dall'umore capriccioso
vaktar Israel som en politisk markör –fanno la guardia a Israele come un croupier politico –
en bricka i det spelun mattoncino nel gioco
som anglosaxiska stormakter alltid för…condotto sempre dalle grandi potenze anglosassoni…
  
Men du har smugglat kärleken med hem till migMa tu hai contrabbandato l'amore a casa mia
och nu lämnar den mig ingen roe questo ora non mi fa vivere tranquillo.
Vägspärrar och murar står emellan ossTra di noi ci sono blocchi stradali e muri
men ditt skratt och dina tårar blev en broma il tuo riso ed il tuo pianto sono diventati un ponte.
Jag väntar på dig vid Damaskusporten nu som då,Ti aspetto alla Porta di Damasco [7] ora come allora,
över Tempelberget lyser himlen blå.sul Monte del Tempio splende il cielo azzurro.
Kanske kan vi sprida lite kärlek vi tvåForse noi due possiamo spandere un po' d'amore
i Jerusalem.su Gerusalemme.
NOTE alla traduzione

[1] Nota di Jan Hammarlund: "Det mordiska korsets män - här tänkte jag på dels de romare som korsfäste Spartacus och många andra, dels på korsriddarna som dödade muslimer på 1100-talet - d v s jag menade förövarna snarare än offren..."

"gli uomini dalla croce assassina" - qui pensavo in parte ai romani che crocifissero Spartaco e molti altri, in parte ai crociati che uccidevano i musulmani nel XII secolo - cioè, mi riferivo agli esecutori piuttosto che alle vittime..."(rv)

[2] Il Cardon è una delle arterie principali della Gerusalemme storica. Il suo nome riproduce quello del Cardo ("cardine") della struttura urbanistica delle città romane, ovvero l'arteria rettilinea che andava da est a ovest; quella che andava da nord a sud si chiamava Decumanus.

[3] Blut und Boden ("sangue e suolo") è il concetto-base del razzismo etnico, particolarmente e ovviamente sviluppato nella Germania nazista. Secondo tale concetto, può definirsi appartenente a una nazione (al "popolo" nell'accezione del Volk tedesco) soltanto chi vi appartiene per discendenza diretta ("sangue") e per residenza stabile e storica ("Boden"). Non si tratta di un concetto assolutamente perso con la fine del nazismo: ricordiamo che, ancora adesso, diverse sue tracce si avvertono nella legislazione di alcuni stati per la concessione della nazionalità.

[4] Qui Jan Hammarlund usa un'espressione del tutto svedese. Il Bandvagn 206 è infatti un veicolo militare cingolato, di produzione svedese ma oramai diffuso ovunque (una sorta di simbolo della tecnologia militare svedese).

[5] L'espressione "seme di drago" (in svedese: draksådd) significa una serie di azioni e pensieri tesi alla distruzione e alla rovina, che portano a conseguenze disastrose. L'espressione è antica: deriva infatti dal mito di Giasone, che seminò denti di drago. Dalla semina nacquero uomini armati che volevano poi ucciderlo.

[6] Qui abbiamo tradotto con "parto", ma Jan usa un termine medico particolare e preciso. Lo svedese efterbörd (inglese afterbirth) indica infatti propriamente il "secondamento", ovvero l'ultima fase del parto, caratterizzata dall'espulsione delle membrane e della placenta. Il termine svedese può infatti significare anche, tout court, la placenta.

[7] La Porta di Damasco è una delle porte della cinta muraria romana di Gerusalemme. Prima dell'annessione israeliana con la Guerra dei 6 Giorni (giugno 1967), segnava il confine tra la Gerusalemme ebraica e quella musulmana (allora appartenente alla Giordania).


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