La java des bombes atomiques
Boris VianVersione italiana di Bruno Lauzi | |
LA JAVA DELLE BOMBE ATOMICHE Mio zio che amava far da sé faceva bombe atomiche da dilettante e senza aver studiato mai raggiunse più di un risultato rilevante. Passava tutto il giorno chiuso nel laboratorio a fare esperimenti la sera ci chiamava a sé e a noi tutti contenti raccontava che: Per fabbricar la bomba A non c'è difficoltà se non elementare ed anche col detonatore bastan poche ore a farla funzionare. Invece con la bomba H c'è un problema pratico che mi tormenta: che quella di mia produzione ha un raggio d'azione di tre metri e trenta. E un difetto cui però presto io rimedierò. Ed ha passato lunghe ore a rimediar l'errore nella sua officina. Pranzando assieme a noi sbobbava in un sol colpo la sua zuppa di gallina. Da come è diventato rosso si capì che un osso gli era andato storto accadde proprio un martedì che lo zio mezzo morto ci gridò così: Più io divento vecchio e più m'accorgo che il cervello scema ad ogni mese. Per dir le cose come stanno non è più un cervello ma una maionese. Per anni cercoTaumentare la portata della bomba mia diletta, non mi son reso conto che quello che conta è solo dove la si getta. Se qualcosa ancor non va presto si rimedierà. I gran capi di Stato per veder la bomba gli hanno chiesto udienza in fretta lo zio li ha ricevuti tutti e ha chiesto scusa se la camera era stretta ma quando sono tutti entrati lui li ha chiusi dentro e ha detto "State buoni!". La bomba esplose e così fu che di 'sti capoccioni non ce n'eran più. Lo zio davanti al risultato non perse la testa e fece il finto tonto. Lo misero davanti al giudice perché dell'atto lui rendesse conto. "Signori è stata una sciagura ma non ho paura a dirvi chiaro e tondo che distruggendo 'sti bastardi anche se un po'1ardi ho salvato il mondo!" Si fu incerti per un po' e lo si condannò ma poi lo si graziò. Il paese che gradì lo fece capo del governo lì per lì. | LA GIAVA DELLE BOMBE ATOMICHE Mio zio, famoso rigattiere Vive la sua vita in uno scantinato Eppur, essendo autodidatta Ha la mente adatta a fare lo scienziato Lui come un grande luminare Passa le sue ore a fare esperimenti Ma poi la sera su da noi Narra gli avvenimenti e si rilassa un po': "Per fabbricar la bomba A, ragazzi miei Si sa che non ci vuole niente Per mettere il detonatore Bastano due ore per chi è intelligente Riguardo poi la bomba H Certo, porca vacca, ci ho studiato un pezzo C'è il fatto che il raggio d'azione Tocca a mala pena i quattro metri e mezzo C'è qualcosa che non va Do un occhiata e torno qua!" Ha cominciato martedì A dare segni di violenza concentrata Quando è venuto su da noi Aveva lì con sé la bomba incriminata E solo quando ha preso fiato Che ha ricominciato a raccontar la storia Tenendo in braccio quell'ordigno La sua creatura, il suo bel bebè: "Non basta non guardar lo specchio Per sentirsi meglio e non sentirsi vecchio Ormai il cervello mi si squaglia E dianzi a uno chiaro pare una brodaglia Ho perso tutta la mia vita Dietro la questione della sua portata E non mi sono reso conto Che il problema bomba È dove va tirata C'è qualcosa che non va Do un occhiata e torno qua" Sapendo prossimo e scontato Questo risultato di grande importanza I maggiorenti dello stato Son venuti tutti per rappresentanza Ma appena loro sono entrati Lui li ha chiusi dentro ed ha gridato "Calma!" Pero quando l'aggeggio è esploso Livido e corroso, c'era solo lui Davanti a questo risultato Lui non si è smontato anzi ma che niente Se vuoi lo puoi vedere lì Davanti al gran giurì, guardato da un agente "Signori della corte, io lo giuro innanzi a Dio Che è un fatto di coscienza L'averli fatti fuori è un bene Tanto per l'Italia quanto per la scienza" Non potendo dir di no Il giurì lo condannò e dopo l'amnistiò E il paese lo premiò, lo elesse senator Per meriti d'onor |