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La java des bombes atomiques

Boris Vian
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Versione italiana di Fausto Amodei
LA GIAVA DELLE BOMBE ATOMICHE

Mio zio, un famoso faidatté
fabbricava, appunto da sé,
delle bombe atomiche
senza aver mai imparato nulla
Era davvero un genio
nei lavoretti pratici,
si rinchiudeva tutto il giorno
dentro al suo laboratorio
per fare esperimenti
e la sera rientrava a casa
e ci metteva in ansia
raccontandoci tutto quanto

Fabbricare una bomba "A"
ragazzi miei, credete a me,
è veramente un giochetto:
il problema del detonatore
si risolve in un quarto d'ora,
ma è di quelle da scartare.
Quanto alla bomba "H"
beh, non è molto più dura,
ma una cosa mi tormenta:
gli è che quelle che ho fatto
non hanno che un raggio d'azione
di tre metri e mezzo:
c'è qualcosa che non va,
ci ritorno immediatamente

Ha sgobbato per dei giorni
cercando, con amore
di migliorare il modello;
quando pranzava con noi
inghiottiva tutta in un colpo
la sua minestrina in brodo
e si vedeva, dall'aria feroce,
che ci aveva qualche impiccio
ma non si osava dire niente;
E, peggio, una sera a cena
ecco che lo zio sospira
e grida quel che segue:

Via via che divento vecchio
me ne accorgo sempre meglio
ho la testa che mi cede,
è come una besciamella.
Sono mesi, sono anni
che cerco di aumentare
la portata della mia bomba
e non mi sono reso conto
che la sola cosa che conta
è il posto dove va a cascare!
C'è qualcosa che non va,
ci ritorno immediatamente.

Sapendo che c'era quasi arrivato
tutti i grandi capi di Stato
gli hanno reso visita:
li ricevette e si scusò
che il suo rifugio
fosse così piccolo,
ma appena furon tutti entrati
ce li ha chiusi dentro
dicendo loro: fate i bravi!
E quando la bomba è esplosa
di tutti 'sti personaggi
non ne è rimasto niente.

Lo zio, con quel risultato
non si è certo scoraggiato
e ha fatto il finto tonto
al Tribunale dove lo han trascinato
e, davanti ai giurati,
eccolo farfugliare:
Signori, è stato un caso malaugurato
ma sono certo, davanti a Dio,
in mia fede e in mia coscienza
che distruggendo tutti quegli sonati
sono ben convinto
d'aver servito la Francia.
Erano molto imbarazzati:
allora lo han condannato,
e poi lo hanno amnistiato
e la Patria riconoscente
lo ha eletto immediatamente
capo del Governo.


LA JAVA DELLE BOMBE ATOMICHE

Mio zio che amava far da sé faceva bombe atomiche da dilettante
e senza aver studiato mai raggiunse più di un risultato rilevante.
Passava tutto il giorno chiuso nel laboratorio a fare esperimenti
la sera ci chiamava a sé e a noi tutti contenti
raccontava che:
Per fabbricar la bomba A non c'è difficoltà
se non elementare ed anche col detonatore
bastan poche ore a farla funzionare.
Invece con la bomba H c'è un problema pratico
che mi tormenta: che quella di mia produzione
ha un raggio d'azione di tre metri e trenta.
E un difetto cui però presto io rimedierò.
Ed ha passato lunghe ore a rimediar l'errore nella sua officina.
Pranzando assieme a noi sbobbava in un sol colpo la sua zuppa di gallina.
Da come è diventato rosso si capì che un osso gli era andato storto
accadde proprio un martedì che lo zio mezzo morto ci gridò così:
Più io divento vecchio e più m'accorgo che
il cervello scema ad ogni mese. Per dir le cose come stanno
non è più un cervello ma una maionese.
Per anni cercoTaumentare la portata della
bomba mia diletta, non mi son reso conto
che quello che conta è solo dove la si getta.
Se qualcosa ancor non va presto si rimedierà.
I gran capi di Stato per veder la bomba gli hanno chiesto udienza in fretta
lo zio li ha ricevuti tutti e ha chiesto scusa se la camera era stretta
ma quando sono tutti entrati lui li ha chiusi dentro e ha detto
"State buoni!". La bomba esplose e così fu
che di 'sti capoccioni non ce n'eran più.
Lo zio davanti al risultato non perse la testa
e fece il finto tonto. Lo misero davanti al giudice
perché dell'atto lui rendesse conto.
"Signori è stata una sciagura ma non ho paura
a dirvi chiaro e tondo che distruggendo 'sti bastardi
anche se un po'1ardi ho salvato il mondo!"
Si fu incerti per un po' e lo si condannò ma poi lo si graziò.
Il paese che gradì lo fece capo del governo lì per lì.


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