Originale | Traduzione italiana di Lorenzo Masetti |
N18 (EL PUENTE DE LOS FRANCESES) | BUS NOTTURNO 18 (IL PONTE DEI FRANCESI) |
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Ellos pasan por el Puente de los Franceses | Loro, loro passano per il Ponte dei Francesi |
igual que por Atocha, | come per Atocha, |
van al manzanares, | vanno lungo il Manzanarre [1] |
patinan, ríen, cantan, fuman, | pattinano, ridono, cantano, fumano |
vuelven a su hogar | tornano a casa |
transeúntes, subterráneos, | passeggeri, sotterranei |
tal vez en la línea verde o la marrón. | forse sulla linea verde o la marrone. |
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Yo paso por Cuatro Vientos | Io passo per Cuatro Vientos [2] |
y sólo veo el frente, | e vedo solo il fronte, |
el Puente de los Franceses, | il Ponte dei Francesi, |
mamita mía y los milicianos. | mamma mia e i miliziani. |
Tal vez yo también vuelva a mi hogar, | Forse, magari, anch'io tornerò a casa, |
si lo tuviera, | se solo ce l'avessi, |
antes de que el metro abra | prima che apra la metro |
y bajaré hasta Cibeles | e scenderò fino a Cibeles [3] |
para coger el N18 hasta Casa de Campo. | per prendere il bus notturno 18 fino alla Casa de Campo [4] |
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Ellos no lo saben, | Loro non lo sanno, |
en la Casa de Campo, mamita mía, | nella Casa de Campo, mamma mia |
montamos un muro. | abbiamo tirato su un muro. |
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Yo miro al Manzanares | Io guardo il Manzanarre |
con ojos de Vicente Rojo | con gli occhi di Vicente Rojo [5] |
y al metro como | e la metropolitana come |
refugio antiaéreo. | rifugio antiaereo. |
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No veo al Ateneo como una reliquia, | Non vedo l'Ateneo como una reliquia |
aún no he enterrado a mis muertos, | non ho ancora seppellito i miei morti |
cuando paso por Ventas | quando passo per Ventas [6] |
siempre me acuerdo de Victoria Kent. | mi ricordo sempre di Victoria Kent [7] |
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Y así siempre en las travesías, | E così sempre sulle rotte |
voy a Valencia y veo las colas zarpando al exilio | vado a Valencia e vedo le code di gente che salpa verso l'esilio |
y los cuadros del Prado. | e i quadri del Prado. [8] |
Muchas veces he estado en Plaza Cataluña | Sono stata molte volte in plaça Catalunya [9] |
y nunca pienso en el Hard Rock Café | e non penso mai all'Hard Rock Café |
ni en las floristerías | né ai negozi di fiori |
sino en la Telefónica | ma alla Centrale Telefonica [10] |
y en García Oliver. | e a García Oliver [11] |
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Ellos no lo saben, mamita mía, | Loro non lo sanno, mamma mia, |
bailan, juegan, hacen turismo | ballano, giocano, fanno turismo |
los hijos del siglo XXI | i figli del ventunesimo secolo |
sobre la última capa de tierra | sopra l'ultimo strato di terra |
del castillo de Montjuic, | del castello di Montjuic, |
velan a sus muertos | vegliano i loro morti |
en el Cementerio del Este, | nel Cimitero dell'Est [12] |
que ahora es mucho más grande que entonces, | che ora è molto più grande che allora, |
y pasean por las calles céntricas | e passeggiano per le vie del centro |
mientras yo me disuelvo en ellas | mentre io mi dissolvo in esse |
y me vuelvo invisible | e divento invisibile |
como Federico Sánchez. | come Federico Sánchez. [13] |
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Cuando me ves ahí, | Quando mi vedi lì, |
entre ellos, | tra di loro, |
disfrutando el atardecer, aparentemente, | a godermi il tramonto, apparentemente, |
con la mirada perdida entre el Manzanares | con lo sguardo perduto tra il Manzanarre |
y mis papeles, no estoy pintando un cuadro, | e le mie carte, non sto dipingendo un quadro |
estoy trazando planos y vendettas, | sto tracciando piani e vendette, |
apurando los últimos minutos como Miaja, | affrettando gli ultimi minuti come Miaja [14] |
cubriendo puntos débiles y anotando bajas. | coprendo punti deboli e annotando le perdite. |
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Ellos no lo saben: cuarenta años de paz | Loro non lo sanno: quarant'anni di pace |
no son nada, | non sono niente |
pero hay quien tiene memoria de elefante. | però c'è chi ha memoria di elefante. |
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Yo lo intuyo, | Io lo intuisco, |
las tragedias se repiten, | le tragedie si ripetono |
las tragedias se repiten como tragedias, | le tragedie si ripetono come tragedie, |
por eso, cada vez que paso | per questo, ogni volta che passo |
por el Puente de los Franceses | per il Ponte dei Francesi |
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me pongo triste. | mi sento triste. |
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[2] quartiere a sud ovest della città di Madrid
[3] piazza nel centro di Madrid, vicino alla Porta di Alcalá
[4] Il più grande parco pubblico di Madrid. Prima del 1931 era terreno di caccia riservato alla Casa Reale. Ancora oggi vi si trovano resti delle trincee della guerra civile.
[5] Vicente Rojo Lluch capo di stato maggiore dell'Esercito Popolare della Repubblica durante la guerra civile
[6] quartiere a est di Madrid
[7] Avvocata e politica spagnola. Fu la prima donna ad entrare nel Collegio per Avvocati di Madrid nel 1925, nel pieno della dittatura di Miguel Primo de Rivera e la prima donna al mondo che esercitò come avvocata presso un tribunale militare
[8] Con l'infuriare dei combattimenti nella capitale, il governo repubblicano trasferì alcuni dei dipinti più significativi del museo del Prado fino a Barcellona con un viaggio rocambolesco, da dove furono poi trasferiti in Francia e poi a Ginevra. Le opere tornarono in Spagna solo alla fine della guerra.
[9] La grande piazza centrale di Barcellona
[10] Nel maggio 1937 a Barcellona, unità della Guardia Civil (comandate dal Partito Comunista di Spagna e dalla controparte locale, il Partito Socialista Unificato della Catalogna) tentarono di prendere il controllo della centrale telefonica fino ad allora amministrata da lavoratori anarchici. Gli occupanti resistettero e risposero al fuoco, dando inizio a una serie di scontri per la città. Ne risultarono cinque giorni di scontri per le strade, con gli anarchici spalleggiati dai militanti del Partito Operaio di Unificazione Marxista (POUM, Partido Obrero de Unificación Marxista).
[11] Juan García Oliver (1902-1980) è stato un rivoluzionario e anarchico spagnolo, anarco-sindacalista e figura di spicco dell'anarchismo spagnolo.
[12] Cimitero nel quartiere di Poblenou a Barcellona
[13] Jorge Semprún (Madrid, 10 dicembre 1923 – Parigi, 7 giugno 2011) è stato uno scrittore e politico spagnolo, che visse in Francia la maggior parte della propria vita, scrivendo principalmente in lingua francese. Jorge Semprún visse clandestinamente in Spagna, dal 1953 al 1962, durante la dittatura di Francisco Franco, lavorando come organizzatore per il Partito Comunista di Spagna, allora fuorilegge, ma dal quale venne espulso nel 1964. Dopo la morte di Franco e l'avvento della democrazia, divenne Ministro della Cultura nel governo socialista, dal 1988 al 1991. Fu sceneggiatore per due successivi film del regista greco Costa-Gavras, Z (1969) e La confessione (1970), che affrontano entrambi il tema della persecuzione perpetrata dai governi. Nel 1952, diventa quadro permanente del PCE e nel 1953 fa ritorno a Spagna per la sua prima missione di coordinare le attività clandestine di resistenza al regime franchista; per circa dieci anni vive in clandestinità con diversi pseudonimi, particolarmente quello di "Federico Sanchez".
[14] José Miaja Menant, generale e politico spagnolo. Difese la Seconda repubblica spagnola e tra il 13 e il 25 marzo 1939 fu Presidente del Consiglio di Difesa Nazionale, di fatto l'ultimo Presidente dell'agonizzante governo repubblicano. Dopo la vittoria di Francisco Franco fu esiliato.