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Plava balada

Đorđe Balašević / Ђорђе Балашевић
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OriginalVersione italiana di Filip Stefanović della seconda versione
PLAVA BALADA

E, moj Plavi, bio si malo sirov, al' ipak pravi
Nikad u dilu s bagrom, nikom u stranu, nikome dužan
Bio si, sve u svemu, dobrom čukom naoruzan

Šta da pričam, ja danas ne znam nikog ko ti je sličan,
Spremnog da, bez računa, tačno u podne razgrne slabe
I kao Geri Kuper sam izađe pred barabe

Da, tu i tamo setim se devojke po kojoj se znamo,
Ćudljivo kišno leto, sedamdest' koja, godina Raka,
Kad me je školska ljubav ostavila zbog murjaka?

Ajd, davno bilo, otad se sedam mora Dunavom slilo,
Dok jedro mog kaputa burnim su morem terali vetri
Na tvoje epolete sletele su zvezde dve-tri

I tad su došli popovi, pa topovi, pa lopovi,
I čitav svet se izobličio...
Ispuzali su grabljivci, pa lažljivci, snalažljivci,
Al ko je smeo da te podseća šta si,
Dobro se pamti samo prvi u klasi

Ne znam, Plavi, meni se činilo da Beograd slavi
Veliki Uskrs duha, svi ti grafiti a onda kordon
Pred onom decom ko pred tobož nekom hordom

Znaš šta sledi, ipak je ona bila nešto što vredi
Pa kad se onog juna nismo potukli zbog njene časti
Zar ćemo sad, zbog ovih očajnika željnih vlasti?

Dogod je ovih frikova sa punom vrećom trikova
Ništa što vredi neće vredeti,
Zar stvarno nema načina pred najezdom prostačina,
Pa ti si školovan da hapsiš taj talog
A ne da puštaš da ti izdaju nalog!

Sorry, Plavi, pošaljem katkad srce na raport glavi,
Od starog društva, ništa, neko je puko, neko je svirn'o
Ma, ti si super, brate, ako stvarno spavaš mirno.
BALLATA IN BLU (Altra versione)


Eh, mio Ragazzo in blu, eri un po' brusco, ma comunque retto
Mai in combutta con i buzzurri, con nessuno servile, con nessuno in debito
eri sempre solo armato di un gran fegato pazzo.

Noi tutti ragazzini, e tu nell'annuario della scuola per sbirri
Un vero capitano di squadra, secondo in classe, cosa dire di più
E un berretto pieno di sogni riguardanti l'onestà e l'onore...

È stato tanto tempo fa, da allora sette mari si sono riversati per il Danubio
Strani cadetti hanno cucito le stelle sulle loro spalline
E non sai più chi sono i buoni e chi i cattivi ragazzi.

E lascia perdere le storielle, che da noi la gente ama gli sbirri
Ma ci manca solo questo, però la legge esiste proprio per le risse da poco
E tutti amavano vederti apparire di quando in quando per il viottolo.

E proprio allora sono arrivati i preti, poi i cannoni, poi i ladri
E tutto il mondo si è smascherato...
Sono strisciati fuori gli avidi, poi i bugiardi, poi i furbastri,
E la gente stava zitta, che altro avrebbe potuto fare?
E sussuravano che non sarebbe potuta durare a lungo.

Non so, Ragazzo in blu, a me sembrava che Belgrado festeggiasse
un inebriante respiro di libertà, campane a festa, e il cordone blu
Davanti a quei bambini come davanti ad un'orda arrogante...

Feccia e fanghiglia, mi sembra chiaro chi firma gli ordini
Ma amico è scandaloso che loro si rendano intoccabili
Mentre spacciano te per un istigatore e farabutto.

Fin quando ci saranno questi imbecilli con un sacco pieno di trucchi,
Niente che vale avrà valore.

Davvero non c'è verso davanti a un'invasione di zotici,
E tu sei addestrato, amico, davvero non comprendi
Che dovresti arrestare quei grugni che difendi...

Sorry, Ragazzo in blu, di tanto in tanto mando il cuore a fare rapporto alla testa,
Della vecchia compagnia, niente, qualcuno è scoppiato, qualcuno ci è uscito di testa
E tu sei fantastico, fratello, se davvero dormi tranquillo.


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