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Un Canadien errant, ou Le Proscrit

Antoine Gérin-Lajoie
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IL CANADESE ERRANTE

Un Canadese errante
In esiglio dalla sua Patria,
In làgrime vagava
Per terre straniere.

Un dì, triste e cogitabondo
Seduto in riva un fiume,
Alla corrente che fuggiva via
Queste parole rivolse:

“Se vedi il mio paese,
Il mio paese sventurato,
Va, e di' ai miei amici
Che di lor mi sovvengo.

O giorni sì splendidi,
Siete scomparsi,
E la mia Patria, ahimè!
Non la vedrò mai più.

Immerso nelle mie disgrazie, [1]
Lungi dalla mia amata famiglia,
Io passo singhiozzando
Momenti di sventura.

Per sempre separato [2]
Da' miei più cari amici,
Ahimè! Io ne morrò,
Io morrò di dolore!

Già! Quando spirerò, [3]
Mio amato Canadà!,
Il mio sguardo languente
Verso di te anderà!
UN CANADESE ERRANTE

Bandito dalla sua terra vagava un canadese
E attraversava piangendo un lontano paese
E attraversava piangendo un lontano paese

Un giorno che era seduto sulla riva del mare
Consegnò alla corrente le sue parole amare
Consegnò alla corrente le sue parole amare

Se vai nel mio paese che è così sfortunato
Vai a dire ai compagni che non ho mai scordato
Vai a dire ai compagni che non ho mai scordato

O giorni così intensi siete un ricordo ormai
Ed io il mio paese non lo rivedrò mai
Ed io il mio paese non lo rivedrò mai

[1] Questa strofa, e le altre due che seguono, non sono generalmente cantate nelle versioni più recenti (Leonard Cohen, Ian & Sylvia ecc.)

[2] V. nota 1

[3] V. nota 1
Cover metrica


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