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גבעת התחמושת

Yair Rosenblum / יאיר רוזנבלום
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Traduzione italiana / רגום לאיטלקית / Italian translation / الترجمة ا...
AMMUNITION HILL

[speaking voice]
It was then the morning of the second day of the war in Jerusalem. The horizon paled in the east. We were at the climax of the battle on Ammunition Hill. We'd been fighting there for three hours. A fierce battle was under way. Fatal. The Jordanians fought stubbornly. It was a position fortified in an exceptional manner. At a certain point in the fight there remained next to me only four soldiers. We went up there with a force of two platoons. I didn't know where the others were because the connection with Dudik, the platoon commander, was cut off still at the beginning of the battle. At that moment I thought that everyone had been killed.

At two, two-thirty
We entered through the stoney terrain
To the field of fire and mines
Of Ammunition Hill

Against bunkers which were fortified
And 120mm mortars
A hundred and some boys
On Ammunition Hill

The pillar of dawn had not yet risen
Half a platoon lay in blood
But we were already there at least
On Ammunition Hill

Among the walls and the mines
We left only the medics
And we ran ahead without our senses
Towards Ammunition Hill

[speaking voice]
"At that same moment a grenade was thrown from outside. Miraculously we weren't hit. I was afraid the Jordanians would throw more grenades. Someone had to run from above and cover. I didn't have time to ask who would volunteer. I sent Eitan. Eitan didn't hesitate for a moment. He climbed up and began to fire his machine gun. Sometimes he would overtake me and I'd have to yell to him to remain in line with me. That's how we crossed some 30 meters. Eitan would cover from above and we would clear the bunkers from within, until he was hit in the head and fell inside."

We went down into the trenches
Into the pits and channels
And towards the death in the tunnels
Of Ammunition Hill

And no one asked where to
Whoever went first fell
One needed lots of luck
On Ammunition Hill

Whoever fell was dragged to the back
In order not to disrupt the movement forward
Until fell the next in line
On Ammunition Hill

Perhaps we were lions
But whoever wanted still to live
Should not have been
On Ammunition Hill

[speaking voice]
We decided to try blowing up their bunker with a bazooka. The bazooka made a few scratches in the concrete. We decided to try with explosive material. I waited above them until the guy came back with the explosives. He would throw me package after package, and I would lay them one by one at the entrance of their bunker. They had a system of their own: first they threw a grenade, afterwards they fired a volley, and then they rested. Between volley and grenade, I would approach the entrance of their bunker and place the explosives. I triggered the explosives and moved away as far as I could. I had four meters in which to move because also behind me were [Arab] Legionnaires. I don't know why I received a commendation; I simply wanted to get home safely.

At seven, seven-twenty
To the police school
Were gathered all those who remained
From Ammunition Hill

Smoke arose from the hill
The sun in the east rose higher
We returned to the city, seven
From Ammunition Hill

We returned to the city, seven
Smoke arose from the hill
The sun in the east rose higher
On Ammunition Hill

On fortified bunkers
And on our brothers, men
Who remained there aged 20
On Ammunition Hill

[voce]
Correva la mattina del secondo giorno di guerra a Gerusalemme. Verso est si profilava il pallore all’orizzonte. Eravamo al culmine della battaglia alla Collina delle Munizioni. Avevamo combattuto lì per tre ore. Era in corso una battaglia senza quartiere. Fatale. I giordani combatterono con accanimento. Era una posizione fortificata fuori dal comune. Ad un certo punto del combattimento rimasero accanto a me solo quattro soldati. Eravamo saliti lì con un contingente di due plotoni. Non sapevo dove fossero gli altri perché il collegamento con Dudik,[1] il comandante del plotone, era stato interrotto all'inizio della battaglia. In quel frangente ho pensato che tutti erano stati uccisi.

Alle due e trenta
Entrammo attraverso il terreno roccioso
Al campo tutto fuoco e mine
Della Collina delle Munizioni

Contro i bunker che erano stati fortificati
E i mortai da 120mm
Poco più di un centinaio di ragazzi
Sulla Collina delle Munizioni

La colonna di luce dell'alba non si era ancora alzata
E Mezzo plotone giaceva nel sangue
Ma almeno eravamo già lì
Sulla Collina delle Munizioni

Tra le mura e le mine
Abbiamo lasciato solo i medici
E siamo andati correndo in stato di incoscienza
Verso la Collina delle Munizioni

[voce]
In quel momento preciso fu lanciata una granata dall'esterno. Per miracolo non fummo colpiti. Temevo che i giordani avrebbero lanciato altre granate. Qualcuno doveva muoversi dall'alto e dare copertura. Non avevo tempo di chiedere chi si sarebbe offerto volontario. Ho mandato Eitan. Eitan non esitò neppure un attimo. Si arrampicò e iniziò a sparare con il suo mitra. A volte mi avrebbe superato e avrei dovuto urlargli per rimanere allineati. Così andammo attraverso per 30 metri. Eitan ci avrebbe coperto dall'alto e noi avremmo dovuto sgombrare i bunker dall'interno, fino a quando non venne colpito alla testa e si rovesciò all'interno.

Scendemmo nelle trincee [2]
Nelle fosse e nei canali
E verso la morte nei tunnel
Della Collina delle Munizioni

E nessuno chiese dove
Chiunque andava per primo era abbattuto
Ci voleva molta fortuna
Sulla Collina delle Munizioni


Chiunque fosse caduto veniva trascinato per la schiena
per non interrompere il movimento in avanti
Fino a quando non cadeva il prossimo della coda
Sulla Collina delle Munizioni

Forse eravamo leoni
Ma chiunque voleva sopravvivere
Non avrebbe dovuto trovarsi
Sulla Collina delle Munizioni

[voce]
Decidemmo di tentare di fare esplodere il loro bunker[3] con un bazooka. Il bazooka fece appena qualche graffio nel cemento. Decidemmo di provare con l’esplosivo. Rimasi ad aspettare sopra di loro fino a quando il ragazzo è tornato con gli esplosivi. Mi avrebbe gettato un pacco dietro l’altro e io li avrei posati uno ad uno all'ingresso dei loro bunker. Avevano un sistema originale: prima lanciavano una granata, poi lanciavano una raffica e poi favevano una pausa. Tra una raffica e la granata, mi sarei avvicinavo all'entrata del loro bunker e avrei posizionato gli esplosivi. Ho innescato gli esplosivi e mi sono allontanato il più possibile. Avevo quattro metri per spostarmi perché anche dietro di me c'erano i legionari [arabi]. Non so perché ho ricevuto un encomio, volevo semplicemente tornare a casa salvo ".[4]

Alle sette, sette e venti
Alla scuola di polizia [5]
Sono stati concentrati tutti i sopravvissuti
Della Collina delle Munizioni

Il fumo saliva dalla collina
Il sole ad est si levava più in alto
Tornammo verso la città in sette
Dalla Collina delle Munizioni

Siamo tornati in città in sette
Il fumo saliva dalla collina
Il sole ad est si levava più in alto
Sulla Collina delle Munizioni

Sui bunker fortificati
E sui nostri fratelli, uomini
rimasti lì, di 20 anni
Sulla Collina delle Munizioni.


[1] Si tratta del capitano Dodik Rothenberg, comandante della compagnia B del 66° ( e non del plotone come si legge nella traduzione), articolata in 3 plotoni. La sua compagnia dopo le 3:30 rimase in stallo per esaurimento delle munizioni. Fu mandata come rinforzo la compagnia C , comandata dal capt. Dedi Ya'akobi.

[2] A causa di una sottovalutazione della situazione sul lato occidentale della fortificazione le compagnie A e D erano state ritirate da Yossi Yafe, comandante del 66°,e impiegate altrove. Alle 4 la compagnia C era stata decimata. Dedi Ya'akobi chiama soccorsi. Contrordine quindi: un plotone della compagnia A, comandato da Ofer Feniger, viene inviato di nuovo sulla collina, ma sul fianco occidentale.

[3] E' il terzo bunker, quello occidentale

[4] E’ il 4° tentativo di penetrare nel bunker. Furono usati 16 kg di esplosivo ad alto potenziale. Erano le 6:15 del 6 giugno 1967.

[5] L'Accademia di Polizia giordana faceva parte del complesso fortificato. Fu il primo obiettivo a cadere in mano israeliana verso le 3:30


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