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La belle dame sans merci

Vinicio Capossela
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VERSIONE IN ITALIANO: LA BELLA DAMA SENZA PIETA’
LA BELLE DAME SANS MERCI

Perché soffri, o Cavaliere in armi?
Non parti e non ritorni, indugi qui da solo
Sono avvizziti i giunchi in riva al lago
E nessun uccello più canta o prende il volo.

Perché soffri, o Cavaliere in armi?
E pallido indugi desolato
Il granaio è pieno e il raccolto è già ammucchiato
E l'inverno eccolo è arrivato.

Un giglio ti è cresciuto sulla fronte
Sulla rugiada che te l'ha imperlata
La febbre che ti accende il rosso delle guance
Ti ha reso rosa sfiorita senza filtro.

Vagando i campi incontrai una donna
Di bellezza smisurata, figlia di una fata
I capelli aveva lunghi e il passo leggero
Gli occhi aveva di selvaggia fiera.

Per il suo capo feci una ghirlanda
E poi bracciali e un profumato cinto
Lei mi guardò proprio come se mi amasse
E l'aria con un gemito percosse.

La misi in sella sopra al mio destino
E altro più non vidi per quella giornata
Che la sua vita dondolarsi nel cantare
Una canzone sua dolce di fata.

Trovò per me radici di piacere
Favi di miele e stille di manna
Di sicuro in quella sua lingua di lontano
Disse: "È vero è certo che ti amo".

E mi portò nella sua grotta di elfi
E pianse e quando pianse sospirò
E allora i suoi selvaggi occhi io chiusi
Con la croce dei miei quattro baci.

E fu lei che cullandomi nel sonno
Mi addormentò come sciagurato
Nel sogno a lei affidato sognai l'ultimo sonno
Nel fianco del monte ghiacciato.

E vidi cerei re e principi del mondo
Pallidi di lutto e di morte
La bella dama dissero che non ha pietà
Ha in pugno la tua sorte e la tua età.

E vidi labbra bianche sopra i denti
Torcersi in orrende grida
Dal sonno mi svegliai nel freddo abbandonato
Nel fianco del monte ghiacciato.

Ed ecco dunque perché qui dimoro
E resto e indugio e indugio qui da solo
Non so più partire, incantato ad aspettare
Chi mi tolse il sogno dal cuore.

Ed ecco dunque perché qui dimoro
E resto e indugio e indugio qui da solo
Anche se sono avvizziti i giunchi in riva al lago
E nessun uccello più canta o prende il volo

Nessun uccello più canta o prende il volo…
LA BELLE DAME SANS MERCI


Guarda com’è pallido
il volto che hai,
sembra tu sia fuggito dall’aldilà…
Vedo nei tuoi occhi
profondo terrore,
che bianche e gelide dita tu hai…

Guarda come stan ferme
le acque del lago
nemmeno un uccello che osi cantare…
“è stato in mezzo ai prati
che io la incontrai
e come se mi amasse lei mi guardò”.

Guarda come l’angoscia
ti arde le labbra,
sembra tu sia fuggito dall’aldilà…
“E`stato in mezzo ai prati
che io la incontrai…”
che bianche e gelide dita tu hai…

“Quando al mio fianco
lei poi si appoggiò
io l’anima le diedi ed il tempo scordai.
Quando al mio fianco
lei poi si appoggiò…”.
Che bianche e gelide dita tu hai…”

Al limite del monte
mi addormentai
fu l’ultimo mio sogno
che io allora sognai;
erano in mille e mille di più…”
Che bianche e gelide dita tu hai…”

Erano in mille
e mille di più,
con pallide labbra dicevano a me:
– Quella che anche a te
la vita rubò, è lei,
la bella dama senza pietà”.


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